Durante
la presentazione delle sue equazioni presso l’Ecole
Polytechnique (1819), le tesi di Fresnel furono contestate da uno dei
professori del Politecnico, Poisson,
sostenitore della teoria corpuscolare di Newton, che osservò
che, sulla base delle equazioni di Fresnel, se si fosse interposto un
disco su un fascio di luce, su uno schermo successivo si sarebbe
dovuto (paradossalmente) vedere – in corrispondenza del disco -
un cerchio illuminato. Fu quindi organizzato un esperimento “ad
hoc” che dimostrò la validità delle equazioni di
Fresnel e quindi la validità della tesi sulla natura
ondulatoria della luce.
Simeon-Denis
Poisson
(1781-1840) era un altro dei valenti fisico-matematici della
generazione di Laplace. Si interessò di statistica; ed infatti
in questo campo è famosa la “distribuzione
di Poisson”che
è una distribuzione limite della distribuzione già
studiata da Pascal e della distribuzione binomiale. In matematica
operò un’estensione dell’equazione a derivate
parziali già studiata da Laplace ed adoperata in
elettrostatica, termotecnica e meccanica. Scoprì la costanza
del potenziale elettrico sulla superfice dei conduttori e fu anche
astronomo valente.
Come
già sottolineato nel numero precedente dedicato al grande
dibattito sulla natura della luce (vedi N. 47), la conclusione che la
luce aveva una natura ondulatoria non pose fine al dibattito, in
quanto l’ipotesi sulla natura corpuscolare della luce e delle
altre radiazioni elettromagnetiche tornerà in auge con gli
studi sull’effetto fotoelettrico di Einstein
all’inizio del ‘900 e con l’ipotesi di De
Broglie
che tutta la materia abbia una doppia natura corpuscolare e
radiativa-ondulatoria.
Infine,
per concludere il discorso sulla grande stagione della scienza
francese, inglese, ed italiana, tra la fine del ‘700 e l’inizio
dell’800, ricordiamo la figura del medico inglese Edward
Jenner (1749-1823),
inventore del vaccino
antivaioloso.
Questa tecnica (peraltro parzialmente nota già nell’antichità
ed in Cina) consiste nell’inoculare siero proveniente da vacche
ammalate di vaiolo “vaccino” per sviluppare difese
organiche contro il molto più pericoloso vaiolo umano.
Dopo
che Jenner ebbe pubblicato nel 1798 la sua “Inchiesta
sulle cause ed effetti del vaiolo vaccino”,
la tecnica di inoculazione fu diffusa rapidamente in Inghilterra ed
Europa. Napoleone la rese obbligatoria per i soldati delle sue
armate. I risultati furono stupefacenti. In pochi anni nella sola
Inghilterra, dove in precedenza i casi segnalati erano circa 200.000
in 10 anni (con indici di mortalità superiori al 30%) , i casi
si ridussero a 180 in un anno.
Oggi
il vaiolo, malattia che ha tormentato per secoli l’umanità,
è completamente debellato, ed altri “vaccini”, di
cui parleremo nei prossimi numeri, sono serviti a debellare altre
malattie endemiche come poliomelite e difterite. Viste le recenti
polemiche sui vaccini, sarà necessaria su questo argomento una
discussione approfondita.