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La VOCE ANNO XVIII N°8

aprile 2016

PAGINA 3         - 19


Raúl Castro ha insignito Nicolás Maduro dell’Ordine José Martí

L’Avana, 19 marzo (RHC) – Il presidente di Cuba, Raúl Castro, ha insignito il capo di Stato del Venezuela, Nicolás Maduro, dell’Ordine José Martí in una solenne cerimonia che si è svolta nel palazzo della Rivoluzione a L’Avana.

Nel ricevere la più alta onorificenza concessa dallo Stato cubano, Maduro ha dichiarato che Cuba ed il Venezuela sono popoli fratelli protagonisti di una eroica storia comune.

Ha sottolineato che riceve questa medaglia sentendo un forte vincolo di lealtà verso i predecessori ed eroi dell’indipendenza Simon Bolívar e José Martí e verso gli ideali di Fidel Castro e Hugo Chávez che hanno risollevato i nostri popoli perché siano degni e rispettati dall’intera umanità.

Il presidente del Venezuela ha inoltre ricordato la cooperazione strategica che esiste tra le due nazioni, definite da lui come sorelle nella pratica dell’amore e della solidarietà.

Pubblicato da Enrica Matricoti

Cuba mette in risalto notevoli progressi in accordo con l’UE

L’Avana, 5 marzo (RHC) Il Vice Ministro cubano degli Esteri Abelardo Moreno ha sottolineato questo 4 marzo all’Avana i successi di notevoli progressi nella creazione di un’alleanza di dialogo politico e la cooperazione tra il paese e l’Unione Europea (UE ).

Egli ha informato in conferenza stampa che alla fine del settimo round degli affari rivolti a tal fine, iniziato la vigilia, le parti hanno fatto importanti progressi nel l’accordo di tutti i componenti dello strumento.

Moreno ha detto che solo alcuni dettagli restano a documentare soggetti inoltre alle verifiche politiche richieste.

Ha spiegato sui componenti che hanno un preambolo politico, in cui si ribadisce il rispetto per la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di Cuba

Ha manifestato l’opposizione dell’Unione Europea di misure coercitive extraterritoriali, come quelle incluse nel blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti sulla più grande isola delle Antille, per oltre mezzo secolo.

Ad una domanda sulle differenze in materia di diritti umani, il vice ministro degli Esteri ha sottolineato che le parti hanno concordato l’impegno di tutelare e promuovere tutti i diritti di tale categoria.

"Allo stesso modo, hanno espresso la loro volontà di rispettare le raccomandazioni contenute negli strumenti internazionali di cui ciascuno è parte", ha affermato.

Il diplomatico ha aggiunto che l’accordo negoziato tra i suoi principi di reciprocità, il pieno rispetto per l’uguaglianza sovrana degli Stati, il quadro giuridico e l’ordine istituzionale delle parti; e l’attaccamento totale a non interferenza negli affari interni delle nazioni.

(Con informazioni da Prensa Latina) - Pubblicato da Suzel Aguero

Il ministro della Difesa boliviano denuncia un complotto contro il governo

La Paz, 21 marzo (RHC) – Il ministro della Difesa della Bolivia, Reymi Ferreira, ha denunciato che il paese de ve affrontare un complotto che viene diretto al di fuori del territorio nazionale e che è finalizzato a screditare, destabilizzare e rovesciare il governo.

Durante un intervento nel programma televisivo Democracia Directa, il ministro ha spiegato che non si tratta di un caso isolato ma di un’azione di portata continentale ed ha ricordato il caso del Brasile dove esiste una campagna diretta contro il dirigente sindacale Luiz Inácio Lula Da Silva.

Pubblicato da Enrica Matricoti

Evo Morales denuncia che la guerra sporca della destra è orchestrata dagli Stati Uniti

La Paz, 12 febbraio (RHC) – Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha affermato che la guerra sporca portata avanti dalla destra contro il suo governo è orchestrata dagli Stati Uniti, ed ha dichiarato che nonostante la campagna diffamatoria, il Sì vincerà nel referendum costituzionale.

“Siamo convinti che tutto questo sia opera degli Stati Uniti”, ha detto il presidente durante un’intervista al canale Bolivisión, dove centinaia di persone sono accorse a dargli il benvenuto al suo arrivo all’emittente televisiva verso la mezzanotte, riporta Prensa Latina.

Negli ultimi giorni, settori dell’opposizione stanno utilizzando tutti i mezzi, comprese le reti sociali, per attaccare il presidente ed impedire la vittoria nel referendum del 21 di febbraio con cui si deciderà se Evo Morales potrà ripresentarsi come candidato per un nuovo mandato.

“Prima mi accusavano di sedizione, di narcotraffico e di terrorismo, ora visto che non sanno più cos’altro inventare, mi accusano di clientelismo” ha denunciato.

Evo ha dichiarato che l’unica colpa del suo governo è quella di lottare per la sovranità nazionale ed economica e quella di non sottomettersi, come avveniva precedentemente, ai diktat del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.

Interrogato circa i recenti sondaggi che rilevano un pareggio tecnico nella consulta referendaria, il presidente ha dichiarato che non crede nei sondaggi.

Ha fatto presente come nel 2014 i sondaggi gli davano un 40 per cento mentre poi invece risultò vincitore con più del 60 per cento.

Il presidente ha assicurato che, qualsiasi cosa faccia l’opposizione, il Movimento Al Socialismo vincerà il referendum.

Pubblicato da Enrica Matricoti

Marcia in Venezuela per protestare contro le manovre della destra appoggiata dagli Stati Uniti

Caracas, 9 marzo (RHC) – Sabato prossimo in Venezuela si svolgerà una grande manifestazione per protestare contro i piani di aggressione orchestrati dalla destra con l’appoggio degli Stati Uniti.

Con l’invito a partecipare alla marcia, il capo del Grande Polo Patriottico, Héctor Rodríguez, ha spiegato che l’obiettivo delle proteste è difendere la Patria dalle nuove misure contro il paese. Ha criticato la decisione dei deputati del partito di destra Mesa de la Unidad Democrática di impedire con il proprio voto una risoluzione di condanna contro il decreto di un anno fa del presidente statunitense Barack Obama.

Diversi deputati dell’alleanza di governo hanno espresso la propria disapprovazione circa la decisione di Washington di prorogare il suo decreto, come per esempio il governatore dello stato di Aragua, Tareck El Aissami, che ha esortato la popolazione a partecipare alla giornata di protesta contro le azioni della destra appoggiata apertamente dell’imperialismo.

In questo decreto esecutivo del capo della Casa Bianca, prorogato per tutto quest’anno, il Venezuela viene considerato una minaccia straordinaria per la sicurezza del paese del nord.

Pubblicato da Enrica Matricoti

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