segue da pag.37: il decimo anniversario dell’assassinio di gheddafi e la questione della difesa dei paesi indipendenti.
“consiglieri” della nato.
il vero motivo di quell’attacco proditorio non fu la sbandierata difesa dei fantomatici “diritti umani”, ma il fatto che gheddafi, grande sostenitore dei movimenti anticolonialisti africani (e per questo lodato dallo stesso nelson mandela), avesse programmato di creare una banca africana. questa banca avrebbe danneggiato l’azione del fondo monetario internazionale e di altre grandi banche internazionali e soprattutto il franco francese ancora usato in gran parte dell’africa occidentale. inoltre gheddafi aveva imposto alle compagnie petrolifere dei contratti estremamente favorevoli alla libia.
oggi la libia, che era il paese con il tenore di vita più alto di tutta l’africa, è un paese distrutto percorso da bande armate in conflitto. metà della popolazione è fuggita all’estero. 200 miliardi di euro libici depositati nelle banche europee ai tempi di gheddafi sono stati letteralmente rapinati dagli aggressori e mai restituiti.
in occasione dell’anniversario dell’assassinio sono state versate da vari commentatori italiani tardive ed ipocrite lacrime di coccodrillo. il commentatore più lucido è stato certamente il giornalista esperto di politiche mediorientali e nordafricane, antonio negri, già commentatore del sole 24 ore ed ora del “manifesto”. negri ha ricordato che il criminale attacco alla libia, cui ha partecipato anche l’italia su ordine della nato, si è risolto, non solo nella distruzione della libia, ma anche in una grave sconfitta per l’italia. il nostro paese, che aveva ottimi rapporti economici con la libia, accordi per la fornitura di gas e petrolio, e persino un patto di amicizia e non aggressione con quel paese, ha operato un vergognoso voltafaccia che si è ritorto a suo danno. infatti il governo e le imprese italiane si sono viste sostituite da altri contendenti che hanno messo le mani su varie zone della libia: tra questi soprattutto la francia, e poi il regno unito, la turchia, gli emirati arabi uniti e la turchia. ѐ rimasta solo qualche modesta fornitura di gas all’eni.
la vicenda libica ci fa riflettere sulla necessità da parte di molti paesi indipendenti ex-coloniali di difendersi dalle mire neo-colonialiste ed imperialiste. la tanto deprecata corea popolare si è assicurata uno scudo protettivo con la sua capacità di rappresaglia attraverso il possibile lancio di missili a lunga gittata con eventuali testate nucleari. per questo è molto criticata, ma forse bisognerà ricordare la vicenda dell’iraq di saddam hussein, falsamente accusato di possedere armi di distruzione di massa dall’ex presidente bush, l’ex primo ministro blair ed il recentemente scomparso ex capo di stato maggiore colin powell. se veramente l’iraq avesse posseduto quelle armi forse non sarebbe stato attaccato e distrutto.
ha anche destato grande scalpore il lancio di un potente missile supersonico da parte della cina che ha fatto il giro del mondo. ma come si dovrebbe comportare la cina, che spende per gli armamenti 4 o 5 volte di meno degli usa e non ha mai invaso nessun altro paese nei 72 anni della sua esistenza, di fronte a minacciose alleanze come l’aukus (australia, usa, regno unito) che esplicitamente prevede la costruzione di una flotta di sommergibili atomici in funzione anticinese? il mondo è un luogo sempre più pericoloso. speriamo che il buon senso prevalga.
roma, 21 ottobre 2021, vincenzo brandi.
premio nobel e premio sacharov: un’altra sciocca provocazione contro la russia.
come era scontato nell’assegnazione del premio nobel per la pace al giornalista muratov e del premio sacharov, assegnato dal parlamento europeo, al cosiddetto “oppositore principe” navalny sono stati seguiti i soliti criteri politici in funzione antirussa.
se però il premio a muratov, direttore del periodico “novaja gazeta”, spesso molto critico nei confronti del governo putin, è stata comunque assegnata ad un giornalista di un certo spessore (ed infatti muratov ha persino ricevuto le congratulazioni del governo russo, se pur ammonito a rimanere nei limiti della legge), diverso è il discorso per il piccolo avventuriero navalny. come abbiamo scritto più volte navalny in passato si era distinto come piccolo truffatore, insieme al fratello, nei confronti di una società francese. per questo fu condannato per sua fortuna con la condizionale.
successivamente navalny fondò un piccolo partito razzista di estrema destra dai toni decisamente fascistoidi. sono note le sue dichiarazioni nei confronti dei cittadini non russi della federazione russa, come ceceni, cabardini, balcari, baschiri, tatari ed altri gruppi della regione del caucaso e della russia meridionale (gruppi che costituiscono minoranze molto importanti e consistenti del paese). navalny li definì “scarafaggi” da schiacciare, attirandosi persino le critiche di amnesty international, un’organizzazione ampiamente finanziata dal governo statunitense ed altri governi ed istituzioni occidentali che non è mai stata tenera verso la russia ed il governo putin.
il partitino di navalny, spacciato per “grande oppositore” in occidente, non è andato nei sondaggi oltre l’1% ed è quasi ignorato dalla maggior parte dei russi. non è riuscito nemmeno a presentarsi alle elezioni non avendo avuto il numero di firme necessario.
dopo l’oscura vicenda del presunto avvelenamento di navalny (una vicenda da chiarire su cui non è stata mai presentata alcuna prova) in occidente si intende ancora sfruttare navalny per stupide provocazioni antirusse; ma l’assegnazione del premio sacharov – fermamente voluto soprattutto dal presidente del parlamento europeo, sassoli, specializzato in polemiche antirusse, ha avuto scarsissima eco ed è caduta quasi nel vuoto anche presso i mass media occidentali. un’operazione smaccata e sostanzialmente inutile che testimonia solo il fatto che la nuova guerra fredda degli ultimi 25 anni - fatta di propaganda, rivoluzioni “colorate” e sanzioni - continua con sempre nuovo vigore.
roma 21 ottobre 2021, vincenzo brandi.
fascisti in azione a roma.
ha destato giustamente scalpore l’assalto della teppa fascista alla sede della cgil a roma. chi scrive ha militato in passato quasi sempre in sindacati di base e comitati autonomi di lavoratori, dopo essere uscito dalla cgil contro le cui politiche moderate ha sempre polemizzato. ma l’assalto squadristico di roma non può avere altra risposta che una durissima condanna. ѐ stata attaccata una delle istituzioni che, per quanto oggi in gran parte degradate e svilite, è pur sempre uscita dalla resistenza antifascista. né c’è troppo da ironizzare sulla solidarietà espressa da tutti i mezzi di comunicazione di massa ed anche dalla presidenza del consiglio dei ministri e persino dalla confindustria verso il segretario della cgil, l’ex-contestatore landini divenuto molto prudente e moderato. si tratta di atti dovuti che non potevano non essere compiuti dalle istituzioni dello stato repubblicano e dalle principali associazioni presenti nel nostro paese.
..segue ./.
Segue da Pag.37: IL
DECIMO ANNIVERSARIO DELL’ASSASSINIO DI GHEDDAFI E LA QUESTIONE
DELLA DIFESA DEI PAESI INDIPENDENTI
“consiglieri” della
NATO.
Il
vero motivo di quell’attacco proditorio non fu la sbandierata
difesa dei fantomatici “diritti umani”, ma il fatto che
Gheddafi, grande sostenitore dei movimenti
anticolonialisti africani
(e per questo lodato dallo stesso Nelson Mandela), avesse programmato
di creare una banca africana. Questa banca avrebbe danneggiato
l’azione del Fondo Monetario Internazionale e di altre grandi
banche internazionali e soprattutto il Franco francese ancora usato
in gran parte dell’Africa occidentale. Inoltre Gheddafi aveva
imposto alle compagnie petrolifere dei contratti estremamente
favorevoli alla Libia.
Oggi
la Libia, che era il Paese con il tenore di vita più alto di
tutta l’Africa, è un Paese distrutto percorso da bande
armate in conflitto. Metà della popolazione è fuggita
all’estero. 200 miliardi di Euro libici depositati nelle banche
europee ai tempi di Gheddafi sono stati letteralmente rapinati dagli
aggressori e mai restituiti.
In
occasione dell’anniversario dell’assassinio sono state
versate da vari commentatori italiani tardive ed ipocrite lacrime di
coccodrillo. Il commentatore più lucido è stato
certamente il giornalista esperto di politiche mediorientali e
nordafricane, Antonio Negri, già commentatore del Sole 24 Ore
ed ora del “Manifesto”. Negri ha ricordato che il
criminale attacco alla Libia, cui ha partecipato anche l’Italia
su ordine della NATO, si è risolto, non solo nella distruzione
della Libia, ma anche in una grave sconfitta per l’Italia. Il
nostro Paese, che aveva ottimi rapporti economici con la Libia,
accordi per la fornitura di gas e petrolio, e persino un patto di
amicizia e non aggressione con quel Paese, ha operato un vergognoso
voltafaccia che si è ritorto a suo danno. Infatti il Governo e
le imprese italiane si sono viste sostituite da altri contendenti che
hanno messo le mani su varie zone della Libia: tra questi soprattutto
la Francia, e poi il Regno Unito, la Turchia, Gli Emirati Arabi Uniti
e la Turchia. Ѐ rimasta solo qualche modesta fornitura di gas
all’ENI.
La
vicenda libica ci fa riflettere sulla necessità da parte di
molti Paesi indipendenti ex-coloniali di difendersi dalle mire
neo-colonialiste ed imperialiste. La tanto deprecata Corea Popolare
si è assicurata uno scudo protettivo con la sua capacità
di rappresaglia attraverso il possibile lancio di missili a lunga
gittata con eventuali testate nucleari. Per questo è molto
criticata, ma forse bisognerà ricordare la vicenda dell’Iraq
di Saddam Hussein, falsamente accusato di possedere armi di
distruzione di massa dall’ex presidente Bush, l’ex primo
ministro Blair ed il recentemente scomparso ex capo di stato maggiore
Colin Powell. Se veramente l’Iraq avesse posseduto quelle armi
forse non sarebbe stato attaccato e distrutto.
Ha
anche destato grande scalpore il lancio di un potente missile
supersonico da parte della Cina che ha fatto il giro del mondo. Ma
come si dovrebbe comportare la Cina, che spende per gli armamenti 4 o
5 volte di meno degli USA e non ha mai invaso nessun altro Paese nei
72 anni della sua esistenza, di fronte a minacciose alleanze come
l’AUKUS (Australia, USA, Regno Unito) che esplicitamente
prevede la costruzione di una flotta di sommergibili atomici in
funzione anticinese? Il mondo è un luogo sempre più
pericoloso. Speriamo che il buon senso prevalga.
Roma,
21 ottobre 2021, Vincenzo Brandi
|
PREMIO
NOBEL E PREMIO SACHAROV: UN’ALTRA SCIOCCA PROVOCAZIONE CONTRO
LA RUSSIA
Come
era scontato nell’assegnazione del premio Nobel per la Pace al
giornalista Muratov e del Premio Sacharov, assegnato dal Parlamento
Europeo, al cosiddetto “oppositore principe” Navalny sono
stati seguiti i soliti criteri politici in funzione antirussa.
Se
però il premio a Muratov, direttore del periodico “Novaja
Gazeta”, spesso molto critico nei confronti del Governo Putin,
è stata comunque assegnata ad un giornalista di un certo
spessore (ed infatti Muratov ha persino ricevuto le congratulazioni
del Governo russo, se pur ammonito a rimanere nei limiti della
legge), diverso è il discorso per il piccolo avventuriero
Navalny. Come abbiamo scritto più volte Navalny in passato si
era distinto come piccolo truffatore, insieme al fratello, nei
confronti di una società francese. Per questo fu condannato
per sua fortuna con la condizionale.
Successivamente
Navalny fondò un piccolo partito razzista di estrema destra
dai toni decisamente fascistoidi. Sono note le sue dichiarazioni nei
confronti dei cittadini non russi della Federazione Russa, come
Ceceni, Cabardini, Balcari, Baschiri, Tatari ed altri gruppi della
regione del Caucaso e della Russia meridionale (gruppi che
costituiscono minoranze molto importanti e consistenti del Paese).
Navalny li definì “scarafaggi” da schiacciare,
attirandosi persino le critiche di Amnesty International,
un’organizzazione ampiamente finanziata dal Governo
statunitense ed altri Governi ed istituzioni occidentali che non è
mai stata tenera verso la Russia ed il Governo Putin.
Il
partitino di Navalny, spacciato per “grande oppositore”
in occidente, non è andato nei sondaggi oltre l’1% ed è
quasi ignorato dalla maggior parte dei Russi. Non è riuscito
nemmeno a presentarsi alle elezioni non avendo avuto il numero di
firme necessario.
Dopo
l’oscura vicenda del presunto avvelenamento di Navalny (una
vicenda da chiarire su cui non è stata mai presentata alcuna
prova) in Occidente si intende ancora sfruttare Navalny per stupide
provocazioni antirusse; ma l’assegnazione del premio Sacharov –
fermamente voluto soprattutto dal Presidente del Parlamento Europeo,
Sassoli, specializzato in polemiche antirusse, ha avuto scarsissima
eco ed è caduta quasi nel vuoto anche presso i mass media
occidentali. Un’operazione smaccata e sostanzialmente inutile
che testimonia solo il fatto che la nuova guerra fredda degli ultimi
25 anni - fatta di propaganda, rivoluzioni “colorate” e
sanzioni - continua con sempre nuovo vigore.
Roma
21 ottobre 2021, Vincenzo Brandi
FASCISTI
IN AZIONE A ROMA
Ha
destato giustamente scalpore l’assalto della teppa fascista
alla sede della CGIL a Roma. Chi scrive ha militato in passato quasi
sempre in sindacati di base e comitati autonomi di lavoratori, dopo
essere uscito dalla CGIL contro le cui politiche moderate ha sempre
polemizzato. Ma l’assalto squadristico di Roma non può
avere altra risposta che una durissima condanna. Ѐ stata
attaccata una delle istituzioni che, per quanto oggi in gran parte
degradate e svilite, è pur sempre uscita dalla resistenza
antifascista. Né c’è troppo da ironizzare sulla
solidarietà espressa da tutti i mezzi di comunicazione di
massa ed anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e persino
dalla Confindustria verso il segretario della CGIL, l’ex-contestatore
Landini divenuto molto prudente e moderato. Si tratta di atti dovuti
che non potevano non essere compiuti dalle istituzioni dello Stato
repubblicano e dalle principali associazioni presenti nel nostro
Paese.
..segue ./.
|