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La VOCE 2102

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La VOCE ANNO XXVI N°3

novembre 2021

PAGINA G         - 39

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segue da pag.38: fascisti in azione a roma. desta invece un certo sconcerto che gran parte degli esponenti del movimento no vax e no green pass, invece di esprimere comunque solidarietà alla cgil e condannare l’azione squadristica, abbiano interpretato tutto l’episodio come l’ennesimo complotto contro lo stesso movimento e le nostre libertà civili. certamente è da criticare il mancato tempestivo intervento della polizia e la presenza tra i manifestanti di poliziotti in borghese. ma da questo dedurre che sia stato tutto un episodio di provocazione da parte dello stato contro il (presunto) movimento “rivoluzionario” no vax e no green pass è frutto solo di analisi fantasiose. in realtà è esattamente il contrario. la retorica demagogica no vax e no green pass ha avuto l’effetto di dare una copertura ideologica alla volontà di rivalsa del fascismo estremista, ed anche alle strategie espansioniste di meloni e salvini. l’ideologia che sta alla base del movimento - per quanto inconsapevolmente per gran parte degli aderenti convinti di portare avanti una campagna libertaria - è in realtà un’ideologia anarchico-individualista di destra. di fronte all’emergenza e ai doveri sociali di non attentare alla salute ed alla sicurezza della massa dei cittadini, si invoca il ricorso a scelte individuali egoiste. si respingono quindi tutti i provvedimenti sanitari e limitativi sviluppati - anche se tra errori plateali, bugie e contraddizioni - da tutti i paesi del mondo per quanto di diverso orientamento politico (dalla cina, alla russia, all’europa, agli usa, a cuba, al venezuela, ecc.). a questo proposito si possono fare molti esempi analoghi anche di altro tipo: negli usa si sentono limitati nella loro libertà costituzionali quei cittadini a cui si tenta (giustamente, ma con scarsi risultati) di limitare la libertà di possedere armi micidiali di qualsiasi tipo (da cui le frequenti stragi in quel paese). vi sono stati cittadini in vari paesi che hanno protestato contro la discriminazione costituita dalla patente di guida e che pretendevano di avere il diritto di guidare una macchina senza patente e senza prendere costose lezioni di guida. il marchese de sade si divertiva a torturare delle ragazze e tuonò contro lo stato “liberticida” che gli impediva l’uso libero della propria individuale libido quando fu arrestato e rinchiuso in manicomio. al contrario, persino il libertario rousseau nell’opera “il contratto sociale” riconosceva l’obbligo del cittadino di sottostare alla “volontà generale” se orientata al bene comune. oggi viene proposto come compromesso da grillo di ammettere l’uso di tamponi gratuiti, per chi si deve presentare al lavoro, al posto del green pass, per chi lo rifiuta o che non si è vaccinato. però i tamponi sarebbero pagati dall’inps che prende i soldi dalla fiscalità generale, cioè dalle tasse che paghiamo tutti. il risultato concreto sarebbe che tutta la comunità dovrebbe finanziare la discutibile scelta individualista di alcuni di rifiutare vaccini, green pass e altre limitazioni. purtroppo il movimento anti-vaccini e anti-green pass rischia di finire nel nulla, non avendo alcune reale strategia, e di avere come unico risultato il rilancio del fascismo e delle destre. diceva il grande bertold brecht: “quando marci fa attenzione, che il nemico marcia alla tua testa!”. pensiamo comunque che nel corpo del popolo italiano vi siano abbastanza anticorpi per evitare a media e lunga scadenza questa deriva. roma 12 ottobre 2021, vincenzo brandi. il g20 sull’afghanistan: i lupi si riuniscono per “salvare” gli agnelli. il governo draghi si è dato molto da fare per organizzare una riunione del g20, cioè dei rappresentanti dei 20 paesi più ricchi del mondo per decidere una qualche forma di intervento - che si suppone solo economico ed
“umanitario” - per far fronte alla situazione drammatica in cui si trova l’afghanistan dopo la vittoria dei talebani. l’iniziativa ci induce a considerazioni ironiche e sarcastiche, temperate solo dall’obiettiva situazione tragica di quel paese. si dovrebbero sedere intorno ad un tavolo i paesi del g20, cioè proprio quegli stessi paesi che hanno provocato il disastro. ѐ come se degli incendiari si riunissero per parlare di come sedare un incendio, o se un branco di lupi si sedesse a congresso per parlare di come salvare degli agnelli in pericolo. alcuni paesi invitati si sono - però - già defilati ed invieranno solo delle delegazioni di seconda fascia, come la cina e la russia che invieranno solo ministri degli esteri o sottosegretari, ma non i presidenti dei rispettivi paesi. la situazione dell’afghanistan è frutto delle passate politiche dei paesi occidentali - in particolare degli usa - che hanno abbattuto l’unico governo riformista e progressista che cercò di modernizzare il paese tra il 1978 ed il 1992. ciò è stato ottenuto finanziando bande di integralisti islamici estremisti ed ignoranti, predecessori degli attuali talebani, con l’aiuto del pakistan e dell’arabia saudita (i due paesi più reazionari del mondo) e la partecipazione attiva dell’organizzazione al qaida guidata da bin laden. negli ultimi 20 anni gli usa ed i paesi della nato hanno cercato di impossessarsi dell’aghanistan per trasformarlo in una loro base strategica in asia, ma hanno fallito lasciando solo una scia di morti e distruzioni. non è stato costruito nulla di buono. è stato solo creato un governo collaborazionista, fantoccio e corrotto che si è squagliato non appena le truppe della nato hanno lasciato il paese. tuttavia non si può parlare di una vera sconfitta degli imperialisti usa-nato, perché hanno sempre a disposizione un piano b: se non possono controllare un paese lo distruggono in modo che non possa avere uno sviluppo indipendente o allearsi ai loro concorrenti, come russia e cina. è ciò che è successo ad esempio in libia, il paese più ricco dell’africa ai tempi di gheddafi. solo che gheddafi pretendeva di aiutare i movimenti anticolonialisti africani e di creare una banca africana che avrebbe spiazzato la finanza occidentale, il fondo monetario internazionale ed il franco francese ancora usato nell’africa occidentale. questo gli aveva fruttato le lodi aperte del leggendario nelson mandela, da lui aiutato nel momento più difficile, ma gli è costata la vita. ora la libia è completamente distrutta, abbandonata dalla metà della sua popolazione e percorsa da bande armate in conflitto. lo stesso è per la siria, ancora occupata in buona parte da truppe statunitensi e turche e sottoposta a pesantissime sanzioni che affamano la popolazione (anche da parte dell’italia). lo stesso è accaduto in iraq, somalia e tanti altri paesi. oggi si prevedono tempi durissimi per la popolazione afghana. i talebani sono solo degli ignoranti fanatici provenienti dalle zone rurali più arretrate dell’afghanistan centro-meridionale abitata dall’etnia pashtun o dai campi-profughi afghani in pakistan. non sono affatto dei “rivoluzionari” come qualcuno poco avveduto li vuol far passare. possono offrire solo versetti del corano appresi nelle scuole coraniche da cui provengono, la distruzione di statue e strumenti musicali considerati pagani, e una repressione feroce delle donne tenute nell’ignoranza e vendute bambine dalle famiglie patriarcali al migliore offerente. il personale più moderno e acculturato e le donne più evolute, che comunque hanno potuto godere di qualche vantaggio durante l’occupazione occidentale e che potrebbero assicurare un certo progresso al paese, o sono in fuga, o si nascondono, o cercano di sopravvivere con espedienti. non sarà certamente il g20 organizzato da draghi a portare a qualche soluzione ragionevole per quel disgraziato paese. roma, 12/10/2021, vincenzo brandi.
Segue da Pag.38: FASCISTI IN AZIONE A ROMA

Desta invece un certo sconcerto che gran parte degli esponenti del movimento no vax e no green pass, invece di esprimere comunque solidarietà alla CGIL e condannare l’azione squadristica, abbiano interpretato tutto l’episodio come l’ennesimo complotto contro lo stesso movimento e le nostre libertà civili. Certamente è da criticare il mancato tempestivo intervento della polizia e la presenza tra i manifestanti di poliziotti in borghese. Ma da questo dedurre che sia stato tutto un episodio di provocazione da parte dello Stato contro il (presunto) movimento “rivoluzionario” no vax e no green pass è frutto solo di analisi fantasiose.

In realtà è esattamente il contrario. La retorica demagogica no vax e no green pass ha avuto l’effetto di dare una copertura ideologica alla volontà di rivalsa del fascismo estremista, ed anche alle strategie espansioniste di Meloni e Salvini. L’ideologia che sta alla base del movimento - per quanto inconsapevolmente per gran parte degli aderenti convinti di portare avanti una campagna libertaria - è in realtà un’ideologia anarchico-individualista di destra. Di fronte all’emergenza e ai doveri sociali di non attentare alla salute ed alla sicurezza della massa dei cittadini, si invoca il ricorso a scelte individuali egoiste. Si respingono quindi tutti i provvedimenti sanitari e limitativi sviluppati - anche se tra errori plateali, bugie e contraddizioni - da tutti i Paesi del mondo per quanto di diverso orientamento politico (dalla Cina, alla Russia, all’Europa, agli USA, a Cuba, al Venezuela, ecc.).

A questo proposito si possono fare molti esempi analoghi anche di altro tipo: negli USA si sentono limitati nella loro libertà costituzionali quei cittadini a cui si tenta (giustamente, ma con scarsi risultati) di limitare la libertà di possedere armi micidiali di qualsiasi tipo (da cui le frequenti stragi in quel Paese). Vi sono stati cittadini in vari Paesi che hanno protestato contro la discriminazione costituita dalla patente di guida e che pretendevano di avere il diritto di guidare una macchina senza patente e senza prendere costose lezioni di guida. Il marchese De Sade si divertiva a torturare delle ragazze e tuonò contro lo Stato “liberticida” che gli impediva l’uso libero della propria individuale libido quando fu arrestato e rinchiuso in manicomio. Al contrario, persino il libertario Rousseau nell’opera “Il contratto sociale” riconosceva l’obbligo del cittadino di sottostare alla “volontà generale” se orientata al bene comune.

Oggi viene proposto come compromesso da Grillo di ammettere l’uso di tamponi gratuiti, per chi si deve presentare al lavoro, al posto del green pass, per chi lo rifiuta o che non si è vaccinato. Però i tamponi sarebbero pagati dall’INPS che prende i soldi dalla fiscalità generale, cioè dalle tasse che paghiamo tutti. Il risultato concreto sarebbe che tutta la comunità dovrebbe finanziare la discutibile scelta individualista di alcuni di rifiutare vaccini, green pass e altre limitazioni. Purtroppo il movimento anti-vaccini e anti-green pass rischia di finire nel nulla, non avendo alcune reale strategia, e di avere come unico risultato il rilancio del fascismo e delle destre. Diceva il grande Bertold Brecht: “Quando marci fa attenzione, che il nemico marcia alla tua testa!”. Pensiamo comunque che nel corpo del popolo italiano vi siano abbastanza anticorpi per evitare a media e lunga scadenza questa deriva.

Roma 12 ottobre 2021, Vincenzo Brandi


IL G20 SULL’AFGHANISTAN: I LUPI SI RIUNISCONO PER “SALVARE” GLI AGNELLI

Il Governo Draghi si è dato molto da fare per organizzare una riunione del G20, cioè dei rappresentanti dei 20 Paesi più ricchi del mondo per decidere una qualche forma di intervento - che si suppone solo economico ed

“umanitario” - per far fronte alla situazione drammatica in cui si trova l’Afghanistan dopo la vittoria dei Talebani.

L’iniziativa ci induce a considerazioni ironiche e sarcastiche, temperate solo dall’obiettiva situazione tragica di quel Paese. Si dovrebbero sedere intorno ad un tavolo i Paesi del G20, cioè proprio quegli stessi Paesi che hanno provocato il disastro. Ѐ come se degli incendiari si riunissero per parlare di come sedare un incendio, o se un branco di lupi si sedesse a congresso per parlare di come salvare degli agnelli in pericolo. Alcuni Paesi invitati si sono - però - già defilati ed invieranno solo delle delegazioni di seconda fascia, come la Cina e la Russia che invieranno solo ministri degli esteri o sottosegretari, ma non i presidenti dei rispettivi Paesi.

La situazione dell’Afghanistan è frutto delle passate politiche dei Paesi occidentali - in particolare degli USA - che hanno abbattuto l’unico Governo riformista e progressista che cercò di modernizzare il Paese tra il 1978 ed il 1992. Ciò è stato ottenuto finanziando bande di integralisti islamici estremisti ed ignoranti, predecessori degli attuali Talebani, con l’aiuto del Pakistan e dell’Arabia Saudita (i due Paesi più reazionari del mondo) e la partecipazione attiva dell’organizzazione Al Qaida guidata da Bin Laden.

Negli ultimi 20 anni gli USA ed i Paesi della NATO hanno cercato di impossessarsi dell’Aghanistan per trasformarlo in una loro base strategica in Asia, ma hanno fallito lasciando solo una scia di morti e distruzioni. Non è stato costruito nulla di buono. È stato solo creato un Governo collaborazionista, fantoccio e corrotto che si è squagliato non appena le truppe della NATO hanno lasciato il Paese. Tuttavia non si può parlare di una vera sconfitta degli imperialisti USA-NATO, perché hanno sempre a disposizione un piano B: se non possono controllare un Paese lo distruggono in modo che non possa avere uno sviluppo indipendente o allearsi ai loro concorrenti, come Russia e Cina. È ciò che è successo ad esempio in Libia, il Paese più ricco dell’Africa ai tempi di Gheddafi. Solo che Gheddafi pretendeva di aiutare i movimenti anticolonialisti africani e di creare una Banca Africana che avrebbe spiazzato la finanza occidentale, il Fondo Monetario internazionale ed il Franco Francese ancora usato nell’Africa Occidentale. Questo gli aveva fruttato le lodi aperte del leggendario Nelson Mandela, da lui aiutato nel momento più difficile, ma gli è costata la vita. Ora la Libia è completamente distrutta, abbandonata dalla metà della sua popolazione e percorsa da bande armate in conflitto. Lo stesso è per la Siria, ancora occupata in buona parte da truppe statunitensi e turche e sottoposta a pesantissime sanzioni che affamano la popolazione (anche da parte dell’Italia). Lo stesso è accaduto in Iraq, Somalia e tanti altri Paesi.

Oggi si prevedono tempi durissimi per la popolazione afghana. I Talebani sono solo degli ignoranti fanatici provenienti dalle zone rurali più arretrate dell’Afghanistan centro-meridionale abitata dall’etnia Pashtun o dai campi-profughi afghani in Pakistan. Non sono affatto dei “rivoluzionari” come qualcuno poco avveduto li vuol far passare. Possono offrire solo versetti del Corano appresi nelle scuole coraniche da cui provengono, la distruzione di statue e strumenti musicali considerati pagani, e una repressione feroce delle donne tenute nell’ignoranza e vendute bambine dalle famiglie patriarcali al migliore offerente. Il personale più moderno e acculturato e le donne più evolute, che comunque hanno potuto godere di qualche vantaggio durante l’occupazione occidentale e che potrebbero assicurare un certo progresso al Paese, o sono in fuga, o si nascondono, o cercano di sopravvivere con espedienti. Non sarà certamente il G20 organizzato da Draghi a portare a qualche soluzione ragionevole per quel disgraziato Paese.

Roma, 12/10/2021, Vincenzo Brandi



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