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La VOCE ANNO XXIII N°6

febbraio 2021

PAGINA 3         - 19

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l’ alba-tcp sostiene l’accesso ai vaccini e ai trattamenti contro la covid-19. i paesi dell’alleanza bolivariana per i popoli di nuestra america (alba-tcp) hanno ratificato la loro volontà di rinforzare i sistemi di salute e facilitare l’accesso universale in condizioni eque e acquisibili delle vaccinazioni e dei medicinali sviluppati per il trattamento della covid-19. autore: granma | internet@granma.cu - 21 gennaio 2021. photo: internet. i paesi dell’alleanza bolivariana per i popoli di nuestra america (alba-tcp) hanno ratificato la loro volontà di rinforzare i sistemi di salute e facilitare l’accesso universale in condizioni eque e acquisibili delle vaccinazioni e dei medicinali sviluppati per il trattamento della covid-19. questa volontà è stata ribadita dopo una riunione del consiglio sociale del blocco per rinforzare le azioni nello scontro alla pandemia e per il coordinamento degli sforzi di fronte all’importanza di questa sfida. durante l’incontro virtuale il segretario esecutivo del alba-tcp, sacha llorenti, ha allertato sul profondo impatto delle emergenza sanitarie negli anni futuri e le drammatiche conseguenze nell’ordine umano. la delegazione cubana ha reiterato l’impegno e la disposizione di sostenere scambi scientifici e di salute, offrire consulenza reciproca per fomentare la collaborazione e condividere i risultati della messa a fuoco medica, che comprende l’uso di medicinali biotecnologici innovatori. su questo il cancelliere dell’isola, bruno rodríguez parrilla, nel suo account di twitter, ha detto che cuba fomenterà questa collaborazione nella misura delle sue possibilità. nell’incontro, il presidente del banco dell’ alba, raúl li causi, ha offerto la possibilità di una fondo umanitario il cui proposito è l’acquisto dei vaccini per l’alba-tcp, informa il sito della cancelleria cubana. ( gm – granma int.) cuba è l’unico stato in cui un prodotto passa dal laboratorio alla clinica per via totalmente pubblica lo scienziato accademico fabrizio chiodo felice di poter mettere a disposizione dell’interesse collettivo la propria preparazione scientifica. autore: asicubaumbria | informacion@granma.cu - 22 gennaio 2021 fabrizio chiodo al centro con colleghi cubani. foto: cortesia f. chiodo. il giovane chimico-immunologo fabrizio chiodo, ora di ritorno in italia (al cnr di pozzuoli) dopo lunga collaborazione con l’universitymedical center di amsterdam,sta prestando la sua attività professionale anche a cuba:come professore di chimica presso l’università de l’avana, e collaboratore dell’istituto finlay per vaccini, importante centro di ricerca biotecnologica con notevoli risultati già acquisiti, e internazionalmente riconosciuti. e’ grazie al dr.chiodo che in italia è arrivata la notizia dei quattro candidati vaccinali cubani contro sars-cov-2, registrati nella lista mondiale della oms.e nonostante le molte richieste di interviste che sta ricevendo, anche da importanti media nazionali, si è gentilmente prestato ad un breve colloquio con noi. d-la sua collaborazione come ricercatore scientifico a l’avana sta suscitando interesse in italia, “bucando” il silenzio con cui i nostri media avvolgono cuba su questo tema. qual è il suo contributo alla ricerca in quel paese? • dal 2014 collaboro con cuba per ottimizzare e disegnare nuovi vaccini contro alcune malattie infettive. anche contro sars-cov-2 ho contribuito al disegno, progettazione, sviluppo ed analisi di dati dei due candidati vaccinali soberana01 e soberana02. d-sappiamo che cuba iniziò molto presto ad occuparsi di biotecnologia e lo sappiamo perché gli usa lanciarono da subito un allarme mondiale, accusando cuba di produzione di armi biotecnologiche. lei conosce dall’interno il sistema scientifico cubano: verso quali obiettivi è orientata la ricerca nella biotecnologia e quali i risultati prodotti? • la biotecnologia cubana si unisce all’eccellenza medica ed accademica, voluta da fidel castro dopo la rivoluzione. la ricerca scientifica cubana è sempre orientata verso la salute ed il benessere del cittadino e non è mai ricerca fine a se stessa. biocubafarma è un’impresa statale cubana che include quasi 40 diversi istituti di ricerca e compagnie farmaceutiche pubbliche, con circa 30.000 lavoratori e la produzione e sviluppo di più di 400 diversi prodotti biotecnologici. solo contro covid-19, cuba sta lavorando a 869 diversi progetti di ricerca ed innovazione. d-in italia il main stream mediatico riferisce unicamente dei vaccini di produzione statunitense-tedesca e la ue pare non ne abbia considerato nessun altro nel sottoscrivere contratti d’acquisto, mentre ci risulta che in russia e in cina stiano già somministrando propri vaccini: pare una scelta di campo pregiudiziale, ideologica, non supportata da valutazioni scientifiche. da scienziato, qual è la sua opinione? il modello economico attuale prevede anche una sorta di “imperialismo sanitario” che giustifica tutte le cose dette nella domanda. non vedo nulla di strano, purtroppo è tutto frutto del modello economico. -tornando alla pandemia covid-19: a cuba, con quali farmaci sono trattati i contagiati e con quale risultato? in italia si definisce “fascismo sanitario” il confinamento e le restrizioni imposte contro il contagio, le misure ben più drastiche assunte in cina vengono imputate alla scarsa “democrazia” cinese: com’è stato effettuato il controllo e il contenimento a cuba?
• cuba ha utilizzato diversi farmaci sia per stimolare il sistema immune della popolazione con vari prodotti, sia trattando pazienti con infezione da sars-cov-2 con interferone alpha 2b, con anticorpo monoclonale contro recettore il-6, più i “classici” farmaci ormai standardizzati come eparine e desametasone. cuba ha il più alto numero di medici per cittadino. livello altissimo di medicina di base(che si è tradotto operativamente in tracciamento e assistenza sanitaria casa per casa). cuba conosce altri virus come dengue ed i medici cubani hanno conosciuto ebola in africa. questo ha fatto sì che avesse una rete eccellente di sanità pubblica (oltre a lock down ad inizio pandemia), con solo 140 morti dall’inizio della pandemia ed il 93% dei pazienti ricoverati per covid-19 totalmente recuperati. d-infine, quando avremo il vaccino cubano? • fine clinical trial (nota-sperimentazione in umano)3 marzo 2021. vaccino cubano aprile-maggio 2021. il dr.chiodo segnala poi che nel disegno dei candidati vaccinali, i fattori presi in considerazione a cuba sono stati il basso costo di produzione, la stabilità termica, il ricorso a piattaforme già usate, anche per uso pediatrico (caratteristica molto interessante, nuova rispetto ai vaccini contro la pandemia fin qui conosciuti). e sottolinea che, in un paese stretto dall’embargo e relative sanzioni usa ormai da 60 anni, la vaccinazione di massa è un punto di forza per la sovranità farmaceutica. inoltre fabrizio chiodo ci tiene a rimarcare che poiché cuba è un paese socialista (sicuramente da un punto di vista biofarmaceutico), dove la biotecnologia non è strumento per trarre profitto da farmaci e vaccini, ma la ricerca è motivata da intenti etici, i propri prodotti sono anche distribuibili tramite la oms in paesi in via di sviluppo, come già avviene per esempio in africa. nel 2021 sentiremo parlare dei vaccini cubani controsars-cov-2 … ( asicubaumbria - associazione di solidarietà con cuba/ gm – granma int.) lenin. lenin, a 97 anni dalla sua morte, lo ricordiamo qui come ricordiamo fidel, il nostro lenin, il lenin dei popoli del terzo mondo. lo ricordiamo qui in questa isola, dove i bolscevichi d’adesso, difensori dell’estremo redentore dei diseredati, ci manteniamo impegnati per essere trincee contro l’impero, convinti che questi 62 anni, facendo vibrare il mondo, sono la vigilia della conquista del cielo per assalto. autore: ernesto estévez rams | informacion@granmai.cu - 21 gennaio 2021. illustrazione presa da pinterest. john reed, descrivendo gli avvenimenti della rivoluzione d’ottobre, nel prologo della sua straordinaria opera /i dieci giorni che fecero tremare il mondo/, fa una verifica delle forze che combattevano per il potere nel mezzo di una rivoluzione che non riusciva ancora a definire il colore del suo destino. da un lato quelle che definisce le classi possidenti che aspiravano a eliminare lo zar e sostituirlo con un potere borghese, nello stile delle democrazie occidentali degli stati uniti e della francia; dall’altro i bolscevichi che reclamavano di mettere al centro della rivoluzione la lotta di classe e la necessità che tutto il potere andasse ai soviet. tra queste due forze definite estreme, john situa i socialisti «moderati», e le virgolette sono sue, non mie. i moderati credevano che la russia non fosse pronta per una rivoluzione che portasse le masse popolari al potere, ossia una rivoluzione sociale: «in conseguenza insistevano sulla collaborazione delle classi poderose nel governo. da lì ad appoggiarle c’era solo un passo. i socialisti «moderati necessitavano la borghesia». da questa moderazione emerse il tradimento o, nelle parole di reed, quando i bolscevichi distrussero tutto il compromesso tra le classi questi moderati «si videro lottare a lato delle classi possidenti... attualmente, in quasi tutti i paesi del mondo si può osservare lo stesso fenomeno». per chiudere il suo giudizio su quello che accadeva, il giornalista nordamericano non dubita nel situare la sua militanza in uno degli estremi: «contrariamente ad essere una forza distruttiva, secondo me i bolscevichi erano l’unico partito della russia con un programma costruttivo (…). se non fossero giunti al governo quando lo fecero, non ho il minimo dubbio che gli eserciti della germania imperiale sarebbero andato a pietrogrado e a mosca in dicembre e che la russia sarebbe stata nuovamente dominata dagli zar». i comunisti bolscevichi erano l’unica trincea reale contro il potere imperiale che la minacciava. alla guida della forza estremista , «il grande lenin», come lo chiamò john reed, che lo descrisse «di piccola e fornita figura, testa grande, calva e protuberante, piazzata sulle spalle; occhi piccoli, narice piatta, bocca generosa e mento massiccio (…) d’apparenza poco rilevante per essere l’idolo delle folle, era amato e rispettato come forse pochi leaders della storia. uno strano leader popolare, che lo era solo per la virtù del suo intelletto (...) con il potere di spiegare idee profonde in termini semplici, il potere d’analizzare concretamente le situazioni. e, combinata con la sagacità, la maggior audacia intellettuale». lenin, a 97 anni dalla sua morte, lo ricordiamo qui come ricordiamo fidel, il nostro lenin, il lenin dei popoli del terzo mondo. lo ricordiamo qui in questa isola, dove i bolscevichi d’adesso, difensori dell’estremo redentore dei diseredati, ci manteniamo impegnati per essere trincee contro l’impero, convinti che questi 62 anni, facendo vibrare il mondo, sono la vigilia della conquista del cielo per assalto.(gm – granma int.) l’ assistenza sociale ha apportato benefici a più di 16 000 famiglie. più di 16 000 nuclei familiari hanno ricevuto aiuti dall’assistenza sociale, sino al 13 gennaio, come parte dell’attenzione alle persone più vulnerabili economicamente nel paese. autore: maby martínez rodríguez | internet@granma.cu - 20 gennaio 2021. più di 16 000 nuclei familiari hanno ricevuto aiuti dall’assistenza sociale, sino al 13 gennaio, come parte dell’attenzione alle persone più vulnerabili economicamente nel paese. «in cuba socialista nessuno sarà abbandonato», ha insistito il membro del burò politico del partito, marino murillo jorge, capo della commissione permanente per l’implementazione e lo sviluppo delle linee nel suo account ufficiale in twitter, sottolineando che in questo nuovo scenario d’ordinamento monetario e cambiario, proteggere i più vulnerabili è e sarà sempre l’atteggiamento del nostro paese senza badare alle circostanze. ..segue ./.

L’ ALBA-TCP sostiene l’accesso ai vaccini e ai trattamenti contro la COVID-19

I paesi dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA-TCP) hanno ratificato la loro volontà di rinforzare i sistemi di Salute e facilitare l’accesso universale in condizioni eque e acquisibili delle vaccinazioni e dei medicinali sviluppati per il trattamento della Covid-19.

Autore: Granma | internet@granma.cu - 21 gennaio 2021


Photo: Internet

I paesi dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA-TCP) hanno ratificato la loro volontà di rinforzare i sistemi di Salute e facilitare l’accesso universale in condizioni eque e acquisibili delle vaccinazioni e dei medicinali sviluppati per il trattamento della Covid-19.

Questa volontà è stata ribadita dopo una riunione del Consiglio Sociale del blocco per rinforzare le azioni nello scontro alla pandemia e per il coordinamento degli sforzi di fronte all’importanza di questa sfida.

Durante l’incontro virtuale il segretario esecutivo del ALBA-TCP, Sacha Llorenti, ha allertato sul profondo impatto delle emergenza sanitarie negli anni futuri e le drammatiche conseguenze nell’ordine umano.

La delegazione cubana ha reiterato l’impegno e la disposizione di sostenere scambi scientifici e di salute, offrire consulenza reciproca per fomentare la collaborazione e condividere i risultati della messa a fuoco medica, che comprende l’uso di medicinali biotecnologici innovatori.

Su questo il cancelliere dell’Isola, Bruno Rodríguez Parrilla, nel suo account di Twitter, ha detto che Cuba fomenterà questa collaborazione nella misura delle sue possibilità.

Nell’incontro, il presidente del Banco dell’ Alba, Raúl Li Causi, ha offerto la possibilità di una fondo umanitario il cui proposito è l’acquisto dei vaccini per l’ALBA-TCP, informa il sito della cancelleria cubana. ( GM – Granma Int.)

Cuba è l’unico Stato in cui un prodotto passa dal laboratorio alla clinica per via totalmente pubblica

Lo scienziato accademico Fabrizio Chiodo felice di poter mettere a disposizione dell’interesse collettivo la propria preparazione scientifica

Autore: AsiCubaUmbria | informacion@granma.cu - 22 gennaio 2021


Fabrizio Chiodo al centro con colleghi cubani. Foto: Cortesia F. Chiodo

Il giovane chimico-immunologo Fabrizio Chiodo, ora di ritorno in Italia (al CNR di Pozzuoli) dopo lunga collaborazione con l’UniversityMedical Center di Amsterdam,sta prestando la sua attività professionale anche a Cuba:come professore di Chimica presso l’Università de L’Avana, e collaboratore dell’Istituto Finlay per Vaccini, importante centro di ricerca biotecnologica con notevoli risultati già acquisiti, e internazionalmente riconosciuti.

E’ grazie al dr.Chiodo che in Italia è arrivata la notizia dei quattro candidati vaccinali cubani contro SARS-CoV-2, registrati nella lista mondiale della OMS.E nonostante le molte richieste di interviste che sta ricevendo, anche da importanti media nazionali, si è gentilmente prestato ad un breve colloquio con noi.

D-La sua collaborazione come ricercatore scientifico a L’Avana sta suscitando interesse in Italia, “bucando” il silenzio con cui i nostri media avvolgono Cuba su questo tema. Qual è il suo contributo alla ricerca in quel Paese?

• Dal 2014 collaboro con Cuba per ottimizzare e disegnare nuovi vaccini contro alcune malattie infettive. Anche contro SARS-CoV-2 ho contribuito al disegno, progettazione, sviluppo ed analisi di dati dei due candidati vaccinali Soberana01 e Soberana02.

D-Sappiamo che Cuba iniziò molto presto ad occuparsi di biotecnologia e lo sappiamo perché gli USA lanciarono da subito un allarme mondiale, accusando Cuba di produzione di armi biotecnologiche. Lei conosce dall’interno il sistema scientifico cubano: verso quali obiettivi è orientata la ricerca nella biotecnologia e quali i risultati prodotti? • La biotecnologia Cubana si unisce all’eccellenza medica ed accademica, voluta da Fidel Castro dopo la Rivoluzione. La ricerca scientifica cubana è sempre orientata verso la salute ed il benessere del cittadino e non è mai ricerca fine a se stessa. Biocubafarma è un’impresa statale cubana che include quasi 40 diversi Istituti di Ricerca e compagnie farmaceutiche pubbliche, con circa 30.000 lavoratori e la produzione e sviluppo di più di 400 diversi prodotti biotecnologici. Solo contro COVID-19, Cuba sta lavorando a 869 diversi progetti di ricerca ed innovazione.

D-In Italia il main stream mediatico riferisce unicamente dei vaccini di produzione statunitense-tedesca e la UE pare non ne abbia considerato nessun altro nel sottoscrivere contratti d’acquisto, mentre ci risulta che in Russia e in Cina stiano già somministrando propri vaccini: pare una scelta di campo pregiudiziale, ideologica, non supportata da valutazioni scientifiche. Da scienziato, qual è la sua opinione?

Il modello economico attuale prevede anche una sorta di “imperialismo sanitario” che giustifica tutte le cose dette nella domanda. Non vedo nulla di strano, purtroppo è tutto frutto del modello economico.

-Tornando alla pandemia COVID-19: a Cuba, con quali farmaci sono trattati i contagiati e con quale risultato? In Italia si definisce “fascismo sanitario” il confinamento e le restrizioni imposte contro il contagio, le misure ben più drastiche assunte in Cina vengono imputate alla scarsa “democrazia” cinese: com’è stato effettuato il controllo e il contenimento a Cuba?

• Cuba ha utilizzato diversi farmaci sia per stimolare il sistema immune della popolazione con vari prodotti, sia trattando pazienti con infezione da SARS-CoV-2 con interferone alpha 2b, con anticorpo monoclonale contro recettore IL-6, più i “classici” farmaci ormai standardizzati come eparine e desametasone. Cuba ha il più alto numero di medici per cittadino. Livello altissimo di medicina di base(che si è tradotto operativamente in tracciamento e assistenza sanitaria casa per casa). Cuba conosce altri virus come Dengue ed i medici Cubani hanno conosciuto Ebola in Africa. Questo ha fatto sì che avesse una rete eccellente di Sanità Pubblica (oltre a lock down ad inizio pandemia), con solo 140 morti dall’inizio della pandemia ed il 93% dei pazienti ricoverati per COVID-19 totalmente recuperati.

D-Infine, quando avremo il vaccino cubano?

• Fine clinical trial (Nota-sperimentazione in umano)3 Marzo 2021. Vaccino cubano Aprile-Maggio 2021

Il dr.Chiodo segnala poi che nel disegno dei candidati vaccinali, i fattori presi in considerazione a Cuba sono stati il basso costo di produzione, la stabilità termica, il ricorso a piattaforme già usate, anche per uso pediatrico (caratteristica molto interessante, nuova rispetto ai vaccini contro la pandemia fin qui conosciuti). E sottolinea che, in un Paese stretto dall’embargo e relative sanzioni USA ormai da 60 anni, la vaccinazione di massa è un punto di forza per la sovranità farmaceutica.

Inoltre Fabrizio Chiodo ci tiene a rimarcare che poiché Cuba è un paese socialista (sicuramente da un punto di vista biofarmaceutico), dove la biotecnologia non è strumento per trarre profitto da farmaci e vaccini, ma la ricerca è motivata da intenti etici, i propri prodotti sono anche distribuibili tramite la OMS in paesi in via di sviluppo, come già avviene per esempio in Africa.

Nel 2021 sentiremo parlare dei vaccini cubani controSARS-CoV-2 … ( AsiCubaUmbria - associazione di solidarietà con Cuba/ GM – Granma Int.)

Lenin

Lenin, a 97 anni dalla sua morte, lo ricordiamo qui come ricordiamo Fidel, il nostro Lenin, il Lenin dei popoli del Terzo Mondo. Lo ricordiamo qui in questa Isola, dove i bolscevichi d’adesso, difensori dell’estremo redentore dei diseredati, ci manteniamo impegnati per essere trincee contro l’impero, convinti che questi 62 anni, facendo vibrare il mondo, sono la vigilia della conquista del cielo per assalto.

Autore: Ernesto Estévez Rams | informacion@granmai.cu - 21 gennaio 2021


Illustrazione presa da pinterest

John Reed, descrivendo gli avvenimenti della Rivoluzione d’Ottobre, nel prologo della sua straordinaria opera /I dieci giorni che fecero tremare il mondo/, fa una verifica delle forze che combattevano per il potere nel mezzo di una Rivoluzione che non riusciva ancora a definire il colore del suo destino.
Da un lato quelle che definisce le classi possidenti che aspiravano a eliminare lo Zar e sostituirlo con un potere borghese, nello stile delle democrazie occidentali degli Stati Uniti e della Francia; dall’altro i bolscevichi che reclamavano di mettere al centro della Rivoluzione la lotta di classe e la necessità che tutto il potere andasse ai soviet.
Tra queste due forze definite estreme, John situa i socialisti «moderati», e le virgolette sono sue, non mie. I moderati credevano che la Russia non fosse pronta per una rivoluzione che portasse le masse popolari al potere, ossia una rivoluzione sociale:
«In conseguenza insistevano sulla collaborazione delle classi poderose nel governo. Da lì ad appoggiarle c’era solo un passo. I socialisti «moderati necessitavano la borghesia». Da questa moderazione emerse il tradimento o, nelle parole di Reed, quando i bolscevichi distrussero tutto il compromesso tra le classi questi moderati «si videro lottare a lato delle classi possidenti... Attualmente, in quasi tutti i paesi del mondo si può osservare lo stesso fenomeno».
Per chiudere il suo giudizio su quello che accadeva, il giornalista nordamericano non dubita nel situare la sua militanza in uno degli estremi:
«Contrariamente ad essere una forza distruttiva, secondo me i Bolscevichi erano l’unico partito della Russia con un programma costruttivo (…). Se non fossero giunti al governo quando lo fecero, non ho il minimo dubbio che gli eserciti della Germania imperiale sarebbero andato a Pietrogrado e a Mosca in dicembre e che la Russia sarebbe stata nuovamente dominata dagli Zar».
I comunisti bolscevichi erano l’unica trincea reale contro il potere imperiale che la minacciava.
Alla guida della forza estremista , «il grande Lenin», come lo chiamò John Reed, che lo descrisse «di piccola e fornita figura, testa grande, calva e protuberante, piazzata sulle spalle; occhi piccoli, narice piatta, bocca generosa e mento massiccio (…) D’apparenza poco rilevante per essere l’idolo delle folle, era amato e rispettato come forse pochi leaders della storia.
Uno strano leader popolare, che lo era solo per la virtù del suo intelletto (...) con il potere di spiegare idee profonde in termini semplici, il potere d’analizzare concretamente le situazioni. E, combinata con la sagacità, la maggior audacia intellettuale».
Lenin, a 97 anni dalla sua morte, lo ricordiamo qui come ricordiamo Fidel, il nostro Lenin, il Lenin dei popoli del Terzo Mondo.
Lo ricordiamo qui in questa Isola, dove i bolscevichi d’adesso, difensori dell’estremo redentore dei diseredati, ci manteniamo impegnati per essere trincee contro l’impero, convinti che questi 62 anni, facendo vibrare il mondo, sono la vigilia della conquista del cielo per assalto.(GM – Granma Int.)

L’ Assistenza Sociale ha apportato benefici a più di 16 000 famiglie

Più di 16 000 nuclei familiari hanno ricevuto aiuti dall’Assistenza Sociale, sino al 13 gennaio, come parte dell’attenzione alle persone più vulnerabili economicamente nel paese

Autore: Maby Martínez Rodríguez | internet@granma.cu - 20 gennaio 2021

Più di 16 000 nuclei familiari hanno ricevuto aiuti dall’Assistenza Sociale, sino al 13 gennaio, come parte dell’attenzione alle persone più vulnerabili economicamente nel paese.

«In Cuba socialista nessuno sarà abbandonato», ha insistito il membro del Burò Politico del Partito, Marino Murillo Jorge, capo della Commissione Permanente per l’Implementazione e lo Sviluppo delle Linee nel suo account ufficiale in Twitter, sottolineando che in questo nuovo scenario d’ordinamento monetario e cambiario, proteggere i più vulnerabili è e sarà sempre l’atteggiamento del nostro paese senza badare alle circostanze.

..segue ./.

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