|
|
|
|
|
|
Comunisti Uniti Grecia, comunisti: "Guerra di popolo contro la crisi"
"I lavoratori debbono rendersi contro delle cause della crisi e prepararsi per una vera guerra: consapevole, pianificata e organizzata che conduca al rovesciamento del potere".
Il parlamento greco ha approvato giovedì notte - con i soli voti della maggioranza socialista la Finanziaria 2011(1), che include nuovi tagli per 14,4 miliardi di euro.
Durissima e sorprendente la reazione del Partito comunista greco (Kke)(2), che ha invitato i lavoratori a "una vera guerra di popolo" per "rovesciare il potere" e instaurare "un governo popolare" che conduca il paese fuori dalla crisi(3) "rifiutandosi di ripagare il debito"(4) a Ue e Fmi.
Aleka Papariga, leader del Kke, che attualmente sta guidando la protesta popolare contro l'austerity, ha detto che "i lavoratori debbono rendersi contro delle cause della crisi e prepararsi per una vera guerra: consapevole, pianificata e organizzata che conduca al rovesciamento del potere".
Secondo la sua leader, l'unica soluzione per la Grecia è "il rifiuto di ripagare il debito", cosa che può fare solo "un governo del popolo e del lavoro".
Il Kke è il terzo partito greco e alle recenti elezioni amministrative è passato dal 7,5 al 10,5 per cento dei consensi. Il parlamentoha unicamerale di Atene, dove i comunisti greci hanno 21 seggi, ha approvato il bilancio con i soli voti del Pasok del premier George Papandreou.
Tutte le opposizioni hanno votato contro. "Stiamo per votare il primo bilancio a sovranità limitata", ha dichiarato il leader dell'opposizione di centrodestra (Nd), Antoni Samaras, alludendo al prestito e alle condizioni Ue-Fmi.
Poche ore prima del voto, migliaia di persone erano scese in piazza a manifestare durante uno sciopero generale di 3 ore che si è esteso a 24 per i trasporti pubblici.
Il Partito comunista greco, fondato nel 1918, durante la Seconda guerra mondiale guidò la resistenza al fascismo e al nazismo, liberando e governando diverse regioni del paese.
Dal '46 al '49, il Kke diresse i partigiani greci nella sanguinosa guerra civile contro il governo monarchico sostenuto da Gran Bretagna e Stati Uniti.
Dopo la sconfitta, il partito fu messo fuorilegge dal nuovo governo filo-occidentale e i comunisti furono costretti all'esilio per fuggire alla repressione.
Costretto alla clandestinità sotto la dittatura dei colonnelli, il Kke tornò a partecipare alla vita politica greca solo nel '74.
|
|
|
|
|
|