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La VOCE ANNO XXX N°6

febbraio 2025

PAGINA E        - 37

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Segue da Pag.36: Tecnologia ipersonica: la Cina sfida i limiti del calore estremo

I test sono stati condotti con prototipi in scala reale in un tunnel del vento riscaldato ad arco elettrico, progettato per simulare ambienti estremi. "Riscaldando il gas con un arco elettrico, (questo tipo di tunnel) può generare flussi d'aria calda che raggiungono migliaia a decine di migliaia di gradi Celsius", hanno scritto Cheng Gong e Huang Yimin dell'Accademia dei Missili Aerotrasportati della Cina. Il tunnel è utilizzato principalmente per missioni spaziali molto impegnative, come il simulacro dell'atterraggio della nave spaziale Tianwen-1 su Marte, ma è cruciale anche per testare i missili in condizioni reali.

???????? SCMP: China Tests New Hypersonic Air-to-Air Missile That Threatens US Aircraft Including B-21 Bomber pic.twitter.com/mxmEFPhTbF

— Uncensored News (@Uncensorednewsw) January 19, 2025

Conferma ufficiale e dettagli
La notizia del test sui missili ipersonici segna la prima conferma ufficiale dell'esistenza di tale arma. In un articolo pubblicato sulla rivista cinese Equipment Environmental Engineering, gli scienziati hanno descritto il test come fondamentale per garantire il rendimento dei missili in condizioni estreme. Il riscaldamento del gas con un arco elettrico nel tunnel del vento ha permesso di generare correnti d'aria calda di decine di migliaia di gradi Celsius, operando per oltre un'ora, nonostante i costi elevati dovuti al consumo energetico.

Sviluppi futuri e implicazioni geopolitiche
Il successo del test finale del missile ipersonico aria-aria è destinato a spianare la strada per la sua produzione e il suo dispiegamento iniziale. Questo progresso indica che la Cina ha superato una significativa sfida tecnica, poiché le comunicazioni sono difficili quando gli oggetti sono vicini all'atmosfera terrestre e viaggiano a velocità ipersoniche. Un team di scienziati guidato dal professore associato Chen Jun dell'Università Politecnica del Nordovest ha riconosciuto che gli aerei statunitensi possono essere difficili da sconfiggere, ma le simulazioni cinesi indicano che potrebbero essere vulnerabili ai missili lanciati da quote superiori a 100 chilometri dalla Terra.

La crescita della Cina nel settore della tecnologia dei missili ipersonici è impetuosa e rappresenta un ulteriore consolidamento della sua posizione nel panorama globale della difesa. L'abilità di sviluppare e testare con successo missili avanzati dimostra non solo la capacità tecnologica della Cina, ma anche la sua determinazione a diventare un leader mondiale in campo militare. Questo sviluppo rafforza ulteriormente il ruolo della Cina come potenza globale emergente, ponendo nuove sfide e opportunità nel contesto geopolitico internazionale.

Il caso del ministro libico Almasri. Il ruolo dei Governi italiani e delle corti internazionali penali

La liberazione del noto ministro torturatore e criminale Almasri, prima arrestato su mandato della Corte Penale Internazionale dell’ONU, e poi rinviato libero in Libia sulla base di un cavillo giuridico, ha creato scandalo in Italia con feroci e giustificate (ma forse un po’ ipocrite) accuse al Governo da parte dell’opposizione parlamentare.

Infatti la vicenda si presta a più approfondite considerazioni su quale sia il reale scandalo, e quali siano le reali ragioni del rilascio, se solo si consideri che Almasri è uno dei ministri di un Governo illegale e criminale installatosi a Tripoli dopo la caduta e l’assassinio di Gheddafi. Questo Governo, sostenuto da bande armate criminali locali, è sostenuto a livello internazionale dai Paesi occidentali (tra cui l’Italia), dalla NATO e dalla Turchia, che già avevano contribuito in modo decisivo alla caduta di Gheddafi e alla distruzione dello Stato libico con la guerra del 2011. Da anni il Governo minoritario di Tripoli, riconosciuto dalla cosiddetta “comunità internazionale”, cioè dall’Occidente collettivo (e dall’ONU sotto le pressioni occidentali), impedisce che in Libia avvengano regolari elezioni che sicuramente darebbero la vittoria ai sostenitori del Parlamento di Tobruk che controllano già militarmente la Cirenaica e i tre quarti del territorio libico. I sondaggi dicono che, se si presentasse come candidato presidenziale Seif Gheddafi, figlio dell’ex leader assassinato, otterrebbe una vittoria schiacciante. É chiaro quindi l’atteggiamento del Governo italiano - ma anche dei precedenti Governi che facevano capo all’attuale opposizione che ora protesta - di tenersi buoni i governanti di Tripoli, che oltre tutto ci

forniscono parte del gas che deve sostituire quello che non ci arriva più dalla Russia.

Un’altra considerazione più generale va fatta sul ruolo dei tribunali internazionali, che in genere sono fatti funzionare a senso unico, cioè essenzialmente per colpire i nemici dell’Occidente. In caso contrario non possono più contare su un appoggio reale da parte dei Governi occidentali. Il Procuratore Capo del Tribunale Penale Internazionale. il britannico (ma di origini pakistane) Karim Ahmed Kahn ha coraggiosamente messo sotto accusa il primo ministro di Israele Netanyahu e il capo dell’esercito israeliano Gallant per genocidio su denuncia del Sud-Africa. Il risultato è che a sua volta è stato messo sotto accusa, denigrato e persino accusato di crimini sessuali come arma di pressione nei suoi confronti. Gli USA hanno minacciato sanzioni personali contro i singoli giudici che dovessero riconoscere come valide le accuse contro Israele, ed è stata nominata come vicepresidente del collegio dei giudici una signora ugandese, certa Julia Sebutinde, notoriamente ammiratrice ed amica di Israele. Da parte sua il nostro Ministro degli Esteri italiano Tajani ha dichiarato che, se Netanyahu venisse in Italia, certamente non sarebbe arrestato. Atteggiamenti simili prevalgono in tutto l’Occidente sia da parte di Governi di “destra” che di “sinistra”.

Un altro esempio è dato dal funzionamento di tribunali speciali dell’ONU creati ad hoc per situazioni particolari come quello per i crimini nella ex-Jugoslavia. Questo tribunale ha agito a senso unico contro i dirigenti serbi, spesso accusati con prove inconsistenti e condannati a pene pesantissime. Anche il Presidente jugoslavo Milosevic fu rapito a Belgrado e poi processato all’Aja. Il processo non si concluse per la morte in prigione in circostanze poco chiare di Milosevic. Anni dopo i giudici riconobbero, ma senza darne pubblicità, l’inconsistenza delle accuse nei suoi confronti. Al contrario, quando un gruppo di avvocati italiani denunciò la NATO per il bombardamento deliberato e criminale di una infrastruttura civile come la sede della TV jugoslava che costò 15 morti tra giornalisti e tecnici, il Tribunale dell’Aja si dichiarò “incompetente”.

Ripetiamo quindi la domanda iniziale: dove è il vero scandalo? Come giudicare il comportamento di Governi italiani ed europei sia di “destra” che di “sinistra”?

Roma, 23 gennaio 2025, Vincenzo Brandi

Slovacchia. Fico blocca gli aiuti militari UE all'Ucraina e la UE promuove un Maidan slovacco....



È bastato che Robert Fico bloccasse il pacchetto UE di aiuti all'Ucraina e la mannaia "democratica" promuove un nuovo Maidan in Slovacchia.

Si vivono momenti di tensione e drammaticità a Bratislava in seguito alla decisione del Primo Ministro slovacco, Robert Fico. Egli ha utilizzato il diritto di veto per bloccare il piano di ulteriore aiuto finanziario da parte dell'Unione Europea all'Ucraina. Questa decisione non solo ha scatenato accesi dibattiti all'interno dell'UE – dove ogni decisione importante richiede l'unanimità – ma solleva anche interrogativi sui sistemi "democratici" e punitivi della UE.

Il primo ministro slovacco Fico ha rilasciato una dichiarazione, sottolineando che nel Paese operano le stesse forze straniere che in precedenza hanno organizzato i “Maidan” in Georgia e Ucraina. Fico ha accusato un “gruppo di esperti” di cercare di destabilizzare la situazione nella repubblica e di metterne a repentaglio la sovranità.

Fico ha affermato che il governo legittimo sta preparando l'espulsione dal Paese di quei sovvertitori e istruttori stranieri che lavorano per destabilizzare la situazione in Slovacchia.

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