In questo numero:
* Resoconto della iniziativa di chiusura del premio "Torre" 2018
* La situazione attuale in Serbia e alla fabbrica ex-Zastava oggi FIAT-Chrysler (FCA) di Kragujevac;
* Cento anni di Jugoslavia
===
Resoconto
della iniziativa di chiusura del premio "Torre" 2018
La
prima edizione del concorso "Giuseppe Torre" per saggi
critici sul "Tribunale ad hoc" dell'Aia si è
chiusa con un incontro assieme ai premiati, sabato 1
dicembre 2018 presso la "Galleria Milano", nel capoluogo
lombardo.
L'iniziativa, pubblica ma ad accesso ristretto data
la capienza e la natura dell'evento, ha visto la partecipazione di
una ventina di persone, oltre agli stessi premiati e ai
relatori previsti dal programma, ed è stata coronata da
un piacevole momento conviviale attorno al buffet.
Alla pagina http://www.cnj.it/home/it/diritto-internazionale/8931-resoconto-della-iniziativa-di-chiusura-del-premio-torre-2018.html riportiamo
una selezione di fotografie; di seguito due testi "ufficiali":
ANDREA
MARTOCCHIA: INTRODUZIONE
L'incontro
di oggi è il primo appuntamento pubblico nel ciclo di
iniziative che la nostra associazione, Coordinamento per la
Jugoslavia, ha avviato sul tema del "Tribunale
ad hoc" dell'Aia istituito per i crimini commessi sul
territorio della ex-Jugoslavia (ICTY).
Abbiamo
indetto questo Concorso proprio mentre il "Tribunale ad hoc"
chiudeva formalmente i battenti e "passava le carte" a
una nuova istituzione "ad hoc" – il
cosiddetto Meccanismo
delle Nazioni Unite per i Tribunali Internazionali –
che va avanti con una scrittura della recente storia balcanica ad
uso e consumo delle potenze occidentali. Che si sarebbe proseguito
in tal senso era evidente poiché il "Meccanismo" è
una istituzione-fotocopia del "Tribunale ad hoc", con lo
stesso staff (a partire dal presidente Meron) e la stessa sede
all'Aia. Inoltre, il "Meccanismo" si sta occupando anche
dell'eredità propagandistica del "Tribunale ad hoc",
soprattutto attraverso la creazione di "Centri d'informazione
sull'ICTY" in cui la enorme mole di documentazione prodotta in
25 anni viene opportunamente selezionata, o distillata, e messa a
disposizione per orientare studenti, studiosi, giornalisti e
politici. Uno di tali Centri è stato aperto ad esempio nel
municipio di Sarajevo, ma ho sentito di allestimenti, non so se
temporanei, anche a Pola (Istria) e a Vienna;
|
sicuramente ne
vogliono aprire in ogni repubblica jugoslava.
Perciò
il tema del "Tribunale ad hoc" rimane attuale ed è
anzi imprescindibile per chi vuole dedicarsi alla interpretazione
della crisi jugoslava contemporanea. D'altronde, questo Concorso e
le nostre altre iniziative sul tema non sono solamente il frutto
della nostra volontà di fare chiarezza su usi e abusi del
Diritto Internazionale. Esse sono anche un preciso compito
affidatoci dal nostro sostenitore Giuseppe
Torre, deceduto nel 2014,
che a tale scopo ci ha voluto assegnare una parte della sua
eredità. Nel suo Testamento, risalente al 2007, infatti si
legge:
Al
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia chiedo di utilizzare
questa somma per difendere i Serbi accusati presso il Tribunale
Speciale dell’Aia e per far conoscere all’opinione
pubblica cos’è veramente quest’istituzione: un
insulto al diritto, alla giustizia e al senso d’umanità,
creato dai vincitori come corollario e parte integrante delle loro
guerre.
Ancor
più precisamente Torre espresse le sue idee in merito al
"Tribunale ad hoc" in un
suo articolo del 2006,
dove scrisse:
Un
risvolto delle guerre umanitarie è l'uso della giustizia,
piegata dai vincitori a strumento delle loro nuove strategie. (...)
Cosi è stato creato il tribunale speciale dell'Aia, per i
crimini nell'ex Iugoslavia, un vero strumento di guerra che fa
tabula rasa sia del diritto internazionale, sia dei principi
basilari degli ordinamenti giuridici europei. Recentemente ci ha
restituito, anziché una sentenza, la salma di Slobodan
Milosevic. Il processo del secolo, che doveva rendere inconfutabili
le sue responsabilità, presto è stato fatto sparire e
infine si è fatto sparire l'imputato.
In
merito al processo Milosevic potrete vedere più tardi alcuni
stralci da un documentario
del 2003 del regista olandese De Putter,
ed avremo quindi probabilmente occasione di riparlarne, anche in
sede di dibattito.
Qui
voglio invece notare che l'istituzione del "Tribunale ad hoc"
ed il suo modo di operare sono stati l'esempio più
eclatante, ma non certamente l'unico, di strumentalizzazione,
distorsione, demolizione del Diritto
..segue ./.
|