Quando vi amo, la colpa è mia.
(...) Handke è nato a Griffen in Carinzia. Ha studiato giurisprudenza a Graz. Con il romanzo "Il Calabrone" e il dramma "Abuso del pubblico" è diventato uno scrittore "cult" della generazione beat. Ha pubblicato una cinquantina di titoli, tra cui anche traduzioni dall'inglese, francese, antico greco e sloveno (sua madre era slovena). Risiede a Shaville nei pressi di Versailles. Arriva sempre volentieri in Serbia, ed in Kosovo e Metohija in modo particolare. Sul tema della disintegrazione della Jugoslavia e della demonizzazione della Serbia ha scritto vari libri: „L'addio del sognatore dal nono paese", „Il viaggio d'inverno sui fiumi Danubio, Sava, Morava e Drina" (noto come „Giustizia per la Serbia"), l'„Annesso d'estate al viaggio d'inverno", „Scrivendo tra le lacrime", „Sul Grande Tribunale", „I cuculi di Velika Hoca", „Le notti sulla Morava", „Ieri, mentre ero in viaggio" (scritti tra il dicembre 1987 e il luglio 1990). Da noi è stato tradotto il suo romanzo "Don Juan", il dramma "Underground Blues" e la raccolta delle poesie scelte "Il mondo interiore del mondo al di fuori del mondo interiore". Ha ottenuto i più importanti riconoscimenti europei, ad eccezione del Nobel - e molti credono, per motivi politici.
Ha fatto tanto per il Kosovo e Metohija. In segno di gratitudine, Le è stato conferito il premio "Croce d'Oro del Principe Lazar", il più importante premio letterario nella provincia meridionale serba. Che cosa rappresenta per Lei questo premio?
Il significato di questo premio, credo, lo comprenderò in seguito. Ora non mi è del tutto chiaro.
Alcuni altri premi ricevuti in Europa, solo perché stava difendendo la Serbia, Le sono stati tolti, ed alcune li ha restituiti Lei...
A Düsseldorf mi era stato assegnato il premio "Heinrich Heine", poi confiscato dopo le polemiche. Mi sono rifiutato di ricevere quel premio. Dopo il bombardamento della Jugoslavia da parte della NATO, ho rifiutato di ricevere anche il premio "Georg Bihner" nel 1999.