.
Last name:

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   SCUOLA&RICERCA 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 2110

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  


GIÙ

SU

La VOCE ANNO XXVI N°2

ottobre 2021

PAGINA 2         - 14

Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Telemedicina per tutti Il sistema di telemedicina è ora operativo in tutta la Repubblica Democratica Popolare di Corea. Secondo un rapporto, un gran numero di strutture di prevenzione e cura tra cui quattro ospedali centrali, 10 ospedali provinciali, oltre 190 ospedali cittadini e di campagna e 10 ospedali provinciali per la maternità hanno aderito al sistema tra il 2009 e il 2012. Nel rapporto si legge anche che il sistema ha continuato ad ampliare la sua portata, coinvolgendo così tutti gli ospedali provinciali, comunali e delle contee in tutto il paese, nonché gli ospedali di piccole dimensioni nelle aree rurali. Inoltre il sistema nazionale di assistenza sanitaria per le donne collega l’ospedale di maternità di Pyongyang con gli ospedali di maternità provinciali e i dipartimenti ostetrici e ginecologici degli ospedali delle città e delle contee e il sistema di assistenza sanitaria per i bambini collega l’ospedale pediatrico di Okryu a Pyongyang con gli ospedali pediatrici provinciali e i reparti pediatrici degli ospedali delle città e delle contee. Se visti dal punto di vista del suo territorio e dalla sua popolazione, anche se non così vasti, queste cifre e fatti non sono mai insignificanti. Il funzionamento attivo di questo sistema, permette che vengano effettuate tempestivamente accurate diagnosi e prese le misure d’intervento specifiche e necessarie. Ciò permette una notevole diminuzione del numero di pazienti che vengono inviati agli ospedali più grandi e casi gravi come il blocco arterioso acuto e i disturbi cardiaci e cerebrali possano essere trattati con immediatezza e sul posto. I pazienti, le cui diagnosi non sono chiare e quelli per i quali la farmacoterapia non è efficace, godono anche dei benefici della telemedicina. Attraverso la consultazione di emergenza con l’ospedale di maternità di Pyongyang, un ospedale della contea nella provincia nord-orientale dell’Hamgyong è riuscito, contro ogni aspettativa, a riportare in vita il bambino di un lavoratore la cui vita era in estremo pericolo poiché subito dopo la nascita erano subentrate severe complicazioni. Un ragazzo in una zona di montagna nella provincia più settentrionale del Ryanggang, costretto a letto a causa di un malore improvviso, ha potuto recuperare la salute dopo aver ricevuto cure presso l’ospedale locale grazie al sistema di telemedicina. Quello che segue è un altro esempio. Una donna sulla quarantina, che era ricoverata in un ospedale della contea nella provincia orientale del Sud Hamgyong, ha chiesto al capo del dipartimento di medicina interna dell’ospedale se poteva organizzare per lei una consultazione online con un ospedale centrale della capitale. Quando il medico ha stabilito il programma per la consultazione, la paziente ha chiesto se poteva far diagnosticare la sua malattia dai medici di altri ospedali della capitale per una diagnosi più accurata. La richiesta del paziente residente lontano dal capoluogo è stata soddisfatta. La cosa interessante è che questi pazienti non sanno che se vivessero in altri paesi dovrebbero pagare i medici in base ai loro titoli professionali e per il tempo speso per tale consultazione. Un’altra cosa interessante è che i medici in questo paese non si preoccupano del fatto che le conoscenze specialistiche che hanno accumulato con tanto impegno e la loro esperienza clinica possano essere rivelate ad altri attraverso il servizio medico online. Quando si è tenuto un seminario dell’OMS a Pyongyang per la regione del sud-est asiatico, i partecipanti hanno sottolineato le tre caratteristiche del sistema di telemedicina nella RPDC: primo, copre l’intero paese; secondo, è fornito a tutte le persone gratuitamente; terzo, ha raggiunto un livello elevato in brevissimo tempo.
seminario nazionale organizzato da juche italia per ils 73° anniversario della fondazione della repubblica popolare democratica di corea 9 settembre 1948 - 9 settembre 2021 h.18:30 team microsoft. serata molto interessante!!! molte adesioni di facebook, interventi molto interessanti, volti nuovi del ga.ma.di. hanno suscitato molto interesse!!! introduzione e apertura di matteo carbonelli. matteo carbonelli. il juche e il songun nella rivoluzione coreana. sono lieto di dare inizio a questo seminario nazionale sulle idee del juche organizzato in occasione della fondazione della repubblica popolare democratica di corea, di cui ricorre oggi il 73.mo anniversario. vi leggo innanzi tutto, traducendolo, il messaggio che è pervenuto dal dr. ogami ken-ichi, segretario generale dell’istituto internazionale per lo studio delle idee del juche di tokyo: “in occasione del 73.mo anniversario della fondazione della repubblica popolare democratica di corea, che aderisce ai principi del socialismo, desidero esprimere i miei sinceri e rispettosi saluti a tutti voi che avete organizzato questo seminario nazionale sulle idee del juche e che partecipate ad esso nonostante il difficile periodo della pandemia del covid-19, e mi congratulo con voi per il successo di questo seminario. la vostra iniziativa darà sicuramente un grande incoraggiamento al popolo coreano e agli studiosi delle idee del juche nel mondo. sono convinto che le lotte per le idee del juche e per l’indipendenza e la pace nel mondo saranno certamente vittoriose. auguro sinceramente a voi tutti buona salute e successo. ogami ken-ichi, segretario dell’istituto internazionale per lo studio delle idee del juche.” siamo grati al dr. ogami ken-ichi per il messaggio che ha voluto inviarci e diamo corso quindi al seminario, evidenziando che, in rapporto alla fondazione della repubblica popolare democratica di corea, l’interesse per gli studiosi della teoria del juche è dato dal constatare come i principi di tale teoria siano stati determinanti in tutto il percorso storico che ha portato a questo evento, così come poi negli eventi successivi, dalla vittoria della giovane repubblica nella guerra contro gli attacchi dell’imperialismo, alla costruzione di uno stato indipendente con un sistema sociale basato sulle esigenze delle masse popolari, fino alla salvaguardia e allo sviluppo di esso mediante un sistema integrato di autodifesa che conta sulle proprie forze, ormai anche di potenza nucleare. il juche, come è noto, elaborato da kim il sung sulla base delle esperienze concrete nel corso di questi avvenimenti a partire dal suo primo impegno nella lotta per liberare la corea dal giogo coloniale giapponese, è una teoria originale in quanto ha al suo centro proprio l’idea dell’indipendenza: indipendenza dei popoli, indipendenza del proprio popolo, indipendenza, nell’ambito di questo, dell’essere umano. in effetti l’uomo viene esaltato da questa teoria, i cui cardini insistono sul fatto che l’uomo è il padrone di tutto e decide di tutto. quindi è lui che forgia il suo destino con coscienza e volontà e creatività ed è lui che deve essere il destinatario di ogni attenzione. evidentemente non è l’uomo atomizzato nell’individualismo sfrenato e nella lotta per la sopravvivenza di un individuo contro l’altro. ma, evidenziando che l’uomo è un essere sociale, come peraltro anche nelle più antiche filosofie era lumeggiato, è l’uomo inserito in una comunità, nel cui ambito soltanto si possono sviluppare armoniosamente le sue capacità, coordinate con le capacità degli altri membri, al fine del bene comune: è in qualche modo il principio solidaristico dell’uno per tutti e tutti per uno. l’indipendenza dell’uomo quindi può realizzarsi soltanto se si realizza l’indipendenza della comunità e del popolo in cui egli vive, poiché se venisse a mancare questa, se cioè il suo popolo fosse soggiogato da altri, nessun uomo membro di questo popolo soggiogato potrebbe essere indipendente. si tratta dunque di un socialismo originale che, se arriva ad avere diversi punti di contatto con altre teorie socialiste, prende le mosse da propri assiomi e si sviluppa in modo peculiare. esso ha ispirato fin dall’inizio la lotta del popolo coreano guidato da kim il sung contro l’occupazione coloniale giapponese, già al tempo dell’unione per abbattere l’imperialismo da lui fondata nel 1926 come prima vera organizzazione rivoluzionaria. e fin dall’incontro dei patrioti antigiapponesi tenuto a kalun nel 1930 kim il sung affermò che “i padroni della lotta rivoluzionaria sono le masse popolari; e solo quando esse sono organizzate e mobilitate esse possono vincere la lotta rivoluzionaria”. in applicazione di questi principi, furono formate cellule di partito all’interno dell’esercito popolare rivoluzionario, creato unificando diversi gruppi di guerriglia, fino ad arrivare a coinvolgere ampi settori dell’intera società, compresi giovani e donne. cosicché il partito fu formato e sviluppato dalle radici, invece che creato dall’alto in maniera verticistica, per scissione da un altro partito o per semplice fusione di altri gruppi; e perciò esso ha continuato ad essere profondamente radicato tra le masse popolari, così come l’esercito. è la stessa idea alla base di quello che sarà il metodo chongsan ri, secondo il quale i dirigenti si mescolano alla base per guidare le masse popolari. dirà infatti kim il sung: “l’esperienza ha mostrato che, al fine di condurre la rivoluzione alla vittoria, bisogna andare tra le masse popolari e organizzarle, e risolvere tutti i problemi che si pongono nel corso della rivoluzione in maniera indipendente, sotto la propria responsabilità e secondo le concrete condizioni effettive, invece di fare affidamento sugli altri”. in tal modo dunque il 15 agosto 1945 la corea, che esisteva allora sulla carta geografica solo come colonia del giappone alleato della germania nazista e dell’italia fascista, fu liberata dal dominio coloniale grazie ai 20 anni di lotta armata del popolo coreano. fu una dura lotta con carattere di lotta di liberazione nazionale, che faceva leva sulle proprie forze del popolo coreano, essendo l’unione sovietica intervenuta soltanto il 9 agosto per raccogliere la resa dei giapponesi a nord del 38.mo parallelo mentre gli stati uniti, allora alleati nella seconda guerra mondiale ma già con la diffidenza reciproca che sarebbe poi sfociata nella guerra fredda, intervenivano a sud, con l’intesa però di riunificare “al più presto” questo paese che aveva più di cinquemila anni di storia unitaria e che aveva tanto lottato per la sua indipendenza. e lo aveva fatto appunto senza contare su questa o quella potenza straniera per evitare di venire poi a dipendere da essa, in applicazione dei principi del juche e insieme del songun. se sulla base del primo l’indipendenza è il bene supremo, la lotta armata antigiapponese ha fin da allora pienamente mostrato nella pratica la verità del principio del songun secondo il quale l’indipendenza si ottiene con la propria forza, rigettando le illusioni degli opportunisti che essa possa essere ottenuta elemosinandola dalle grandi potenze. in tal modo si poté avviare la costruzione di uno stato indipendente con un nuovo sistema sociale che superava il precedente assetto ancora di tipo feudale. come ha evidenziato lo stesso kim il sung, “noi abbiamo liberato il nostro paese con i nostri propri sforzi e abbiamo costruito il socialismo a modo nostro”. tutto ciò nonostante gli ostacoli fin da subito frapposti dagli stati uniti, che fecero di tutto, con la loro amministrazione militare diretta, per reprimere al sud ogni sviluppo democratico dei comitati popolari di base (diversamente da quanto avvenne invece nel nord), fino a rimettere al potere in diverse istanze locali i collaborazionisti degli stessi giapponesi, che avevano dominato il paese in precedenza e che i coreani avevano cacciato, e a mettere a capo dell’amministrazione esponenti della reazione più brutale, che represse nel sangue con numerosi massacri le ampie proteste popolari. in violazione degli accordi gli stati uniti diedero mano quindi alla proclamazione, dopo elezioni nella parte del paese da loro controllata, di una repubblica separata nel sud per gestirla secondo i loro interessi, creando così le basi della attuale divisione con la tuttora perdurante permanenza delle loro truppe; e ostacolarono le elezioni generali che si svolsero in tutto il paese, sia pure in maniera fortunosa nel sud, e che portarono il 9 settembre 1948 alla proclamazione della repubblica popolare democratica di corea. fu questa l’espressione autentica dell’aspirazione del popolo coreano a restaurare la sua indipendenza e insieme lo strumento imprescindibile - avendo già entro pochi mesi dello stesso anno ottenuto il ritiro di tutte le truppe straniere dal territorio della rpdc - per prendere in mano il suo destino e creare il suo stato sovrano, erede della propria cultura millenaria e delle proprie tradizioni di lotta, e deciso anche a stabilire un sistema socialista centrato sulle esigenze delle masse popolari. prima democrazia popolare in asia, già ancora un anno prima della fondazione della repubblica popolare cinese, la fondazione della rpdc fu una potente ispirazione per i popoli oppressi del mondo nella loro lotta per la decolonizzazione, l’indipendenza e la liberazione nazionale e insieme per l’avanzamento verso il socialismo, costituendo un esempio nell’applicazione corretta e vittoriosa del juche e del songun. e fu proprio per impedire questo e per estendere il loro dominio, oltre che per impedire la riunificazione della penisola coreana, che gli stati uniti, accompagnati da alcuni altri paesi che riuscirono a mettere insieme sotto la bandiera dell’onu, allora composta da poco più di una cinquantina di stati e sostanzialmente egemonizzata dagli usa - approfittando dell’assenza dell’unione sovietica nel consiglio di sicurezza per protesta contro l’occupazione allora del seggio spettante alla cina da parte del regime di taiwan - si lanciarono nel giugno del 1950 in una guerra contro la giovane repubblica popolare democratica di corea nel tentativo di strangolare sul nascere ogni possibile sviluppo. fu, come è noto, una guerra devastante, in cui l’imperialismo scatenò tutta la sua furia, distruggendo e radendo al suolo campagne e città, come pyongyang dove soltanto tre edifici rimasero in piedi, e utilizzando metodi di guerra addirittura più atroci di quelli nazisti, comprese armi chimiche e batteriologiche, e compiendo anche contro la popolazione civile massacri e atti di orrenda barbarie. e ciononostante, la eroica determinazione del popolo coreano riuscì ad infliggere agli stati uniti pesanti perdite, catturando anche il generale dean, comandante della c.d. invincibile 24.ma divisione statunitense, e a imporre alla fine la prima ignominiosa sconfitta, sancita il 27 luglio 1953 dall’armistizio che gli stati uniti dovettero firmare a panmunjon. riconoscendo la sconfitta, il generale clark, comandante in capo delle forze statunitensi, ebbe a dichiarare “eseguendo le istruzioni del mio governo, ho guadagnato il non invidiabile riconoscimento di essere il primo comandante nella storia degli sati uniti a firmare un armistizio senza vittoria”; mentre bradley, un altro generale statunitense, ammise che era stata “la guerra sbagliata, nel posto sbagliato, nel tempo sbagliato e col nemico sbagliato”. in effetti questa guerra distrusse il mito della invincibile superiorità della superpotenza americana, segnandone probabilmente, prima ancora della sconfitta nel vietnam, l’inizio di un declino che, nonostante ripetuti interventi in varie parti del mondo, è diventato alquanto evidente ai giorni nostri. per converso, la grande vittoria ottenuta dal popolo coreano ha mostrato, nelle parole di kim il sung, che “anche piccoli paesi possono sconfiggere nemici grandi, una volta che essi stabiliscono il juche, uniscono le masse popolari e valorosamente si levano nella lotta nonostante le difficoltà”. ancora una volta, infatti, ne è risultata provata la validità dei principi del juche, già riscontrata nella esperienza della lotta antigiapponese, principi secondo i quali il ruolo delle masse popolari è determinante ancor più delle armi, così che il risultato della guerra non è semplicemente deciso dalle armi ma da coloro che usano quelle armi. per questi motivi, la vittoria coreana nella guerra del 1950- 53 per la liberazione della patria, che viene appunto celebrata annualmente il 27 luglio come giorno della seconda liberazione della repubblica popolare democratica di corea, ha continuato ad ispirare movimenti rivoluzionari e di liberazione nazionale in varie parti del mondo nella loro lotta contro sistemi coloniali e contro l’imperialismo, inaugurando una nuova epoca di lotte per l’indipendenza, e ha indotto sempre più un crescente interesse per lo studio delle idee del juche e del songun. la costante e congiunta applicazione di questi principi infatti ha permesso nella rpdc, pur tra tante difficoltà, non soltanto la creazione di una nuova democrazia popolare con importanti conquiste nel cammino verso una nuova società socialista, con una rapida ricostruzione del paese dalle ceneri della guerra a nuove magnifiche realizzazioni economiche e sociali, alla velocità di chollima, il leggendario cavallo alato, ma ha anche assicurato con l’indipendenza la salvaguardia di tali conquiste contro tutti i perduranti tentativi di minarne la vita dall’esterno. ciò è stato reso possibile proprio grazie all’innalzamento della diffusa coscienza di quei principi, che puntano, insieme, al miglioramento delle condizioni materiali e alla salvaguardia dell’indipendenza con lo sviluppo della capacità di autodifesa. in questo consiste propriamente il songun, che letteralmente significa dare la priorità all’esercito. ma ciò non va assolutamente equivocato alla maniera dei paesi occidentali nel senso di un governo di militari o comunque di un potere proprio dei militari sulla società. al contrario, essendo l’esercito popolare l’erede delle tradizioni rivoluzionarie che abbiamo sopra ricordato, esso è profondamente impregnato dello spirito antimperialista e sottoposto alla direzione del partito dei lavoratori, è un esercito forte non soltanto nell’armamento ma nell’ideologia, ed è totalmente integrato nella società. può essere visto in realtà come il popolo in armi, cui è affidato innanzi tutto il prioritario compito della difesa della patria e del suo sistema sociale, ma che si adopera anche nei diversi campi della vita civile, dal momento che non è raro vedere militari impiegati nella costruzione di grandi opere o anche per aiutare nelle fabbriche o nei campi. il songun dunque significa che l’indipendenza e il sistema sociale del paese devono essere difesi con le proprie forze, come abbiamo visto mostrato fin dalla lotta antigiapponese e poi nella guerra di liberazione antimperialista. è grazie al songun, i cui principi sono strettamente intrecciati con quelli del juche, che il popolo coreano è stato capace di far fronte alle sfide che continuano a porglisi. ed è per questo che viene annualmente celebrato come una importante pietra miliare, insieme alla fondazione dell’esercito popolare, con un giorno ad esso dedicato, il 25 agosto, in ricordo del discorso di kim jong il che nel 1960 lo sancì ufficialmente; ciò simbolicamente nel corso della sua visita alla 105.ma divisione tank, che era stata la prima unità dell’esercito popolare coreano ad entrare a seul nel giugno 1950 e in seguito denominata ryu kiong su in onore del comandante della guerriglia antigiapponese. di fronte a continui tentativi esterni di pressioni, sanzioni, minacce e provocazioni, fino a mire di regime-change, l’applicazione dei principi del juche e del songun ha consentito alla rpdc uno sviluppo economico e sociale autonomo e insieme la creazione di un potente apparato di autodifesa, anche nucleare, di cui la rpdc si è dotata, memore di diverse esperienze di interventi stranieri in vari paesi, dall’iraq alla libia (per ricordarne solo alcuni); apparato di autodifesa che costituisce un forte deterrente nei confronti di qualsiasi attacco contro il paese. è paradossale che, nella narrazione rovesciata dell’imperialismo che dispensa minacce e aggressioni, sia questo apparato di autodifesa coreano ad essere presentato come una minaccia, con richieste di disarmo unilaterale provenienti da uno stato come gli stati uniti, che sono dotati di un enorme arsenale nucleare e, caso unico e criminale nella storia, quelle bombe nucleari le hanno già usate a hiroshima a nagasaki e hanno ancora progettato di usarle nella guerra di corea; che per di più, in violazione degli accordi, hanno introdotto armi nucleari nella corea del sud, e che mantengono tuttora nella loro dottrina militare l’opzione di attacchi preventivi e anche del first strike nucleare. ma è esattamente questo potente apparato di autodifesa, portato avanti dalla rpdc sotto la guida di kim jong un, che ha costretto una superpotenza come gli stati uniti, che tuttora mantengono truppe e basi militari nella corea del sud e ancora si rifiutano di firmare un trattato di pace, ad intavolare negoziati con un paese così fortemente determinato a salvaguardare la propria indipendenza e il proprio sistema sociale, conquistandosi un ruolo che non può essere sottovalutato nelle relazioni internazionali. le manovre militari congiunte usa-giappone-sudcorea che si ripetono da molti anni anche al largo delle coste nordcoreane, con obiettivi dichiaratamente aggressivi, come lo sbarco di truppe in un “altro” paese da colpire, costituiscono un pericolo per la pace nella penisola coreana e nel mondo; e ad esse dovrebbe esser posto fine, così come dovrebbe esser posto fine alle illegittime sanzioni, che mirano a strangolare la rpdc. il popolo coreano dovrebbe essere lasciato libero di perseguire pacificamente il suo autonomo sviluppo senza ingerenze straniere. e certamente la rpdc, fondata 73 anni fa a costo di tante lotte e costruita con tanti sforzi, e tutt’oggi il più longevo stato socialista, applicando i principi del juche e del songun, sarà capace di realizzare i suoi obiettivi con nuove vittorie e nuovi successi.

Telemedicina per tutti

Il sistema di telemedicina è ora operativo in tutta la Repubblica Democratica Popolare di Corea. Secondo un rapporto, un gran numero di strutture di prevenzione e cura tra cui quattro ospedali centrali, 10 ospedali provinciali, oltre 190 ospedali cittadini e di campagna e 10 ospedali provinciali per la maternità hanno aderito al sistema tra il 2009 e il 2012. Nel rapporto si legge anche che il sistema ha continuato ad ampliare la sua portata, coinvolgendo così tutti gli ospedali provinciali, comunali e delle contee in tutto il paese, nonché gli ospedali di piccole dimensioni nelle aree rurali. Inoltre il sistema nazionale di assistenza sanitaria per le donne collega l’ospedale di maternità di Pyongyang con gli ospedali di maternità provinciali e i dipartimenti ostetrici e ginecologici degli ospedali delle città e delle contee e il sistema di assistenza sanitaria per i bambini collega l’ospedale pediatrico di Okryu a Pyongyang con gli ospedali pediatrici provinciali e i reparti pediatrici degli ospedali delle città e delle contee. Se visti dal punto di vista del suo territorio e dalla sua popolazione, anche se non così vasti, queste cifre e fatti non sono mai insignificanti.

Il funzionamento attivo di questo sistema, permette che vengano effettuate tempestivamente accurate diagnosi e prese le misure d’intervento specifiche e necessarie. Ciò permette una notevole diminuzione del numero di pazienti che vengono inviati agli ospedali più grandi e casi gravi come il blocco arterioso acuto e i disturbi cardiaci e cerebrali possano essere trattati con immediatezza e sul posto. I pazienti, le cui diagnosi non sono chiare e quelli per i quali la farmacoterapia non è efficace, godono anche dei benefici della telemedicina. Attraverso la consultazione di emergenza con l’ospedale di maternità di Pyongyang, un ospedale della contea nella provincia nord-orientale dell’Hamgyong è riuscito, contro ogni aspettativa, a riportare in vita il bambino di un lavoratore la cui vita era in estremo pericolo poiché subito dopo la nascita erano subentrate severe complicazioni. Un ragazzo in una zona di montagna nella provincia più settentrionale del Ryanggang, costretto a letto a causa di un malore improvviso, ha potuto recuperare la salute dopo aver ricevuto cure presso l’ospedale locale grazie al sistema di telemedicina.

Quello che segue è un altro esempio. Una donna sulla quarantina, che era ricoverata in un ospedale della contea nella provincia orientale del Sud Hamgyong, ha chiesto al capo del dipartimento di medicina interna dell’ospedale se poteva organizzare per lei una consultazione online con un ospedale centrale della capitale. Quando il medico ha stabilito il programma per la consultazione, la paziente ha chiesto se poteva far diagnosticare la sua malattia dai medici di altri ospedali della capitale per una diagnosi più accurata. La richiesta del paziente residente lontano dal capoluogo è stata soddisfatta. La cosa interessante è che questi pazienti non sanno che se vivessero in altri paesi dovrebbero pagare i medici in base ai loro titoli professionali e per il tempo speso per tale consultazione. Un’altra cosa interessante è che i medici in questo paese non si preoccupano del fatto che le conoscenze specialistiche che hanno accumulato con tanto impegno e la loro esperienza clinica possano essere rivelate ad altri attraverso il servizio medico online. Quando si è tenuto un seminario dell’OMS a Pyongyang per la regione del sud-est asiatico, i partecipanti hanno sottolineato le tre caratteristiche del sistema di telemedicina nella RPDC: primo, copre l’intero paese; secondo, è fornito a tutte le persone gratuitamente; terzo, ha raggiunto un livello elevato in brevissimo tempo.

SEMINARIO NAZIONALE ORGANIZZATO DA JUCHE ITALIA PER IL 73° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA REPUBBLICA POPOLARE DEMOCRATICA DI COREA 9 Settembre 1948 - 9 Settembre 2021 h.18:30 Team Microsoft

Serata molto interessante!!! Molte adesioni di Facebook, interventi molto interessanti, volti nuovi del GA.MA.DI. hanno suscitato molto interesse!!!

INTRODUZIONE E APERTURA DI MATTEO CARBONELLI

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 2110

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   SCUOLA&RICERCA 

Visite complessive:
Copyright - Tutti gli articoli possono essere liberamente riprodotti con obbligo di citazione della fonte.