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PARLIAMO DI CLIMA: ALLARME SENZA SORPRESE Francois Sergent - Liberation - Francia
Quando negli anni settanta qualcuno chiedeva a Chu En - Lai che influenza aveva avuto la rivoluzione francese, lui rispondeva: "E' ancora troppo presto per pronunciarsi" . I climatologi, persone prudenti nonostante le critiche dei loro detrattori, sono più o meno nella stessa situazione di fronte agli eventi eccezionali che hanno caratterizzato l' estate del 2010. Cosa collega i torrenti di fango in Cina, le inondazioni in India e in Pakistan, gli incendi nelle foreste intorno a Mosca e l' afa estiva della Russia? Non esiste una spiegazione semplice e univoca. Dare tutte le colpe al riscaldamento climatico è un errore. L' unica certezza è che da una cinquantina di anni sono sempre più gravi e frequenti siccità, inondazioni e cicloni. Ma in termini climatici, questo periodo è troppo breve per identificare una causalità scientifica dimostrabile. E' difficile distinguere tra quel che dipende dall' uomo e ciò che è dovuto al caso meteorologico. Ma queste incertezze non sono una scusa per smettere di combattere il problema. I negoziati sul clima sono più urgenti che mai se vogliamo limitare i rischi legati al riscaldamento e provocati dai gas effetto serra. Come dimostra per esempio quel che sta succedendo in Russia, questo cambiamento climatico non si limita a colpire terre lontane e paesi dell' emisfero meridionale, ma arriva anche nella vecchia Europa. Dobbiamo prepararci a questi eventi eccezionali indipendentemente dalle loro origini. L' inerzia e lo sfruttamento eccessivo delle risorse hanno aggravato la situazione in Russia, in Pakistan e in Cina. Oggi, questi paesi pagano il prezzo della deforestazione, della speculazione immobiliare, del sovraffollamento e di governi deboli, corrotti o assenti.
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