LA VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | SCIENZA |
Stampa pagina |
Stampa inserto |
LA VOCE 1602 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XVIII N°6 | febbraio 2016 | PAGINA 9 |
Segue da Pag.8: Lindustria di guerra e la Israele - NATO connection 2001, limpresa israeliana BVR Systems ottenne ad esempio un contratto del valore di 7,1 milioni di dollari per realizzare un simulatore missioni per il caccia MB-339 prodotto da Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica). Lanno seguente, lItalia acquistò da Elbit Systems alcuni sistemi missilistici ad alta precisione che furono destinati ai caccia dellAeronautica. Il 16 giugno 2003 fu stipulato il patto dacciaio Roma-Tel Aviv con la firma del "memorandum" dintesa in materia di cooperazione militare. Il "memorandum" regola la reciproca collaborazione nel settore difesa, con particolare attenzione allinterscambio di materiale di armamento, allorganizzazione delle forze armate, alla formazione e alladdestramento del personale e alla ricerca e sviluppo in campo industriale. Laccordo quadro prevede inoltre la realizzazione di "scambi di esperienze tra esperti delle due parti" e la "partecipazione di osservatori a esercitazioni militari". Esso è stato approvato con voto quasi unanime del Parlamento italiano nel maggio 2005 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 7 giugno dello stesso anno. Per il boom nellinterscambio di sistemi bellici si dovrà attendere il 2012. In quellanno lAeronautica militare italiana decise infatti di dotare i propri elicotteri EH101 e gli aerei da trasporto C27J "Spartan" e C130 "Hercules" con il nuovo sistema di contromisure a raggi infrarossi DIRCM co-prodotto dallazienda Elettronica e dallisraeliana Elbit Systems, con una spesa complessiva di 25 milioni e mezzo di euro. Fu pure raggiunto laccordo per armare gli elicotteri dattacco AW-129 "Mangusta" di AugustaWestland (Finmeccanica) con i missili aria-terra a corto raggio "Spike" dellisraeliana Rafael. Con una gittata tra gli 8 e i 25 km, gli "Spike" possono esseri equipaggiati con tre differenti tipologie di testata bellica a secondo delluso: anticarro, antifanteria e per la distruzione dei bunker. Sempre nel 2012 Israele decise di sottoscrivere laccordo preliminare per lacquisto di 30 caccia M-346 "Master" di Alenia Aermacchi da assegnare alle Tigri volanti del 102° squadrone dellAeronautica per la formazione dei piloti dei cacciabombardieri. Successivamente denominato dagli israeliani "Lavi" (leone in ebraico), lM-346 è il velivolo da addestramento "più avanzato oggi disponibile sul mercato ed è lunico al mondo concepito appositamente per i piloti destinati ai velivoli militari ad alte prestazioni di ultima generazione", come affermano i manager del gruppo Finmeccanica. "Per la sua flessibilità, può essere configurato come un accessibile advanced defence aircraft per ruoli operativi. Il sistema integrato daddestramento dellM-346, oltre al velivolo, comprende anche un esaustivo Ground Based Training System che permette allallievo pilota di familiarizzare con le procedure e anticipare a terra le attività addestrative che poi svilupperà in volo". Grazie al caccia-addestratore italiano, gli allievi pilota israeliani possono prepararsi allutilizzo delle sofisticate tecnologie presenti sui più importanti cacciabombardieri internazionali (F-15, F-16, Eurofighter, Gripen, Rafale, F-22, ecc.) e di quelli di "quinta generazione" come i Lockheed Martin F-35A Joint Strike Fighter, i cui primi esemplari giungeranno in Israele entro la fine del 2016 (Tel Aviv ha firmato un accordo con gli Stati Uniti per lacquisizione di 20 F-35 per un valore di 2,75 miliardi di dollari, con unopzione per altri 55 velivoli). I "Lavi", però, non sono solo caccia-addestratori: armati con bombe e missili possono essere convertiti anche per attacchi contro obiettivi terrestri e navali. "Dallinizio del programma – spiega Alenia – il velivolo M346 è stato concepito con laggiunta di capacità operative, con lobiettivo di fornire un aereo da combattimento multiruolo molto capace, particolarmente adatto per lattacco a terra e di superficie compreso il CAS (Close Air Support), COIN (COunter INsurgency) o anti-nave, nonché le missioni di polizia aerea". Il giro daffari della commessa dei caccia si attesta intorno al miliardo di dollari. Laccordo ha previsto che lassemblaggio dei "Master" sia svolto nello stabilimento Alenia Aermacchi di Venegono Inferiore (Varese); lazienda italiana cura inoltre parte della logistica e le attività di manutenzione e riparazione degli M-346 nel Ground Training Center realizzato da Elbit Systems e IAI - Israel Aircraft Industries nella base aerea di Hatzerim, a una decina di chilometri da Beer Sheva, nel deserto del Negev. Esistono però altre vantaggiose contropartite per le industrie israeliane: Elbit Systems, ad esempio, ha sviluppato una parte dei simulatori di volo e i software dei "Lavi" che consentono ai piloti di esercitarsi alla guerra elettronica, allindividuazione delle installazioni radar nemiche e alluso di sistemi darma avanzati. Elbit ha pure messo a punto i futuristici elmetti da combattimento Targo per gli allievi piloti con unaltissima risoluzione dimmagine per le ricognizioni aeree sia nelle missioni diurne che notturne. I primi addestratori M-346 sono stati consegnati nel luglio 2014, nei giorni in cui le forze armate israeliane erano impegnate nella sanguinosa operazione "Bordo protettivo" a Gaza. Il 23 giugno 2015 si è invece tenuta ad Hatzerim la cerimonia di consegna del grado di ufficiale al primo gruppo di cadetti del 170th IAF (Israel Air Force) training course, a conclusione del periodo di addestramento sul nuovo velivolo. "Grazie ai caccia avanzati M-346, possiamo addestrare i nostri piloti in modo realistico, accrescendo le loro abilità in volo nellaffrontare le minacce e condurre al termine le missioni assegnate", ha spiegato a The Jerusalem Post il maggiore Erez, vicecomandante dello squadrone daddestramento. "Allinizio i piloti apprendono come ingaggiare un singolo aereo nemico, poi si addestrano nel combattimento aria-aria contro caccia multipli e ad affrontare i missili terra-aria posseduti dagli Hezbollah, dalla Siria e dallIran". Il secondo stage addestrativo con gli M-346 ha affrontato scenari di guerra ancora più complessi, come l"intercettare un aereo passeggeri sequestrato o jet siriani che sono venuti a bombardare Tel Aviv" o gli "attacchi a lungo raggio che impongono tempi di volo prolungati". Contemporaneamente alla commessa dei caccia di Alenia Aermacchi, le forze armate italiane hanno formalizzato la decisione di acquistare due velivoli di pronto allarme (Early warning and control - AEW&C) "Eitam" del tipo "Gulfstream 550", prodotti da IAI ed Elta Systems, con relativi centri di comando, controllo e sistemi elettronici avanzati (valore complessivo 800 milioni di dollari circa). Selex Es (Finmeccanica), sincaricherà per conto delle aziende israeliane di fornire i sottosistemi di comunicazione dei velivoli e i link tattici secondo gli standard NATO. LItalia si è pure impegnata ad acquisire un sistema satellitare elettro-ottico ad alta risoluzione di seconda generazione "Optasat 3000", prodotto anchesso da IAI ed Elbit Systems. Prime contractor degli israeliani è Telespazio, azienda controllata da Finmeccanica e dalla francese Thales, a cui è stata affidata la costruzione del segmento terrestre, il lancio da una base israeliana e la messa in orbita del nuovo sistema satellitare entro la fine del 2016. Dopo il completamento dei test da parte del Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, il nuovo apparato sarà pienamente integrato nel sistema satellite e radar "Cosmo-Skymed" in uso alle forze armate italiane. Intanto le aziende italo-israeliane puntano a rafforzare la partnership per guadagnare nuove porzioni dei mercati darmi internazionali. Selex ES ed AEL Sistemas S.A, società controllata da Elbit Systems e dalla brasiliana Embraer, hanno costituito nel 2013 una joint venture per la produzione di tecnologie e sistemi radar a scansione meccanica da destinare ai velivoli dattacco e di trasporto delle forze armate del Brasile e di altri paesi sudamericani. Alla joint venture è stata assegnata la manutenzione e il supporto dei radar "Gabbiano T20" di Selex, destinati ai velivoli di sorveglianza aerea Embraer KC-390 e probabilmente anche ai nuovi velivoli senza pilota acquistati dai militari brasiliani. La partnership tra Selex e AEL potrebbe allargarsi in futuro anche nel campo dellavionica di precisione e dei sistemi di sicurezza avanzati. |
La trentesima stella della NATO Quanto le forze armate statunitensi e di alcuni dei principali paesi NATO siano interessate alla produzione di armi e tecnologie militari israeliane è provato da quanto accaduto qualche mese fa a Tel Aviv. Dal 19 al 21 maggio 2015, si è tenuta infatti una convention a porte chiuse tra i capi delle forze aeree di otto paesi NATO (Canada, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Olanda, Polonia e Stati Uniti dAmerica) e i manager delle maggiori imprese militari israeliane. "Si tratta del primo incontro a questi livelli ma speriamo che da ora in poi se ne possa tenere almeno uno allanno per poter interscambiare le nostre esperienze con i colleghi della NATO e poter affrontare insieme le sfide a cui siamo chiamati", ha dichiarato il Comandante dellAeronautica militare israeliana gen. Shachar Shohat, a conclusione del meeting. Secondo una nota del ministero della difesa, il gen. Shohat ha presentato ai generali NATO le attività di difesa aerea espletate in occasione dei bombardamenti a Gaza nellestate 2014, "quando i sistemi Patriot israeliani abbatterono due velivoli senza pilota e le batterie anti-missili Iron Dome riuscirono a intercettare quasi il 90% dei bersagli". Sempre secondo le autorità militari israeliane "la conferenza ha previsto inoltre una visita alle imprese statali (Israel Aerospace Industries, Rafael e Israel Military Industries) che stanno sviluppando un ampio spettro di tecnologie di pronto allarme, intelligence, difesa attiva e guerra anti-UAV e anti-missile". Israele è uno dei membri del cosiddetto "Dialogo mediterraneo" della NATO sin da quando fu istituito nel dicembre 1994 dai ministri degli esteri dei paesi dellAlleanza Atlantica. Con Israele fanno parte del "Dialogo mediterraneo" altri sei paesi africani e mediorientali: Algeria, Egitto, Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia. "Il Dialogo mediterraneo è un forum multilaterale dove le nazioni partner della regione possono discutere sulle questioni della sicurezza comune con gli alleati dellEuropa e del Nord America", spiega la NATO. "Il Dialogo riflette il punto di vista dellAlleanza secondo cui la sicurezza in Europa è strettamente legata alla sicurezza e alla stabilità del Mediterraneo. Prioritariamente il Dialogo mediterraneo punta a conseguire una migliore conoscenza reciproca". A coordinare i programmi di cooperazione con i paesi partner di Africa e Medio oriente è stato chiamato lAllied Joint Force Command (JFC) di Napoli, il Comando congiunto delle forze alleate di stanza nella nuova installazione NATO di Lago Patria. Nel JFC di Napoli vengono ospitate le conferenze annuali del Dialogo mediterraneo, lultima delle quali si è tenuta lo scorso 2 dicembre. Le relazioni tra Israele e lAlleanza Atlantica si sono intensificate negli ultimi quindici anni principalmente nella conduzione della lotta al terrorismo, della pianificazione degli interventi in caso di crisi ed emergenze, del controllo dei confini, della ricerca e soccorso e dellassistenza umanitaria. Nel novembre 2004 fu firmato a Bruxelles un importante protocollo con cui si autorizzò la realizzazione di esercitazioni militari tra le forze armate israeliane e la NATO. Un accordo complementare fu firmato nel marzo del 2005 dallallora Segretario Generale dellAlleanza Jaap de Hoop Scheffer e dal Primo ministro israeliano Ariel Sharon. Tre mesi più tardi, alcune unità della marina israeliana furono impegnate per la prima volta in unesercitazione NATO in cui fu "simulato" un attacco ai sottomarini a largo del Golfo di Taranto. Nel luglio 2005 fu invece lesercito israeliano a fare il suo debutto in unesercitazione terrestre NATO in Ucraina a cui parteciparono 22 paesi dellAlleanza ed extra-NATO. Nel marzo 2006 si realizzò il primo dispiegamento in Israele dei grandi aerei radar "Awacs" in dotazione alla forza di pronto allarme della NATO, mentre fu autorizzato il trasferimento in pianta stabile di un ufficiale di collegamento israeliano presso il JFC di Napoli. Nel giugno 2006, otto unità israeliane di stanza nel porto di Haifa furono trasferite nel Mar Nero per unesercitazione navale che lAlleanza Atlantica tenne congiuntamente ai paesi del Dialogo mediterraneo. Nellaprile 2007 sei unità della forza navale NATO furono inviate ad Eilat per partecipare ad unesercitazione insieme al distaccamento speciale della Marina israeliana nel Mar Rosso. Dopo un rischiaramento nella base aerea statunitense di Nellis, Nevada, dal giugno al luglio 2008 alcuni cacciabombardieri israeliani parteciparono per la prima volta allesercitazione "Red Flight", insieme ai velivoli da guerra provenienti da Australia, Giappone, India, Nuova Zelanda e Singapore. LAlleanza Atlantica e Israele sottoscrissero un Programma di Cooperazione Individuale che fu ratificato dai ministri della difesa NATO il 2 dicembre 2008, tre settimane prima del sanguinoso attacco israeliano a Gaza. Il testo dellaccordo descriveva i principali settori in cui "NATO e Israele coopereranno pienamente": il controterrorismo; lo scambio di informazioni tra i servizi dintelligence; la connessione di Israele al sistema elettronico NATO; lacquisizione degli armamenti; laumento delle esercitazioni militari. Nel novembre 2009, durante la visita in Israele dellammiraglio Gianpaolo Di Paola, al tempo presidente del Comitato militare alleato (e poi ministro della difesa italiano), fu stabilito che ununità missilistica israeliana partecipasse a pieno titolo alloperazione navale NATO Active Endeavor, di "protezione del Mediterraneo contro le attività terroristiche". Il 24 aprile 2010 Israele firmò a Bruxelles un security agreement che stabilì la cornice per lo scambio con la NATO dei dati dintelligence e la "protezione congiunta" delle comunicazioni riservate. Il 7 marzo 2013, il Segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen ricevette a Bruxelles il presidente israeliano Shimon Peres per rafforzare la cooperazione militare nel campo della "lotta al terrorismo", delle "operazioni coperte" e della "guerra non convenzionale". In quelloccasione fu sottoscritto pure un accordo di mutua cooperazione, il cui contenuto è ancora top secret, in vista dei nuovi piani di dispiegamento operativo e logistico delle forze armate statunitensi e NATO in Medio Oriente. "Israele è un importante alleato della NATO nel Dialogo Mediterraneo", dichiarò Anders Fogh Rasmussen a conclusione del vertice con Shimon Peres. "Israele è uno dei nostri associati più antichi. Affrontiamo le stesse sfide nel Mediterraneo orientale e le stesse minacce alla sicurezza del XXI secolo, così abbiamo tutte le ragioni per rendere ancora più profonda e durevole la nostra associazione anche con gli altri paesi del Dialogo Mediterraneo". Il 9 febbraio 2014, lo stesso Rasmussen si recò in visita ufficiale in Israele per incontrare le autorità governative e militari. Il 17 novembre 2014 a La Hulpe, Belgio, si tenne una conferenza su La cooperazione NATO-Israele, a cui parteciparono i rappresentanti politici e militari dellAlleanza Atlantica. Nel suo intervento, il vicesegretario generale della NATO Alexander Vershbow auspicò un "maggiore coinvolgimento delle forze armate israeliane nelle attività addestrative, nei programmi di formazione alleati e nelle operazioni di peacekeeping e di gestione delle crisi internazionali incluse quelle a guida NATO". Nuove consultazioni con le autorità militari israeliane per intensificare la cooperazione "alla luce degli odierni sviluppi nel Mediterraneo e in Medio Oriente" si sono tenute a Tel Aviv il 12 e 13 ottobre 2015 in occasione della visita ufficiale del vice segretario generale NATO per le politiche di sicurezza, lambasciatore Thrasyvoulos Terry Stamatopoulos. Lultima tappa della diabolica partnership Israele-NATO risale al 7 dicembre scorso, quando due unità da guerra assegnate allo Standing NATO Maritime Group TWO (SNMG2), uno dei due gruppi navali di pronto intervento dellAlleanza, giungevano nel porto di Haifa provenienti da una missione "anti-pirateria" nellOceano Indiano. Prima di lasciare le acque israeliane, le navi da guerra NATO hanno partecipato con alcune unità della Marina israeliana allesercitazione Passex, finalizzata – come riferito dal governo - a "rafforzare linteroperabilità in campo navale tra la NATO e Israele". |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
Stampa pagina | Stampa inserto | LA VOCE 1602 |
LA VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | SCIENZA |