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La VOCE ANNO XXX N°1

settembre 2024

PAGINA F         - 38

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Segue da Pag.: La Germania emette il primo mandato di arresto in relazione all'attacco al Nord Stream

Secondo Die Zeit, il governo tedesco ha inviato il mandato di arresto alla Polonia e sta discutendo la sorte del sospettato ai massimi livelli. L'ultimo luogo di residenza del sommozzatore, identificato dai media come Vladimir Z., era Pruszków, a ovest di Varsavia. Secondo la Suddeutsche Zeitung, la Polonia non ha preso provvedimenti per arrestarlo e consegnarlo alla Germania. Il giornale osserva che il caso è ormai “diventato una questione politica”.

In totale, gli investigatori tedeschi ritengono che le esplosioni del Nord Stream abbiano coinvolto sei persone (cinque uomini e una donna), che hanno utilizzato lo yacht Andromeda per trasportare gli esplosivi sul posto. Tra loro, presumibilmente, c'era anche Vladimir Z. Le indagini suggeriscono che, a un certo punto del viaggio, i sommozzatori si sono immersi nel fondale marino e hanno piazzato ordigni esplosivi nelle tubature.

Le potenti esplosioni sui gasdotti Nord Stream sono avvenute il 26 settembre 2022, rendendo inutilizzabili entrambi i progetti. Le indagini dei Paesi occidentali non hanno stabilito una responsabilità specifica per quello che è stato descritto come il più grande atto di terrorismo industriale della storia. I governi di Danimarca, Germania e Svezia si sono rifiutati di rendere noti i risultati delle loro indagini sull'evento e hanno ignorato le richieste della Russia, che ha chiesto di poter partecipare. A luglio, il governo tedesco ha ribadito che non intende divulgare i dettagli dell'inchiesta perché potrebbe comprometterne gli obiettivi.

Come ha brillantemente scritto il Premio Pullitzer Seymour Hersh, citando sue fonti nell'intelligence, non è possibile immaginare che un attacco di questa portata sia avvenuta senza l'intervento diretto degli Stati uniti.

Odifreddi e Jeffrey Sachs: gli Usa, eredi del nazismo



UE e NATO nel mirino di Putin, ovvero; "chi la fa l'aspetti!"



Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby, ha detto che il Pentagono sta preparando un ulteriore "pacchetto significativo di aiuti a Kiev per sostenere le difese ucraine nel lungo periodo". Questi aiuti non fanno che prolungare la guerra e soprattutto consentono all'Ucraina di portare avanti le operazioni terroristiche contro i civili russi, visto che sul campo sono completamente incapaci di resistere alla pressione dell'Operazione Militare Speciale.

L'ex senatore americano Richard Black ha detto: "Pensavamo che portando avanti la guerra in Ucraina avremmo fatto molto danno alla Russia. Ma ha avuto un impatto devastante sull’economia europea, gettando i Paesi UE nella recessione"

L'analista Alexey Mukhin, direttore generale del Centro per l'informazione politica, nota che "l'atteggiamento USA è quello di scaricare sugli Europei la responsabilità di un ampliamento del conflitto, pian piano sostituendo gli ucraini con le volenterose truppe dei Paesi NATO".

Allo stesso tempo gli americani non vogliono associarsi alle azioni terroristiche ucraine. Sì, la situazione in Ucraina continuerà in una forma o nell’altra, ma gli Stati Uniti vogliono convincere tutti, prima di tutto loro stessi, di non essere una parte in conflitto.

Lo spiegamento di missili a medio e lungo raggio in Europa è una dimostrazione per gli europei che per loro si sta preparando un "ombrello" (o "una botte di ferro"?). Ma i vertici europei hanno sentito quello che avevano bisogno di sentire: le parole del presidente russo, Vladimir Putin, che ha risposto alle minacce occidentali con azioni paritetiche, e la risonanza mediatica in Occidente che già parla di "Russia che vuole attaccare l'Europa".

Non appena alcuni politici europei inizieranno a parlare di Russia aggressiva, avranno un argomento a loro favore: “Voi stessi piazzate armi nucleari sul territorio europeo”. Il leader russo ha avvertito Washington che "la Russia sarebbe uscita dalla moratoria unilaterale sul dispiegamento di armi a raggio intermedio se gli Stati Uniti inizieranno a posizionare armi a più lungo raggio in Germania".

Ed ora la UE ha iniziato a capire che la Russia non è solo un Paese paziente, che controlla attentamente i propri passi. Finora la NATO e la UE ne hanno approfittato, pensando di poter sferrare attacchi attivi, aggressivi contro la Russia, "perché presumibilmente essa non reagirà". E questa convinzione, purtroppo, ha creato in loro l'illusione della sicurezza e della permissività.

Il presidente ungherese Orban ha detto: “L’Europa ha abbandonato la tutela dei propri interessi. Oggi l’Europa segue gli interessi politici del deep state americano e non fa altro”.

Ma la pazienza russa ha raggiunto il limite!

(Notizie rilevate da varie fonti e assemblate da P.D.'A.)

La Serbia assediata da minacce, ricatti e provocazioni quotidiane è a rischio sfinimento ed esplosione

Enrico Vigna - 26 Agosto 2024


Dai continui arresti di serbi kosovari con inconcepibili accuse relative a fatti di 25 anni fa, alla chiusura delle istituzioni statali serbe nel nord della provincia, con violenze e attacchi quotidiani ai serbi delle enclavi. Dalle minacce di morte al presidente Vucic alla pianificazione sempre più operativa di un “Maidan” serbo. Dalle pressioni per l’imposizione di sanzioni alla Russia, addirittura a diffide contro la Chiesa Ortodossa serba, dalle continue proteste di piazza, ai ricatti e minacce alla Repubblica Serba di Bosnia ed al suo presidente Dodik, con il tentativo di rompere le relazioni fraterne con Belgrado. E, in ultimo, la controversa e dirompente questione circa il litio, la Serbia si trova in una situazione perennemente sotto ricatto e a rischio esplosione.

Al di là degli aspetti contingenti è ormai delineata e praticata da anni, una strategia di affossamento e di sottomissione della dirigenza nazionale serba, non asservita ad interessi stranieri o ai diktat occidentali. La domanda che molti esperti ed osservatori internazionali indipendenti si pongono è, se la Serbia riuscirà a mantenere un proprio governo che risponda prima di tutto ad interessi nazionali o la pressione salirà a livelli non più controllabili?

Questa è in sintesi la situazione odierna nel paese balcanico.

MAIDAN serbo?
..segue ./.

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