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La VOCE ANNO XIII   N° 8

APRILE  2011

Pagina 5

riferisce alla stampa egiziana, che ha presentato gli eventi come una semplice bagarre] Alla manifestazione pro-Mubarak hanno partecipato molti "Baltagayyah" [teppisti mercenari della polizia, informatori ...] e molti membri della polizia segreta che hanno attaccato i manifestanti a Tahrir Square. Personalmente penso che Mubarak si sente come il bovino che è stato appena ucciso e i suoi sacerdoti cercano di spargere il suo sangue. Si sente come Nerone, vuole l'Egitto in cenere prima della sua espulsione, cerca di convincere la gente che è sinonimo di stabilità, sicurezza e tranquillità.

In questo senso, ha davvero compiuto qualche progresso: una santa alleanza nazionale contro i Tahrirites (manifestanti Tahrir) e contro il Comune Tahrir. Molti dicono, soprattutto nella classe media, che le manifestazioni dovrebbe finire perché l'Egitto è stato devastato dalle fiamme, è iniziata la carestia [l'alimentazione dei più poveri - le materie prime come il pane di cui gli Egiziani sono i maggiori consumatori al mondo - è completamente sotto il controllo dello Stato che detiene quindi l'arma alimentare].

Ma questo non è del tutto vero, è solo esagerazione. Ogni rivoluzione ha le sue difficoltà e Mubarak utilizza la paura e il terrore per rimanere al comando il più a lungo possibile. Personalmente, voglio dire che anche se i manifestanti fossero stati responsabili di questa situazione Mubarak se ne deve andare lo stesso, a causa della sua incapacità di far fronte alla situazione attuale.

4) Cosa pensi che accadrà la prossima settimana? La posizione assunta dal governo statunitense come può influenzare la situazione?

Nessuno può indovinare che cosa accadrà domani o la prossima settimana. Mubarak è un idiota testardo, e i media egiziani organizzano la più grande campagna mediatica nella storia in occasione delle proteste che saranno organizzate venerdì, 4 febbraio. C'è la richiesta per un altro corteo di un milione di persone a Tahrir, chiamato il "Venerdì del saluto". La posizione assunta dal governo degli Stati Uniti ci interessa più di questo evento, Mubarak è un traditore che può uccidere tantissime persone, ma non può dire di no ai suoi padroni.

5) Qual è stata la partecipazione degli anarchici nella lotta di classe? Chi sono i loro alleati?

L'anarchismo in Egitto non è una grande forza, è possibile trovare alcuni anarchici, ma non ancora grande forza. Gli Anarchici in Egitto si sono uniti ad entrambi gli eventi: le manifestazioni in piazza e i comitati dei cittadini per difendere la piazza dai teppisti: gli anarchici in Egitto sono una piccola speranza per la sopravvivenza di questi "consigli". Gli alleati degli Anarchici in Egitto sono i marxisti; ovviamente non è ancora il momento del dibattito ideologico. Tutta la sinistra chiama all'unità ma poi litiga su tutto e su niente. Gli Anarchici in Egitto sono parte della sinistra egiziana.

6) Quali forme di solidarietà possono essere costruite tra i rivoluzionari in Egitto e quelli dell'Ovest? Cosa si può fare subito e cosa dobbiamo fare nel lungo termine?

L'ostacolo più difficile che debbono affrontare i rivoluzionari egiziani è il blocco delle comunicazioni [telefono, cellulare, Internet]. I rivoluzionari d'Occidente devono fare pressioni sul loro governo per evitare che il regime egiziano continui a mantenere il blocco. Questo è quello che serve nell'immediato, ma nessuno può dire cosa accadrà nel lungo termine. Se la rivoluzione vince, poi i rivoluzionari occidentali dovranno rafforzare la solidarietà con i loro compagni egiziani in caso di aggressione da parte degli Stati Uniti e Israele. Se la rivoluzione sarà sconfitta ci sarà l'uccisione di tutti i rivoluzionari egiziani.

7) Quali saranno le problematiche principali quando Mubarak se ne sarà andato? Che cosa accadrà in strada? Che cosa proporranno i rivoluzionari anti-capitalisti?

L'aspirazione principale di oggi, parlando delle esigenze espresse dalla strada, è quella di una nuova costituzioni, un governo ad interim e nuove elezioni. Ci sono molti progetti su questo da parte di molti gruppi politici, in particolare dai Fratelli Musulmani. I rivoluzionari anti-capitalisti non sono molto numerosi al Cairo, i comunisti, la Sinistra Democratica, i trotzkisti hanno le stesse richieste per una nuova costituzione e per le elezioni. Ma noi, anarchici, anti-capitalisti ed anche anti-statalisti, cercheremo di adoperarci affinché i comitati che sono stati creati originariamente per proteggere e garantire con più forza le strade possano essere trasformati in veri e propri consigli di lavoratori.

8) Che cosa vuoi dire ai rivoluzionari all'estero?

Cari compagni di tutto il mondo, abbiamo bisogno di solidarietà, una grande campagna di solidarietà e la rivoluzione egiziana vincerà.

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