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La VOCE ANNO XX N°2

ottobre 2017

PAGINA 4         - 20

CUBA DENUNCIA ALL’ONU GLI OSTACOLI DEL BLOCCO USA PER IL SUO SVILUPPO

La Missione Permanente di Cuba davanti all’ONU ha denunciato gli ostacoli che il blocco statunitense rappresenta per lo sviluppo dell’isola.
In una nota di stampa, ha reiterato la piena vigenza del blocco economico, commerciale e finanziario ufficializzato da Washington nel 1962, così come l’intreccio di leggi e ordini esecutivi che lo sostengono.
A meno di due mesi da quando l’Assemblea Generale dell’ONU tornerà a esaminare qui un progetto di risoluzione sulla necessità di mettere fine al blocco, la missione cubana ha ricordato che persistono la proibizione ai cittadini nordamericani di viaggiare liberamente a Cuba e della vendita di prodotti e servizi, salvo quelli destinati all’uso esclusivo del settore privato.
Inoltre, ha avvertito che gli Stati Uniti limitano al settore non statale l’autorizzazione affinché l’isola esporti beni e servizi verso il loro mercato, salvo i prodotti farmaceutici e biotecnologici.
La nota qui diffusa segnala, inoltre, che Cuba continua a non poter realizzare transazioni con l’uso del dollaro statunitense, nonostante la precedente amministrazione, guidata dal presidente Barack Obama, abbia autorizzato a farlo.
"Persiste il timore delle istituzioni finanziarie e degli stessi fornitori statunitensi di avere relazioni con Cuba, a causa del rischio che rappresenta un paese sottoposto ad un regime di sanzioni", ha sottolineato.
La Missione Permanente dell’isola ha chiesto la fine del blocco, una misura categoricamente respinta dalla comunità internazionale.
Da 1992, l’Assemblea Generale dell’ONU ha chiesto la rimozione del blocco, e si prevede che nel mese di novembre verrà nuovamente adottata una risoluzione con questo richiamo.
L’anno scorso, 191 dei 193 paesi membri dell’organizzazione hanno appoggiato l’iniziativa, con le fino ad allora inedite astensioni degli Stati Uniti e di Israele, che avevano sempre difeso il blocco, in un isolamento quasi totale.
Scritto da PL

Traduzione: Redazione di El Moncada

ALTRE NAZIONI CONDANNANO ALL'ONU IL BLOCCO NORDAMERICANO A CUBA

Nazioni Unite, 22 settembre 2017 - Russia, El Salvador, Gabon, Burkina Faso, Sao Tomé y Príncipe, Vanuatu, Tuvalu e Guinea Bissau si sono uniti all’appello alla rimozione del blocco statunitense contro Cuba nell’Assemblea Generale dell’ONU, forum che celebra oggi la sua quarta giornata.
Ieri, giovedì, il cancelliere russo, Serguei Lavrov, ha ricordato che il blocco economico, commerciale e finanziario è stato in vigore per più di mezzo secolo, nonostante il rigetto della comunità internazionale, riporta Prensa Latina.
Il presidente salvadoregno, Salvador Sánchez Cerén, ha chiesto la fine del blocco, "per iniziare così un nuovo capitolo nella nostra storia e fissare lo sguardo v fissare lo sguardo verso il progresso, verso il futuro".
Speriamo nell’avanzamento delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti, due paesi vicini, per evitare altre misure unilaterali che vadano contro il progresso e il benessere dei due popoli, ha precisò Sánchez Cerén nel dibattito di alto livello dell’Assemblea, previsto qui dal 19 al 25 del mese.
Al suo turno nel podio del principale organo deliberativo dell’ONU, che è entrato nel suo 72° Periodo di Sessioni, il primo ministro della Guinea Bissau, Umaro Sissoco Embaló, ha ringraziato l’isola per la sua solidarietà nei momenti più difficili del paese dell’Africa Occidentale e ha chiesto la sospensione delle sanzioni.
"Oggi come nel passato, sollecitiamo la rimozione del blocco economico che per più di 50 anni ha impedito che la nostra nazione amica si sviluppi normalmente", ha sottolineato.
Anche il presidente di Sao Tomé y Príncipe, Evaristo Carvalho, ha chiesto la fine del blocco nordamericano, in quanto rappresenta un ostacolo per il progresso di Cuba.
Dal Pacifico, i primi ministri di Vanuatu, Charlot Salwai Tabimasmas, e di Tuvalu, Enele Sopoaga, hanno difeso l’eliminazione di un blocco che dal 1992 ha ricevuto nell’Assemblea Generale una condanna categorica dall’immensa maggioranza dei suoi Stati membri.
"Il blocco unilaterale imposto dagli Stati Uniti nega al popolo di Cuba la partecipazione effettiva al programma degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU", ha affermato Sopoaga.
I capi di Stato del Gabon, Ali Bongó Ondimba, e Burkina Faso, Roch Marc Kaboré, hanno chiestola rimozione di un blocco applicato e intensificato dalle ultime 11 amministrazioni della Casa Bianca.
Il cancelliere messicano, Luis Videgaray, non ha citato in particolare il tema del blocco contro Cuba, ma ha manifestato solidarietà con "i nostri fratelli cubani che aspirano ad aprirsi al mondo e a normalizzare le loro relazioni con tutte le nazioni".
Durante le prime due giornate del dibattito nell’Assemblea, la cessazione delle sanzioni unilaterali di Washington è stata chiesta dai presidenti del Sudafrica, Jacob Zuma; della Namibia, Hage Geingob; dell’Ecuador, Lenín Moreno; della Guyana, David Granger; della Bolivia, Evo Morales; del Costa Rica, Luis Guillermo Solís, e di Nauru, Barone Divavesi Waqa.

Traduzione: Redazione di El Moncada

CUBA IN PIENO RECUPERO

Ristabilire il servizio della luce elettrica, il servizio regolare di acqua alla popolazione e iniziare le lezioni, sono priorità per le autorità cubane…

12 settembre 2017 - Ripristinare il servizio di luce elettrica, ristabilire il rifornimento di acqua alla popolazione e iniziare di nuovo le lezioni sono le priorità per le autorità cubane, hanno assicurato i funzionari durante la Settima riunione del Consiglio di Difesa Nazionale per la Riduzione dei Disastri, realizzata ieri, lunedì 11, nella capitale.
Durante l’incontro, al quale hanno partecipato i membri del Burò Politico del Partito, Esteban Lazo Hernández, Presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, e il Comandante della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez,vice presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, e il generale di corpo dell’Esercito, Leopoldo Cintra Frías, ministro delle Forze Armate Rivoluzionarie, è stato realizzato un richiamo all’unione di tutte le forze per far sì che il paese possa tornare alla normalità il più presto possibile.
L’Unione Elettrica di Cuba «non ha smesso di lavorare per ristabilire il servizio», ha
segnalato Yuri Camilo Villamonte, vice ministro di Energia e Miniere nella riunione.
«Non possiamo stimare quanto tempo ci vorrà per il recupero totale dell’energia elettrica, ha spiegato, per via dei severi danni provocati da Irma a tutte le centrali termoelettriche del paese.
Ciò nonostante, «Sarà più presto che tardi. Abbiamo già ristabilito il servizio nella maggioranza delle province del paese e abbiamo cominciato i lavori in occidente con priorità per la capitale » ha aggiunto il vice ministro.
«Nel caso della capitale si tenta di ripristinare la luce elettrica nelle zone dove manca», ha informato la membro del Burò Politico del Partito, Mercedes López Acea, vicepresidente del Consiglio di Stato e presidente del Consiglio di Difesa Provinciale de La Habana.
Il servizio di acqua potabile è uno di quelli che hanno sofferto più danni per il passaggio di Irma «ma già si sta lavorando alla sua normalità», ha assicurato Inés María Chapman, presidente dell’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche.
Il rifornimento di acqua nelle province orientali si sta recuperando di pari passo con il sistema elettro energetico nazionale in questi territori.
È il caso di Santiago di Cuba, Guantánamo e Granma, luoghi dove non ci sono stati danni alle tubature.
Nelle province dove ci sono problema energetici si sta rispondendo alle necessità della popolazione con gruppi elettrogeni d’emergenza e con cisterne e camion cisterna di acqua.
È già iniziato il trasporto delle risorse verso la regione centrale del paese, severamente colpita dall’impatto di Irma.
«In questo momento ci sono sette camion cisterna e varie brigate di lavoro per iniziare il recupero e garantire il rifornimento», ha assicurato Chapman.
«A La Habana ci sono altre complicazioni, ha ammesso, i sistemi sono più grandi e per questo è necessaria più manodopera per le riparazioni e un maggior movimento nel rifornimento di acqua.
La presidente dell’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche ha detto che anche così in meno di 72 ore si potrà risolvere la maggior parte dei problemi di rifornimento nella capitale.
Il settore dell’educazione avanza verso il suo recupero, ha commentato alla stampa Ena Elsa Velázquez, ministro d’Educazione.
Sino ad ora si contano 1400 scuole danneggiate, circa 500 nella capitale.
«Comunque abbiamo iniziato in tutto il paese il processo di pulizia e disinfezione per creare le condizioni necessarie per far iniziare le lezioni al più presto possibile».
«Il Ministero non ha stabilito una data per re iniziare le lezioni considerando che non tutte le province hanno sofferto gli stessi danni, ma si stima che le aule di tutto il paese apriranno le porte in questa settimana», ha chiarito la Ministra.
tratto da Granma Int. - Autore: Alejandra García - Traduzione GM – Foto Ismael Batista

ARRIVA A CUBA IL PRIMO CARICO CON AIUTI PROVENIENTI DAL VENEZUELA

La Habana, 12 settembre 2017 - Circa 7,3 tonnellate di materiali per l’aiuto umanitario a Cuba, colpita dal passaggio del devastante uragano Irma lungo la costa nord del paese, sono arrivate oggi a La Habana, provenienti dalla Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Questa è la prima donazione che arriva all’Isola dopo l’attacco del potente uragano. La donazione consiste in materassi, cibo in scatola, acqua e altre forniture, che saranno assegnati dal Consiglio della Difesa Nazionale alle zone più colpite del paese, ha dichiarato Roberto López, viceministro del Commercio Estero e l’Investimento Straniero.
Il viceministro ha ringraziato il popolo e il presidente Nicolás Maduro per questo aiuto, "espressione della solidarietà e della fratellanza tra tutti i due paesi", e ha assicurato continueranno ad arrivare invii dalla nazione bolivariana e anche di altre regioni.
Ha menzionato la permanente disponibilità di questo paese fratello davanti a qualunque affettazione nell’Isola, e ha espresso riconosenza per le espressioni di solidarietà e i messaggi ricevuti da altre nazioni del mondo.
Blanca Eekhout, ministro per la Donna del Venezuela, ha assicurato che il popolo e la Rivoluzione bolivariana è impegnata in modo permanente con Cuba, presente in tutti i momenti difficili del suo paese.
Sappiamo che i cubani supereranno questa dura situazione per il loro livello di organizzazione e di preparazione, e perché sono un popolo unito nell’affrontare le difficoltà, ha detto la Ministra..
Il Maggiore René Pérez, comandante dell’aereo cinese E-8 a bordo del quale è arrivato il carico umanitario, ha sottolinato la fratellanza tra cubani e venezuelani in questo tipo di situazioni, e ha ribadito che continueranno a portare aiuti a coloro che sono stati colpiti dall’uragano Irma.
Dopo il passaggio del potente fenomeno idro-meteorologico lungo la costa nord del territorio nazionale, i cubani stanno effettuando ampi lavori di recupero per restituire la vitalità a strutture di interesse economico e allle abitazioni danneggiate dai venti, dalle forti piogge e le penetrazioni del mare associate all’uragano.
Autore: Lisandra Romeo Matos - Fotos: Marcelino Vázquez

Traduzione: Redazione di El Moncada

LA CINA CONSEGNERÀ DONAZIONI A CUBA DOPO L’IRRUZIONE DELL’URAGANO IRMA

Pechino, 18 settembre 2017 -La Cina donerà un milione di dollari in contanti e prodotti di prima necessità a Cuba per sostenerla nel recupero dei danni provocati dall’uragano Irma, è stato comunicato oggi qui.
Secondo un comunicato ufficiale, il Governo della nazione asiatica invierà sei voli successivi con tende, gruppi elettrogeni, materassi, coperte, pompe per l’acqua e lampade, tra gli altri materiali.
Inoltre, una nave carica di riso arriverà nel porto occidentale del Mariel a metà di ottobre e successivamente approderanno in quello stesso terminal altre cinque navi con questo alimento.
La nota pone l’enfasi sulle relazioni tradizionalmente amichevoli tra i due popoli e riafferma la convinzione della Cina che, "sotto la guida del governo e con gli sforzi congiunti del popolo, Cuba supererà le devastazioni dell’uragano e andrà sempre avanti"
Il presidente, Xi Jinping, giovedì ha inviato un messaggio di solidarietà e di condoglianze al suo omologo cubano, Raúl Castro, per le perdite umane e materiali che il ciclone ha lasciato nell’arcipelago.
L’uragano, con categoria cinque nella scala Saffir-Simpson, si è abbattuto recentemente sulla costa nord cubana accompagnato da acquazzoni, venti e mareggiate intense.
Al suo passaggio ha provocato anche estese inondazioni, la morte di 10 persone, nonché grandi danni a infrastrutture e case.
Oltre a Cuba, Irma ha colpito con uguale forza varie isole dei Caraibi con il relativo saldo mortale e materiale.
Secondo gli specialisti, questo è stato il fenomeno del suo tipo più potente formato nell’Atlantico e uno dei 10 più pericolosi di tutti i tempi.

Traduzione: Redazione di El Moncada


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