Comunicato assemblea operaia del 1° maggio a Pomigliano
Assemblea 1° maggio a Pomigliano:
ALTRO CHE ANTIPOLITICA E POPULISMO:
AGLI OPERAI SERVE UNA PROPRIA POLITICA, QUELLA DI CLASSE!
È stata unaffollata assemblea operaia quella svoltasi stamattina a Pomigliano per "fare il punto" sui modelli di Trump e Marchionne.
"Questi stanno prefigurando la costruzione di un nuovo ordine mondiale in cui le multinazionali esercitano una inquietante influenza politica sugli Stati"… ha sostenuto Mara Malavenda nella sua complessa relazione introduttiva… "per il dominio del capitale sul lavoro e la trasformazione in tal senso dellintera società con la progressiva eliminazione della democrazia sindacale e politica e dei diritti dei lavoratori nonché di quelli sociali, civili e Costituzionali. E quando la Fiat a Pomigliano si permette addirittura di colpire con provvedimenti repressivi le operaie per aver partecipato allo sciopero ed alla manifestazione di genere operaio in occasione della scorsa ricorrenza internazionale della donna allora possiamo ben dire che la misura è colma e lattuale momento di grande debolezza dei lavoratori è senzaltro data dalla mancanza di dirette espressioni politiche e sindacali, di classe e di parte operaia"! Né il voto alle strumentali formazioni dellantipolitica o del populismo potrà dare voce e forza alle ragioni dei lavoratori".
Per questo, oggi più che mai, si rende necessaria la <ricostruzione> della nostra storia sociale, culturale e politica perché, quando si perdono le proprie radici ci si preclude il futuro e finanche la speranza e la determinazione per una vita diversa e migliore.
E la nostra storia, quella del Movimento Operaio, è una Storia sicuramente incompatibile ed estranea alla natura ed ai contenuti del costituendo nuovo ordine capitalistico mondiale.
Lassemblea ha deciso allunanimità le prossime iniziative:
UNA MOBILITAZIONE IN OCCASIONE DELLA DISCUSSIONE IN TRIBUNALE DELLA DENUNCIA CONTRO LA FIAT DI POMIGLIANO PER REPRESSIONE DI GENERE ED ANTISINDACALE
UNA ASSEMBLEA OPERAIA NAZIONALE A POMIGLIANO IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA RIVOLUZIONE SOCIALISTA DOTTOBRE
I partecipanti allassemblea operaia del 1° maggio a Pomigliano
Pubblicato il 20 mag 2017
Lapparato giudiziario italiano funziona in modo approssimativo perché al mondo politico piace così comè: se non in primo grado in appello – salvo pochi casi indifendibili- riesce sempre a cavarsela. Eppure i rimedi ci sarebbero..
Pubblicato il 05 mag 2017
Lassemblea dellOnu ha approvato a maggioranza la costituzione di una Conferenza mondiale sul disarmo nucleare. I paesi possessori di ordigni hanno votato contro o si sono astenuti, solo la Corea del nord ha votato a favore .
«Un ordine internazionale basato sulle regole, che promuova la pace tra le nazioni, salvaguardi la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di tutti gli stati e assicuri la protezione dei diritti umani»: questo dicono di volere i leader del G7 svoltosi a Taormina, accanto alla base di Sigonella, centro strategico nel Mediterraneo per le guerre e operazioni coperte Usa/Nato che hanno demolito lo stato libico e cercato di fare lo stesso in Siria, accrescendo il tragico esodo di migranti dei cui diritti umani il G7 si dice preoccupato.
PER UN 1° MAGGIO DI UNITA’ E LOTTA CONTRO IL NAZIONALISMO, IL RAZZISMO, IL FASCISMO E LA POLITICA DI GUERRA!
ALZIAMO LA BANDIERA DELL’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!
Operai, lavoratori, giovani, donne e popoli oppressi di tutti i paesi!
Il lungo periodo di scarsa crescita economica e l’aumento dell’instabilità politica, fanno emergere in modo più acuto le contraddizioni che lacerano il mondo capitalista.
Sebbene minato dalla sua crisi generale e da quelle cicliche, questo sistema continua a stare in piedi. Se non ci uniremo e organizzeremo per combatterlo e abbatterlo, questo caduco sistema durerà mantenendo il suo carattere sfruttatore e oppressore. Senza dubbio le fondamenta su cui si erige sono fradicie e le sue contraddizioni si esacerbano. Gli attacchi contro la classe operaia internazionale e i popoli oppressi si intensificano. Come risultato vediamo:
*L’inasprimento della lotta per i mercati, il protezionismo, le dispute commerciali e monetarie, l’emergere del nazionalismo nella politica economica, che aggrava ed esaspera i problemi fra i paesi imperialisti e capitalisti, particolarmente fra USA, UE, Cina e Russia.
* L’accentuarsi della politica di guerra, l’aumento delle spese militari e della corsa al riarmo. Le potenze imperialiste e i monopoli finanziari, in aspra rivalità fra loro, saccheggiano le risorse dei paesi dipendenti. La possibilità di una nuova guerra mondiale si profila in Medio Oriente. In Siria si manifestano chiaramente queste contraddizioni, mentre nelle regioni dell’Asia e del Pacifico si accumulano depositi di armi imperialiste.
* Una feroce offensiva contro la classe operaia e gli altri lavoratori, per riversare sulle loro spalle le conseguenze delle gravi difficoltà economiche. I capitalisti e i loro governi intensificano lo sfruttamento, attaccano le organizzazioni dei lavoratori, distruggono i loro diritti democratici, criminalizzano la protesta sociale e reprimono i lottatori del proletariato.
* Lo sviluppo della reazione politica e dell’autoritarismo, la limitazione della democrazia borghese, il dilagare della corruzione nei partiti delle classi dominanti, la deriva verso Stati polizieschi sotto il pretesto della lotta al terrorismo, e in alcuni paesi l’andata al potere dell’estrema destra e del fascismo.
* Un’infame campagna ideologica dei settori più reazionari della borghesia per diffondere lo sciovinismo, il razzismo, l’odio contro i migranti, il fanatismo religioso, che servono ad ingannare e dividere i lavoratori e i popoli, e rafforzare così il dominio del capitale.
* La crisi profonda della socialdemocrazia, stampella sociale del capitale, con una grande perdita di consensi, mentre i partiti populisti si accaparrano strati impoveriti e delusi con la loro cinica demagogia “sociale” e un falso patriottismo.
La borghesia condanna miliardi di esseri umani alla fame, alla miseria e alla disoccupazione sperando così di ritardare la fine inevitabile del suo sistema, impone regimi neoliberisti e reazionari, distrugge l’ambiente e prepara nuove guerre imperialiste.
Ma il proletariato e i popoli non si arrendono, sono in piedi e combattono! Nel mondo sono sempre più numerosi i teatri di lotta contro lo sfruttamento capitalistico, contro limperialismo, i suoi lacchè, i suoi governi e i suoi partiti. Lo sviluppo del malcontento e della resistenza delle masse contro le cricche dominanti prepara il terreno a nuove ondate rivoluzionarie.
Operai, lavoratori, giovani, donne e popoli oppressi di tutti i paesi!
Manifestiamo uniti il 1° Maggio – giornata della solidarietà internazionale del proletariato - esigendo lavoro, salute, istruzione, servizi sociali, uguale salario a uguale lavoro, stessi diritti per tutti i lavoratori!
Basta con la disoccupazione e la precarietà! Rivendichiamo la riduzione dell’orario di lavoro e dell’età pensionabile! No alla guerra e al fascismo, fuori i nostri paesi dalle alleanze belliciste, via dal potere i fautori della guerra, lottiamo per la pace e la libertà dei popoli!
Diamo impulso al fronte unico della classe operaia per difendere i nostri interessi politici ed economici e portare avanti la lotta per farla finita con lo sfruttamento e l’oppressione capitalistica.
Denunciamo e opponiamoci alla politica di collaborazione di classe promossa dai capi della socialdemocrazia e dalla burocrazia sindacale, sviluppiamo la linea dell’organizzazione e della lotta di classe per mobilitare le masse contro il capitale.
E’ necessario costruire ampie coalizioni popolari, dirette dalla classe operaia, per sviluppare la resistenza all’offensiva capitalista, alla reazione imperialistica e alla politica di guerra: lottiamo con la prospettiva di spezzare il potere degli sfruttatori.
E’ necessario unire la gioventù antifascista, antimperialista e democratica per conquistare un futuro radicalmente diverso da quello che ci riservano i capitalisti e i loro servi opportunisti.
Oggi più che mai dobbiamo rafforzare e sviluppare la solidarietà internazionalista per lottare senza tregua contro i governi borghesi, avvicinare e unire il proletariato e le masse oppresse di tutti i paesi al fine di abbattere il comune nemico, l’imperialismo!
Il Primo Maggio tutti nelle strade con le nostre bandiere rosse! Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)