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La VOCE ANNO XXI N°10

giugno 2019

PAGINA b         - 26

segue da pag.25: agli ordini degli ebrei sionisti. (ayelet shaked è la seconda da sinistra). secondo il quotidiano britannico, il regime israeliano ha raggiunto un accordo con il social network facebook per bloccare e cancellare tutti i contenuti ritenuti anti israeliani. secondo quanto pubblicato dal quotidiano britannico, the independent, che cita fonti israeliane, i dirigenti di facebook e delle autorità israeliane stanno elaborando una legge che costringe a eliminare da questo social tutti i tipi di contenuti considerati anti-israeliani. finora non si sa quando le nuove norme entreranno in vigore, ma gli attivisti palestinesi avvertono che questa misura limita fortemente la libertà di espressione del popolo palestinese. inoltre, ritengono anche che questa normativa miri a censurare tutti i tipi di critica al regime israeliano e non consenta agli attivisti e ai cittadini di utilizzare la piattaforma di facebook per mostrare al mondo le pratiche brutali e la repressione che il regime di tel aviv attua contro i palestinesi. non è la prima volta che il regime israeliano sta cercando di forzare i social network per limitare la libertà di parola. the independent riferisce che i rappresentanti di youtube e google si sono incontrati ed hanno accettato di censurare il materiale critico contro il regime di tel aviv.3. tanti altri semplici cittadini e militanti della causa palestinese mi hanno comunicato di essere stati vittime della censura di facebook. è sufficiente una segnalazione di un ebreo sionista o di un’intera comunità ebraica, a far scattare la censura o, come nel mio caso, una vera persecuzione. libertà totale è concessa, invece, ai sionisti che non lesinano attacchi isterici, volgari e razzisti senza incorrere in sanzioni o censure. lo scopo finale è quello di poter condurre a compimento quel crimine che si chiama “pulizia etnica della palestina” con conseguente sradicamento della cristianità e della religione islamica a vantaggio del progetto di giudaizzazione dell’intera area, nel silenzio del mondo e con la complicità dei paesi occidentali, di tutto il sistema dell’informazione, e non solo. due. l’immagine qui sopra mi è stata segnalata da un mio lettore. si tratta di un esempio di mobilitazione sionista organizzata contro la mia persona. come riconoscere questi personaggi? basta visitare le loro pagine piene zeppe di menzogne e di video in cui compaiono delle persone che si atteggiano a vittime accusando gli arabi, e i palestinesi in particolare, di tutte le nequizie immaginabili. si presentano come serafiche persone che vogliono vivere in pace con tutti ma il cattivo hamas e il cattivo arafat sono la fonte di ogni male. un esempio insuperabile di chutzpah, la faccia di bronzo degli ebrei sionisti. uno di questi personaggi, allevato in sinagoga, mi ha addirittura chiesto l’amicizia! si presenta con la kippa in testa, ovviamente, il filatterio ben disteso sul braccio sinistro e col capo appoggiato al muro del pianto in atteggiamento di preghiera. pubblica con orgoglio immagini di guerrieri dello stato supertecnologico di israele esaltando la loro invincibilità. delirio nazionalistico. devo dire che nelle loro pagine ho trovato anche utili e condivisibili documenti di condanna di alcune rivoltanti consuetudini vigenti in alcuni paesi arabi, come.
il video di un condanna delle organizzazioni internazionali, degli omicidi mirati del mossad, delle persecuzioni contro scrittori, attori, poeti, cineasti, giornalisti, intellettuali, ebrei e non ebrei: di questi non bisogna mai parlare. prevale, invece, uno stolido e cieco nazionalismo, fatto di bandiere con la stella di davide, di rotoli della legge e di tutto l’armamentario di una religione che si nutre di miti biblici e racconti inventati sui quali autorevolissimi studiosi e archeologi hanno posto le loro pietre tombali. nel mese di ottobre 2016, l’unesco, l'organizzazione delle nazioni unite per il patrimonio mondiale, ha adottato una risoluzione che critica le azioni israeliane intorno al complesso di haram al-sharif/temple mount nella città vecchia di gerusalemme - con israele che sostiene i legami ebraici con i luoghi santi. lo stesso muro del pianto, secondo gli archeologi, non ha alcun legame con l’ebraismo ma si tratta di mura di epoca romana.4. nell’estate del 2018, il mirino dei sionisti e di facebook si sposta sistematicamente sulla mia persona. prima con un blocco di pochi giorni e poi con blocchi a ripetizione della durata di un mese ciascuno accompagnati da impedimenti, cambi continui di parole di passo e divieti di accesso alla mia pagina senza alcun contraddittorio. tutte le censure riguardavano critiche a israele e documentazione dei suoi crimini. il primo caso, udite!udite!, riguardava un post dedicato alla ministra ayelet shaked, sempre quella che vuole eliminare le madri palestinesi per impedire che partoriscano “terroristi”. il secondo blocco per un periodo di 30 giorni è stato motivato per aver io citato una frase dei rabbini antisionisti di neturei karta: “non sono malvagi perché sono sionisti, sono sionisti perché sono malvagi”. incredibile! ma è la verità. non tollerano che i loro stessi rabbini critichino israele. del resto, lo sappiamo: i poveri rabbini di neturei karta sono maltrattati, picchiati e sputacchiati dagli ebrei sionisti e vi sono documenti e cortometraggi che lo provano. il rabbino moshe hirsch, amico personale di arafat, fu accecato di un occhio da un ebreo fanatico che gli tirò in faccia dell’acido. per la terza volta facebook mi ha bloccato. il pretesto del blocco è stato un post stravecchio che si limitava a tradurre dall’inglese il titolo di una notizia che riguardava il ministro israeliano liebermann, quello che proponeva di decapitare i palestinesi che vivono in israele per violazione del dovere di lealtà. un personaggio rivoltante che l’ex presidente francese sarkozy si rifiutava di incontrare.5 lo ripeto: ormai in italia la libertà di espressione e d’informazione è stata conculcata dagli ebrei sionisti e dai loro manutengoli annidati in tutti i partiti, al governo e all’opposizione. non esiste un senatore o un deputato a cui denunciare questa pratica censoria di facebook e il patto scellerato che ha stretto con lo stato criminale di israele. la prova che gruppi di ebrei sionisti lavorano alacremente per controllare le pubblicazioni su facebook e chiedere la loro rimozione e il blocco dei loro autori, è dimostrato da questo mio post del 19 dicembre 2015. la contestazione è arrivata 3 anni dopo, ovvero quando l’effetto della notizia, possiamo dire “la sua efficacia”, era notevolmente trascorsa. siccome non riesco a immaginare gruppi di dipendenti di facebook perdere il loro tempo a esaminare tutti i miei post, devo logicamente dedurre che si tratta di una operazione progettata e concertata da gruppi di ebrei sionisti per mettermi la mordacchia. l’immagine è agghiacciante e denuncia una pratica mostruosa dello stato di israele: il prelievo illegale di organi dai corpi di palestinesi uccisi. l’argomento non è nuovo e fu denunciato nel 1992 dal giornalista svedese donald boström che fornì prove inoppugnabili, nonostante le minacce del ministro della difesa dell’epoca, ehud barak.6 la questione fu riproposta qualche anno dopo dall’inviato dell’onu riyad mansour citato da days in palestine: “dall’esame medico dei corpi di palestinesi uccisi dalle forze di occupazione, durante il mese di ottobre, è stato riscontrato che dai corpi restituiti mancavano cornee ed altri organi”. aggiunge mansour: “ciò conferma informazioni già avute sul fatto che l’occupante israeliano fa raccolto di organi di martiri uccisi nel corso di proteste o scontri”. dany danon, rappresentante di israele presso l’onu inviò un messaggio al segretario generale dell’onu criticando le affermazioni di mansour e accusandolo di essere “antisemita”, idiozia solita che gli ebrei sionisti ripetono ormai meccanicamente incuranti dell’ilarità che provocano. non è questa la prima volta che il regime coloniale israeliano miete organi umani. nancy scheper-hughes, fondatrice di organ watch, professore di antropologia medica a berkeley, università della california, ha messo israele in cima alla lista dei paesi coinvolti nel traffico di organi umani. “israele ha tentacoli in tutto il mondo” dice, “ i trafficanti israeliani hanno un sistema piramidale che fa paura … hanno mediatori ovunque, conti bancari ovunque, hanno reclutatori, traduttori, hanno agenzie di viaggio per ottenere i visti”. aggiunge: “i trafficanti israeliani utilizzano personale delle località più diverse, dalla cisgiordania a gaza, dalle filippine all’europa dell’est. quale testimone in commissione, scheper-hughes ha affermato: “comitati per i diritti umani della west bank si sono lamentati con me per il furto di tessuti e organi di palestinesi uccisi effettuato da medici dell’istituto di medicina legale israeliano di tel aviv.”7 dopo questo episodio, una mattina, ho temuto di ricevere un nuovo blocco. mi hanno inviato un elenco di mie notizie vecchie di circa due anni che documentavano i crimini orrendi degli israeliani. ragazzi uccisi, mutilati, deformati e sfigurati da pallottole sparate in testa e in faccia. siccome non sopporto la violenza e il male fatto a esseri umani innocenti e indifesi mi indigna profondamente, non potevo evitare di chiamare i sionisti coi loro nomi: criminali, assassini, terroristi, nazisionisti... e così via. mi hanno detto che questo è “incitamento all'odio” e viola le regole della comunità di facebook. lascio ai miei lettori la libertà di commentare questa demenziale e disumana affermazione. tutti i post che mi sono stati contestati si riferivano solo a notizie riguardanti i crimini commessi dai sionisti: nient'altro. gli ebrei sionisti sono così: vogliono essere amati mentre commettono i peggiori crimini. non so se nella storia umana siano mai esistite persone così perverse. intanto ricevevo attestati di solidarietà e testimonianze di varie persone che mi raccontavano la loro storia di censure, di attacchi, di ingiurie e di accuse di antisemitismo. il mio amico lamberto consani scrisse un messaggio equilibrato che merita di essere citato: solidarieta’ a diego siragusa- ..segue ./.
Segue da Pag.25: AGLI ORDINI DEGLI EBREI SIONISTI

(Ayelet Shaked è la seconda da sinistra)

Secondo il quotidiano britannico, il regime israeliano ha raggiunto un accordo con il social network Facebook per bloccare e cancellare tutti i contenuti ritenuti anti israeliani.

Secondo quanto pubblicato dal quotidiano britannico, The Independent, che cita fonti israeliane, i dirigenti di Facebook e delle autorità israeliane stanno elaborando una legge che costringe a eliminare da questo social tutti i tipi di contenuti considerati anti-israeliani.

Finora non si sa quando le nuove norme entreranno in vigore, ma gli attivisti palestinesi avvertono che questa misura limita fortemente la libertà di espressione del popolo palestinese.

Inoltre, ritengono anche che questa normativa miri a censurare tutti i tipi di critica al regime israeliano e non consenta agli attivisti e ai cittadini di utilizzare la piattaforma di Facebook per mostrare al mondo le pratiche brutali e la repressione che il regime di Tel Aviv attua contro i palestinesi.

Non è la prima volta che il regime israeliano sta cercando di forzare i social network per limitare la libertà di parola. The Independent riferisce che i rappresentanti di YouTube e Google si sono incontrati ed hanno accettato di censurare il materiale critico contro il regime di Tel Aviv.3



Tanti altri semplici cittadini e militanti della causa palestinese mi hanno comunicato di essere stati vittime della censura di Facebook. È sufficiente una segnalazione di un ebreo sionista o di un’intera comunità ebraica, a far scattare la censura o, come nel mio caso, una vera persecuzione. Libertà totale è concessa, invece, ai sionisti che non lesinano attacchi isterici, volgari e razzisti senza incorrere in sanzioni o censure. Lo scopo finale è quello di poter condurre a compimento quel crimine che si chiama “pulizia etnica della Palestina” con conseguente sradicamento della cristianità e della religione islamica a vantaggio del progetto di giudaizzazione dell’intera area, nel silenzio del mondo e con la complicità dei paesi occidentali, di tutto il sistema dell’informazione, e non solo. 





Due



L’immagine qui sopra mi è stata segnalata da un mio lettore. Si tratta di un esempio di mobilitazione sionista organizzata contro la mia persona. Come riconoscere questi personaggi? Basta visitare le loro pagine piene zeppe di menzogne e di video in cui compaiono delle persone che si atteggiano a vittime accusando gli arabi, e i palestinesi in particolare, di tutte le nequizie immaginabili. Si presentano come serafiche persone che vogliono vivere in pace con tutti ma il cattivo Hamas e il cattivo Arafat sono la fonte di ogni male. Un esempio insuperabile di Chutzpah, la faccia di bronzo degli ebrei sionisti. Uno di questi personaggi, allevato in sinagoga, mi ha addirittura chiesto l’amicizia! Si presenta con la kippa in testa, ovviamente, il filatterio ben disteso sul braccio sinistro e col capo appoggiato al Muro del Pianto in atteggiamento di preghiera. Pubblica con orgoglio immagini di guerrieri dello stato supertecnologico di Israele esaltando la loro invincibilità. Delirio nazionalistico. Devo dire che nelle loro pagine ho trovato anche utili e condivisibili documenti di condanna di alcune rivoltanti consuetudini vigenti in alcuni paesi arabi, come

il video di un condanna delle organizzazioni internazionali, degli omicidi mirati del Mossad, delle persecuzioni contro scrittori, attori, poeti, cineasti, giornalisti, intellettuali, ebrei e non ebrei: di questi non bisogna mai parlare. Prevale, invece, uno stolido e cieco nazionalismo, fatto di bandiere con la stella di Davide, di rotoli della legge e di tutto l’armamentario di una religione che si nutre di miti biblici e racconti inventati sui quali autorevolissimi studiosi e archeologi hanno posto le loro pietre tombali. Nel mese di ottobre 2016, l’UNESCO, l'organizzazione delle Nazioni Unite per il patrimonio mondiale, ha adottato una risoluzione che critica le azioni israeliane intorno al complesso di Haram al-Sharif/Temple Mount nella Città Vecchia di Gerusalemme - con Israele che sostiene i legami ebraici con i luoghi santi. Lo stesso Muro del Pianto, secondo gli archeologi, non ha alcun legame con l’ebraismo ma si tratta di mura di epoca romana.4



Nell’estate del 2018, il mirino dei sionisti e di Facebook si sposta sistematicamente sulla mia persona. Prima con un blocco di pochi giorni e poi con blocchi a ripetizione della durata di un mese ciascuno accompagnati da impedimenti, cambi continui di parole di passo e divieti di accesso alla mia pagina senza alcun contraddittorio. Tutte le censure riguardavano critiche a Israele e documentazione dei suoi crimini. Il primo caso, udite!udite!, riguardava un post dedicato alla ministra Ayelet Shaked, sempre quella che vuole eliminare le madri palestinesi per impedire che partoriscano “terroristi”.

Il secondo blocco per un periodo di 30 giorni è stato motivato per aver io citato una frase dei rabbini antisionisti di NETUREI KARTA: “Non sono malvagi perché sono sionisti, sono sionisti perché sono malvagi”. Incredibile! Ma è la verità. Non tollerano che i loro stessi rabbini critichino Israele. Del resto, lo sappiamo: i poveri rabbini di Neturei Karta sono maltrattati, picchiati e sputacchiati dagli ebrei sionisti e vi sono documenti e cortometraggi che lo provano. Il rabbino Moshe Hirsch, amico personale di Arafat, fu accecato di un occhio da un ebreo fanatico che gli tirò in faccia dell’acido.



Per la terza volta Facebook mi ha bloccato. Il pretesto del blocco è stato un post stravecchio che si limitava a tradurre dall’inglese il titolo di una notizia che riguardava il ministro israeliano Liebermann, quello che proponeva di decapitare i palestinesi che vivono in Israele per violazione del dovere di lealtà. Un personaggio rivoltante che l’ex presidente francese Sarkozy si rifiutava di incontrare.5 Lo ripeto: ormai in Italia la libertà di espressione e d’informazione è stata conculcata dagli ebrei sionisti e dai loro manutengoli annidati in tutti i partiti, al governo e all’opposizione. Non esiste un senatore o un deputato a cui denunciare questa pratica censoria di Facebook e il patto scellerato che ha stretto con lo stato criminale di Israele.

La prova che gruppi di ebrei sionisti lavorano alacremente per controllare le pubblicazioni su Facebook e chiedere la loro rimozione e il blocco dei loro autori, è dimostrato da questo mio post del 19 dicembre 2015. La contestazione è arrivata 3 anni dopo, ovvero quando l’effetto della notizia, possiamo dire “la sua efficacia”, era notevolmente trascorsa. Siccome non riesco a immaginare gruppi di dipendenti di Facebook perdere il loro tempo a esaminare tutti i miei post, devo logicamente dedurre che si tratta di una operazione progettata e concertata da gruppi di ebrei sionisti per mettermi la mordacchia. L’immagine è agghiacciante e denuncia una pratica mostruosa dello stato di Israele: il prelievo illegale di organi dai corpi di palestinesi uccisi. L’argomento non è nuovo e fu denunciato nel 1992 dal giornalista svedese Donald Boström che fornì prove inoppugnabili, nonostante le minacce del ministro della Difesa dell’epoca, Ehud Barak.6 La questione fu riproposta qualche anno dopo dall’inviato dell’ONU Riyad Mansour citato da Days in Palestine: “Dall’esame medico dei corpi di palestinesi uccisi dalle forze di occupazione, durante il mese di ottobre, è stato riscontrato che dai corpi restituiti mancavano cornee ed altri organi”.

Aggiunge Mansour: “Ciò conferma informazioni già avute sul fatto che l’occupante israeliano fa raccolto di organi di martiri uccisi nel corso di proteste o scontri”. Dany Danon, rappresentante di Israele presso l’ONU inviò un messaggio al Segretario Generale dell’ONU criticando le affermazioni di Mansour e accusandolo di essere “antisemita”, idiozia solita che gli ebrei sionisti ripetono ormai meccanicamente incuranti dell’ilarità che provocano.

Non è questa la prima volta che il regime coloniale israeliano miete organi umani. Nancy Scheper-Hughes, fondatrice di Organ Watch, professore di Antropologia Medica a Berkeley, Università della California, ha messo Israele in cima alla lista dei paesi coinvolti nel traffico di organi umani. “Israele ha tentacoli in tutto il mondo” dice, “ I trafficanti israeliani hanno un sistema piramidale che fa paura … hanno mediatori ovunque, conti bancari ovunque, hanno reclutatori, traduttori, hanno agenzie di viaggio per ottenere i visti”. Aggiunge: “I trafficanti Israeliani utilizzano personale delle località più diverse, dalla Cisgiordania a Gaza, dalle Filippine all’Europa dell’Est. Quale testimone in Commissione, Scheper-Hughes ha affermato: “Comitati per i Diritti Umani della West Bank si sono lamentati con me per il furto di tessuti e organi di palestinesi uccisi effettuato da medici dell’Istituto di medicina legale Israeliano di Tel Aviv.”7



Dopo questo episodio, una mattina, ho temuto di ricevere un nuovo blocco. Mi hanno inviato un elenco di mie notizie vecchie di circa due anni che documentavano i crimini orrendi degli israeliani. Ragazzi uccisi, mutilati, deformati e sfigurati da pallottole sparate in testa e in faccia. Siccome non sopporto la violenza e il male fatto a esseri umani innocenti e indifesi mi indigna profondamente, non potevo evitare di chiamare i sionisti coi loro nomi: criminali, assassini, terroristi, nazisionisti... e così via. Mi hanno detto che questo è “incitamento all'odio” e viola le regole della comunità di Facebook. Lascio ai miei lettori la libertà di commentare questa demenziale e disumana affermazione. Tutti i post che mi sono stati contestati si riferivano solo a notizie riguardanti i crimini commessi dai sionisti: nient'altro. Gli ebrei sionisti sono così: vogliono essere amati mentre commettono i peggiori crimini. Non so se nella storia umana siano mai esistite persone così perverse. 

Intanto ricevevo attestati di solidarietà e testimonianze di varie persone che mi raccontavano la loro storia di censure, di attacchi, di ingiurie e di accuse di antisemitismo. Il mio amico Lamberto Consani scrisse un messaggio equilibrato che merita di essere citato:


SOLIDARIETA’ a DIEGO SIRAGUSA

..segue ./.

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