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La VOCE ANNO XXX N°6 | febbraio 2025 | PAGINA B - 34 |
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A che serve la logica matematica? In cui si parla di barbieri che non sbarbano, ma anche di computer ed Intelligenza Artificiale(questo articolo è tratto dal libro di V. Brandi “Conoscenza, scienza e filosofia”. 2020) |
In
un articolo precedente abbiamo parlato dei rapporti tra fisica e
matematica. C’è un altro filone della matematica che non ha molte
relazioni con le scienze esatte: quello della Logica Matematica,
che ha contribuito a creare complessi sistemi logico-matematici,
spesso complicati e cavillosi, e in genere privi di agganci con la
realtà. Infatti, tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 si
sono sviluppati una serie di tentativi di costruire dei sistemi
logico-matematici coerenti e completi, in cui tutto l’edificio
matematico fosse dipendente solo da delle assunzioni logiche
iniziali, ed assolutamente indipendente dall’esperienza. Così sono
nate l’algebra logica dell’inglese Boole, la Teoria
degli Insiemi dei tedeschi Dedekind e Gottlob Frege,
e la teoria degli insiemi infiniti ideato da un altro tedesco:
Cantor. Non tutti erano d’accordo su questi sviluppi. Il
matematico tedesco Kronecker riteneva Cantor un ciarlatano.
Poincaré affermava in modo perentorio: “le generazioni future
considereranno la teoria degli insiemi come una malattia da cui siamo
guariti” ed ironizzava sulla logica pura, ed in particolare sulla
logica matematica. “Non è vero che la logica è sterile” -
affermava maliziosamente – “serve a creare contraddizioni!”. Da
parte sua il grande Gauss – considerato il massimo
matematico del secolo XIX – si era sempre opposto all’introduzione
disinvolta degli infiniti in matematica, seguendo in questo le orme
di Aristotele che affermava che potevamo avere cognizione solo di un
infinito “in potenza”, non di un infinito “in atto” che
sfugge alla nostra logica. E una volta tanto bisogna apprezzare la
sottigliezza del grande filosofo, che abbiamo tante volte criticato. |
Il
maggiore sforzo per la costruzione di un sistema logico coerente,
cioè privo di contraddizioni, ed in cui ogni affermazione avrebbe
dovuto essere dimostrata con un algoritmo computabile con una
macchina calcolatrice, fu fatto dal famoso matematico tedesco
Hilbert; ma anche questo sforzo si dimostrò sterile, quando
il giovane e sconosciuto logico ceco Gödel all’inizio
degli anni ’30 dello scorso secolo elaborò i suoi due famosi
Teoremi dell’Incompletezza, con cui dimostrava che il
sistema di Hilbert non poteva essere né completo (sarebbe rimasto
sempre qualcosa di indimostrabile), né coerente (potevano esservi
sempre contraddizioni).
È stato più volte detto che la matematica è come un edificio in continua costruzione e ristrutturazione. Non è un edifico perfetto. Alcune parti diventano obsolete. Altre vanno costruite ex-novo. Altre vanno cambiate. Non è e non può essere un edificio perfetto. I grandi sistemi logici e le teorie degli insiemi sono oggi alquanto passati di moda. Hilbert all’inizio del ‘900, e poi successivamente anche il suo allievo Von Neumann, avevano tentato anche di assiomatizzare la fisica, cioè trasformarla in una serie di assiomi (affermazioni convenzionali non dimostrate), da cui dedurre altre leggi con ragionamenti puramente deduttivi. Anche Hamilton nell’800 aveva assiomatizzato l’ottica. Einstein era molto scettico verso questi tentativi che non si sono dimostrati molto produttivi. Einstein usava la matematica in modo oculato per esprimere alcuni concetti fisici, non per descrivere un sistema fisico completo e perfetto. Affermava che un concetto matematico oggettivo – come, ad esempio, l’invarianza in geometria - non corrispondeva necessariamente ad un concetto fisico, marcando la differenza tra Fisica e Matematica. Completamente diverso (in senso del tutto positivo) è il caso di matematici logici che si sono posti il compito di applicare la logica matematica ad un’impresa concreta reale. Ne sono due luminosi esempi Turing e Von Neumann, quando si posero il problema di creare la struttura logica di macchine capaci di calcolare (computer) e di macchine dotate di Intelligenza Artificiale. La “Macchina (teorica) di Turing” ideata nel 1936 e l’architettura del computer ideata da Von Neumann alcuni anni dopo sono state la base dei moderni computer poi perfezionati e miniaturizzati con la scoperta dei semiconduttori e dei transistors. Lo stesso si può dire sui primi studi logici per impostare i problemi dell’Intelligenza Artificiale. Roma, 29 gennaio 2025,Vincenzo Brandi
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