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La VOCE ANNO XXI N°5

gennaio 2019

PAGINA d         - 28

Come Israele è diventato un punto di riferimento per i fascisti occidentali

FOTO – Il leader del partito Lega Nord, Matteo Salvini, visiterà Israele la prossima settimana [Getty]
Sam Hamad, 7 dicembre 2018

Israele, che i suoi sostenitori liberali o centristi lo vogliano o no, è diventato un faro per l’estrema destra europea e occidentale. Fra qualche tempo questo mese, Matteo Salvini, leader di estrema destra del partito fascista della Lega e attuale ministro dell’Interno d’Italia, si recherà in Israele per incontrare il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu.

Prima di conquistare il potere, Salvini si era già recato in Israele e ne era rimasto entusiasta: “Israele incarna il perfetto equilibrio tra diverse realtà, assicurando al tempo stesso la legge e l’ordine. E’ sicuramente un modello per le politiche di sicurezza e anti-terrorismo”.

Che cosa intende Salvini per “sicurezza” e “anti-terrorismo”? Basta uno sguardo alle sue attuali posizioni e pratiche al potere in Italia e il significato diventa rapidamente chiaro.

Nel suo regno di ministro dell’Interno, Salvini è stato un pioniere in Europa per brutali politiche anti-immigrazione, così come nell’attaccare le minoranze etniche e religiose esistenti in Italia. Recentemente ha elaborato una legge che essenzialmente elimina i motivi umanitari per la concessione di protezione ai rifugiati e ai richiedenti asilo.

Sebbene la Lega non possa ancora del tutto porre fine ai suoi impegni di accogliere rifugiati e richiedenti asilo, la legge apre la strada a un simile risultato. Se c’è qualche dubbio, il giorno in cui è stato approvato il disegno di legge i legislatori della Lega che lo avevano appena votato si sono radunati fuori per aprire uno striscione che recitava: “Il decreto Salvini è legge, i bei tempi (per i migranti ) sono finiti.”

Salvini ha aggravato e esacerbato la già genocida politica dell’UE di fermare tutte le operazioni di soccorso nel Mediterraneo, vietando alle ONG di prestare servizi di salvataggio per migranti e attracco nei porti italiani.

Non dovrebbe esserci alcun dubbio sul fatto che Salvini e Lega abbiano un piano molto preciso per cambiare il panorama politico in Italia. Come con i nazisti, le cui misure antiebraiche furono adottate gradualmente e in concomitanza con un’incessante radicalizzazione antisemita politica ed extra-governativa, Salvini sta lentamente ma inesorabilmente tastando il terreno con le sue idee e politiche razziste.

Evocando il confronto agghiacciante con le politiche di abuso razziale nazista, Salvini ha chiesto un registro della popolazione Rom italiana, ha chiesto poi la pulizia di tutti i Rom non italiani e aumentato le demolizioni di “case illegali” usate dai Rom. Di nuovo rispecchiando le leggi razziali dell’era nazista, ha persino chiesto di sottoporre a restrizioni i “negozi etnici”.

Salvini ha anche, come tanti altri leader neo-autoritari e fascisti, evocato teorie del complotto sul miliardario e filantropo ebreo George Soros (l’Open Society Foundation di Soros finanzia molte delle ONG pro-immigrazione in tutta Europa), sostenendo che “Nel governo, abbiamo complici di marionette e burattini di Soros … ‘


Soros è diventato l’equivalente moderno di Rothschild in termini di discorso antisemita, con il suo nome diventato una balla che evoca cospirazioni fasciste di finanzieri ebrei che inondano i paesi cristiani bianchi di immigrati musulmani e non bianchi per i loro nefandi fini.

Come i neofascisti, le cui origini ideologiche si trovano in coloro che hanno assassinato a livello industriale sei milioni di ebrei, sono diventati i principali difensori e alleati dello stato ebraico?

È precisamente perché è uno stato ebraico.

Il fatto è che Israele negli ultimi decenni – ma con molta più urgenza e radicalizzazione negli ultimi anni – è diventato un’etnocrazia definita tanto dal suo carattere ebraico quanto dalla sua ostilità verso i non ebrei.

I fascisti europei come Salvini vedono in Israele il paradigma perfetto degli stati di stampo razzista. E anche se tutti gli stati sono stati razziali (in quanto incarnano, in qualche modo, il maggioritario etnico), le politiche di Israele sono spesso sfacciatamente costruite su di una forma di sciovinismo etnico che non si vedeva dal periodo coloniale.

È stato a lungo documentato come l’occupazione di Israele e l’annessione illegale della Cisgiordania abbiano portato a condizioni tipo apartheid tra ebrei e palestinesi.

Tuttavia, Israele ha sempre goffamente bilanciato proprio la contraddizione fondamentale di sostenere la parità di diritti per i cittadini palestinesi di Israele e il mantenimento di Israele come stato ebraico; cioè, uno stato in cui deve esserci una maggioranza ebraica permanente con un carattere ebraico inattaccabile.

Anche se Israele è riuscito ad assicurare uguali diritti per cittadini non ebrei, il suo recente disegno di legge nazionale non si limita a riaffermare l’impegno sionista per Israele come stato per gli ebrei, ma afferma che solo gli ebrei hanno il diritto all’autodeterminazione all’interno di Israele. Questo è il “modello di comportamento” di Salvini.

Questa è la stessa idea che sta dietro slogan fascisti come l’Italia per gli italiani, l’Europa per gli europei e, naturalmente, America First.

I fascisti europei fanno un feticcio di Israele perché è uno stato che abbraccia apertamente i propri pregiudizi e vedute di un mondo razzialmente diviso – un mondo governato dalle leggi razziste del maggioritario etnico.

L’intera ragion d’essere è mantenere gli ebrei nel proprio stato, mentre, per Salvini, l’Italia dovrebbe essere uno stato solo per gli italiani. Questo è come l’antisemitismo può coesistere con ciò che potrebbe essere chiamato Sionismofilia.

Forse ricordate lo scandaloso sfruttamento di Netanyahu dell’omicidio di un ebreo a Copenaghen da parte di un criminale islamista, quando chiese agli ebrei europei di emigrare in massa in Israele.

Questa logica degli ebrei che fanno pulizia di sé dall’Europa non è altro che la naturale conclusione dell’attuale sforzo razzista in Israele.

Il richiamo principale di Israele per i fascisti europei e occidentali è precisamente per il fatto che trascura e sovverte l’ordine democratico liberale che prevale in Europa. Abbiamo visto una schiera di fascisti europei avvicinarsi a Israele come a un alleato ideologico e geopolitico.

Per decenni ha costruito un’etnocrazia che riduce i palestinesi a cittadini di seconda classe quando non commette atti di omicidio di massa contro di loro senza ricorso a legge o a quei valori liberali che Salvini e il suo clan credono stiano uccidendo l’Europa.

Le relazioni tra la dominazione ebraica israeliana e lo sciovinismo etnico che governa l’annessa Cisgiordania sono precisamente ciò che i fascisti europei immaginano per l’Europa e il suo rapporto con i migranti, in particolare i musulmani.

Israele si propone come difensore della “civiltà occidentale” dalle orde islamiche, e l’islamofobia è forse la maggiore forza che unisce il fascismo occidentale con Israele. Salvini ha apertamente affermato che musulmani e islam sono incompatibili con l’Italia, ma, nonostante il suo abbraccio verso Israele, l’antisemitismo è in aumento in Italia.


Questo è qualcosa a cui abbiamo assistito anche con l’ascesa di Trump negli Stati Uniti – un aumento di episodi antisemiti, nonostante la sua stessa Sionismofilia e l’enfasi sull’islamofobia. E ciò indica la realtà che dovrebbe turbarci e allo stesso tempo unirci: i razzisti, a un livello strada per strada, non discriminano.

Questa crescente forma di maggioritario etnico si adatta bene al crescente ordine mondiale autoritario. Recentemente abbiamo visto la persecuzione tipo olocausto dei musulmani uiguri da parte dello stato totalitario della Cina, così come l’attacco genocida del regime birmano ai musulmani Rohingya.

Più informalmente, abbiamo assistito all’omicidio antisemita di massa di ebrei in una sinagoga di Pittsburgh da parte di un America Firster antisemita.

Abbiamo visto il genocidio di musulmani sunniti in Siria da parte di un regime che apertamente enfatizza giustificazioni settarie per un simile omicidio, mentre si fa appello a difese di tipo israeliano per difendere l’Europa dalla minaccia islamica.

Non possiamo stare fermi e semplicemente guardare queste relazioni diventare ancora una volta una realtà nel cuore dell’Europa.

Trad. Simonetta Lambertini

Fonte.

Sam Hamad è un attivista e scrittore scozzese-egiziano indipendente.

Israele controllerà le coste europee?



Il primo novembre del 2018 l´agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) ha stipulato un contratto dal valore di 59 milioni di euro con l´azienda israeliana Elbit Systems, per la fornitura di un sistema di sorveglianza delle coste europee tramite droni.

copertina: Respinti, fonte: http://www.migrantitorino.it/?p=11767

Interrogazione al parlamento europeo da parte di Sergio Cofferati (PD)

Considerando che:
da un´inchiesta di “Human Rights Watch” è emerso come gli stessi droni destinati alla sorveglianza delle coste europee, “Heron”, sono stati adoperati dall´esercito israeliano in tre diverse offensive su Gaza tra il 2008 e il 2014 causando la morte di civili palestinesi.

l´impresa ha un rapporto consolidato con l´apparato militare israeliano che ha sistematicamente violato le varie risoluzioni dell´Onu sul rispetto dei diritti umani dei civili palestinesi

Non sono chiari i termini del contratto

la fornitura di un sistema di sorveglianza delle coste europee è connessa alla raccolta e all´archiviazione di dati sensibili per la sicurezza dell´Unione.

Chiede:

se si ritiene che tale contratto risponda a criteri di opportunità e di coerenza rispetto alla condanna delle azioni militari israeliane e del mancato rispetto dei diritti umani in Palestina;

se si considera opportuno verificare e rivedere questo contratto di fornitura.



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