La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 2001

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  


GIÙ

SU


La VOCE ANNO XXII N°5

gennaio 2019

PAGINA         - 42

abbassare il diapason a 392 o 415 hz per eseguire la musica barocca e a 430 hz per per eseguire la musica del classicismo.) giuseppe verdi voleva che il suo requiem fosse eseguito con il "la" a 435 hz). l’estensione musicale del suono va dal "la grave", a cinquantacinque vibrazioni al secondo al "do acuto" del pianoforte[6*], che vibra quattromilacentoottantasei volte al secondo. chiamiamo infrasuoni quelli con una frequenza inferiore (udili dagli elefanti ecc.) e ultrasuoni quelli con una frequenza superiore (udibili da cani, pipistrelli ecc.). durata. la durata di un suono è la sua estensione nel tempo: in musica si calcola per ogni nota la sua durata nel tempo e vi sono anche figure musicali simili alle note, ma che indicano la durata di una pausa. intensità. l’intensità, ampiezza o volume di un suono dipende dalla forza con cui viene prodotto, ossia dall’ampiezza della vibrazione che lo caratterizza, considerando anche tutte le armoniche (multipli di frequenza) che genera. il rapporto tra intensità e potenza di un suono è determinato dall’equazione i=p/a, dove a indica la dimensione dell’area attraverso la quale il suono sta passando. ovviamente anche il suono è soggetto alla legge di coulomb ovvero del quadrato della distanza, quindi l’intensità del suono, dato che il suono si propaga sfericamente da un punto, è soggetta all’equazione i=p/4πr2. l’intensità di un suono si misura in decibel[7] (db) con un apposito strumento chiamato fonometro. un suono di 50 db ad una frequenza di 30 hz non è rilevabile dall’orecchio umano, mentre si sente perfettamente un suono da 20 db a 200 hz. oltre una certa soglia si parla di inquinamento acustico. se l’intensità supera gli ottanta decibel provoca lesioni al timpano, oltre poi i centoquaranta decibel si arriva ad avvertire dolore. in musica si usa una simbologia per indicare l’intensità, che va da pianissimo a fortissimo. timbro. il timbro è l’informazione che ci rivela da quale strumento il suono è stato provocato: pianoforte, violino, voce umana ecc., ed è caratterizzato da un fronte di salita, una curva di centratura (sustain) e una fase di smorzamento. dalla conformazione della prima fase, chiamata anche “attack” e dall’ultima, chiamata anche “dekay” si può distinguere uno strumento musicale da un altro anche quando suonino la stessa nota. il timbro rappresenta il “colore” del suono, ossia facilita l’espressione sinestesica del suono. chi di noi, persone comuni, non ha visto o immaginato le 4 stagioni ascoltando la celebre opera di vivaldi, e ascoltando la ballata de l’appendista stregone di paul dukas del 1797, chi riesce a non rivedere il film d’animazione fantasia del 1940 di w. disney? o ancora ascoltando la musica del rapimento di gilda, la figlia di rigoletto di g. verdi, riesce a non sentire e vedere tuoni e fulmini? in effetti la musica può facilmente farci provare sinestesie anche se non apparteniamo a quell’esiguo numero persone (si suppone una su duemila) che le prova normalmente per
un probabile difetto fisico delle terminazioni neuroniche di due delle dodici coppie dei grandi nervi che trasmettono i loro segnali dalla periferia al cervello, ossia per il fatto che sarebbero troppo fisicamente vicini). fenomeni cinestesici più frequenti si riscontrano in alcuni bambini autistici, detti savant, in grado di fare complessissimi calcoli aritmetici in brevissimo tempo perché vedrebbero i numeri come colori e quindi sarebbero in grado di vedere quasi immediatamente i colori del numero risultante dalle operazioni richieste. velocità. nell’aria la velocità di propagazione è di circa trecentoquarantaquattro metri al secondo, pari a milleduecentotrentotto chilometri orari. la velocità di propagazione del suono dipende dalla rigidità e dalla densità (infleunzate a loro volta dalla temperatura) del mezzo di propagazione. in pratica la velocità si può calcore facendo la radice quadrata del rapporto tra rigidità e densità del mezzo di propagazione. la velocità del suono è proporzionale alla rigidità e alla temperatura del mezzo e ovviamente inversamente proporzionale alla sua densità in quanto la densità di un corpo è inversamente proporzionale alla sua temperatura (salvo eccezioni, come per esempio l’acqua dove la velocità del suono nel ghiaccio è più del doppio della velocità del suono nell’acqua). la modalità di esecuzione si riferisce in particolare al suono musicale e indica non solo l’interpretazione del musicista esecutore (in pratica il non rispetto rigido della partitura musicale, così come è scritta, aggiunge un ulteriore valore accessorio, dato dalla particolare sensibilità di ogni diverso esecutore, apprezzabile proprio negli errori voluti rispetto alla durata o alla potenza delle note, come indicato sullo spartito), ma anche l’interpretazione suggerita dall’autore del brano, che attraverso una serie di indicazioni suggerisce all’esecutore come lui autore vorrebbe che quel pezzo venisse eseguito, rompendo gli schemi rispetto ad un esecuzione con durata identica delle note con lo stesso valore musicale o rispetto a suonare tutte le note con la stessa potenza sonora. queste indicazioni sono numerose e quindi ne riportiamo solo qualcuna a titolo indicativo: adagio, presto, andante con brio, andante grazioso, che si riferiscono alla durata delle note rispetto ai battiti di un particolare strumento chiamato metronomo e, ad esempio, se l’autore scrive ‘larghissimo’ intende che i battiti che regolano quel brano devono essere inferiori o uguali a 40 battiti al minuto, ovvero che in un minuto non si devono suonare più di 40 crome (vedremo poi in seguito cosa significa croma: indicarlo qui sarebbe troppo lungo), e se l’autore scrive ‘andante’ significa che i battiti al minuto devono essere fra i 56 e i 108, e così via. mentre forte, fortissimo, già visti in precedenza si riferiscono all'intensità. il mezzo di propagazione incide a sua volta sul timbro e quindi avremo che se appoggiamo l’orecchio su un blocco di ferro e lo colpiamo con un martelletto il suono ci sembrerà più squillante rispetto ad ascoltare lo stesso suono a distanza attraverso l’aria, e allo stesso modo un suono ascoltato attraverso l’acqua ci apparirà più smorzato. così, come succede per la luce, se ci

abbassare il diapason a 392 o 415 Hz per eseguire la musica barocca e a 430 Hz per per eseguire la musica del classicismo.) Giuseppe Verdi voleva che il suo Requiem fosse eseguito con il "La" a 435 Hz). L’estensione musicale del suono va dal "La grave", a cinquantacinque vibrazioni al secondo al "Do acuto" del pianoforte[6*], che vibra quattromilacentoottantasei volte al secondo.

Chiamiamo infrasuoni quelli con una frequenza inferiore (udili dagli elefanti ecc.) e ultrasuoni quelli con una frequenza superiore (udibili da cani, pipistrelli ecc.).

Durata. La durata di un suono è la sua estensione nel tempo: in musica si calcola per ogni nota la sua durata nel tempo e vi sono anche figure musicali simili alle note, ma che indicano la durata di una pausa.

Intensità. L’intensità, ampiezza o volume di un suono dipende dalla forza con cui viene prodotto, ossia dall’ampiezza della vibrazione che lo caratterizza, considerando anche tutte le armoniche (multipli di frequenza) che genera.
Il rapporto tra intensità e potenza di un suono è determinato dall’equazione I=P/A, dove A indica la dimensione dell’area attraverso la quale il suono sta passando. Ovviamente anche il suono è soggetto alla legge di Coulomb ovvero del quadrato della distanza, quindi l’intensità del suono, dato che il suono si propaga sfericamente da un punto, è soggetta all’equazione I=P/4πr2. L’intensità di un suono si misura in Decibel[7] (dB) con un apposito strumento chiamato fonometro. Un suono di 50 dB ad una frequenza di 30 Hz non è rilevabile dall’orecchio umano, mentre si sente perfettamente un suono da 20 dB a 200 Hz. Oltre una certa soglia si parla di inquinamento acustico. Se l’intensità supera gli ottanta decibel provoca lesioni al timpano, oltre poi i centoquaranta decibel si arriva ad avvertire dolore. In musica si usa una simbologia per indicare l’intensità, che va da pianissimo a fortissimo

Timbro. Il timbro è l’informazione che ci rivela da quale strumento il suono è stato provocato: pianoforte, violino, voce umana ecc., ed è caratterizzato da un fronte di salita, una curva di centratura (Sustain) e una fase di smorzamento. Dalla conformazione della prima fase, chiamata anche “Attack” e dall’ultima, chiamata anche “Dekay” si può distinguere uno strumento musicale da un altro anche quando suonino la stessa nota. Il timbro rappresenta il “colore” del suono, ossia facilita l’espressione sinestesica del suono. Chi di noi, persone comuni, non ha visto o immaginato le 4 stagioni ascoltando la celebre opera di Vivaldi, e ascoltando la ballata de L’appendista stregone di Paul Dukas del 1797, chi riesce a non rivedere il film d’animazione Fantasia del 1940 di W. Disney? O ancora ascoltando la musica del rapimento di Gilda, la figlia di Rigoletto di G. Verdi, riesce a non sentire e vedere tuoni e fulmini? In effetti la musica può facilmente farci provare sinestesie anche se non apparteniamo a quell’esiguo numero persone (si suppone una su duemila) che le prova normalmente per

un probabile difetto fisico delle terminazioni neuroniche di due delle dodici coppie dei grandi nervi che trasmettono i loro segnali dalla periferia al cervello, ossia per il fatto che sarebbero troppo fisicamente vicini). Fenomeni cinestesici più frequenti si riscontrano in alcuni bambini autistici, detti savant, in grado di fare complessissimi calcoli aritmetici in brevissimo tempo perché vedrebbero i numeri come colori e quindi sarebbero in grado di vedere quasi immediatamente i colori del numero risultante dalle operazioni richieste.

Velocità. Nell’aria la velocità di propagazione è di circa trecentoquarantaquattro metri al secondo, pari a milleduecentotrentotto chilometri orari. La velocità di propagazione del suono dipende dalla rigidità e dalla densità (infleunzate a loro volta dalla temperatura) del mezzo di propagazione.
In pratica la velocità si può calcore facendo la radice quadrata del rapporto tra rigidità e densità del mezzo di propagazione.
La velocità del suono è proporzionale alla rigidità e alla temperatura del mezzo e ovviamente inversamente proporzionale alla sua densità in quanto la densità di un corpo è inversamente proporzionale alla sua temperatura (salvo eccezioni, come per esempio l’acqua dove la velocità del suono nel ghiaccio è più del doppio della velocità del suono nell’acqua)

La modalità di esecuzione si riferisce in particolare al suono musicale e indica non solo l’interpretazione del musicista esecutore (in pratica il non rispetto rigido della partitura musicale, così come è scritta, aggiunge un ulteriore valore accessorio, dato dalla particolare sensibilità di ogni diverso esecutore, apprezzabile proprio negli errori voluti rispetto alla durata o alla potenza delle note, come indicato sullo spartito), ma anche l’interpretazione suggerita dall’autore del brano, che attraverso una serie di indicazioni suggerisce all’esecutore come lui autore vorrebbe che quel pezzo venisse eseguito, rompendo gli schemi rispetto ad un esecuzione con durata identica delle note con lo stesso valore musicale o rispetto a suonare tutte le note con la stessa potenza sonora. Queste indicazioni sono numerose e quindi ne riportiamo solo qualcuna a titolo indicativo: adagio, presto, andante con brio, andante grazioso, che si riferiscono alla durata delle note rispetto ai battiti di un particolare strumento chiamato metronomo e, ad esempio, se l’autore scrive ‘Larghissimo’ intende che i battiti che regolano quel brano devono essere inferiori o uguali a 40 battiti al minuto, ovvero che in un minuto non si devono suonare più di 40 crome (vedremo poi in seguito cosa significa croma: indicarlo qui sarebbe troppo lungo), e se l’autore scrive ‘Andante’ significa che i battiti al minuto devono essere fra i 56 e i 108, e così via.
Mentre forte, fortissimo, già visti in precedenza si riferiscono all'intensità.

Il mezzo di propagazione incide a sua volta sul timbro e quindi avremo che se appoggiamo l’orecchio su un blocco di ferro e lo colpiamo con un martelletto il suono ci sembrerà più squillante rispetto ad ascoltare lo stesso suono a distanza attraverso l’aria, e allo stesso modo un suono ascoltato attraverso l’acqua ci apparirà più smorzato. Così, come succede per la luce, se ci


  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 2001

 La VOCE  COREA  CUBA  JUGOSLAVIA  PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 
.

Visite complessive:
Copyright - Tutti gli articoli possono essere liberamente riprodotti con obbligo di citazione della fonte.