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La VOCE ANNO XVIII N°6

febbraio 2016

PAGINA 10

AUGURI 2016

carissimi tutti,
vi invio affettuosi auguri engelsiani nel senso più vero del termine. Auguri che lontani dalle formalità usuali tengano in grande considerazione l’ uomo come parte integrante della natura.
Auguri per quanto sarà possibile realizzare sul piano politico, civile e umano in un’ epoca tanto buia. Tuttavia ricordando che “l’uomo è il capitale più prezioso” di staliniana memoria io so che per voi”l’uomo può e deve” e per questo io mi onoro di esservi compagna e vorrei poter lottare al vostro fianco per il tempo che la vita ancora mi vorrà concedere.
Un fortissimo abbraccio miriam

Cara Miriam,
i sentimenti fanno parte delle nostre idee, le quali si conformano al mondo reale, che è quello naturale di cui siamo costituiti.
Tu rappresenti le nostre idee e la tua coerenza di vita ci sprona ad imitarti e a fare di te la nostra bandiera di sempre.
Con affetto, ancora buon Anno,
Mauro

La stima di Cristaldi mi onora e mi spinge a continuare la lotta. miriam

27 Gennaio: chi non ha memoria non ha futuro

Il 27 gennaio 1945, l’Armata Rossa nella sua inarrestabile avanzata verso ovest giunse nella cittadina polacca di Oswieçim (Auschwitz). Verso le h.15 i soldati sovietici abbatterono i cancelli del campo di sterminio e liberarono 7.650 prigionieri, fra cui numerosi prigionieri di guerra sovietici, prigionieri politici, prigionieri ebrei, slavi, polacchi, rom e sinti, omossessuali, “asociali”, etc., affamati e in pessime condizioni fisiche.
Venne scoperto l’orrore: almeno tre milioni di prigionieri sistematicamente trucidati dai nazisti nel complesso di Auschwitz (cifra confessata dal capo degli aguzzini al processo di Norimberga).

è dedicato a tutti coloro che sono stati deportati nei campi di sterminio nazifascisti e non sono più tornati.
Onore e gloria eterna ai soldati dell’Armata Rossa guidati dal compagno Giuseppe Stalin, che hanno combattuto e sconfitto gli invasori nazifascisti per la libertà e l’indipendenza dei popoli d’Europa e del mondo!
Ora e sempre Resistenza contro il fascismo e il capitalismo che lo genera, per il socialismo!

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Guerra del Golfo 1991, uno spartiacque tragico che ci rese apolidi

Marinella Correggia
La guerra del Golfo o «Tempesta nel deserto» iniziata nella notte fra il 16 e il 17 gennaio 1991 contro l’Iraq fu un tragico spartiacque nella storia del Medioriente ma anche nella vita di chi si scopriva cittadina/o di un paese che andava a uccidere dal cielo un altro popolo, violando ogni norma etica. Maledetti governi, maledetti parlamenti! Sotto Montecitorio in segno di protesta avevamo passato giorni interi, e c’eravamo anche la notte fra il 16 e il 17 gennaio. Solo quando per radio arrivò la notizia che l’indicibile era cominciato capimmo che non c’era più nulla da sperare. Ci eravamo illusi per mesi, malgrado i tamburi di guerra risuonassero perfidi fin dall’agosto 1990.
Per sdegno nei confronti di un’Italia guerrafondaia, forse in molti furono attraversati dal pensiero dell’esilio: chiedere rifugio etico a un paese di pace, un paese che si fosse opposto a quella guerra, la prima di una lunga serie di aggressioni italiane dai nomi fantasiosi. Per mesi la piccola Cuba, membro di turno in Consiglio di Sicurezza, disse no fino alla fine, sola, insieme allo Yemen, disse no a mettere il mantello dell’Onu a una guerra statunitense. Perché non farsi accogliere a Cuba? Perché ostinarci a cercare di uccidere la guerra da qui, da una provincia dell’Impero diventata perfida, che di guerre ne avrebbe poi fatte molte altre?
Scoprimmo anche il malvagio potere della disinformazione di massa. Menzogne e omissioni. La bugia fondatrice delle incubatrici kuwaitiane. L’occultamento totale dei morti ammazzati iracheni, ignorati dai media che mandavano in onda fuochi d’artificio verdognoli sui cieli di Baghdad. Ci fu dunque chi decise di darsi, almeno in parte, al giornalismo. La disinformazione aiuta le guerre? Informiamo, dunque, per la pace.
Tuttavia, allora i pacifisti avevano una consolazione. A protestare erano in tanti. Una minoranza, certo, ma non piccola. In tanti modi si resisteva. Inventammo la Rete di informazione contro la guerra, che insieme alle radio popolari, al manifesto, ad avvenimenti, senza cellulari né internet né email né facebook teneva in collegamento centinaia di focolai di pace, centinaia di forme di protesta, per mesi e mesi in tutta Italia. Una buona parte di quelle iniziative fu raccolta in un dossier, salvato dalla polvere di 25 anni.
A leggere nel 2016 di tante e varie e fantasiose proteste, pare impossibile.
Adesso, infatti, ci si sente molto più soli. In particolare dal 2011…

"LA CERNIERA LAMPO"

(maal52tv, 11 gen 2016) Gli ultimi due presidenti della Repubblica passeranno alla storia per il loro indecifrabile atlantismo che oltre ad essere contrario agli interessi italiani, con l’aggressiva alleanza Nato, espone a gravi rischi l’intera Europa...



[Dalla Siria] Il Punto di Giulietto Chiesa “Cronache siriane” Pandora TV.htm





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