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La VOCE ANNO XXIX N°10

giugno 2024

PAGINA G         - 39

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Segue da Pag.38: Jeffrey Sachs e TuckerCarlson discutono le vere ragioni per cui i neocon hanno orchestrato la guerra di cambio di regime in Siria

Tucker: "Perché gli Stati Uniti volevano rovesciare Bashar al-Assad?"



Jeffrey Sachs nell'intervista ha fatto riferimento a diversi punti, come la presenza della marina russa sul Mediterraneo in Siria, o la volontà di piazzare un fantoccio degli Usa a Damasco, ma anche la pura ignoranza da parte dei decisori statunitensi.

Ma, a mio parere, c'è di più. Gli Stati Uniti volevano togliere di mezzo Assad per alcune altre ragioni: anche se rimuovere la Marina russa dal Mediterraneo (e il mar Nero) era una priorità geopolitica, c’era in gioco anche il fattore iraniano. L'alleanza strategica tra Siria e Iran ha creato una rete tra attori statali e non statali in Iraq, Yemen, Siria e Libano e ha posto serie sfide all'egemonia statunitense e israeliana sulla regione. Sotto Bashar al-Assad, la Siria è diventata una base strategica nel cosiddetto asse della resistenza contro il dominio americano e israeliano nella regione.

Ad esempio, nel 2006, il siriano Assad fornì a Hezbollah mezzi militari che furono utilizzati per respingere l'invasione israeliana del Libano e costringere Tel Aviv a ritirarsi. Dopodiché, Hezbollah ha consegnato armi siriane a Gaza come i razzi anticarro Kornet. Pertanto, i neocon e i sionisti pensavano che la rimozione di Assad dal potere avrebbe minimizzato l'afflusso di armi ai gruppi che combattevano contro le forze di occupazione israeliane.

In secondo luogo, la Siria è un importante pezzo di geografia nella Belt and Road Initiative della Cina. Questo spiega il motivo per cui le forze degli Stati Uniti sono di stanza sulla costa orientale dell'Eufrate; non solo per controllare il petrolio, ma anche e soprattutto per bloccare i confini tra Iraq e Siria, e alla fine bloccare l'accesso della via della Seta al Mediterraneo.

In terzo luogo, i teorici sionisti più incalliti mirano al "Grande Israele". Dove finisce il confine orientale di questo Grande Israele? Sulla riva occidentale dell'Eufrate. Secondo questi sionisti, i curdi sarebbero i loro vicini sulla costa orientale dell'Eufrate, e questo è esattamente ciò che gli Stati Uniti hanno fatto in quella regione. Washington ha creato una grande milizia dominata dai curdi Ypg e li ha incoraggiati a separarsi dalla Siria e formare una propria entità.

Alla fine, non importa quali fossero le ragioni, gli Stati Uniti hanno commesso un crimine contro l'umanità in Siria. Un crimine che non sarà dimenticato. Centinaia di migliaia di siriani sono morti e altri milioni sono diventati rifugiati. Gli Stati Uniti hanno sostenuto i jihadisti e hanno creato l'Isis, il Fronte al-Nusra, l'esercito islamico, Ahrar al-Sham, l'esercito islamico del Turkistan e molti altri gruppi terroristici, distruggendo un paese bello e pacifico con una ricca storia e civiltà.

In questo caos, i cristiani di Siria sono stati cacciati da molte città e villaggi da questi eserciti di terroristi appoggiati dagli Stati Uniti.


🎙️Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha risposto alle domande dei media al termine della sua visita di Stato nella Repubblica dell’Uzbekistan (28 maggio 2024):

“Io guardo sempre con grande stupore a quelle che sono le varie mosse attuate dai nostri amici e partner occidentali, i quali affermano che la Russia si rifiuta di negoziare. Io l’avrò detto almeno un migliaio di volte, ma è come se non avessero orecchie per intendere: noi non ci rifiutiamo [di negoziare]. È la parte ucraina ad essersi rifiutata pubblicamente. Hanno
siglato l’accordo per poi tirarsene indietro, con l’obiettivo di sconfiggerci sul campo di battaglia. Non ci stanno riuscendo, però. E ora, quindi, sarebbero pronti [a negoziare]. Bene, se siete pronti, allora tornate. Ma di che stiamo parlando?

Loro vogliono tracciare una sorta di “disegno”, e vogliono dare l’illusione che questo “disegno” che hanno voluto tracciare, che loro stessi hanno tracciato sulla base delle loro “aspirazioni”, goda del totale supporto a livello globale; vogliono farlo passare come se fosse la posizione consolidata della comunità internazionale. Ma così non funzionerà.

Ed è precisamente questo a farci capire che loro non intendono affatto arrivare a un accordo, al contrario: si stanno aggrappando all’idea di poter ottenere ancora qualcosa e di poter ribaltare la situazione sul campo di battaglia. Però non ci stanno riuscendo. E quanto più ci proveranno, tanto maggiori saranno le perdite. Perdite, queste, che non andranno certo a vantaggio delle forze armate ucraine. Perché questo sta accadendo?”

Finian Cunningham - Arrestate questi folli guerrafondai della NATO!



di Finian Cunningham - Strategic Culture

Incredibilmente, il mondo viene spinto verso l'abisso della guerra nucleare da idioti occidentali che non sono nemmeno stati eletti.

Jens Stoltenberg, il capo civile del blocco militare della NATO, è l'ultima testa di legno a chiedere che gli Stati Uniti permettano di colpire la Russia con armi a lungo raggio.

Il fantoccio norvegese, siamo portati a credere, ha fatto la svolta concettuale (quanto è stato pagato e da chi o da cosa è stato ricattato?) dicendo alla rivista Economist che il regime ucraino dovrebbe d'ora in poi essere ufficialmente autorizzato a usare i missili della NATO per colpire la Russia.

Tuttavia, con le capacità logiche di un ceppo malridotto, Stoltenberg ha affermato che tale mossa non avrebbe portato a un'escalation della guerra tra Russia e NATO perché le armi non venivano sparate dai Paesi della NATO.

Quindi Stoltenberg pensa che sia in qualche modo possibile trasformare l'Ucraina in un silo per il lancio di missili balistici contro Mosca e che la Russia non percepisca le nazioni della NATO come un obiettivo legittimo?

Per rassicurare ulteriormente, ha aggiunto: “Non abbiamo alcuna intenzione di inviare truppe di terra della NATO in Ucraina, perché il nostro scopo... è duplice: sostenere l'Ucraina, come facciamo, ma anche garantire che non ci sia un'escalation in un conflitto su larga scala”.

La sfacciataggine di Stoltenberg e di altri esponenti occidentali è che, nella loro arrogante mentalità, ciò che sta accadendo non è un'escalation perché dicono che non è un'escalation. È come colpire qualcuno con un pugno in faccia e poi avere il coraggio di dire alla persona che non l'hai colpito perché
..segue ./.

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