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La VOCE ANNO XXIX N°9

maggio 2024

PAGINA 10

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Onorificenza Internazionale Medaglia della Amicizia col Popolo della RPD di Corea alla Partigiana Miriam Pellegrini Ferri.

Invito all’ Ambasciata di Cuba in Italia dal Consigliere Politico Yamila Pita Montes.

Colaboracion con Radio Habana Cuba. - Curriculum Miriam

CALENDARIO DI FEBBRAIO
DI SPARTACO FERRI

Segue da Pag.9: Alessandro Orsini - Le armi a Israele: ma quale "memoria storica"?

Armi
I soldati israeliani spingono uomini e donne palestinesi contro i muri e aprono il fuoco. Poi creano delle grandi fosse comuni anche con le armi italiane e ci buttano dentro i cadaveri dei palestinesi. Oggi l'Onu indaga su una nuova grande fossa comune che i soldati israeliani hanno scavato nel giardino di un ospedale. Le democrazie occidentali sono organizzazioni criminali. Dimenticavo: Tajani il garantista ha sospeso i finanziamenti all'agenzia dell'Onu che aiuta i palesinesi, l'Unrwa, sulla base di accuse che Israele non ha mai provato. Però l'Italia continua a dare armi a Israele che ha sterminato 34.000 palestinesi.

A chi sarà stato in Piazza dei Partigiani la mattina del 25 aprile sarà stato offerto un volantino con su scritto “Riconciliazione”. E’ diventato di moda, nel dibattito televisivo, ma anche altrove, porre la necessità di una riconciliazione nazionale, come avvenuto in Germania. Dal dopoguerra a oggi, in Italia ciò non è avvenuto come esito della guerra civile, o come si preferisca chiamare l’intervento della Resistenza nella sconfitta del nazi-fascismo. I giovani volantinanti in questione hanno suscitato tenerezza, sebbene con un po’ di disappunto per la loro fresca ingenuità, mentre sul contenuto del volantino c’è di che argomentare.

Se la riconciliazione venisse proposta con le persone che furono protagoniste 79 anni fa dello scontro bellico, ben pochi anziani troveremmo ancora in grado di condividere la proposta di una stretta di mano, che nell’arco di tutta la loro vita è mancata, o non è mai stata una priorità, un desiderio, un bisogno reale vissuto da una società civile, condotta a scelte politiche per lo più insabbiate o comunque obbligate a negare verità scomode. Gli amministratori e i funzionari del periodo fascista furono in molti casi reintegrati nei loro posti, o amnistiati.

Con i morti, sopraggiungerebbe poi una valutazione storica, necessariamente priva di interlocuzione, guidata da criteri quanto più possibile oggettivi, legata a circostanze, eventi e condizioni umane irripetibili, che non darebbero adito a “conciliazioni” rese ineseguibili dal mutamento incommensurabile e irreversibile del tempo trascorso.

La conciliazione ipotizzabile è dunque solo nel presente, con i coevi, ma qui si pone il problema centrale. Rispetto a cosa dovrebbe avvenire una conciliazione e in funzione di che, a favore di chi? Se il focus è l’essere o meno fascisti, prima di ogni dichiarazione di maniera, di appartenenza od anche di ideale sposato, bisogna definire cosa sia stato e soprattutto sia ancor oggi il fascismo, nella misura in cui se ne riconosce l’esistenza e pertanto la necessità di tenerne conto, e in che modo. Secondo una formazione culturale in cui si legge la storia per enuclearne criteri, categorie, leggi di mutamento, concetti che danno vita alla differenziazione di epoche, modi di produzione, classi sociali, culture, mentalità, ecc., gli individui appaiono solo come agenti umani, anche inconsapevoli, soggetti a forze sociali complesse che ne trainano movimenti e scelte.

25 Aprile: la Resistenza continua!
Via dal potere Meloni e tutti i guerrafondai!

Il governo Meloni va avanti nel suo attacco a tutto campo contro la classe operaia e le masse popolari, realizzando una politica a esclusivo servizio del grande capitale e degli strati parassitari.

Più si complicano le cose sul piano economico, più il governo ci trascina nella guerra imperialista inviando mezzi militari, armi e truppe all’estero, più stringe la morsa contro gli operai, i sindacalisti che lottano, i giovani che protestano, le donne degli strati popolari, criminalizzando la protesta sociale, aumentando dispotismo e repressione.

Il processo di fascistizzazione investe tutti gli apparati dello stato borghese e si caratterizza nel tentativo di costruzione di un regime autoritario e antidemocratico.

Ciò si esprime nella limitazione delle libertà dei lavoratori, come quelle di sciopero e di manifestazione, nei metodi fascisti utilizzati contro gli operai combattivi (licenziamenti politici, fogli di via, aggressioni); nei progetti di premierato autocratico e di autonomia regionale disgregativa; nell’aumento continuo delle spese militari a danno di quelle sanitarie e sociali; nelle misure fiscali a favore di ricchi e padroni; nella politica razzista e xenofoba di persecuzione dei migranti; nel controllo delle reti Rai, agenzie di stampa, radio e altri media, utilizzati per spargere il veleno sciovinista, razzista e fascista…

La fascistizzazione, diretta dai settori capitalistici più reazionari, sciovinisti e imperialisti, può forse essere fermata dall’opposizione “costituzionale” borghese? Ma questa falsa opposizione, che nasconde il carattere di classe del fascismo e appoggia la politica di guerra, è sempre pronta a collaborare con l’estrema destra “nell’interesse dell’Italia”, ovvero della borghesia monopolistica.

Può forse essere bloccata dalla UE? Ma la UE è un progetto del grande capitale che si sviluppa sempre più in senso bellicista, complementare alla politica di guerra della NATO, e perciò alimenta la reazione e i piani antioperai.

Per sbarrare la strada alla reazione e al fascismo, per cacciare dal potere il governo Meloni e tutti i guerrafondai, è essenziale l’unità di azione della classe operaia per la difesa intransigente di propri interessi economici e politici, impedendo alla politica imperialista di continuare a scaricare i costi della crisi e della guerra sulle sue spalle.

Su questa base, va stabilita un’alleanza di lotta con le masse popolari schiacciate dal grande capitale, con gli autentici democratici e antifascisti, per difendere e ampliare le libertà conquistate con il sangue dai Partigiani. I dirigenti riformisti e opportunisti che si oppongono a questa linea devono essere smascherati e combattuti senza pietà.

Ma ciò ancora non basta. La questione che si pone è quella di legare la lotta all’autoritarismo, al militarismo e alla fascistizzazione, la lotta per il pane e la pace, la solidarietà all’eroico popolo palestinese, alla critica radicale del sistema capitalista-imperialista, per sviluppare la coscienza della necessità della rottura rivoluzionaria con l’ordinamento borghese e dell’edificazione di una nuova società senza sfruttamento dei lavoratori e oppressione dei popoli, senza guerre di rapina e distruzione della natura: il socialismo!

Ciò pone in primo piano la questione del Partito comunista come forza dirigente della lotta degli sfruttati e degli oppressi per la conquista rivoluzionaria del potere politico.

Questo è il nodo che i comunisti e gli operai avanzati devono sciogliere, sviluppando e rafforzando la loro unità di lotta sulla base del marxismo-leninismo e dell’internazionalismo proletario, per costruire un’organizzazione comunista preparatoria del Partito comunista.

25 Aprile 2024 - Militanza Comunista Toscana

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia



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