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La VOCE ANNO XXX N°2

ottobre 2024

PAGINA 5

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Segue da Pag.4: L’escalation della guerra e i nostri compiti

L’attuale governo di estrema destra, che fa dello sciovinismo una delle sue bandiere preferite, è in realtà un docile strumento nella mani dell’imperialismo USA, che interviene direttamente nella vita politica ed economica italiana.

Ricordiamo che dal dopoguerra in poi il neofascismo, sia quello in doppiopetto del MSI da cui proviene Meloni, sia quello stragista, è sempre stato al servizio degli USA e della NATO.

Ormai non tratta più di invio di armi e fondi al regime fascista di Zelensky, non si tratta più della sfacciata complicità con il boia Netanyahu, acclamato al suo arrivo a Roma. Di mese in mese, di giorno in giorno, pesa sul nostro paese il pericolo concreto di essere trascinato e travolto in una guerra sterminatrice, per gli interessi di monopoli del complesso militar-industriale che più a lungo dura la guerra e più profitti miliardari realizzano.

L’appartenenza alla NATO, organizzazione di guerra e di terrore diretta dalla potenza imperialista più aggressiva e bellicista del pianeta che fa sempre di più del nostro paese la retrovia delle guerre per la nuova spartizione del mondo, costituisce in sé una grave minaccia alla pace, ai diritti e alle libertà dei lavoratori, all’indipendenza e alla sovranità del nostro paese. La NATO ostacola qualsiasi sviluppo rivoluzionario, impedisce qualsiasi politica di fraterna collaborazione con gli altri popoli.

In questa situazione di aggravamento della tensione internazionale e di preparazione militare da parte dei gruppi imperialisti, di accentuata repressione per colpire i militanti proletari che si battono contro la guerra e difendono il diritto al lavoro e a un salario dignitoso, è della massima importanza non solo smascherare denunciare la politica di guerra seguita dalla borghesia italiana e dal suo governo, ma anche e soprattutto mobilitarsi concretamente e unitariamente per ostacolare con tutti i mezzi i fautori di guerra.

La stragrande maggioranza del popolo del nostro paese è contrario alla guerra, alla politica colonialista e genocida, alla NATO. Nonostante le menzogne, i diversivi e gli sforzi del governo per nascondere la verità, da più parti si sollevano preoccupazioni e proteste indignate.

Promuovere un ampio fronte per la pace è oggi un compito fondamentale da assolvere. Solo un grande movimento degli operai, delle masse lavoratrici, dei giovani e delle donne del popolo può ricacciare lontano il pericolo di un nuovo massacro, sconfiggendo il governo e i provocatori di guerra.

In particolare oggi è necessario continuare a sostenere il movimento di lotta per il cessate il fuoco in Palestina, per porre fine al massacro in Ucraina, per impedire che il peso della guerra gravi sulle spalle dei lavoratori, contro la crescente repressione e militarizzazione della società, per il ritiro immediato delle truppe italiane all’estero, fra cui quelle inviate in Libano!

Sviluppiamo una vera e propria lotta per la pace che va portata avanti in stretto legame con gli scioperi e le manifestazioni per le esigenze immediate dei lavoratori, contro le misure reazionarie e fasciste che il governo vuole approvare (es. Ddl 1660).

Sosteniamo l’azione di lotta dei portuali che boicottano le navi di guerra coinvolte nel rifornimento di armi e carburante allo stato sionista israeliano. In ogni protesta operaia e sociale lanciamo le parole d’ordine: Fuori l’Italia dalla NATO, vie le basi di guerra USA e NATO dal nostro paese, coscienti che solo la rivoluzione socialista porterà la pace.

La posizione dell'Italia riguardo all'uso delle forniture militari all'Ucraina...



La Farnesina ha annunciato: "Abbiamo fornito a Kiev assistenza militare, civile e finanziaria. Ora invieremo una seconda batteria SAMP/T per proteggere la popolazione ucraina", ha osservato il Ministro Tajani specificando che "l’Ucraina non ha mai chiesto più aiuto di quello che l’Italia sta già fornendo".

E Giorgia Meloni ha reiterato: "Non c'è nessuna discussione in corso nel governo di autorizzare l'Ucraina a colpire la Russia con missili a lungo
raggio. Per noi è importante che Kiev costruisca le migliori condizioni per un tavolo di pace. Per quanto riguarda il tema dell'autorizzazione di colpire la Russia con missili di lungo raggio chiaramente queste sono decisioni che prendono le singole nazioni, i singoli Paesi che forniscono questi armamenti, anche tenendo in considerazione quelle che sono le loro legislazioni di riferimento, la loro costituzione”.


Difesa antiaerea. Batterie Samp/T fornite all'Ucraina Così si è espressa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni alla stampa al termine del bilaterale a Roma con il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer. "Del resto -ha aggiunto la Meloni- quando Zelensky è venuto in Italia, non più di quindici giorni fa, egli ha detto che "non chiede all'Italia nulla di più di quello che sta già facendo, perché sappiamo che ognuno ha le sue linee guida”.


Roma, 16.09.24 - Keir Starmer e Giorgia Meloni

DICONO CHE NON SIAMO IN UN REGIME FASCISTA

Sarà anche vero, ma chi può negare che in Italia siamo governati da chi non ha mai rinnegato il fascismo?

Che in Europa ci siano Governi ispirati ai valori del fascismo, compreso ovviamente il confinante Governo ucraino?

Che in altri Paesi europei i movimenti che si ispirano a questa ideologia siano comunque molto forti?

Che gli USA auspichino regimi di questa natura perché più facilmente corruttibili (Maduro se ne doveva accorgere e noi no?)?

Quando sento 'sinistroti' italiani fare l'affermazione di cui al titolo sono colto da un dubbio biforcuto: lo dicono per scaramanzia o per adeguarsi ad una moda che dura da più di dieci lustri, il pensiero debole, che ci ha infradiciato il cervello.

Quando la risoluzione del Parlamento Ue equipara nazismo e comunismo, dobbiamo capire che non lo fa per svilire il comunismo, troppo saldo e forte nella sua ideologia, anche filosoficamente rivoluzionaria per risentire di una tale quisquiglia, quindi lo fa al contrario per rivalutare il nazismo, caduto in disgrazia più per la povertà ideologica, che per ragioni storiche.

Infine, i comportamenti del Governo israeliano, pur valutando in tutto il suo peso storico la Shoah, non ci esime, non esime i Governi europei, da un intervento decisivo, armi in pugno contro il sionismo e anche direttamente con un nuovo Tribunale internazionale Militare che catturi, condanni e proceda all'esecuzione senza indugi di Benjamin Netanyahu, o vogliamo lasciare questa incombenza ai nazzismi nascenti ed ad una nuova Shoah?

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