IL
CROLLO DEL PONTE MORANDI E LE ELEZIONI DEL 4 MARZO
Il
crollo del ponte Morandi a Genova, con il suo tragico strascico di
morti e di sofferenze, e gli immensi problemi creati non solo agli
abitanti della Liguria, ma alle attività dell’Italia
tutta, scoperchia un buco maleodorante di affari loschi, connivenze,
favori ai soliti noti, inadempienze criminali che hanno causato il
disastro.
Viene
posto sotto accusa l’intero processo delle privatizzazioni e
delle concessioni che hanno svenduto e regalato agli affaristi
privati le industrie e le grandi infrastrutture pubbliche create nei
primi decenni del dopoguerra con la partecipazione fondamentale dello
stato ed il lavoro di gran parte degli Italiani.
Mentre
tutte le imprese a partecipazione statale sono state lasciate in mani
private, con i risultati che si vedono – ad esempio – nel
caso dell’ILVA di Taranto, l’intera enorme rete
autostradale è stata data in concessione alla società
Autostrade che fa capo al capitalista Benetton. Ovviamente i nuovi
gestori erano interessati solo alla logica del profitto, che ha
permesso loro di guadagnare circa 9 miliardi di Euro nel solo periodo
2009-2016, ed hanno trascurato la manutenzione straordinaria ed il
rinnovo delle infrastrutture che presentassero usura e difetti di
progettazione, come sembra si sia verificato nel caso in esame.
Secondo
fonti di stampa (ad esempio “Il Fatto Quotidiano” del 19
agosto) consulenti tecnici del gruppo ISMES avevano segnalato già
all’inizio del 2016 la necessità di un monitoraggio
molto approfondito di varie strutture, ed una successiva relazione
del Politecnico di Milano del novembre 2017 consigliava una serie di
interventi strutturali, ma nulla di sostanziale era stato fatto fino
al momento del crollo. Un analogo ponte costruito da ditte italiane
in Libia era stato chiuso già anni fa dalle autorità
locali, all’epoca del Governo Gheddafi, in quanto considerato
pericoloso.
Dopo
il crollo abbiamo assistito ad uno strano conflitto politico in cui
il nuovo Governo Lega-5Stelle tuonava contro il gruppo capitalista
concessionario chiedendo il ritiro della concessione per grave
inadempienza, la punizione esemplare dei colpevoli ed il pagamento
dei danni, ed addirittura una possibile ri-nazionalizzazione delle
autostrade. Invece i partiti sostenitori dei Governi precedenti di
cosiddetta “sinistra” e di “destra” (ovvero
PD e Forza Italia) frenavano e accusavano l’esecutivo di
eccessivo giustizialismo e demagogia. Dall’opposizione di
“destra” e “sinistra” veniva sottolineata la
difficoltà di revoca della concessione e venivano messi in
evidenza i costi proibitivi di una nuova nazionalizzazione. Il
risultato sono stati gli applausi al Governo durante la
manifestazione pubblica a Genova ed i fischi al PD.
|
Gli
ultimi avvenimenti rischiano di incrementare la tendenza che si è
già manifestata con le elezioni del 4 marzo, in cui il PD ha
visto dimezzati i suoi voti rispetto alle elezioni precedenti. Il PD
è stato visto come il partito che ha incarnato e difeso gli
interessi del capitalismo italiano e delle multinazionali, delle
banche, dell’Europa dell’Euro a trazione tedesca,
dell’Imperialismo USA e della NATO. Il grande bacino degli
elettori che rappresentano il mondo che lavora, quello dei pensionati
e quello dei disoccupati e dei giovani in cerca di lavoro, non ha
dimenticato le leggi contro i lavoratori come la Legge Fornero ed il
Jobs Act. Anche il partito di Berlusconi ha perso perché
considerato corresponsabile.
Che
dovrebbero fare di fronte a questa deriva delle persone e dei
militanti che continuano ad ispirarsi a quei valori che hanno
caratterizzato la “vecchia vera sinistra”, dalla Comune
di Parigi, alla Resistenza antifascista? Penso sia sbagliato
abbandonarsi a giudizi sommari sul “fascismo” ed il
“razzismo” degli attuali governanti rifugiandosi
demagogicamente in un “antifascismo” di maniera (sulla
cui strumentalità gli elettori non si sono fatti ingannare).
Anche il problema dei “migranti” (che in questa sede non
abbiamo il tempo di affrontare in dettaglio) va affrontato
razionalmente nell’interesse degli stessi migranti, come ha
fatto la brava ed intelligente esponente della sinistra tedesca,
Sarah Wagenknecht, considerandone le cause (lo sfruttamento
neo-coloniale, le guerre imperialiste), e le conseguenze (la
creazione di un’esercito industriale di riserva” che può
minacciare i diritti e i salari di milioni di lavoratori locali).
Penso che la finta “sinistra” su questo tema faccia solo
demagogia, anche se so che molti amici e compagni non sono d’accordo
con me su questo punto.
Penso
che un giusto atteggiamento su questi temi sia quello assunto dal
gruppo comunista CARC (con il quale non sempre sono d’accordo)
con un comunicato ed un appello della sua Direzione del 3 agosto
scorso(1). In esso si legge che le elezioni del 4 marzo dimostrano
che “la classe dominante non riesce più a garantirsi il
consenso delle masse popolari, la cui ostilità nei confronti
delle forze politiche che hanno governato il paese negli ultimi
decenni è diventata manifesta” ……”
bisogna profittare della breccia aperta nel sistema politico delle
Larghe Intese”. Il problema è come fare per poter
riparlare alle masse, impresa in cui non riescono più nemmeno
i gruppi ed i gruppettini della presunta estrema “sinistra”
chiusi nelle loro false certezze e slogan ripetitivi che suonano
vuoti.
Roma
21/8/2018 Vincenzo Brandi
http://www.carc.it/2018/07/29/italia-14-agosto
|