La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1809

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  


GIÙ

SU


La VOCE ANNO XXI N°1

settembre 2018

PAGINA A         - 33

IL CROLLO DEL PONTE MORANDI E LE ELEZIONI DEL 4 MARZO

Il crollo del ponte Morandi a Genova, con il suo tragico strascico di morti e di sofferenze, e gli immensi problemi creati non solo agli abitanti della Liguria, ma alle attività dell’Italia tutta, scoperchia un buco maleodorante di affari loschi, connivenze, favori ai soliti noti, inadempienze criminali che hanno causato il disastro.

Viene posto sotto accusa l’intero processo delle privatizzazioni e delle concessioni che hanno svenduto e regalato agli affaristi privati le industrie e le grandi infrastrutture pubbliche create nei primi decenni del dopoguerra con la partecipazione fondamentale dello stato ed il lavoro di gran parte degli Italiani.

Mentre tutte le imprese a partecipazione statale sono state lasciate in mani private, con i risultati che si vedono – ad esempio – nel caso dell’ILVA di Taranto, l’intera enorme rete autostradale è stata data in concessione alla società Autostrade che fa capo al capitalista Benetton. Ovviamente i nuovi gestori erano interessati solo alla logica del profitto, che ha permesso loro di guadagnare circa 9 miliardi di Euro nel solo periodo 2009-2016, ed hanno trascurato la manutenzione straordinaria ed il rinnovo delle infrastrutture che presentassero usura e difetti di progettazione, come sembra si sia verificato nel caso in esame.

Secondo fonti di stampa (ad esempio “Il Fatto Quotidiano” del 19 agosto) consulenti tecnici del gruppo ISMES avevano segnalato già all’inizio del 2016 la necessità di un monitoraggio molto approfondito di varie strutture, ed una successiva relazione del Politecnico di Milano del novembre 2017 consigliava una serie di interventi strutturali, ma nulla di sostanziale era stato fatto fino al momento del crollo. Un analogo ponte costruito da ditte italiane in Libia era stato chiuso già anni fa dalle autorità locali, all’epoca del Governo Gheddafi, in quanto considerato pericoloso.

Dopo il crollo abbiamo assistito ad uno strano conflitto politico in cui il nuovo Governo Lega-5Stelle tuonava contro il gruppo capitalista concessionario chiedendo il ritiro della concessione per grave inadempienza, la punizione esemplare dei colpevoli ed il pagamento dei danni, ed addirittura una possibile ri-nazionalizzazione delle autostrade. Invece i partiti sostenitori dei Governi precedenti di cosiddetta “sinistra” e di “destra” (ovvero PD e Forza Italia) frenavano e accusavano l’esecutivo di eccessivo giustizialismo e demagogia. Dall’opposizione di “destra” e “sinistra” veniva sottolineata la difficoltà di revoca della concessione e venivano messi in evidenza i costi proibitivi di una nuova nazionalizzazione. Il risultato sono stati gli applausi al Governo durante la manifestazione pubblica a Genova ed i fischi al PD.

Gli ultimi avvenimenti rischiano di incrementare la tendenza che si è già manifestata con le elezioni del 4 marzo, in cui il PD ha visto dimezzati i suoi voti rispetto alle elezioni precedenti. Il PD è stato visto come il partito che ha incarnato e difeso gli interessi del capitalismo italiano e delle multinazionali, delle banche, dell’Europa dell’Euro a trazione tedesca, dell’Imperialismo USA e della NATO. Il grande bacino degli elettori che rappresentano il mondo che lavora, quello dei pensionati e quello dei disoccupati e dei giovani in cerca di lavoro, non ha dimenticato le leggi contro i lavoratori come la Legge Fornero ed il Jobs Act. Anche il partito di Berlusconi ha perso perché considerato corresponsabile.

Che dovrebbero fare di fronte a questa deriva delle persone e dei militanti che continuano ad ispirarsi a quei valori che hanno caratterizzato la “vecchia vera sinistra”, dalla Comune di Parigi, alla Resistenza antifascista? Penso sia sbagliato abbandonarsi a giudizi sommari sul “fascismo” ed il “razzismo” degli attuali governanti rifugiandosi demagogicamente in un “antifascismo” di maniera (sulla cui strumentalità gli elettori non si sono fatti ingannare). Anche il problema dei “migranti” (che in questa sede non abbiamo il tempo di affrontare in dettaglio) va affrontato razionalmente nell’interesse degli stessi migranti, come ha fatto la brava ed intelligente esponente della sinistra tedesca, Sarah Wagenknecht, considerandone le cause (lo sfruttamento neo-coloniale, le guerre imperialiste), e le conseguenze (la creazione di un’esercito industriale di riserva” che può minacciare i diritti e i salari di milioni di lavoratori locali). Penso che la finta “sinistra” su questo tema faccia solo demagogia, anche se so che molti amici e compagni non sono d’accordo con me su questo punto.

Penso che un giusto atteggiamento su questi temi sia quello assunto dal gruppo comunista CARC (con il quale non sempre sono d’accordo) con un comunicato ed un appello della sua Direzione del 3 agosto scorso(1). In esso si legge che le elezioni del 4 marzo dimostrano che “la classe dominante non riesce più a garantirsi il consenso delle masse popolari, la cui ostilità nei confronti delle forze politiche che hanno governato il paese negli ultimi decenni è diventata manifesta” ……” bisogna profittare della breccia aperta nel sistema politico delle Larghe Intese”. Il problema è come fare per poter riparlare alle masse, impresa in cui non riescono più nemmeno i gruppi ed i gruppettini della presunta estrema “sinistra” chiusi nelle loro false certezze e slogan ripetitivi che suonano vuoti.

Roma 21/8/2018 Vincenzo Brandi



  1. http://www.carc.it/2018/07/29/italia-14-agosto



  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1809

 La VOCE  COREA  CUBA  JUGOSLAVIA  PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Visite complessive:
Copyright - Tutti gli articoli possono essere liberamente riprodotti con obbligo di citazione della fonte.