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La VOCE ANNO XIX N°6

febbraio 2017

PAGINA 3         - 15


Segue da Pag.14: Messaggio Augurale per il Nuovo Anno da parte di Kim Jong Un

Le calunnie e la diffamazione di qualsiasi tipo che una parte fa all’altra e che incita il confronto non può essere giustificata in nessun caso.
La rivolta e le ostilità malevoli perpetrate contro la nostra Repubblica nella speranza di rovesciare il regime di produrre qualche tipo di “ modifica “ devono cessare immediatamente.

È sempre stata nostra volontà di non combattere tra connazionali e di tutelare la sicurezza della nazione e la pace nel Paese.
Le autorità della Corea del Sud non dovrebbero aggravare la situazione, senza ulteriori indugi incolpando il nostro esercito di auto-difendersi, ma dovrebbero rispondere positivamente ai nostri sforzi sinceri per prevenire scontri militari e gestire le tensioni tra Nord e Sud.
Allo stesso tempo dovrebbero anche abbandonare i loro tentativi di aumentare le forze armate e le loro esercitazioni di simulazioni di guerra.
L’intera nazione, unendo la propria volontà e la propria forza, deve aprire un periodo di prosperità nel movimento per la riunificazione. A tutti i residenti sia al Nord che al Sud e che dell’estero compete solidarizzare e unirsi sotto il principio di subordinare tutto alla riunificazione della patria, causa comune di tutta la nazione, e attivare un movimento per la riunificazione nazionale coreana .
Si dovrebbero riallacciare i contatti e le visite reciproche al di sopra di ogni differenza ideologica e di regime, di residenza e di ideali, di classe e di settore e convocare una riunione pan-nazionale che coinvolga tutti i partiti politici, le organizzazioni e i compatrioti di tutte le classi e strati sociali interne ed esterne
del paese, comprese le autorità di entrambe le parti.
Volentieri daremo una mano a tutti coloro che danno importanza agli interessi fondamentali della nazione e desiderano il miglioramento delle relazioni Nord-Sud.
Dobbiamo schiacciare la sfida delle forze anti-riunificazione dell’interno e dell’esterno che si oppongono alla volontà della nazione per la riunificazione.
Dobbiamo sviluppare vigorosamente una lotta di tutta la nazione per porre fine alle manovre delle forze di aggressione e di intervento da parte delle forze straniere, tra cui gli Stati Uniti, che per realizzare la loro strategia di dominazione dell’Asia e del Pacifico tengono occupata la Corea del Sud, e dobbiamo frantumare le manovre di tali forze anti-riunificazione, asservite e traditrici come il Park Geun-hye, che trovano la loro ragione di vita nel confronto con i compatrioti senza nemmeno saper distinguere il vero nemico principale della nazione.0
Gli Stati Uniti, tenendo ben presente la volontà della nazione coreana per la riunificazione, non dovrebbero più perseguire il disegno di porre ostacoli tra i coreani fino a suscitare sentimenti anti-riunificazione nella Corea del Sud sentimenti contraddittori e di guerra contro i loro connazionali e prendere la risoluta determinazione di abbandonare la propria politica ostile anacronistica sulla Corea del Nord.
La comunità internazionale che apprezza l’indipendenza e la giustizia deve opporsi ai tentativi da parte degli Stati Uniti e dei suoi seguaci che disturbano la pace e impediscono la riunificazione della penisola coreana, mentre i paesi confinanti dovrebbero fare un lavoro utile alla realizzazione dell’aspirazione e degli sforzi della nostra nazione per la riunificazione.
Dando impulso alla sua grande marcia nazionale verso la riunificazione con la loro forza unita, tutti i connazionali del nord, del sud e all’estero devono agire in modo tale che possa aiutare a rendere questo un anno molto significativo per aprire una nuova fase della riunificazione indipendente.

Mentre l’anno scorso abbiamo raggiunto gli estremi della pressione politica e militare e delle sanzioni della reazione imperialista contro la nostra Repubblica, non potevano rompere la fede incrollabile del nostro esercito e del popolo nella vittoria, né impedire l’avanzata rivoluzionaria impetuosa della Corea dello Juche.
Pur continuando il ricatto nucleare degli Stati Uniti e dei suoi lacché che non hanno rinunciato a svolgere sotto il nostro naso esercitazioni di guerra con la scusa che si tratta di una tradizione eseguire tali studi, anno dopo anno, abbiamo continuato a rafforzare la nostra capacità di auto-difesa e di attacco preventivo incentrata sulla forze armate nucleari.

In ogni caso la nostra forza sarà impiegata per salvaguardare la pace e la sicurezza del nostro stato e anche per contribuire attivamente alla pace e alla stabilità nel mondo.
D’ora in poi il nostro partito e il governo della Repubblica rimarrà fedele alla sua politica estera ideale consistente nell’indipendenza, nella pace e nell’amicizia e, insieme ad altri paesi che sostengono l’indipendenza, cercare di estendere e sviluppare le sue relazioni di buon vicinato, di fraternità, di amicizia e di cooperazione e di realizzare una vera e propria giustizia internazionale.

Compagni.
In piedi in questo luogo per accogliere il nuovo anno, mi dispiace la preoccupazione di come santificare e nobilitare la nostra popolazione, la migliore del mondo, che mette la sua assoluta fiducia in me e mi sostiene con entusiasmo, con gli stessi ideali e volontà.
Ho passato un anno a pensare che dal dire al fare è una lunga strada e sentendo l’angoscia e il senso di colpa per le mie manchevolezze, ma quest’anno ho ribadito la determinazione di lavorare di più per il bene del popolo e di raddoppiare gli sforzi con totale dedizione.
In questi primi albori dell’anno giuro solennemente di dedicarmi completamento al raggiungimento di quel momento in cui tutto il popolo cantava “ Non abbiamo nulla da invidiare al mondo”, confidando nei grandi Leader e nell’ottimismo nel futuro, non indugiando un istante nel passato, ma continuando nella realtà di oggi, ed essendo un sincero lavoratore e un fedele servitore del popolo che esalta con coscienza pulita e immacolata.

Mi batterò per stabilizzare fermamente in tutto il Partito l’atmosfera rivoluzionaria della devozione totale al popolo.
Fin quando il grande kimilsungismo-kimjongilismo illumina la nostra strada e abbiamo il potere di unità monolitica di milioni di soldati e di persone in tutto il Partito, la nostra vittoria sarà definitiva.

Marceremo tutti vigorosamente verso un futuro luminoso per il magnifico progetto di costruzione un potere socialista disegnato dal VII Congresso del Partito del Lavoro di Corea ’.

Ndr.: tradotto da La VOCE

È iniziata: Majdan negli USA

Ruslan Ostashko, 23 gennaio 2017 – Fort Russ


Quando avanzai la tesi nell’infosfera russa che gli Stati Uniti si trasformano in una grande Ucraina, in un primo momento molti pensarono che fosse uno scherzo divertente. Ma ciò che accade a Washington e altre città, negli USA e in Europa, in questi giorni dimostra che non si tratta di uno scherzo, ma della dura realtà in cui viviamo. Se con attenzione e in modo imparziale guardiamo come abilmente l’amministrazione Trump viene scossa, sarà facile vedere che le tecniche utilizzate sono le stesse usate sulle piazze di Kiev, Cairo, Hong Kong e Mosca. Se ci addentriamo ulteriormente nei dettagli, diremmo con certezza che una maidan statunitense viene preparata, non sono solo con gli stessi schemi delle sanguinarie rivoluzioni colorate in altri Paesi, ma con gli stessi mandanti. Abbattiamolo.
Un’ondata di proteste contro il neopresidente Donald Trump sommerge le città statunitensi. Le manifestazioni sono presumibilmente svolte a sostegno dei diritti delle donne, ma media e manifestanti statunitensi dicono chiaramente che protestano contro la nuova amministrazione. Secondo varie stime, il numero di manifestanti in questa “azione delle donne” a Washington ammontava a 200000 persone, ma gli organizzatori hanno detto che un “milione di donne marciava su Washington”. “La marcia del milione”… non ricorda qualcosa? È lo stesso slogan con cui i liberali russi organizzavano le loro marce. E le somiglianze non finiscono qui. L’istigatore dei ribelli creativi al raduno era interpretato da Madonna che, tra l’altro, non ha mai adempiuto alla promessa di soddisfare oralmente tutti coloro che hanno votato Clinton. In Russia e Ucraina, la parte “dei capipopolo” fu interpretata dalle rock star Shevcuk e Vakharchuk. Le manifestazioni a sostegno della “marcia del milione” statunitense hanno avuto luogo in molte città europee, ricordando le manifestazioni a sostegno di Majdan e Bolotnaja. Le prime finestre rotte e i primi poliziotti picchiati sono già apparsi, mentre arrestavano diverse decine di coloro che la stampa anti-Trump s’è affrettata a chiamare prigionieri politici, manifestanti pacifici e bambini inermi. Mentre la polizia statunitense ha riportato che mazze da baseball e pali di legno appuntiti branditi nelle proteste sono stati confiscati a questi “bambini inermi”. Anche questo non ricorda qualcosa? Letteralmente ogni dettaglio, dalla difesa mediatica dei “manifestanti innocenti” alle mazze da baseball, sono elementi visti nelle tre maidan. E ora qualche parola sull’aspetto più importante, i soldi. Un ex-giornalista di Wall Street Journal ha condotto un’inchiesta sulle ONG identificate come organizzatori e “partner chiave” della “marcia del milione”. Tra queste ONG vi erano 56 organizzazioni ufficialmente finanziate dalle agenzie di George Soros. Sono informazioni pubbliche. E ora provate a immaginare cosa succede dietro le quinte.
Per ora la nuova amministrazione regge bene. In realtà, c’erano piani per sabotare il giuramento, ma i sostenitori di Trump organizzarono un’operazione coperta per filmare le “botteghe degli attivisti” che preparavano massicce rivolte a Washington, per poi far trapelare queste informazioni su internet qualche giorno prima del giuramento. Ciò non poteva non interessare le autorità competenti. I piani dei cosiddetti “antifascisti” prevedevano il blocco della metropolitana della capitale e la creazione di ingorghi. In uno dei video su una delle “botteghe” dei manifestanti, si sentiva l’organizzatore dire “un colpo alla gola funziona”. Come i giornalisti pro-Trump hanno segnalato, questa fuga di informazioni e la scoperta dei piani hanno costretto i mercenari clintoniani a ridimensionare notevolmente i loro piani sovversivi. Le proteste poi si sono rivelate piuttosto letargiche. Ma va chiarito che la prossima volta potrebbe andare diversamente. Ora, è chiaro che gli organizzatori della maidan statunitense sono pronti ad assediare Trump e assaltarne l’amministrazione finché non sarà completamente distrutta. Cercano la causa scatenante per trasformare le proteste in qualcosa di massiccio, una grave accusa che consenta a moltissime persone di scendere in piazza. Per ora hanno cercato di usare il tema Trump “odia le donne”, ma non ha funzionato. Sono sicuro che ci saranno altri tentativi di organizzare le proteste di afro-americani e immigrati messicani e poi di unirle. Il finale inevitabile sarebbe l’accusa di tradimento e agente del Cremlino di Trump, come avvenne per abbattere Janukovich.
Non discutiamo: è un buon piano. Ma c’è un “ma”. Trump non è Janukovich e, in caso di emergenza, potrebbe richiamare i suoi sostenitori a Washington, che sarebbero più che felici di sostenerlo con le armi, nel caso che le forze di sicurezza improvvisamente si rifiutassero di obbedire all’ordine di disperdere le maidan statunitensi. In questo caso, il sangue, molto sangue, inonderebbe le strade statunitensi e le conseguenze sarebbero imprevedibili. Sarebbe un male per il mondo, maidan in un Paese con armi nucleari minaccerebbe l’intero pianeta. L’unica possibilità di evitare la “maidanizzazione” degli Stati Uniti sono Trump e la sua amministrazione che rapidamente e con precisione inizino a privare gli organizzatori della rivoluzione colorata statunitense delle risorse finanziarie. I prossimi mesi mostreranno se la nuova amministrazione ha abbastanza forza e coraggio per un passo del genere.


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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