La VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | RUSSIA | SCIENZA |
Stampa pagina |
Stampa inserto |
La VOCE 1702 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XIX N°6 | febbraio 2017 | PAGINA 4 - 20 |
Si prevede la crescita |
“Quale tema migliore per celebrare il primo anno di questo spazio?”, ha segnalato parlando di *Dialogando…* una risposta all’accordo del X Congresso dell’Unione dei Giovani comunisti di fomentare scenari permanenti d’incontro, riflessioni e scambi d’idee e dei giovani che possono anche aiutare a trasformare realtà, mentalità e condotte. “Da quella prima volta nel gennaio del 2016, un mese dopo l’altro, preferibilmente il secondo martedí, sempre alle quattordici, il Centro apre le sue porte a coloro che desiderano pensare a voce alta, apportare idee e suggerimenti ed anche polemiche”, ha detto la dottoressa Viera Hernández. “Si tratta d’approfittare al massimo di uno spazio che dalle scienze sociali concepiamo come via di socializzazione dei risultati degli investigatori e di tanti altri che lavorano per le nuove generazioni di cubani”, ha aggiunto. Tra i temi trattati “ con forza e senza guanto di velluto” in questi appuntamenti si segnalano i progetti di vita degli adolescenti, la famiglia cubana, la gioventù e il consumo culturale informale, le nuove tecnologie dell’informazione e le comunicazioni, i diritti dei bambini, identità e gioventù. (Traduzione GM - Granma Int. ) Il 50° Anniversario della guerriglia del Che e i suoi compagni in Bolivia (1967-2017)Autore: Radio Habana Cuba | internet@granma.cu 10 gennaio 2017 ![]() In questo spazio del nostro sito web pubblicheremo una serie documentaristica di 21 capitoli, intitolata Semillas del Ñacahuasú, sui combattenti boliviani che formarono parte del distaccamento del Comandante Ernesto Che Guevara. Queste testimonianze per la prima volta sono messe a disposizione del pubblico per gentile concessione degli investigatori cubani Adys Cupull e Froilán González che, insieme a due dei loro figli, Leandro e Liván González Cupull, hanno prodotto e assessorato documentari che approfondiscono aspetti della memoria storica dell’America Latina. I singoli capitoli permettono di investigare le identità dei 29 combattenti boliviani che, insieme a 16 cubani e 3 peruviani, fecero parte del distaccamento della guerriglia in Bolivia e furono protagonisti di una delle imprese più gloriose nel lungo processo storico di lotta per l’indipendenza del continente Latinoamericano. Questo omaggio di Radio Habana Cuba ai combattenti caduti nel paese andino cinquant’anni fa si realizzerà presentando nella nostra pagina web, durante tutto il 2017, ogni singolo documentario, capitolo dopo capitolo, in coincidenza con l’anniversario della nascita o della morte di ciascun combattente boliviano. Saranno poste a disposizione del pubblico anche le schede biografiche redatte dagli investigatori storici per il lavoro Semillas del Ñacahuasú. Le nuove informazioni ed i dati fino ad ora sconosciuti che gli autori hanno potuto raccogliere e riorganizzare in schede biografiche e testimonianze documentaristiche fanno di Semillas del Ñacahuasú uno strumento unico per approfondire la personalità di ognuno di questi combattenti caduti per la liberazione della Bolivia e di tutta l’America Latina. (info Enrica Matricoti) Omaggi al Comandante in Capo nel cimitero Santa IfigeniaAutore: Granma | internet@granma.cu 9 gennaio 2017 ![]() Santiago di Cuba – È trascorso solo un mese da quando le ceneri del Comandate in Capo, Fidel Castro, sono state poste nella pietra di granito del cimitero patrimoniale Santa Ifigenia di questa città, e già circa 70.000 persone di Cuba e del mondo gli hanno reso un omaggio di rispetto. Yudis García Delis, amministratrice del camposanto, ha detto alla ACN che coloro che lavorano lì, custodiscono con amore e gelosia i resti dell’eterno leader e ogni giorno s’impegnano a realizzare meglio il loro compito, per essere degni del privilegio di custodirlo. “Non dimenticherò mai i volti di dolore dei lavoratori del centro che hanno posto tutto il loro impegno nell’organizzazione della semplice cerimonia d’inumazione e quelli delle molte persone che vengono, una media di 2.000 al giorno”, ha aggiunto. Poi ha ricordato le visite dei centri di lavoro e di studio, dei sindacati, dei nuclei del Partito Comunista di Cuba, militanti dei comitati di base dell’Unione dei Giovani Comunisti e membri del suo Burò Nazionale; i dirigenti del governo, i combattenti delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni. Nel suo ufficio ha un disegno del bambino Marcos Rubier Quiñones, di Las Tunas, che ha scritto con caratteri da bambino *Viva Fidel* e non mancano le poesie di un popolo alfabetizzato e colto, che lo ringrazia, come ha detto Rolando Zaldívar, un handicappato fisico. Si leggono le frasi di *Hasta Siempre Comandante* e *Yo soy Fidel*, scritte da cubani e stranieri, bandiere e simboli di Guatemala, Messico, Giappone e Italia. C’è anche la sciarpa di un principe dell’Arabia Saudita che aveva promesso di non tagliarsi più la barba sino a quando non avesse visto la tomba di Fidel, cosa che ha realizzato all’inizio di gennaio. “Presidenti, ambasciatori e personalità del mondo sono venuti a rendergli omaggio. Tra loro Le Minh Tri, direttore generale della Procura Popolare Suprema della Repubblica Socialista del Vietnam, il signor Pierre Samot, sindaco della città della Martinica di Le Lamentin”, ha detto Yudis. Nicolás Maduro, presidente de la Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha scritto nel libro d’onore: “Con fervore rivoluzionario siamo venuti a rendere omaggio al padre di tutti i rivoluzionari di Nuestra America e del mondo: Fidel!” (Info ACN / Traduzione GM - Granma Int.) |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
Stampa pagina | Stampa inserto | La VOCE 1702 |
La VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | RUSSIA | SCIENZA |