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La VOCE 2001

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La VOCE ANNO XXII N°5

gennaio 2020

PAGINA 3         - 19

segue da pag.18: díaz-canel: lottiamo uniti per un mondo migliore, che è possibile, giusto e necessario! il neoliberalismo fomentato dagli stati uniti in america latina ha reso i cittadini più disuguali, più poveri, meno protetti e li ha portati a diffidare dei politici. in america latina il neoliberalismo ha indebolito le prestazioni sociali considerandole “molto generose” e ha ridotto l’accesso alla salute universale, all’educazione e le pensioni. è facile comprendere che ora i popoli di nuestra america respingano l’impatto del neoliberalismo, che ha aumentato la disuguaglianza, la povertà, gli indici di violenza, la criminalità. non è vero che destabilizzano: difendono solo i loro diritti fondamentali. cuba chiama a fermare gli attacchi contro i giovani e gli studenti, fermare quelli che uccidono, accecano, aggrediscono invalidi o persone gravemente ferite per dire le loro verità. cuba chiama tutte le forze politiche oneste del pianeta a reclamare che finiscano gli attacchi e le persecuzioni giudiziarie contro la vice presidente cristina fernández e l’ex presidente brasiliano luiz inácio “lula” da silva (applausi). cuba allerta che la battaglia contro il neoliberalismo e l’imperialismo sarà molto più dura, perchè sono riusciti a far proliferare trattati di libero commercio leonino con i quali hanno teso trappole di sottomissione tanto gravi come quella dell’area di libero commercio delle americhe che si sconfisse qui in argentina, in quel indimenticabile vertice di mar del plata nel 2005, guidato da néstor e da chávez. cari amici e amiche: la nostra cancelleria ha emesso pochi giorni fa una forte dichiarazione di denuncia sulla guerra sporca che l’imperialismo e le oligarchie nazionali fanno contro i processi progressisti della regione. il documento enumera le azioni di destabilizzazione promosse da washington, i cui principali capoccia -non è possibile chiamarli in altro modo- già non usano eufemismi per trattarci come “illoro cortile posteriore”, per dissotterrare l’ascia della dottrina monroe ed estendere le peggiori pratiche del maccartismo, con forme più sofisticate, come il chiamato lawfare, che pretende di seminare la falsa matrice che i leaders della sinistra sono corrotti. come quando sono stati vissuti in nuestra america anni, mesi e giorni dolorosamente ammonitori per la detta guerra della iv generazione, il recente scontro di cristina con i suoi boia torna a provare quello che fidel disse tante volte: «non c’è arma più poderosa della verità ». anche i media piu ostili hanno dovuto riconoscere l’evidente manovra e l’illegalità dei metodi usati nel tentativo di togliere i candidati del frente de todos dal cammino alla presidenza. la vittoria elettorale nel mezzo di questa feroce campagna è la miglior espressione della speranza che apre questa nomina presidenziale alla quale ci sentiamo onorati d’assistere e d’essere testimoni di un o momento storico in questo ammirato paese e per felicitare i protagonisti. (applauso). felicità alberto e felicità cristina, per il coraggio e per l’unità che avete mantenuto di fornte ai tenativi dei vostri avversari politici di distruggervi. felicità argentina! (applausi.). come dice la canzone: chi ha detto che tutto è perduto, cuba viene a offrire il suo cuore (applausi e esclamazioni di: “cuba, cuba, cuba, il popolo ti saluta!”). cuba è venuta a esprimere la sua solidarietà con il nuovo governo della nazione fraterna e a condividere con tutti voi che avete difeso e appoggiato il popolo cubano nelle ore più dure, una valutazione del momento in cui viviamo e del modo in cui lo affrontiamo. so che tutti voi seguite da vicino le notizie sul nostro paese e non abuserò del tempo che avete rubato a altri impegni per stare con noi. voglio solo confermare che così come abbiamo denunciato nelle nazioni unite e in tutti i forum o piattaforme dove abbiamo potuto, il blocco a cuba è cresciuto criminalmente e non passa una settimana senza una nuova decisione di sanzioni dirette contro l’economia e le finanze cubane, danneggiando anche terzi, come una pratica di reale terrorismo economico. questa persecuzione si accompagna a minacce e accuse tanto false quanto ridicole nei messaggi dei portavoce presidenziali, come il signor pompeo e anche lo stesso presidente degli stati uniti. al colmo della malvagità, nel tentativo di chiudere qualsiasi via a cuba per accedere a risorse finanziarie, hanno lanciato una cinica crociata contro la cooperazione medica internazionale, accusando il nostro paese di una presunta schiavitù moderna e tratta delle persone che lavorano nel nostro sistema di salute con fini, dicono, di sfruttamento e ingerenza di questo personale nei temi interni degli stati con i quali mantengono la collaborazione. questi tentano, nello stesso tempo, di ristabilire il detto programma di /parole per professionisti medici cubani/, con l’evidente obiettivo di sabotare i nostri accordi bilaterali, privare di questi servizi le nazioni beneficate e spogliarci di risorse altamente qualificate in un paese bloccato da sei decenni. un nuovo fantasma percorre il mondo: ora si accusano cuba e il venezuela di promuovere l’instabilità nella quale il neoliberalismo e la propria pratica di un commercio disuguale per niente solidale con la regione, ha sottomesso vari paesi. come affermano gli esperti si sta cercando di seminare una matrice gobbelsiana, nel peggiore stile degli anni del nazismo tedesco, nel caso di cuba per sostenere la politica genocida del blocco, condannata dall’immensa maggioranza del pianeta. cos fa cuba di fronte a questa guerra illegale, immorale, che contravviene tutti gli accordi internazionali delle relazioni tra paesi sovrani? abbiamo deciso di resistere e difenderci creando, con enfasi nella difesa e nell’economia. quando affermiamo che somos cuba e somos continuidad, non stiamo dicendo solo una consegna, ma esprimiamo la volontà di mantenere le conquiste della rivoluzione e la dignità che ci hanno dato come legato i nostri leaders (applausi) una volontà condivisa dalla maggioranza assoluta del popolo cubano. josé martí diceva: “nè ipopoli nè gli uomini rispettano chi non si fa rispettare (...) uomini e popoli vanno per questo mondo ficcando il dito nella carne estranea per vedere se è tenera o se resiste e si deve mettere la carne dura in modo che scacci le dita provocatrici”. che guevara allertava così dopo che non si può avere fiducia nell’imperialismo “ma nemmeno un pochino così”. tutta la nostra storia è costruita su fermi pilastri di resistenza contro le ansie annessioniste e contro l’intromissione imperiale, non solo del nostro stesso destino, ma nel destino di tutta nuestra america e di tutti i popoli che lottano per la propria sovranità. fidel, il miglior discepolo di martí e un geniale interprete dell’ideale rivoluzionario latinoamericano e universale, da bolívar ai nostri giorni, ci ha educato nella solidarietà e l’internazionalismo senza frontiere. in molti sensi ci ha insegnato a intendere e praticare il principio martiano chepatria è umanità, dai confini dell’africa a nuestra america e al resto del mondo, includendo il più nobile del popolo nordamericano. per cuba la sfida è colossale. l’ostilità sproporzionata dell’attuale governo nordamericano viola il diritto internazionale e le norme di navigazione e commercio e ci ha obbligato a superare serie difficoltà nel rifornimento dei combustibili. s’indurisce il blocco con l’attivazione del iii titolo della legge helms-burton, mediante la quale il governo nordamericano incorre in enormi violazioni dei diritti umani dei
cubani e danneggia imprese internazionali e di terzi paesi sovrani. senza dubbio queste minacce non ci fermano o non ci fanno sviare dal nostro corso. siamo preparati a pagare le conseguenze di una campagna elettorale in questo paese che può provocare che si accentui il corso del confronto con cuba e con altri paesi fraterni. lo abbiamo detto nel recente vertice del movimento dei paesi non allineati. in azerbagian, dove è stato espresso un allarme generalizzato per la crisi del multilateralismo che oggi pone in pericolo il sistema delle nazioni unite. ossia non siamo soli in questa lotta contro le minacce alla pace e alla stabilità ragionale e planetaria. a livello globale si avverte una grande preoccupazione per i passi indietro in ambiti importanti come l’autodeterminazione e la sovranità delle nazioni, l’ambiente e lo scontro al cambio climatico, i diritti umani, la giustizia sociale e la ricerca dell’equità. incontro di solidarietà con cuba. foto: estudios revolución. nella lista dei passi indietro mettiamo il sistema interamericano, che riattiva meccanismi di tanto odiosa memoria come il trattato d’assistenza reciproca (tiar) che lo stesso impero si è incaricato d’applicare qui nelle malvine, appoggiando potenze extra regionali¡ (applausi), mentre si rinnova l’aggressività della spregevole osa e del suo segretario generale,utilizzati sempre più come strumenti di pressione politica dagli stati uniti contro nuestra america. per questo, per noi, come per il resto dei governi di sinistra e progressisti, continua ad essere un impegno di prim’ordine quello che ha ripetuto tante volte fidel : seminare idee e valori, creare coscienze e mobilitazioni popolari, unire le forze. soprattutto stare uniti, in tutta la nostra diversità, ma uniti! (applausi). non è casuale che tra gli obiettivi dell’attacco imperiale e oligarchico ci siano la celac, la unasur, il mercosur e l’alba, e che una e un’altra volta insistano che non smetteranno sino a distruggere cuba, l’esempio di cuba, l’ardire d cuba. ed è lecito chiedersi : perchè cuba? la rivoluzione, dalla sua radice non è mai stata che la ricerca permanente dei migliori modi di rispondere alle domande e alle ansie della maggioranza. non è vera democrazia? fidel, raúl e i loro compagni della generazione del centenario, che ancora ci accompagnano, ci hanno insegnato il valore della responsabilità che si acqusisce di fronte al popolo. con loro abbiamo imparato a non dire credi, ma a dire leggi; a trasformare le vecchie strutture dell’ abuso e la disuguaglianza lasciate dai governi della pseudo repubblica nella quale comandavano di più gli ambasciatori yanquee che quelli che occupavano il palazzo presidenziale e ad elevare il popolo alla condizione di protagonista dei cambi, dalla radicale riforma agraria all’esercizio del potere popolare. lavoriamo su questa linea di principi, con l’orecchio a terra, come dice il nostro generale d’ esercito raúl castro ruz, che dal partito conduce il processo di transito generazionale che in cuba ha per base lo sforzo e i risultati del lavoro dei quadri e dei dirigenti formati nel province, nei municipi e nelle organizzazioni di quartiere. in questa relazione viva e intensa con i popolo, con le sue domande e necessità, si governa a cuba. non siamo la società perfetta perchè siamo prima di tutto una società umana e il nostro arcipelago è protetto da un’urna di effetti di un mondo globalizzato in cui predominano politiche assolutamente contrarie, ma tentiamo appena che la nostra società sia la più giusta e uguale possibile. potremmo marciare più in fretta e con migliori risultati se l’impero ci liberasse dall’assedio, ma non rinunceremo ai nostri progetti di giustizia sociale per il loro criminale blocco e l’aberrante persecuzione finanziaria che praticamente non fa giungere un barile di petrolio a cuba senza una multa per chi osa trasportarlo. con fidel abbiamo imparato anche a trasformare le sconfitte in vittorie e gli ostacoli in sfide. se l’impero pretende denigrare il socialismo affogando qualsiasi sforzo di sviluppo di cuba, la nostra nazione sta dimostrando giustamente il contrario ; grazie al socialismo e alla pianificazione socialista, all’ideale socialista, abbiamo sollevato un paese dove la sorte di tutti importa a tutti. (applausi); una società umana, educata, solidale e giusta nella misura in cui lo può essere una nazione del terzo mondo con scarse risorse naturali, assediata dal più poderoso impero della storia. siamo cuba! siamo continuità! siamo l’osso di traverso nella gola dell’impero che tenta d’inghiottirci da circa un secolo e mezzo. e un’altra volta come prima, come sempre: vinceremo! (applausi.). sorelle e fratelli: con falsità così infami e ridicole come quelle che oggi lanciano contro il nuovo governo argentino, una volta hanno assediato cuba e per anni l’hanno separata dai suoi fratelli della regione, tra loro l’argentina. nientemeno che l’argentina, la figlia della patria grande, dove josé martí servì come console e la difese nella conferenza monetaria delle americhe. l’argentina amata dove nacque che guevara! la stessa argentina che accolse fidel poco dopo il trionfo della rivoluzione e che ci ha dato tanta solidarietà in questi sessant’anni, l’ argentina, i cui figli sono stati accolti con amore in cuba e con i quali abbiamo condiviso sforzi e risultati d’arricchimento come l’alfabetizzazione, la formazione di medici e altri professionisti e la miracolosa operazione miracolo, che ha reso la vista a milioni in america latina e nei caraibi. (applausi). che lo sappiano gli imperialisti e gli oligarchi : non c’è forza in questo mondo che possa separare i nostri popoli. non c’è forza in questo mondo che possa separare cuba e argentina! (esclamazioni e applausi). voi incarnate il miglior spirito dell’ argentina profonda e vera. voi confermate il trionfo dei movimenti popolari e contadini, dei sindacati, le forze politiche, le organizzazioni studentesche e delle donne, cosi come dei gruppi di intellettuali. per questo hanno vissuto con tutta giustizia una giornata di festa e d’impegno. giungendo qui abbiamo sentito anche nell’aria lo spirito d’allegria per la speranza riscattata un’altra volta dal fondo del pozzo neoliberale. ..segue ./.
Segue da Pag.18: Díaz-Canel: Lottiamo uniti per un mondo migliore, che è possibile, giusto e necessario!

Il neoliberalismo fomentato dagli Stati Uniti in America Latina ha reso i cittadini più disuguali, più poveri, meno protetti e li ha portati a diffidare dei politici.

In America Latina il neoliberalismo ha indebolito le prestazioni sociali considerandole “molto generose” e ha ridotto l’accesso alla salute universale, all’educazione e le pensioni.

È facile comprendere che ora i popoli di Nuestra America respingano l’impatto del neoliberalismo, che ha aumentato la disuguaglianza, la povertà, gli indici di violenza, la criminalità. Non è vero che destabilizzano: difendono solo i loro diritti fondamentali.

Cuba chiama a fermare gli attacchi contro i giovani e gli studenti, fermare quelli che uccidono, accecano, aggrediscono invalidi o persone gravemente ferite per dire le loro verità.

Cuba chiama tutte le forze politiche oneste del pianeta a reclamare che finiscano gli attacchi e le persecuzioni giudiziarie contro la vice presidente Cristina Fernández e l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio “Lula” da Silva (applausi).

Cuba allerta che la battaglia contro il neoliberalismo e l’imperialismo sarà molto più dura, perchè sono riusciti a far proliferare trattati di libero commercio leonino con i quali hanno teso trappole di sottomissione tanto gravi come quella dell’Area di Libero Commercio delle Americhe che si sconfisse qui in Argentina, in quel indimenticabile Vertice di Mar del Plata nel 2005, guidato da Néstor e da Chávez.

Cari amici e amiche:

La nostra Cancelleria ha emesso pochi giorni fa una forte Dichiarazione di denuncia sulla guerra sporca che l’imperialismo e le oligarchie nazionali fanno contro i processi progressisti della regione.

Il documento enumera le azioni di destabilizzazione promosse da Washington, i cui principali capoccia -non è possibile chiamarli in altro modo- già non usano eufemismi per trattarci come “illoro cortile posteriore”, per dissotterrare l’ascia della Dottrina Monroe ed estendere le peggiori pratiche del Maccartismo, con forme più sofisticate, come il chiamato lawfare, che pretende di seminare la falsa matrice che i leaders della sinistra sono corrotti.

Come quando sono stati vissuti in Nuestra America anni, mesi e giorni dolorosamente ammonitori per la detta Guerra della IV Generazione, il recente scontro di Cristina con i suoi boia torna a provare quello che Fidel disse tante volte: «Non c’è arma più poderosa della verità ».

Anche i media piu ostili hanno dovuto riconoscere l’evidente manovra e l’illegalità dei metodi usati nel tentativo di togliere i candidati del Frente de Todos dal cammino alla presidenza.

La vittoria elettorale nel mezzo di questa feroce campagna è la miglior espressione della speranza che apre questa nomina presidenziale alla quale ci sentiamo onorati d’assistere e d’essere testimoni di un o momento storico in questo ammirato paese e per felicitare i protagonisti. (applauso)

Felicità Alberto e felicità Cristina, per il coraggio e per l’unità che avete mantenuto di fornte ai tenativi dei vostri avversari politici di distruggervi

Felicità Argentina! (applausi.)

Come dice la canzone: Chi ha detto che tutto è perduto, Cuba viene a offrire il suo cuore (Applausi e esclamazioni di: “Cuba, Cuba, Cuba, il popolo ti saluta!”).

Cuba è venuta a esprimere la sua solidarietà con il nuovo Governo della nazione fraterna e a condividere con tutti voi che avete difeso e appoggiato il popolo cubano nelle ore più dure, una valutazione del momento in cui viviamo e del modo in cui lo affrontiamo.

So che tutti voi seguite da vicino le notizie sul nostro paese e non abuserò del tempo che avete rubato a altri impegni per stare con noi.

Voglio solo confermare che così come abbiamo denunciato nelle Nazioni Unite e in tutti i Forum o piattaforme dove abbiamo potuto, il blocco a Cuba è cresciuto criminalmente e non passa una settimana senza una nuova decisione di sanzioni dirette contro l’economia e le finanze cubane, danneggiando anche terzi, come una pratica di reale terrorismo economico.

Questa persecuzione si accompagna a minacce e accuse tanto false quanto ridicole nei messaggi dei portavoce presidenziali, come il signor Pompeo e anche lo stesso presidente degli Stati Uniti.

Al colmo della malvagità, nel tentativo di chiudere qualsiasi via a Cuba per accedere a risorse finanziarie, hanno lanciato una cinica crociata contro la cooperazione medica internazionale, accusando il nostro paese di una presunta schiavitù moderna e tratta delle persone che lavorano nel nostro sistema di salute con fini, dicono, di sfruttamento e ingerenza di questo personale nei temi interni degli Stati con i quali mantengono la collaborazione.

Questi tentano, nello stesso tempo, di ristabilire il detto Programma di /Parole per Professionisti Medici cubani/, con l’evidente obiettivo di sabotare i nostri accordi bilaterali, privare di questi servizi le nazioni beneficate e spogliarci di risorse altamente qualificate in un paese bloccato da sei decenni.

Un nuovo fantasma percorre il mondo: ora si accusano Cuba e il Venezuela di promuovere l’instabilità nella quale il neoliberalismo e la propria pratica di un commercio disuguale per niente solidale con la regione, ha sottomesso vari paesi.

Come affermano gli esperti si sta cercando di seminare una matrice gobbelsiana, nel peggiore stile degli anni del nazismo tedesco, nel caso di Cuba per sostenere la politica genocida del blocco, condannata dall’immensa maggioranza del pianeta.

Cos fa Cuba di fronte a questa guerra illegale, immorale, che contravviene tutti gli accordi internazionali delle relazioni tra paesi sovrani?

Abbiamo deciso di resistere e difenderci creando, con enfasi nella difesa e nell’economia.

Quando affermiamo che Somos Cuba e Somos Continuidad, non stiamo dicendo solo una consegna, ma esprimiamo la volontà di mantenere le conquiste della Rivoluzione e la dignità che ci hanno dato come legato i nostri leaders (applausi) una volontà condivisa dalla maggioranza assoluta del popolo cubano.

José Martí diceva: “Nè ipopoli nè gli uomini rispettano chi non si fa rispettare (...) Uomini e popoli vanno per questo mondo ficcando il dito nella carne estranea per vedere se è tenera o se resiste e si deve mettere la carne dura in modo che scacci le dita provocatrici”.

Che Guevara allertava così dopo che non si può avere fiducia nell’imperialismo “ma nemmeno un pochino così”.

Tutta la nostra storia è costruita su fermi pilastri di resistenza contro le ansie annessioniste e contro l’intromissione imperiale, non solo del nostro stesso destino, ma nel destino di tutta Nuestra America e di tutti i popoli che lottano per la propria sovranità.

Fidel, il miglior discepolo di Martí e un geniale interprete dell’ideale rivoluzionario latinoamericano e universale, da Bolívar ai nostri giorni, ci ha educato nella solidarietà e l’internazionalismo senza frontiere. In molti sensi ci ha insegnato a intendere e praticare il principio martiano chePatria è Umanità, dai confini dell’Africa a Nuestra America e al resto del mondo, includendo il più nobile del popolo nordamericano.

Per Cuba la sfida è colossale. L’ostilità sproporzionata dell’attuale Governo nordamericano viola il Diritto Internazionale e le norme di navigazione e commercio e ci ha obbligato a superare serie difficoltà nel rifornimento dei combustibili.

S’indurisce il blocco con l’attivazione del III Titolo della Legge Helms-Burton, mediante la quale il Governo nordamericano incorre in enormi violazioni dei diritti umani dei
cubani e danneggia imprese internazionali e di terzi paesi sovrani.

Senza dubbio queste minacce non ci fermano o non ci fanno sviare dal nostro corso. Siamo preparati a pagare le conseguenze di una campagna elettorale in questo paese che può provocare che si accentui il corso del confronto con Cuba e con altri paesi fraterni.

Lo abbiamo detto nel recente Vertice del Movimento dei Paesi non Allineati

In Azerbagian, dove è stato espresso un allarme generalizzato per la crisi del multilateralismo che oggi pone in pericolo il sistema delle Nazioni Unite.

Ossia non siamo soli in questa lotta contro le minacce alla pace e alla stabilità ragionale e planetaria.

A livello globale si avverte una grande preoccupazione per i passi indietro in ambiti importanti come l’autodeterminazione e la sovranità delle nazioni, l’ambiente e lo scontro al cambio climatico, i diritti umani, la giustizia sociale e la ricerca dell’equità.


Incontro di solidarietà con Cuba. Foto: Estudios Revolución

Nella lista dei passi indietro mettiamo il sistema interamericano, che riattiva meccanismi di tanto odiosa memoria come il Trattato d’Assistenza Reciproca (TIAR) che lo stesso impero si è incaricato d’applicare qui nelle Malvine, appoggiando potenze extra regionali¡ (applausi), mentre si rinnova l’aggressività della spregevole OSA e del suo Segretario Generale,utilizzati sempre più come strumenti di pressione politica dagli Stati Uniti contro Nuestra America.

Per questo, per noi, come per il resto dei governi di sinistra e progressisti, continua ad essere un impegno di prim’ordine quello che ha ripetuto tante volte Fidel : seminare idee e valori, creare coscienze e mobilitazioni popolari, unire le forze. Soprattutto stare uniti, in tutta la nostra diversità, ma uniti! (applausi).

Non è casuale che tra gli obiettivi dell’attacco imperiale e oligarchico ci siano la Celac, la Unasur, il Mercosur e l’ALBA, e che una e un’altra volta insistano che non smetteranno sino a distruggere Cuba, l’esempio di Cuba, l’ardire d Cuba.

Ed è lecito chiedersi : Perchè Cuba? La Rivoluzione, dalla sua radice non è mai stata che la ricerca permanente dei migliori modi di rispondere alle domande e alle ansie della maggioranza.

Non è vera democrazia?

Fidel, Raúl e i loro compagni della Generazione del Centenario, che ancora ci accompagnano, ci hanno insegnato il valore della responsabilità che si acqusisce di fronte al popolo.

Con loro abbiamo imparato a non dire credi, ma a dire leggi; a trasformare le vecchie strutture dell’ abuso e la disuguaglianza lasciate dai governi della pseudo repubblica nella quale comandavano di più gli ambasciatori yanquee che quelli che occupavano il Palazzo presidenziale e ad elevare il popolo alla condizione di protagonista dei cambi, dalla radicale Riforma Agraria all’esercizio del potere popolare.

Lavoriamo su questa linea di principi, con l’orecchio a terra, come dice il nostro Generale d’ Esercito Raúl Castro Ruz, che dal Partito conduce il processo di transito generazionale che in Cuba ha per base lo sforzo e i risultati del lavoro dei quadri e dei dirigenti formati nel province, nei municipi e nelle organizzazioni di quartiere.

In questa relazione viva e intensa con i popolo, con le sue domande e necessità, si governa a Cuba.

Non siamo la società perfetta perchè siamo prima di tutto una società umana e il nostro arcipelago è protetto da un’urna di effetti di un mondo globalizzato in cui predominano politiche assolutamente contrarie, ma tentiamo appena che la nostra società sia la più giusta e uguale possibile.

Potremmo marciare più in fretta e con migliori risultati se l’impero ci liberasse dall’assedio, ma non rinunceremo ai nostri progetti di giustizia sociale per il loro criminale blocco e l’aberrante persecuzione finanziaria che praticamente non fa giungere un barile di petrolio a Cuba senza una multa per chi osa trasportarlo.

Con Fidel abbiamo imparato anche a trasformare le sconfitte in vittorie e gli ostacoli in sfide.

Se l’impero pretende denigrare il socialismo affogando qualsiasi sforzo di sviluppo di Cuba, la nostra nazione sta dimostrando giustamente il contrario ; grazie al socialismo e alla pianificazione socialista, all’ideale socialista, abbiamo sollevato un paese dove la sorte di tutti importa a tutti. (applausi); una società umana, educata, solidale e giusta nella misura in cui lo può essere una nazione del Terzo Mondo con scarse risorse naturali, assediata dal più poderoso impero della storia.

Siamo Cuba! Siamo continuità! Siamo l’osso di traverso nella gola dell’impero che tenta d’inghiottirci da circa un secolo e mezzo.

E un’altra volta come prima, come sempre: Vinceremo! (applausi.)

Sorelle e Fratelli:

Con falsità così infami e ridicole come quelle che oggi lanciano contro il nuovo governo argentino, una volta hanno assediato Cuba e per anni l’hanno separata dai suoi fratelli della regione, tra loro l’Argentina.

Nientemeno che l’Argentina, la figlia della Patria grande, dove José Martí servì come console e la difese nella Conferenza Monetaria delle Americhe. L’Argentina amata dove nacque Che Guevara! La stessa Argentina che accolse Fidel poco dopo il trionfo della Rivoluzione e che ci ha dato tanta solidarietà in questi sessant’anni,

L’ Argentina, i cui figli sono stati accolti con amore in Cuba e con i quali abbiamo condiviso sforzi e risultati d’arricchimento come l’alfabetizzazione, la formazione di medici e altri professionisti e la miracolosa Operazione Miracolo, che ha reso la vista a milioni in America Latina e nei Caraibi. (applausi).

Che lo sappiano gli imperialisti e gli oligarchi : non c’è forza in questo mondo che possa separare i nostri popoli. Non c’è forza in questo mondo che possa separare Cuba e Argentina! (esclamazioni e applausi).

Voi incarnate il miglior spirito dell’ Argentina profonda e vera.

Voi confermate il trionfo dei movimenti popolari e contadini, dei sindacati, le forze politiche, le organizzazioni studentesche e delle donne, cosi come dei gruppi di intellettuali. Per questo hanno vissuto con tutta giustizia una giornata di festa e d’impegno.

Giungendo qui abbiamo sentito anche nell’aria lo spirito d’allegria per la speranza riscattata un’altra volta dal fondo del pozzo neoliberale.

..segue ./.

  P R E C E D E N T E   

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