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La VOCE ANNO XXI N°5

gennaio 2019

PAGINA 1         - 21

In questo numero:
* Resoconto della iniziativa di chiusura del premio "Torre" 2018
* La situazione attuale in Serbia e alla fabbrica ex-Zastava oggi FIAT-Chrysler (FCA) di Kragujevac;
* Cento anni di Jugoslavia

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Resoconto della iniziativa di chiusura del premio "Torre" 2018


La prima edizione del concorso "Giuseppe Torre" per saggi critici sul "Tribunale ad hoc" dell'Aia si è chiusa con un incontro  assieme ai premiati, sabato 1 dicembre 2018 presso la "Galleria Milano", nel capoluogo lombardo.
L'iniziativa, pubblica ma ad accesso ristretto data la capienza e la natura dell'evento, ha visto la partecipazione di una ventina di persone, oltre agli stessi premiati e ai relatori previsti dal programma, ed è stata coronata da un piacevole momento conviviale attorno al buffet. Alla pagina 
http://www.cnj.it/home/it/diritto-internazionale/8931-resoconto-della-iniziativa-di-chiusura-del-premio-torre-2018.html riportiamo una selezione di fotografie; di seguito due testi "ufficiali":



ANDREA MARTOCCHIA: INTRODUZIONE

L'incontro di oggi è il primo appuntamento pubblico nel ciclo di iniziative che la nostra associazione, Coordinamento per la Jugoslavia, ha avviato sul tema del 
"Tribunale ad hoc" dell'Aia istituito per i crimini commessi sul territorio della ex-Jugoslavia (ICTY).

Abbiamo indetto questo Concorso proprio mentre il "Tribunale ad hoc" chiudeva formalmente i battenti e "passava le carte" a una nuova istituzione "ad hoc" – il cosiddetto 
Meccanismo delle Nazioni Unite per i Tribunali Internazionali – che va avanti con una scrittura della recente storia balcanica ad uso e consumo delle potenze occidentali. Che si sarebbe proseguito in tal senso era evidente poiché il "Meccanismo" è una istituzione-fotocopia del "Tribunale ad hoc", con lo stesso staff (a partire dal presidente Meron) e la stessa sede all'Aia. Inoltre, il "Meccanismo" si sta occupando anche dell'eredità propagandistica del "Tribunale ad hoc", soprattutto attraverso la creazione di "Centri d'informazione sull'ICTY" in cui la enorme mole di documentazione prodotta in 25 anni viene opportunamente selezionata, o distillata, e messa a disposizione per orientare studenti, studiosi, giornalisti e politici. Uno di tali Centri è stato aperto ad esempio nel municipio di Sarajevo, ma ho sentito di allestimenti, non so se temporanei, anche a Pola (Istria) e a Vienna;

sicuramente ne vogliono aprire in ogni repubblica jugoslava.

Perciò il tema del "Tribunale ad hoc" rimane attuale ed è anzi imprescindibile per chi vuole dedicarsi alla interpretazione della crisi jugoslava contemporanea. D'altronde, questo Concorso e le nostre altre iniziative sul tema non sono solamente il frutto della nostra volontà di fare chiarezza su usi e abusi del Diritto Internazionale. Esse sono anche un preciso compito affidatoci dal nostro sostenitore 
Giuseppe Torre, deceduto nel 2014, che a tale scopo ci ha voluto assegnare una parte della sua eredità. Nel suo Testamento, risalente al 2007, infatti si legge:

Al Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia chiedo di utilizzare questa somma per difendere i Serbi accusati presso il Tribunale Speciale dell’Aia e per far conoscere all’opinione pubblica cos’è veramente quest’istituzione: un insulto al diritto, alla giustizia e al senso d’umanità, creato dai vincitori come corollario e parte integrante delle loro guerre.

Ancor più precisamente Torre espresse le sue idee in merito al "Tribunale ad hoc" in 
un suo articolo del 2006, dove scrisse:

Un risvolto delle guerre umanitarie è l'uso della giustizia, piegata dai vincitori a strumento delle loro nuove strategie. (...) Cosi è stato creato il tribunale speciale dell'Aia, per i crimini nell'ex Iugoslavia, un vero strumento di guerra che fa tabula rasa sia del diritto internazionale, sia dei principi basilari degli ordinamenti giuridici europei. Recentemente ci ha restituito, anziché una sentenza, la salma di Slobodan Milosevic. Il processo del secolo, che doveva rendere inconfutabili le sue responsabilità, presto è stato fatto sparire e infine si è fatto sparire l'imputato.

In merito al processo Milosevic potrete vedere più tardi alcuni stralci da un 
documentario del 2003 del regista olandese De Putter, ed avremo quindi probabilmente occasione di riparlarne, anche in sede di dibattito.

Qui voglio invece notare che l'istituzione del "Tribunale ad hoc" ed il suo modo di operare sono stati l'esempio più eclatante, ma non certamente l'unico, di strumentalizzazione, distorsione, demolizione del Diritto

..segue ./.

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