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La VOCE ANNO XIV N°2

ANCHE IN ITALIA CI SAREBBE BISOGNO DI CAMILA VALLEJO

Camila Vallejo  ha 23 anni ed è cresciuta in una famiglia comunista. E' la bellissima  e carismatica  leader del movimento studentesco che tiene sotto scacco il governo cileno di Sebastian Piñera con grandi e talvolta violente manifestfazioni per chiedere una istruzione pubblica di qualità e che si lasci il profitto fuori dalle scuole.

In Cile esistono tre tipi di insegnamento superiore, nati durante la dittatura di Augusto Pinochet: i centri di formazione tecnica, gli istituti professionali e le università che si dividono in tradizionali con contributi statali e private.

L' accesso agli atenei  è legato a un sistema di prestiti poco regolato, e gli studenti devono pagare (con gli interessi) i debiti contratti per raggiungere la laurea durante tutta la loro vita lavorativa. In cambio ricevono un' istruzione scadente.

La situazione era pronta a esplodere. Nel 2006 l' ex presidente Michelle Bachelet  si era trovata a fronteggiare la protesta degli studenti della scuola secondaria. All' odierno presidente va peggio: di fronte a lui ci sono gli agguerriti studenti guidati da Camila Vallejo-

Camila è la nipote di un ex Membro del Movimento izquerdista revolucionario  (Mir) e la figlia di due militanti, Reinaldo Vallejo e MarielaDowling.

Camila tiene il suo riferimento politico in Evo Morales perché -dice - è umile ed onesto.

Nonostante la sua storia familiare Camila non ha preso una posizione politica fino a quando non si è iscritta all' università. Dice: ...ho conosciuto la Juventudes comunista e la loro politica mi ha convinto. Nel giro di pochi mesi la sua carriera nell' organizzazione ha preso il volo.  Consigliere, vice presidente e poi presidente del consiglio degli studenti di geografia. Poco dopo è arrivata la celebrità.

Alla fine del 2010  è diventata la seconda donna nella storia a vincere le elezioni della Federazione degli studenti dell' Università del Cile, un' associazione della sinistra studentesca nata nell' ottocento. A quel punto a deciso di interrompere gli studi e di dedicarsi a tempo pieno al suo nuovo incarico.

Molti nel governo credono che Camila non abbia un potere reale e che non sia una buona interlocutrice perché tira sempre in ballo la base.

Crediamo sia proprio questo il pregio di Camila: di essere fortemente ancorata alla base e di sentirsi portatrice delle loro legittime istanze che contrastano, logicamente con la mancanza assoluta di considerazione del popolo che vige in seno ai governanti.

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