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La VOCE ANNO  XIV     N°  1

especial di 15 anni fa o della fase economica un po' più tranquilla di 6 o 7 anni fa.
Anche nella transizione socialista è sempre la materialità delle condizioni che in cui si vive che determina il livello di coscienza, quindi nonostante il grande lavoro del sindacato, del Partito, del Governo, delle istituzioni, il mantenimento forte dell'educazione di base e dell'educazione superiore e culturale, con questa doppia circolazione di moneta si sono costituite sacche e a volte ceti privilegiati, e tutto ciò ha provocato alcune condizioni socio-economiche interne negative per Cuba. Ad esempio l'abbandono delle campagne e dell'agricoltura, in particolare quelle con non ottimali macchinari e tecnologie, anche con salari non ai livelli di altri settori produttivi, la durezza e la inadeguatezza, a causa dell'impossibilità dovuta al blocco, ad effettuare gli adeguati investimenti per migliorare ottimizzando le condizioni della distribuzione, del commercio, hanno contribuito ad uno spostamento forte verso i settori dei servizi e verso il turismo.
Quindi un fondamentale obiettivo del piano di perfezionamento del modello socio-economico sarà già nell'immediato trovare modi e forme per poter arrivare prima possibile ad eliminare, per attenuare gli effetti negativi, la doppia circolazione di moneta, che non può essere tolta per decreto, senza un miglioramento dell'efficienza produttiva, perché questo creerebbe un'inflazione incredibile.Un'inflazione di questo genere genererebbe un aumento dei costi tale che dall'economia capitalista verrebbe risolto tagliando, a partire dai costi del lavoro; quindi disoccupazione, precarietà ecc. Un paese socialista come Cuba mai farà una scelta del genere, poiché snaturerebbe la transizione con forme pure di capitalismo di Stato che sono assolutamente contrarie allo spirito e alle politiche volute a tutt'oggi da Cuba socialista.
Dentro questo dibattito, alcune questioni hanno avuto un carattere prevalente. La questione della tessera annonaria ("la libreta") e la sua eliminazione è stato un tema che ha provocato un gran numero di interventi.
Questo strumento di distribuzione, introdotto negli anni '60, ha offerto per decenni a tutti i cittadini cubani l'accesso ad alimenti di base a prezzi irrisori. Due generazioni di cubani hanno potuto far fronte, grazie alla "tessera", ai periodi di scarsità, ma con il trascorrere degli anni e con il mutare delle condizioni ha finito col diventare un carico pesante per l'economia e una sorte di blocco per lo stimolo all'attività lavorativa.
Tutto ciò senza voler citare gli esempi di egualitarismo poco sensato, come quello che prevedeva la distribuzione del caffè anche ai neonati o delle sigarette ai non fumatori, che veniva applicato alla lettera per venire incontro indistintamente ai bisogni di più di 11 milioni di cittadini cubani.
L'eliminazione di questo strumento, che non potrà avvenire in un sol colpo senza prima aver creato le condizioni per il suo superamento, ha naturalmente una stretta relazione con l'efficienza e la produttività del lavoro, con la corrispondente crescita dei salari, con la dinamica dei prezzi e l'obbiettivo dell'unificazione della moneta, oltre alla esigenza di correggere l'eccessivo assistenzialismo e le distorsioni esistenti nell'economia del paese.
Questioni, dunque, che non è pensabile possano essere risolte dall'oggi al domani con una semplice dichiarazione d'intenti o con un mero cambiamento normativo. La necessità di affiancare alla pianificazione centralizzata un forte sviluppo decentrato delle forze produttive, implica non solo appropriati procedimenti di controllo contabile, finanziario e amministrativo, ma la riqualificazione permanente in queste materie dei quadri del Partito, amministrativi e delle imprese, con il concorso delle istituzioni specializzate del settore dell'educazione ed il contributo degli economisti e dei contabili, con un ruolo centrale proprio dell'ANEC (Associazione Nazionale Economisti e Contabili).
Per queste ragioni, il Congresso ha promosso la costituzione di una Commissione Permanente del Governo per l'Implementazione e lo Sviluppo (CPGIS) che avrà lo scopo di coordinare e verificare la concreta attuazione delle decisioni prese, così come di proporre l'incorporazione di nuove Linee d'intervento che si renderanno necessarie in futuro.
E' chiaro che i motivi oggettivi esterni (le ricadute durissime della crisi sistemica internazionale, il bloqueo, i disastri ambientali e sociali provocati dagli uragani, ecc.) seppur drammaticamente determinanti non sono sufficienti a spiegare le arretratezze attuali del sistema se non si parla, come i cubani a tutti i livelli onestamente fanno, dei propri errori, storture e debolezze necessariamente purtroppo presenti nello svolgersi del processo rivoluzionario socialista.
D'altra parte, anche per i motivi contraddittori socio-economici precedentemente esposti,si sono verificate diseguaglianze sociali con alcuni che si sono arricchiti anche indebitamente (si pensi al mercato nero dei prodotti agricoli, a piccoli traffici illegali, alle mille forme per acquisire individualmente e illecitamente valuta; si tratta in ogni caso di perdite di entrate per lo Stato che non passando chiaramente per l'economia formale, e quindi per le casse dello Stato, non possono trasformarsi in investimenti sociali, in miglioramenti sociali a carattere universale).
Per queste stesse ragioni, la Commissione (CPGIS) includerà un vice gruppo giuridico che in coordinamento con gli organismi preposti dello Stato predisporrà le modifiche necessarie sul piano legale per accompagnare l'attualizzazione del modello economico e sociale, come le norme giuridiche associate alla compravendita di case e di automobili o per dare "terre oziose" in usufrutto a quei produttori agricoli individuali o associati in cooperative che presentano buoni risultati.Questo perché nonostante i soddisfacenti risultati della fornitura di terreni incolti già dati in usufrutto, ai sensi del decreto-legge 259 del 2008 che verrà modificato per estenderne l'applicazione, ci sono ancora migliaia e migliaia di ettari di terre coltivabili che messe a produzione, potrebbero ridurre l'importazione di molti prodotti alimentari che la crisi globale e la speculazione hanno portato a un livello di prezzo non più sostenibile.
Il blocco economico statunitense, la crisi internazionale, la scelta forzata di realizzare valuta attraverso il turismo, è chiaro che tutto ciò provoca difficoltà e nodi nella transizione al socialismo, delle contraddizioni nel processo rivoluzionario, poiché come tutti i processi è naturale che anche quello cubano viva le proprie contraddizioni muovendosi sul cammino sempre del loro superamento a volte difficoltoso, e che spesso appaiono quasi irrisolvibili in una dimensione in cui non esiste come ai tempi dell'URSS e del Come

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