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La VOCE  ANNO  XIII N°7

MARZO   2011

PAGINA  IV

http://it.peacereporter.net/articolo/26409/Oltre+2+milioni+al+giorno+per+la+guerra 20/01/2011 Oltre 2 milioni al giorno per la guerra (...) Per i 181 giorni di campagna militare che vanno dal 1° gennaio al 30 giugno 2011, è prevista una spesa complessiva di oltre 410 milioni di euro, vale a dire più di 68 milioni al mese (2,26 milioni al giorno). Un ulteriore incremento rispetto ai 393 milioni (65 al mese) del secondo semestre 2010, causato dall'invio al fronte di nuovi rinforzi che a giugno porteranno il nostro contingente a 4.350 uomini, 883 mezzi terrestri (tra blindati leggeri e pesanti, carri armati, camion e ruspe) e 34 velivoli (tra caccia-bombardieri, elicotteri da combattimento e da trasporto e droni).
Vediamo i dettagli di spesa. 380,77 milioni di euro per il mantenimento del contingente militare schierato in Afghanistan, 12,17 milioni per il personale militare della missione (125 uomini e 6 mezzi) che opera nelle basi americane negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrein e in Florida (Usa), 2,1 milioni per il personale della Guardia di Finanza (Isaf, Eupol e Jmous) e 5 milioni per le operazioni d'intelligence degli 007 dell'Aise (l'ex Sismi).
Ancora: 6,37 milioni per le operazioni militari 'Cimic' a favore della popolazione locale (aiuti in cambio di intelligence), 1,5 milioni per il sostegno e l'addestramento alle forze armate afgane tramite il fondo fiduciario Nato e 2,19 milioni per ''interventi operativi di emergenza e di sicurezza per la tutela dei cittadini e degli interessi italiani'' in Afghanistan motivati da ''l'ulteriore considerevole deterioramento della situazione di sicurezza nel Paese e dalla segnalazione di una specifica minaccia di sequestri di persona''.
Fuori dalle spese militari e 'paramilitari', troviamo il sempre più striminzito finanziamento alle iniziative di cooperazione allo sviluppo: 16,5 milioni di euro (contro i 18,7 del secondo semestre 2010) che serviranno a pagare progetti di ricostruzione e di assistenza umanitaria e anche a organizzare una conferenza regionale della società civile per l'Afghanistan, in collaborazione con la rete di organizzazioni non governative 'Afghana.org' (associazione promossa da Arci, Lunaria e Lettera22).
In nove anni e mezzo (compreso quindi il rifinanziamento attualmente in esame), questa inutile campagna militare ha risucchiato dalle esangui casse dello Stato più di 3 miliardi di euro. Merita ripercorrere la progressione annuale del costo della missione bellica afgana: 70milioni di euro nel 2002, 68 nel 2003, 109 nel 2004, 204 nel 2005, 279 nel 2006, 336 nel 2007, 349 nel 2008, 540 nel 2009, 773 nel 2010 e (di questo passo) almeno 820 milioni nel 2011.
Enrico Piovesana
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Paradiso pericoloso, un giornalista sostiene: Adriatico inquinato da rifiuti NATO (Russia Today, 17 gennaio 2011) Spiagge di sabbia, dolce mare e affascinanti porti turistici: la costa adriatica in Italia può essere descritta come un paradiso per gli amanti del mare. Tuttavia, pochi sono consapevoli del fatto che tonnellate di rifiuti tossici smaltiti dalla NATO vengono accatastati sotto la superficie luminosa.Secondo il giornalista investigativo Gianni Lannes, le acque che bagnano la costa della regione meridionale italiana della Puglia nascondono pericoli reali."Una quantità enorme di armi e rifiuti tossici è presente in queste acque: le bombe americane degli anni '40 e le armi NATO utilizzate nella guerra del 1999 contro la Serbia, comprese le munizioni all'uranio impoverito", ha dichiarato. "Queste armi contengono spesso sostanze tossiche, come lo zolfo, il gas mostarda e il fosforo.I pescatori della zona dicono che la presenza di armi NATO mette gravemente a repentaglio la vita, costituendo una minaccia per l'ecosistema locale.""Ci sono aree dove queste bombe tendono a finire nelle nostre reti ", ha detto il pescatore locale Vitantonio Tedeschi. "Noi cerchiamo di evitarle.""Dopo la guerra, nel 1999, i pesci sono praticamente scomparsi dalle nostre acque ", ha aggiunto. "I prodotti chimici hanno influenzato la nostra salute, anche provocando eruzioni cutanee, visione offuscata e così via".I pescatori hanno dovuto abbandonare il lavoro a causa della scarsità di pesce. La cooperativa di pesca nella cittadina marinara di Molfetta che una volta era composta da quasi 200 soci, ora ne conta solo cinque.Sebbene la NATO dica che ci sono sei aree contaminate lungo la costa adriatica, Lannes afferma che quella è solo la punta di un iceberg."La NATO sta mentendo: 24 aree sono interessate, non sei," ha detto. "Le posizioni di queste aree non sono state ancora rese pubbliche. La popolazione viene tenuta all'oscuro."I ripetuti tentativi di Lannes di sollevare il problema con il Ministro della Difesa italiano non hanno portato a nulla. Il portavoce dell'esercito Usa, colonnello Greg Julian, sostiene che l'esercito americano fa del suo meglio per eliminare tutte le armi pericolose dopo le sue campagne militari."Noi facciamo ogni cosa possibile, prima di tutto, rispettare le leggi ambientali, quando ci occupiamo di operazioni ed esercitazioni", ha detto. "Dopo le operazioni di smaltimento in mare, durante la campagna in Kosovo, abbiamo condotto operazioni di pulizia e fatto ogni cosa possibile per rimuovere i pericoli".Tuttavia, Gianni Lannes ritiene che la NATO non abbia ancora confessato le proprie responsabilità."Ci dovrebbe essere una compensazione economica per le popolazioni colpite", ha detto. "L'Europa, la NATO e, soprattutto, gli Stati Uniti devono essere ritenuti responsabili." VIDEO: http://rt.com/news/features/italy-nato-toxic-waste/
(trad. a cura di Dario di Comunisti Uniti FVG. Orig. "Dangerous paradise: journalist claims Adriatic polluted by NATO waste"

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