La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1702

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  


GIÙ

SU


La VOCE ANNO XIX N°6

febbraio 2017

PAGINA 4         - 16

La Corea democratica riavvia la produzione di plutonio

di sitoaurora - Sputnik 28/01/2017
La Corea democratica ha riavviato il reattore per la produzione di plutonio presso l’impianto nucleare di Yongbyon. "Immagini del 22 gennaio mostrano una scia d’acqua (probabilmente calda) originata dall’impianto di raffreddamento ad acqua del reattore, indicazione che il reattore è molto probabilmente in funzione", secondo il sito 38 North. "Attualmente il fiume è ghiacciato, eccetto dove quest’acqua entra. La correnti trascinano questa traccia mista a valle, apparendo come una scia d’acqua priva di ghiaccio. Non potendo misurare la temperatura dell’acqua o del flusso d’acqua dal reattore, non è possibile stimare a quale potenza il reattore sia in funzione, anche se può essere notevole", afferma il sito.
Immagini d’inizio del mese mostravano barre di combustibile esaurito scaricate per essere rigenerate per il plutonio, ulteriore indicazione che Pyongyang si prepara a riavviare il reattore da 5 megawatt moderato a grafite e raffreddato a gas, attivato nel 1986 apparentemente per produrre energia elettrica, ma che produce anche plutonio per scopi militari. Le barre di combustibile esaurito possono essere ritrattate per ottenere abbastanza plutonio per produrre una bomba nucleare all’anno, secondo Yonhap. La Corea democratica ha condotto il suo primo test nucleare nel 2006 e il quarto e quinto l’anno scorso.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
SitoAurora - AuroraSito


USA, l’intelligence valuta le chance di Russia e Cina di sopravvivere ad attacco nucleare

MONDO 30.01.2017
Le agenzie d’intelligence statunitensi e lo United States Strategic Comman stanno lavorando ad una nuova valutazione della capacità che avrebbero le autorità di Russia e Cina di sopravvivere ad un attacco nucleare e continuare ad operare. Lo riferisce Bloomberg.

La ricerca è stata avviata su richiesta del Congresso prima dell’insediamento di Donald Trump. L’iniziativa ha trovato l’appoggio della maggioranza sia dei Repubblicani che dei democratici. Alla base ci sarebbero la sfiducia verso le autorità russe e la preoccupazione per la costante crescita della potenza militare cinese.

Bloomberg nota che il Director of National Intelligence lo USStratcom stanno valutando le possibilità dei due paesi dopo un ipotetico attacco nucleare. L’analisi contempla anche "la posizione e la descrizione delle comunicazioni sotterranee d’importanza politica e militare".


“Un’alleanza sul modello NATO tra Cina e Russia fermerà gli USA”

MONDO 26.01.2017
Mosca e Pechino dovrebbero pensare alla creazione di un’alleanza militare. Questo parere è stato espresso mercoledì 25 gennaio dall’ammiraglio Vladimir Komoedov nell’ultima convocazione della commissione Difesa della Duma.

"E’ tempo per la Russia e la Cina di trovare qualche accordo. Se non miglioreranno le relazioni con gli Stati Uniti, allora forse varrà la pena anche di pensare ad un’alleanza militare," — ha detto Komoedov.

L’ammiraglio ha ricordato che l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha catalogato la Russia e la Cina come i principali avversari dell’America.

Se la Cina e la Russia creeranno un blocco militare, "tutto andrà a posto", ritiene Komoedov.

I segnali per cui Pechino è pronta a prendere in considerazione la convergenza con Mosca ci sono già. Lo scorso luglio, il presidente cinese Xi Jinping, parlando nel corso della riunione dedicata al 95° anniversario della fondazione del Partito Comunista Cinese, ha detto:

"Il mondo è sull’orlo di un cambiamento radicale. Vediamo come l’Unione Europea stia gradualmente crollando e il tracollo dell’economia statunitense: ne uscirà un nuovo ordine mondiale. Quindi non sarà mai più come prima, in 10 anni avremo un nuovo ordine mondiale in cui il fulcro sarà l’unione di Cina e Russia".

Alcuni esperti ritengono che il capo di Stato cinese offra a Mosca di passare da un’alleanza economica e politica ad una politico-militare, in grado di prendere l’iniziativa nel caso del crollo dell’ordine mondiale esistente.

La stretta cooperazione militare con la Cina, come dimostra l’esperienza dell’Unione Sovietica, è del tutto possibile. Basti ricordare che, dopo la conclusione del Trattato di amicizia, alleanza e assistenza reciproca tra la Cina e l’URSS del 14 febbraio 1950, i tecnici sovietici attivamente avevano contribuito alla nascita dell’industria missilistica cinese. Nel 1957 su decisione del governo sovietico la Cina aveva ottenuto la licenza per la produzione e la documentazione completa dei missili tattici sovietici P-2 ed aveva ricevuto in regalo il modello R-5M del primo razzo sovietico in grado di trasportare una testata nucleare.

Tuttavia non è stato possibile creare un’alleanza militare a tutti gli effetti tra l’Unione Sovietica e la Cina. Per le differenze ideologiche durante la Rivoluzione Culturale in Cina e dopo la Primavera di Praga del 1968, quando le autorità cinesi avevano accusato l’Unione Sovietica di aver intrapreso la via "dell’imperialismo socialista", i rapporti tra Mosca e Pechino erano peggiorati. La vicenda si era conclusa con delle tensioni lungo i confini.

Questa situazione è stata immediatamente sfruttata dagli americani: all’inizio degli anni ’70 era volato in Cina per una missione segreta l’allora consigliere per la sicurezza nazionale Henry Kissinger, che aveva concordato con il premier cinese Zhou Enlai il ravvicinamento ta i due Paesi.

Ma da allora la situazione è cambiata radicalmente. Può irrompere ora un’alleanza militare tra Russia e Cina?

"Nel breve termine la creazione di un’alleanza politico-militare tra Russia e Cina è quasi impossibile, — ritiene il vice direttore del centro d’informazioni analitiche dell’Istituto russo di ricerche strategiche Sergey Ermakov. — Ci sono troppi fattori che non possono essere calcolati in questo scenario e che possono cambiare radicalmente il quadro geopolitico del mondo.

Una più rigida e formalizzata un’alleanza tra Cina e Russia sul modello della NATO colpisce gli interessi di tutti i protagonisti della scena internazionale, compresi gli Stati Uniti, l’India, l’Iran e l’Europa. Se nascerà un’alleanza militare russo-cinese, l’intero sistema attuale delle relazioni internazionali dovrà essere ricostruito. Sì, questo sistema è sempre più spesso oggetto di critiche, lo stesso Donald Trump afferma che l’ONU non è moderna. Ma il problema è che nessuno è riuscito a proporre un’alternativa alle istituzioni esistenti.

L’alleanza militare tra Russia e Cina, anche puramente difensiva, distruggerebbe il sistema esistente, dal momento che sarà percepita come una sfida. Tutti vedono perfettamente cosa sia diventata la NATO, originariamente concepita come un’alleanza per la difesa collettiva. Gli Stati Uniti e il Giappone non saranno entusiasti, per usare un eufemismo, in caso di riavvicinamento militare e politico tra Russia e Cina.

Occorre prendere in considerazione il punto fondamentale: l’alleanza militare deve sempre avere un nuovo obiettivo strategico e affrontare le nuove sfide strategiche. Questo obiettivo può essere solo una trasformazione radicale dell’ordine mondiale esistente. E’ un grande interrogativo quanto il Cremlino sia pronto ad abbandonare la strategia di adattamento nel sistema esistente e puntare su qualcosa di più grande."

Continua il braccio di ferro tra Trump e la Cina

POLITICA 15.01.2017
La Cina ha risposto al presidente americano neoeletto Donald Trump relativamente al principio politico della "sola Cina", sostenendo che una revisione è impossibile.

In precedenza Trump in un’intervista col Wall Street Journal aveva dichiarato di essere pronto a "discutere" la politica di "una sola Cina".

"Nel mondo esiste una sola Cina, Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese, il governo della Repubblica Popolare Cinese è l’unico governo legittimo che rappresenta la Cina. Si tratta di un fatto riconosciuto in tutto il mondo che nessuno può cambiare," — ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Liu Kang, le cui parole sono riportate sul sito del dicastero della diplomazia di Pechino.

Liu Kang ha sottolineato che il principio di "una sola Cina" è la base politica delle relazioni sino-americane e "non è soggetto a revisione."

"Esortiamo la parte americana a riconoscere l’alta delicatezza della questione di Taiwan e rispettare rigorosamente la politica del "principio di una sola Cina", osservare le 3 dichiarazioni di Cina e Stati Uniti e gestire correttamente la questione di Taiwan, in modo da non creare effetti negativi per lo sviluppo sano e stabile delle relazioni sino-americane, così come non provocare effetti negativi nella cooperazione bilaterale in settori importanti," — ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri.

Le 3 dichiarazioni congiunte di Cina e Stati Uniti sono state firmate nel 1972, 1978 e 1982. In esse si riconosce da parte degli Stati Uniti il principio di "una sola Cina", la rottura delle relazioni diplomatiche con Taiwan e l’impegno di Washington a ridurre gradualmente le forniture di armi a Taipei.

In precedenza Trump aveva stravolto il protocollo, accettando la telefonata del capo dell’amministrazione di Taiwan. Pechino ha sempre condannato ogni contatto dei leader stranieri con le autorità di Taiwan.

Le relazioni tra Pechino e Washington stanno attraversando un periodo difficile e pieno di incertezze.

Mercoledì scorso il candidato alla guida del Dipartimento di Stato dell’amministrazione Trump Rex Tillerson aveva dichiarato che gli Stati Uniti dovrebbero inviare alla Cina un "segnale chiaro" sull’inammissibilità delle sue azioni sulle isole contese nel Mar Cinese Meridionale. Ha inoltre definito "illegale" la costruzione delle isole artificiali in questa regione di mare.

Pechino ha risposto di agire nel rispetto delle leggi all’interno della sua sovranità territoriale.

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1702

 La VOCE  COREA  CUBA  JUGOSLAVIA  PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA 

Visite complessive:
Copyright - Tutti gli articoli possono essere liberamente riprodotti con obbligo di citazione della fonte.