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La VOCE ANNO XXIX N°9 | maggio 2024 | PAGINA B - 34 |
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Realismo, Materialismo, Empirismo: la più grande Rivoluzione Culturale della Storia: dagli atomi di Democrito alla Scienza Modernadi Vincenzo Brandi |
(Questo articolo è tratto liberamente dal libro “Conoscenza, scienza e filosofia” di V. Brandi, 2020) Il metodo della conoscenza empirica e razionale basato in prima istanza sull’osservazione della realtà è nato 5 secoli prima di Cristo sulla costa asiatica dell’Anatolia dove si trovavano le antiche città greche della regione detta Ionia, come Mileto, Samo, Priene. Questo evento si può considerare come la più grande rivoluzione culturale della storia. Nei millenni precedenti gli uomini primitivi della specie “Sapiens”, ma in parte anche quelli di altre specie, come i Neanderthal, avevano sviluppato molte utili conoscenze: come accendere ed utilizzare il fuoco, come utilizzare la ruota, come produrre armi per cacciare e sostentarsi ed utensili per tutti i giorni, come costruire abitazioni sicure e calde. Avevano sviluppato anche una serie di credenze, come quella di pensare che dietro i fenomeni naturali vi fossero spiriti e divinità, da tenere buone con offerte e sacrifici, e che si potessero ottenere risultati attraverso rituali magici. Molti di questi miti e credenze erano passati alle religioni più recenti, come il culto degli Dei egiziani con testa di animali (residuo di antichi Totem tribali) e innumerevoli miti della creazione del mondo che rimbalzavano dal mondo sumero-babilonese, a quello ebraico, ed a quello greco. I primi filosofi naturalisti, empiristi e razionalisti, come Talete, Anassimene, Anassimandro, dettero vita alla Scuola di Mileto . Nacquero poi altre scuole come quella “atomista” - iniziata da Leucippo, trasferitosi da Mileto ad Abdera – la cui opera fu continuata dal grande Democrito (un filosofo all’epoca importante come Platone ed Aristotele), e ripresa nella successiva epoca ellenistica da Epicuro . Essi si affidarono, nella loro ricerca della verità, all’osservazione della natura ed a considerazioni razionali, e non religiose o mitologiche, per scoprire le leggi della realtà. Per questo furono chiamati “fisici” dalla parola dell’antico greco “fiùsis” che significa “natura”. Il fisico italiano Carlo Rovelli, noto autore anche di opere divulgative, nel suo libro “Cos’è la Scienza: la Rivoluzione di Anassimandro”, mette in luce come questo interessante filosofo cercasse la spiegazione dei fenomeni nella stessa natura delle cose. Anche il grande fisico quantistico Heisenberg, nella sua opera “Fisica e Filosofia” loda Anassimandro per aver parlato di un’unica sostanza materiale che costituisce il mondo, una sostanza indefinita ed infinita, l’Apeiron (“senza limite”) che potrebbe coincidere con il concetto moderno di materia-energia. La grande modernità di Anassimandro è testimoniata anche dal fatto che considerava la Terra sospesa nello spazio ed elaborò un primo abbozzo di Teoria dell’Evoluzione, così come fece anche un altro filosofo naturalista e medico, il siciliano Empedocle, che abbozzò anche un meccanismo di Selezione Naturale. Un altro pensatore di Mileto, il geografo Ecateo, contestava i miti affermando: “dico solo ciò che mi sembra vero”. Il pensiero di questi antichissimi intellettuali era anche operativo: si tramanda che Talete misurava la distanza delle navi da terra e l’altezza delle piramidi usando criteri matematici semplici (la similitudine dei triangoli) e faceva incetta di frantoi quando prevedeva in base a dati sperimentali che il raccolto delle olive sarebbe stato abbondante. Il più importante filosofo della Scienza di questo gruppo di filosofi naturalisti è stato certamente Democrito. Secondo il noto fisico quantistico statunitense Richard Feynman, la singola frase che contiene il maggior numero di informazioni |
sul
nostro mondo è quella degli antichi atomisti:” tutto è fatto
di atomi”. Tra i sostenitori dell’atomismo ricordiamo
Galilei, Newton, Gassendi, Giordano Bruno, Dalton, Poincaré,
Maxwell, Boltzmann, Planck, Einstein, e tanti altri fisici e
filosofi, compresi i fisici quantistici come Bohr ed Heisenberg.
Molto interessante anche l’affermazione di Democrito che gli atomi
per muoversi, scontrarsi, aggregarsi, formare interi infiniti mondi
in continua trasformazione (concetti modernissimi!) hanno bisogno del
vuoto, cioè di un mezzo in cui spostarsi. Questo argomento è stato
tra i più discussi in Fisica; da Aristotele che negava l’esistenza
del vuoto, a Cartesio e tutti i fisici che ipotizzavano la presenza
di un fantomatico “etere”, fino ai giorni nostri in cui si parla
dello spazio come somma di campi di forza gravitazionali, atomici ed
elettromagnetici.
Molti si chiedono se non sia freddo e noioso un filosofo che si interesserebbe solo di atomi. In realtà Democrito fu un pensatore enciclopedico, stimato da Seneca e Cicerone. S. Martini, nel suo libro ” Democrito filosofo della Natura o filosofo dell’Uomo”, ed. Armando 2003, metteva in luce che il “materialista” Democrito fu portatore di una morale umanistica. La massima “ama il tuo prossimo” è stata coniata da Democrito 5 secoli prima di Cristo, ma con uno spirito laico: se tratterai amorevolmente il tuo prossimo, questo ti darà serenità all’animo ed è probabile che anche lui ti restituisca amore. Frasi simili ritroviamo in Epicuro (alla cui scuola potevano accedere sia le donne che gli schiavi, pur nell’antica civiltà maschilista e schiavista) che parla sempre di atteggiamento giusto e solidale verso il prossimo. Purtroppo le numerose opere di Democrito – di cui restano solo citazioni -sono andate tutte perdute molto probabilmente per la censura operata nei confronti della sua scuola, prima dai Platonici “idealisti” e poi dai Cristiani. Uguale censura fu operata anche contro lo stupendo poema filosofico “De Rerum Natura” in cui il grande poeta latino Lucrezio – considerato “pazzo” dalla tradizione cristiana - esponeva in versi le teorie atomiche. L’altro poeta latino Ovidio lodava questo poema senza mezzi termini dicendo che “i versi del sublime Lucrezio periranno solo quando perirà il mondo”. L’opera, completamente scomparsa, fu ritrovata per caso in un papiro dall’umanista Bracciolini nel 1417, ma poi vietata dalla Chiesa. Ne ricordiamo alcuni splendidi versi: “….la Natura, libera, affrancata da padroni superbi, di per sé stessa compie tutto senza gli Dei ….” (7) In quest’opera possiamo leggere quale fosse la prova che gli atomisti davano dell’esistenza degli atomi: e cioè i moti “browniani” del pulviscolo sospeso nell’aria spinto dai moti di atomi e molecole, prova che coincide con la prova fornita da Einstein e Perrin 2400 anni dopo. La modernità di Democrito è attestata anche dal fatto che nel suo pensiero sono impliciti o espliciti concetti moderni quali la relatività del moto, la conservazione dell’energia ed il principio di inerzia. Molti commentatori ritengono che i filosofi della Natura fossero più speculativi che sperimentali; ma vi sono molte prove del contrario: si sa che Talete conosceva bene gli effetti elettrici dell’Ambra (in greco “Elektron”, da cui la parola moderna “Elettricità”) e quelli magnetici della Magnetite. Anassimandro costruiva orologi solari, ed Empedocle era anche un medico-guaritore e si interessava del ramo scientifico più empirico, la Medicina, sviluppata in quegli antichi secoli anche dalla gloriosa scuola medica di Cos, da Ippocrate e dal pitagorico Alcmeone. |
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