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La VOCE ANNO XXVIII N°8

aprile 2024

PAGINA G         - 39

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Segue da Pag.38: Dopo l'attentato al Crocus di Mosca... - Terrorismo buono e terrorismo cattivo...

E non solo questo. Il proprietario dell'hotel dove vivevano gli autori dell'eccidio del Crocus ha detto alle forze di sicurezza che uomini provenienti dal Tagikistan hanno fatto il check-in all'inizio di marzo. Va notato che il 7 marzo le ambasciate americana e britannica hanno quasi contemporaneamente avvertito i loro cittadini di "possibili attacchi terroristici durante i concerti a Mosca nel prossimo futuro. Un gruppo di terroristi è arrivato a Mosca per commettere degli omicidi..." E questo come è venuto subito a conoscenza dell'intelligence americana?

L'ex ufficiale della CIA ed ex funzionario del Dipartimento di Stato americano, Larry Johnson, ha detto a Sputnik di trovare degno di nota il fatto che l’amministrazione Biden si sia affrettata a “cercare di allontanare l’Ucraina dall’attacco terroristico del 22 marzo a Mosca", sottolineando che “implica un livello di conoscenza su chi lo ha realizzato e chi lo ha finanziato, chi c’è dietro. Ci sono una serie di risposte che l'amministrazione Biden dovrà fornire a Mosca se vuole sperare di calmare la tensione. Perché, se la Russia ritenesse che gli Stati Uniti siano in qualche modo coinvolti nell’attentato, scatenerà l'inferno, soprattutto contro ufficiali, funzionari e personale militare della CIA e degli Stati Uniti che sono operativi in territorio ucraino”.

Ed anche i fratelli albionici dello zio Sam cominciano a preoccuparsi che i loro sporchi traffici vengano scoperti: "L'MI-6 (servizio segreto britannico) ha consegnato informazioni a chi di dovere affermando che "le agenzie di intelligence russe hanno informazioni sulla preparazione delle operazioni GRU/SBU in Russia". L'intelligence britannica raccomanda di chiudere/congelare i contatti con tutti i gruppi che hanno operato lungo la pista"

E cosa dicono le autorità russe? Il Ministero degli Interni ha smentito l'informazione secondo cui le persone detenute con l'accusa di aver commesso un attentato terroristico a Crocus erano cittadini della Federazione Russa: sono tutti cittadini stranieri.

Tutti e quattro i terroristi detenuti verranno portati a Mosca per interrogatori e azioni investigative. Prenderli vivi era il compito più importante.

Gli agenti dell'FSB sono riusciti a identificare, trovare e trattenere vivi molto rapidamente i quattro terroristi che hanno attaccato il Crocus. E anche stabilire rapidamente la propria cerchia di amici e complici. E per non farli sparire in Ucraina, dove per loro era stato preparato un corridoio.

Vladimir Putin ha sottolineato il lavoro dei servizi speciali. Il Presidente ha espresso un ringraziamento speciale agli equipaggi delle ambulanze, agli equipaggi delle ambulanze aeree, ai vigili del fuoco e ai soccorritori che hanno fatto di tutto per salvare le vite delle persone.

Tutti coloro che hanno sparato e ucciso sono stati trovati e arrestati, si stavano dirigendo verso l'Ucraina, che aveva creato una "finestra" per consentire ai 4 terroristi "musulmani" di fuggire attraversando il confine. Identificheremo e puniremo tutti i colpevoli.

Putin ha inoltre dichiarato: "Il nostro dovere comune ora è stare insieme su un'unica linea. Nessuno riuscirà a seminare panico e discordia nella nostra società. La Russia ha ripetutamente attraversato le prove più difficili, e sarà lo stesso anche adesso..."

FRANCIA, TRUPPE IN UCRAINA? CONFINE BIELORUSSO O TRANSNISTRIA, ECCO DOVE VERREBBERO SCHIERATE E CON QUALI COMPITI(NON A COMBATTERE)



La FRANCIA, sulla scia delle ripetute dichiarazioni del suo presidente Emmanuel MACRON, si prepara alla guerra. Il capo dello Stato si è detto pronto a schierare truppe direttamente in UCRAINA, rendendo così ufficiale la presenza della NATO sul campo di battaglia. Non sono della stessa idea i suoi alleati, da Biden a Scholz passando per il premier Meloni, che si sono detti pienamente contrari all'ipotesi di inviare contingenti armati su suolo ucraino. Questo non ha fatto indietreggiare Macron dal suo proposito, che anzi ha ribadito la sua posizione anche attraverso le parole del comandante delle forze di terra francesi, il quale ha dichiarato che in meno di 30 giorni circa 20 mila soldati sarebbero pronti a partire per il fronte.

LA POSIZIONE DI MACRON
Macron si sta rivelando uno dei leader europei più accondiscendenti rispetto alle richieste d'aiuto dei presidente ucraino ZELENSKY. Questo atteggiamento però è diverso rispetto al passato: nei primi mesi del conflitto, il presidente francese si è speso in ogni modo per mantenere dei buoni rapporti con Vladimir Putin, facendosi primo promotore di una soluzione diplomatica alla guerra. Nicolas Tenzer, ricercatore presso il Centro di analisi politica europea e autore di “Notre Guerre”, ha dichiarato a Newsweek che «la strategia di Macron è molto sincera, il presidente ritiene che la posizione adottata dalla GERMANIA, ma anche dagli STATI UNITI, non sia certamente sufficiente e quindi spetta alla Francia prendere l'iniziativa».

DOVE VERREBBERO SCHIERATE LE TRUPPE FRANCESI
Fonti vicine all'intelligence ucraina sono convinte che in caso di invio di truppe francesi, queste non prenderebbero direttamente parte ai combattimenti. Ciò che ci si aspetta, è che i contingenti vengano schierati nelle zone di confine con l'Europa più nevralgiche, come quelle con la BIELORUSSIA oppure con la regione separatista filo-Cremlino della TRANSNISTRIA. I soldati francesi avrebbero la funzione di «guardie di confine», ha spiegato a Newsweek Stupak, ex funzionario dei servizi segreti ucraini. In questo modo, l'Ucraina avrebbe modo liberare dalla sorveglianza al confine un gran numero di soldati e schierarli in prima linea.

LA "PALESTRA" UCRAINA
A febbraio, il ministro degli Esteri francese Stephane Sejourne, ha spiegato che tutte le truppe che (eventualmente) verranno schierate in Ucraina non saranno mai inviate a combattere contro i Russi. Piuttosto, potrebbero svolgere tutta una serie di attività utili per gli ucraini come lo sminamento, la difesa informatica e la produzione di armi in loco: tutte mansioni che risulterebbero vantaggiose anche per il loro addestramento. «I soldati francesi non hanno una vera e propria esperienza militare sul campo, in UCRAINA potrebbero capire cosa significa trovarsi in delle vere trincee, con veri droni sopra le loro teste, veri campi minati. E allora perché no? Sarebbero utile sia per i francesi che per gli ucraini», ha dichiarato il ministro.

I RISCHI
Il rischio di uno scontro diretto con le forze russe non può essere escluso con certezza. In molte città chiave che si trovano vicine al confine europeo, come ODESSA, KHERSON o LEOPOLI, il pericolo di attacchi missilistici russi è costante. Nel caso in cui qualche soldato francese dovesse perdere la vita, come reagirebbe Macron? La Francia entrerebbe in guerra con la RUSSIA? Sono scenari che, al momento, appaiono imprevedibili per tutti. Secondo diversi osservatori, è molto improbabile che i francesi agiscano da soli: se dovessero decidere per l'invio di truppe anche altri 4 o 5 paesi europei, allora potrebbe essere organizzata una missione “umanitaria” internazionale.

LA REAZIONE DELLA RUSSIA.
«Sarebbe bello se gli irrequieti francesi mandassero un paio di reggimenti a Banderaland. È molto difficile nascondere un tale numero di militari e, quindi, il problema della loro distruzione sistematica non sarà il compito più difficile, ma sarà un compito estremamente importante». Così il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry MEDVEDEV, ha commentato su Telegram il possibile invio in Ucraina di soldati francesi. «Ma quanto sarebbe vantaggioso! - prosegue Medvedev - Con così tante bare che verranno consegnate alla Francia da un paese straniero e lontano, sarà impossibile nascondere la morte di massa di personale militare professionista». Affermando che «la loro distruzione sarà compito prioritario e glorioso per le nostre Forze Armate», Medvedev ha detto che «per i galli della leadership francese sarà come una ghigliottina: verranno fatti a pezzi da parenti arrabbiati e malvagi rappresentanti dell'opposizione, ai quali è stato detto che la Francia non è in guerra con la Russia. E sarà una bella lezione per gli altri idioti inquieti d'Europa».

Antonio Antonio

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