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La VOCE ANNO XXX N°6

febbraio 2025

PAGINA b         - 30

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Segue da Pag.29: Putin parla con Xi il giorno dopo l'insediamento di Trump

"La Repubblica popolare cinese è il nostro principale partner commerciale e la Russia è sicuramente il quinto nella lista dei paesi che sono controparti commerciali della Cina", ha aggiunto Putin, evidenziando che il paese asiatico è anche il più grande consumatore di risorse energetiche russe e la Russia occupa il primo posto. posto tra i suoi esportatori di petrolio.

Relazioni portate a un nuovo livello
Xi, da parte sua ha confermato che le relazioni tra Mosca e Pechino, il cui nucleo è basato su “buon vicinato e amicizia”, interazione strategica globale e cooperazione reciprocamente vantaggiosa, “stanno acquisendo nuova vitalità”. Il leader cinese ha dichiarato che attualmente "si mantiene una forte tendenza al rialzo degli scambi commerciali", mentre il tracciato orientale del gasdotto Cina-Russia è stato messo in servizio a pieno regime prima del previsto.

Il presidente Xi ha ricordato che quest'anno ricorre "l'80° anniversario della vittoria del popolo cinese nella guerra di resistenza contro l'invasione giapponese, della vittoria dell'Unione Sovietica nella Grande Guerra Patriottica e della vittoria nella Guerra Antifascista Mondiale, così come l’80° anniversario delle Nazioni Unite”.

"In questo contesto, insieme ai nostri colleghi russi, sosterremo il sistema internazionale incentrato sulle Nazioni Unite, difenderemo la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, ottenuta con il sangue e la vita di milioni di persone, e difenderemo i diritti della Cina e della Russia. come paesi fondatori dell'ONU e membri permanenti del Consiglio di Sicurezza", ha ribadito.

Allo stesso modo, ha confermato che Pechino è disposta a portare le sue relazioni con la Russia ad un nuovo livello nel 2025 e a mantenerne la stabilità " in nome dello sviluppo e della prosperità dei due paesi, della giustizia internazionale e dell'uguaglianza.”

La sfida lanciata da Russia e Iran all'"Impero del caos"

di Pepe Escobar - The Cradle - 21/01/2025 - [Traduzione a cura di: Nora Hoppe]


In un dettagliato accordo di partenariato strategico firmato la scorsa settimana a Mosca, le potenze eurasiatiche Russia e Iran hanno lanciato una sfida all'ordine globale guidato dagli Stati Uniti, mettendo in guardia il nuovo presidente entrante.

Il tempismo è tutto nella geopolitica. Venerdì scorso a Mosca, solo tre giorni prima dell'insediamento del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Washington, due dei leader di spicco di membri dei BRICS, il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian, hanno firmato un Accordo di Partenariato Strategico globale, dettagliato in 47 articoli, il doppio rispetto al recente accordo tra Russia e Corea del Nord.

Questo partenariato strategico è stata fissato nella pietra proprio mentre l'enorme debito – impagabile – del governo degli Stati Uniti raggiunge la cifra senza precedenti di 36,1 trilioni di dollari, pari a 106,4 mila dollari per americano, e proprio mentre la quota degli Stati Uniti nell'economia globale scende per la prima volta sotto il 15%, secondo i dati della Banca Mondiale/FMI.

In netto contrasto, il partenariato strategico Russia-Iran mira a solidificare ancora di più l'intreccio di organizzazioni multilaterali cruciali, spinte a organizzare il nuovo mondo multimodale: BRICS+, l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e l'Unione Economica Eurasiatica (EAEU).

Si tratta di una pietra miliare nel lungo processo di integrazione dell'Eurasia. Oppure, come la Maggioranza Globale la interpreta in larga misura, una sfida diretta e sovrana all'agonizzante “ordine internazionale basato sulle regole” imposto dall'Occidente.

L'ampio partenariato strategico Teheran-Mosca rafforza la collaborazione nei settori della sicurezza e della difesa e pone particolare enfasi sul corretto sviluppo del Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud (INSTC), un asse trans-eurasiatico che unisce Russia, Iran e India, consolidando l'Iran come hub di transito chiave per il gas russo e le merci vendute a diversi partner dell'Afro-Eurasia.

Riscrivere le regole della guerra asimmetrica
È illuminante sottolineare l'interpretazione che Putin stesso ha dato del partenariato, che definisce un “documento innovativo” che fissa “obiettivi ambiziosi”, incentrati sullo “sviluppo sostenibile”.

Ha aggiunto che la Russia e l'Iran sono allineati sulla “maggior parte” delle questioni di politica estera, sono nazioni indipendenti e che entrambe le civiltà “resistono alle pressioni esterne e si oppongono alle sanzioni illegittime”.

Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha sottolineato come il partenariato sostituisca “l'unilateralismo con la cooperazione e il rispetto”, in un accordo che intende fornire a Iran e Russia gli strumenti per costruire “un nuovo ordine in cui la cooperazione sostituirà l'egemonia e il rispetto l'imposizione”.

Veniamo ora ai dettagli essenziali. Sebbene l'accordo non si configuri come un'alleanza militare formale, il partenariato istituzionalizza gli scambi militari al più alto livello – dalle esercitazioni congiunte, allo sviluppo di armi, ai progetti di condivisione di intelligence.

Mosca venderà inevitabilmente jet da combattimento Sukhoi S-30, missili Pantsir, Tok e Buk e sistemi di difesa S-400 (e, in un prossimo futuro, S-500) per la difesa aerea iraniana contro eventuali casi di avventurismo USA-Israele, acquistando al contempo una vasta gamma di missili e droni made-in-Iran. Saranno inoltre intensificati gli scambi di ricerca sull'intelligenza artificiale. Sia l'Iran che la Russia sono in prima linea a livello globale per riscrivere le regole della guerra asimmetrica.

Il partenariato prevede che la Russia fornisca “assistenza” all'Iran. In pratica, ciò significa non solo armi, ma anche che Mosca difenderà Teheran presso le Nazioni Unite e altre forze internazionali contro le minacce diplomatiche e minimizzerà gli effetti delle dirompenti sanzioni economiche.

Il volume previsto di 55 miliardi di metri cubi all'anno al completamento del progetto è paragonabile alla capacità del gemello Nord Stream verso l'Unione Europea, sabotato furtivamente dagli americani, come ha rivelato il veterano giornalista investigativo Seymour Hersh nel 2022.

Questo accordo energetico è essenziale per Teheran perché, pur detenendo le seconde riserve di gas più grandi del pianeta – 34 trilioni di metri cubi, dietro solo alla Russia – soffre di carenze interne, soprattutto in inverno. La maggior parte delle vaste riserve di gas del Paese non viene esplorata a causa delle sanzioni decennali degli Stati Uniti.

Migliorare il “laboratorio del futuro”
Sul fronte geoeconomico, la Russia e l'Iran sono al centro di uno dei corridoi di connettività chiave del XXI secolo: l'INSTC, che unisce tre BRICS (l'altro è l'India), è immune da sanzioni e rappresenta un'alternativa molto più rapida ed economica al Canale di Suez, un tempo indispensabile.

L'altro corridoio è la Northern Sea Route (NSR) attraverso l'Artico, che i cinesi chiamano Ice Silk Road, o Via della Seta Polare. La Cina si definisce uno “Stato quasi artico”.

L'INSTC è l'integrazione dell'Eurasia al suo massimo splendore, raddoppiando il progetto di connettività dei BRICS. Le ripercussioni geoeconomiche sono sbalorditive, poiché l'INSTC accelererà il processo all'interno dei BRICS+ di aggirare il sistema finanziario internazionale dominato dal dollaro USA.

La Russia e l'Iran stanno già sono già in fase di forte commercio nelle proprie valute e criptovalute, mentre lavorano per perfezionare un
..segue ./.

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