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Oggi, la Serbia sta subendo il ricatto di accettare la perdita del Kosovo e Metohija, in cambio dell'adesione all'UE! Apparentemente, nell'interesse della pace e della stabilità! Va notato tuttavia che questo non è solo immorale e illegale, ma pericolosamente controproducente per la pace e la stabilità. Sembra che la lezione dei Sudeti del 1938 sia stata dimenticata. Le nostre priorità devono essere: - Una posizione attiva e creativa nella difesa dei risultati delle due Guerre mondiali, incoraggiando storici, scrittori, giornalisti e scuole a preservare la verità e resistere a tutti i tipi di distorsioni e falsificazioni dellastoria - Le agenzie governative dovrebbero fornire tutte le condizioni necessarie alle istituzioni scientifiche e alle organizzazioni civiche che vogliano impegnarsi nella realizzazione di progetti concreti per evidenziare le radici e gli obiettivi di falsificazione della storia; - Il ruolo attivo in tutte le sedi governative e non governative, in particolare nel sistema delle Nazioni Unite (ECOSOC, UNESCO), attraverso l'Unione interparlamentare (IPU) e altre assemblee parlamentari;
- Il rafforzamento della consapevolezza nei giovani e negli studenti dell'importanza fondamentale di salvaguardare la verità del passato e le conseguenze tragiche del fascismo e del nazismo;
- Esaminare il ruolo dell'istruzione e la possibilità di canalizzare alcune iniziative attraverso l'UNESCO;
- Rafforzare i principi di base del Diritto internazionale istituito dopo la Seconda guerra mondiale, in particolare, rafforzando il ruolo primario del Consiglio di sicurezza dell'ONU, nonostante le necessità di un ulteriore sviluppo e adeguamento delle istituzioni internazionali.
Note [1] Discorso alla Conferenza internazionale "Mondo senza nazismo: Obiettivo globale di tutta l'umanità", tenutasi a Mosca il 17 dicembre 2010, sotto gli auspici del Consiglio della Federazione dell'Assemblea Federale della Federazione Russa [2] Relazione dell'On. Dick Marty, relatore della Commissione per le questioni giuridiche dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, presentato all'Assemblea nel dicembre 2010 per l'esame e approvazione nella seduta convocata per il 25 gennaio 2011.
da it.peacereporter.net La Camera proroga la guerra di Enrico Piovesana 25/01/2011 Con il voto favorevole del Pd e contrario dell'Idv, la Camera dei Deputati ha approvato l'ennesimo rifinanziamento semestrale della missione italiana in Afghanistan, per una spesa di oltre 2 milioni al giorno Oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati è stato ritualmente approvato - con il solo voto contrario dell'Italia dei Valori - l'ennesimo rifinanziamento semestrale della missione italiana di guerra in Afghanistan, per una spesa di oltre 410 milioni di euro fino al 30 giugno (pari a 2,26 milioni al giorno). Hanno votato a favore tutti i deputati presenti del Popolo delle Libertà, dell'Unione di Centro, di Futuro e Libertà, della Lega Nord e del Partito Democratico che, anche questa volta, si è limitato alle solite critiche formali sul ricorso del governo allo strumento del decreto-legge che, dice il Pd, impedisce un serio dibattito parlamentare sullo scopo e il senso della missione in Afghanistan. Non è chiaro su cosa vorrebbero dibattere gli esponenti dell'opposizione Pd, visto che, quando come in questo caso hanno la parola, ribadiscono regolarmente il loro sostegno alla missione militare afgana. "Noi del Pd condividiamo le scelte di fondo, compiute non da oggi e non solo da questo governo, che stanno dietro a questa decreto'', ha detto l'onorevole Mario Barbi. ''Di fronte all'evidente intensificazione degli scontri armati, ritorna la domanda sul senso della nostra presenza in Afghanistan, ma a questa domanda non si può rispondere con leggerezza: noi continuiamo a pensare che l'Italia debba mantenere rigorosamente gli impegni assunti con gli alleati in sede Nato e che non si debbano compiere scelte unilaterali. Un'Afghanistan stabilizzato e non fondamentalista è nell'interesse dell'Italia. I nostri militari in Afghanistan rendono servizio alla pace e al buon nome e all'immagine del nostro paese: l'Italia ne ha bisogno!''. La parola 'guerra' è stata citata in aula solo dall'Italia dei Valori, che - come aveva già fatto sei mesi fa - ha invece votato contro il rifinanziamento. ''E' stata completamente smarrita la 'mission' originaria della nostra presenza: quella in Afghanistan è diventata a tutti gli effetti una missione di guerra gestita fuori dalla regia del nostro paese'', ha detto l'onorevole Augusto Di Stanislao. ''Dopo dieci anni di intervento internazionale la situazione nel paese è peggiorata sotto ogni punto di vista, a partire dalle condizioni di vita della popolazione per finire con l'aumento delle vittime civili del conflitto. Il quadro è allarmante. Anche per quanto riguarda la transizione della gestione della sicurezza dalla Nato alle forze afgane, che continuano a essere male addestrate e dedite a abusi, corruzione e tossicodipendenza''. Il decreto sul rifinanziamento della missione afgana passa ora all'esame del Senato per la scontata approvazione finale. (...)
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