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La VOCE 1901 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°5 | gennaio 2019 | PAGINA 2 - 22 |
Segue da Pag.21: ANDREA MARTOCCHIA: INTRODUZIONE
Internazionale come codificato
a seguito della vittoria sul nazifascismo, nel contesto della
guerra per la distruzione della Jugoslavia che su questo –
come su tanti altri aspetti – ha rappresentato un modello
delle modalità di aggressione contro Stati sovrani adottate
dopo la fine della Guerra Fredda. Di questo e di molto altro parleranno sicuramente i nostri ospiti oggi, a partire dai due vincitori della prima tornata del Premio che abbiamo intitolato a Giuseppe Torre, e cioè Stephen Karganovic e Jovan Milojevich. Successivamente diranno la loro i quattro relatori invitati: gen. Giorgio Blais, avv. Tiphaine Dickson, dott. Massimo Nava, dott. Slobodan Lazarevic. Prima di tutti però prenderà la parola la nostra amica Jean Toschi Marazzani Visconti in quanto rappresentante della giuria che ha scelto i vincitori.
Purtroppo
il tempo a disposizione stamattina è poco: chiediamo scusa,
d'altronde questo appuntamento va considerato solo come il primo
momento pubblico nel ciclo di iniziative che abbiamo avviato sul
"Tribunale ad hoc", deve servire per conoscersi e per
mettere a fuoco i temi. |
(A. Martocchia è segretario del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia Onlus)
ALDO
BERNARDINI: MESSAGGIO DI SALUTO (A. Bernardini è membro della Giuria del concorso "Torre" e del Comitato Scientifico-Artistico di Jugocoord Onlus)
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Da Rajko Blagojević della Udruzenje Medjunarodna Radnička Solidarnost di Kragujevac riceviamo e volentieri diffondiamo le seguenti sintesi sulla situazione generale socio-economica in Serbia e sugli sviluppi alla fabbrica ex-Zastava oggi FIAT-Chrysler (FCA) di Kragujevac.
SERBIA – SITUAZIONE ATTUALE
Alcuni giorni fa all’indirizzo di ogni pensionato in Serbia è arrivata lettera di ringraziamento firmata dal presidente serbo Aleksandar Vučić nella quale lui ringrazia pensionati per la pazienza, la responsabilità, il rispetto e l’affetto verso patria dimostrato nel periodo precedente e perchè con il loro sacrificio e rinuncio di una parte della loro pensione si è potuto garantire il futuro dei nostril figli.. Le reazioni sono state più che accese per vari motivi. Innanzitutto il mittente è il partito radicale serbo il cui logotipo si trova sulla busta. Poi, è noto che solo Fondo pensionistico possiede evidenza sui pensionati mentre con la legge su privacy (protezione dei dati sulle persone) sono protetti i dati di ogni singolo cittadino e cosi anche del pensionato. Ed infine, i pensionati non accettano il fatto che il governo senza chiedere il loro consenso, dal 2014 fino ad oggi, aveva tolto 10 % dalle pensioni, in base ai criteri completamente sconosciuti. Perciò tale lettera viene vista da loro come offesa perchè le pensioni sono una proprietà acquisita come è noto a tutti. In Serbia ci sono 2.583.000 impiegati e 1.720.000 pensionati che sono nella fascia più vulnerabile della popolazione secondo i dati ufficiali. La pensione minima di 14.338,00 dinari (120 euro) ricevono perfino 290.000 pensionati mentre cca 663..000 pensionati ricevono meno di 25.000,00 dinari (210 euro). La situazione non è rosea nemmeno per quelli che lavorano nonostante il fatto che il governo attuale continua a dichiarare che la Serbia sia un leader economico nei Balcani e che tutto “vada molto bene per noi.” ..segue ./.
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