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Dopo di allora, gli scienziati smisero di invocare il nome di Dio invano nelle discussioni cosmologiche. E' notissimo l'episodio dell'8 agosto 1802, quando Pierre-Simon de Laplace espose a Napoleone i dettagli della sua meccanica celeste, e questi gli domandò perchè non avesse fatto nessuna menzione di Dio. Laplace rispose: "Perchè non ho bisogno di quell'ipotesi". Pochi giorni dopo Napoleone riferì il colloquio a un altro fisico-matematico, Joseph Louis Lagrange, che confermò, ma aggiunse: "Però era una bella ipotesi, che spiegava facilmente molte cose".
In realtà, come abbiamo già notato fin dagli inizi, l'ipotesi di Dio non spiega un bel nulla, almeno per quanto riguarda la creazione. Analogamente, l'ipotesi del Big Bang non è affatto una conferma scientifica della mitologia biblica, come pontificò lo stesso Pio XII nel 1951. Il fraintendimento sta nel credere che il Big Bang sia un evento che avviene nel tempo, mentre è invece un evento che dà origine al tempo stesso: dunque, non ha senso dire che il mondo è stato creato nell'istante del Big Bang, perchè quell'istante non esiste, e non c'era neppure un "prima".
L'intervento di Hawking nel dibattito, non è dunque che l'ultimo di una lunga serie. E non è neppure originale, perchè l'affermazione che la gravità basta da sola a spiegare la creazione dell'universo era già stata proposta nel 1973 da Edward Tryon: basta assegnare al campo gravitazionale un'energia negativa, pari a quella positiva posseduta dalla materia. Partendo da un'energia nulla, l'apparizione della forza gravitazionale spiega dunque da sola la simultanea creazione della materia, per la conservazione dell'energia.
La discussione è aperta. Spero che faccia appello a contemporanei argomenti scientifici, degni delle persone mature, e lasci perdere preistoriche mitologie bibliche, che non convincono nemmeno i bambini.
Scritto sabato, 4 ottobre 2010 alle 18:48 ...
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