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La VOCE 1901 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°5 | gennaio 2019 | PAGINA 2 |
IN QUESTO NUMERO:Roberto Gessi |
B U O N A N N O 2 0 1 9
Auguriamo a tutti i lettori de La VOCE, a tutti gli amici e simpatizzanti G.A.MA.DI. e a tutti i compagni i migliori auguri per l'anno 2019. Stiamo vivendo un'epoca politica difficile e scabrosa anche per assoluta carenza culturale devastata dal potere criminale, affamato di ricchezza e potere, mentre affama e impoverisce i popoli. Il nostro impegno di divulgazione scientifica, necessaria ai popoli per un novello riscatto etico culturale e politico continua con grande volontà, con coerenza anche nel rispetto delle passate conquiste dei popoli. Un abbraccio virtuale a tutti. Miriam Pellegrini Ferri La VOCE non è lunica espressione del G.A.MA.DI. (Gruppo Atei Materialisti Dialettici) e del C.I.S.I.S. (Comitato Italiano Songun Indipendenza Sovranità)Su Facebook abbiamo due pagine e due gruppi: Linda vi saprà dire la differenza: galassilinda@gmail.com Miriam vi pubblica quotidianamente con argomenti di attualità che raggiungono indici di lettura incredibilmente alti (>16000 lultima rilevazione) e ancora in crescita, man mano aumentando anche il numero dei followers.
Osare lottare! Osare vincere!Il comunismo è il futuro dell’umanità!Auguriamo all'umanità il comunismo per il 2019!!! |
L’anno che sta per finire ha segnato anche in Italia una svolta nella lotta politica...
Con il voto del 4 marzo le masse popolari hanno posto fine alla successione oramai quarantennale di governi: prima del CAF (Craxi-Andreotti-Forlani) e poi delle Larghe Intese tra il PD di Prodi (e dei suoi successori fino a Renzi e Gentiloni) e le formazioni radunate da Berlusconi... Erano i governi tesi ad eseguire le misure dettate per l’Italia dall’Unione Europea dei gruppi imperialisti italiani, francesi, tedeschi e degli altri paesi coalizzati tra loro contro le masse popolari. Nell’anno che termina, dopo le elezioni del 4 marzo, i vertici della Repubblica Pontificia e le istituzioni dell’Unione Europea hanno invece dovuto accettare la costituzione del governo M5S-Lega. Non è il governo d’emergenza delle masse popolari organizzate. Non è neanche teso a organizzare le masse popolari, l’unica forza che ha è la capacità di porre fine al catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista. .. È anch’esso ligio alle direttive della NATO, ma proprio perché rompe la successione dei governi delle Larghe Intese ma non rompe con la borghesia imperialista, consuma gran parte delle sue energie nella contrattazione con le istituzioni dell’Unione Europea e nelle schermaglie con i dirigenti che i governi delle Larghe Intese hanno insediato alla testa dei dipartimenti dei ministeri, delle istituzioni pubbliche come la Banca d’Italia e l’INPS e di aziende pubbliche come l’ENI. Si sente vincolato dai contratti e dai trattati stipulati dai governi delle Larghe Intese e per rispettarli lede gli interessi delle masse popolari e prosegue nell’inquinamento e nella devastazione del Paese: le grandi opere pubbliche dannose per le popolazioni dei territori interessati (TAV, TAP, Terzo Valico, ecc.) sono un esempio. Non osa rompere, non si dà i mezzi per rompere con quelle istituzioni e per liberarsi dai funzionari infidi. La Lega si è staccata solo parzialmente e a fatica dalla coalizione di Berlusconi, uno dei due pilastri delle Larghe Intese e cerca di raccogliere su scala nazionale il supporto dei settori più arretrati e reazionari delle masse popolari sfruttando il loro contrasto (del tutto secondario) con gli immigrati. Il M5S è frenato dal suo legalitarismo e dalla presunzione che sia possibile cambiare il corso delle cose senza mobilitare e organizzare le masse popolari contro la borghesia imperialista (e a questo titolo rientra pienamente nella categoria della sinistra borghese...). In sintesi il governo M5S-Lega cerca di tamponare meglio che gli riesce i guasti più vistosi che la borghesia imperialista produce, ma la borghesia imperialista ne produce senza limiti e il problema è proprio eliminare il suo dominio. Un governo che vuole rimediare ai mali del capitalismo senza eliminare il capitalismo, sopravvive solo se freneticamente tappa ora qua e ora là qualcuna delle falle che la borghesia apre senza posa. Ciò disorienta la sinistra non governativa (come Potere al Popolo!, Eurostop, Rete dei Comunisti e simili) impedendo coalizioni volte a dare il colpo finale alla destra e ai sedicenti progressisti che ormai hanno in bocca solo liberalismo spinto e arricchimento della classe borghese. Voglio riportare qui le osservazioni di un nostro compagno e amico, responsabile del KFA ITALIA nel tentativo anche da parte de La VOCE di suonare una riscossa popolare con le vittoriose parole d'ordine dell'Idea Juche, purtroppo ancor così poco conosciuta in Italia: 1) Il ruolo principale dell'uomo nella rivoluzione e nell'edificazione; 2) La definizione di indipendenza, creatività e coscienza come attributi fondamentali dell'essere sociale che forgia in autonomia il proprio destino; 3) Il ruolo del leader nel processo rivoluzionario e nella costruzione del socialismo; 4) La ridefinizione della questione nazionale e l'essenza e il significato del nazionalismo; 5) La riconduzione su binari scientifici e concreti del materialismo dialettico e del principio di unità e lotta degli opposti; 6) La ridefinizione creativa su base pratica della questione della classe dirigente della rivoluzione e dell'appartenenza di classe; 7) L'indipendenza come cardine di ogni azione del partito comunista sia sul fronte interno che su quello estero;8) La questione della successione: il leader non deve limitarsi a ereditare il lascito ideologico del suo predecessore, ma anche e soprattutto acquisirne i tratti e le virtù morali; 9) I comunisti dirigono la rivoluzione basandosi sulle proprie forze e sulla propria responsabilità e partendo dalle specificità del contesto in cui operano, non su ordine di qualcun altro. Nove punti fondamentali individuati dal compagno Martini ai quali mi prendo la responsabilità di aggiungere un decimo per me non meno importante, ossia lo stimolo da parte di un leader carismatico ad alzare la massimo possibile l'asticella degli obiettivi raggiungibili. Ad essi si aggiungono la lotta di classe nella società socialista, la linea di massa e il fatto che il partito non è solo soggetto ma anche oggetto della rivoluzione e “democrazia avanzata” necessaria alla "liberazione nazionale". Questi sono i principi con cui si vince la borghesia e speriamo che tutti quelli che ancora si ispirano ad idee socialiste in Italia e nel Mondo abbiano l'intelligenza e il coraggio di adottarli: allora sì avremo presto al potere le classi lavoratrici
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