Il caso jugoslavo è stato paradigmatico del modo di gestione dei rapporti internazionali da parte occidentale nel mondo post-Guerra Fredda, con la imposizione della legge del più forte a stravolgere il Diritto Internazionale.I bombardamenti della primavera 1999, scatenati dalla NATO il 24 marzo di quell'anno, hanno rappresentato in effetti il momento più eclatante di una lunga aggressione mirata a smembrare quel grande paese multinazionale, pacifico e influente che era la Jugoslavia;una lunga aggressione che si è avvalsa anche di altri strumenti, non direttamente militari: ad esempio quelli politico-diplomatici e quelli mediatico-disinformativi. Per segnare il XXV anniversario dei bombardamenti si terrà a Roma una iniziativa-dibattito, su impulso della associazione Jugocoord (Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia), nel corso della quale una delegazione appena rientrata da Belgrado riferirà in merito alle iniziative e agli echi dell'anniversario. Contestualmente sarà presentato il libro "Lo strano caso del Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia" che attraverso i saggi presentati al concorso "G. Torre" getta uno sguardo impietoso sui metodi clamorosamente scorretti con cui l'Occidente ha strumentalizzato e infranto il Diritto Internazionale a corollario delle sue interferenze nella scena jugoslava. Se guardiamo oggi alle gravissime crisi di Ucraina-Russia e Israele-Palestina, viene da chiedersi se dopo il disastro giuridico voluto dall'Occidente per lo scenario jugoslavo sia ancora possibile affidarsi alla “giustizia internazionale” come strumento imparziale ed efficace o se gli organismi esistenti, o almeno parte di essi, non servano unicamente agli interessi di un piccolo numero di Paesi. Nel corso della serata interverranno Andrea Martocchia e Ivan Pavičevac per Jugocoord, Jean Toschi Marazzani Visconti e Ugo Giannangeli membri della giuria del concorso "Torre" dal quale è scaturito il libro, i giuristi Fabio Marcelli e Michela Arricale per il CRED, Sergio Cararo di Contropiano e Vincenzo Brandi del G.A.MA.DI.Saranno proiettati stralci dal documentario “Il caso Milošević” di Jos De Putter (Olanda 2003) e spezzoni da filmati sui bombardamenti NATO del 1999.
ROMA: CARICHE E ARRESTI, MA LA PROTESTA DEGLI STUDENTI NON SI FERMA
Ieri, in vista della seduta del Senato Accademico dell’Università La Sapienza, diverse organizzazioni studentesche hanno deciso di dire la propria con un corteo dentro la città universitaria attraversando diverse facoltà per concludersi di fronte al rettorato per discutere direttamente con la rettrice Polimeni. Le rivendicazioni politiche sono l’interruzione degli accordi con le industrie belliche e petrolifere e con le università israeliane e manifestare contro la militarizzazione dell’ ateneo.
La risposta della rettrice è stata quella di rinchiudersi dentro l'edificio, disponendo gli agenti della DIGOS davanti l’entrata. Questo atteggiamento da parte della Polimeni ha scatenato un primo scontro tra polizia e studenti, quando questi sono arrivati davanti ai cancelli del rettorato. Visto che i cancelli sono rimasti chiusi e che nel Senato Accademico non si è trattato nessun punto richiesto dagli studenti, si è deciso di continuare il corteo dentro l’università. Successivamente, davanti all’uscita dell’università, si è verificato un fatto piuttosto grave, ossia l'arresto di uno studente libico che manifestava. Il ragazzo è stato portato al Commissariato San Lorenzo. Una volta appresa la notizia, gli studenti sono usciti dall’ateneo per manifestare davanti al
commissariato e richiedere la liberazione dello studente. La reazione delle forze dell’ordine
davanti alla folle studentesca che usciva dall’università è stata molto violenta: ci sono state cariche ripetute e un’altra ragazza è stata arrestata, anche lei portata al commissariato sanlorenzino. Gli studenti non hanno indietreggiato e hanno quindi raggiunto il quartiere San Lorenzo per richiedere la liberazione dei due colleghi. La giornata si è conclusa con il blocco di via Tiburtina fino al rilascio dei due ragazzi.
🛑ORE 09.00, Piazzale Clodio: presidio per il processo della ragazza arrestata ieri.
Due arresti, studenti feriti, cariche della polizia contro gli studenti e una decisione indigeribile del Senato Accademico dell’università La Sapienza sulla prosecuzione degli accordi di cooperazione con Israele, nonostante quello che avviene contro i palestinesi a Gaza e che molti definiscono