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La VOCE ANNO XXVIII N°8 | aprile 2024 | PAGINA A - 33 |
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L’attentato di Mosca e il dilagare dei venti di guerraTutti i Governi e i media occidentali si sono affrettati a sostenere e confermare la versione che è stata l’organizzazione fondamentalista islamica ISIS a eseguire l’orribile attentato di Mosca e ha respinto come infondate le tesi dei servizi di sicurezza russi e dello stesso presidente Putin secondo cui dietro l’attentato ci sarebbe il servizio segreto ucraino GUR in collegamento con la CIA statunitense e il servizio segreto inglese MI6. Sono state citate misteriose fonti anonime del Cremlino che smentirebbero il coinvolgimento ucraino e occidentale e si è persino preso spunto da una frase del presidente bielorusso Lukashenko che in realtà non smentiva nulla. I quattro terroristi arrestati, rei confessi, provengono dal Tagikistan, Stato musulmano dell’Asia centrale confinante con l’Afghanistan, e i loro complici provengono in buona parte anche essi da aree e Stati di prevalente fede musulmana. Tuttavia la rivendicazione dell’ISIS non esclude affatto il coinvolgimento di servizi segreti e ambienti occidentali ed ucraini. In particolare gli USA si sono sempre serviti di organizzazioni di fondamentalisti islamici e mercenari provenienti da aree musulmane per destabilizzare Stati considerati ostili ai loro interessi. Il gioco è simile a quello usato in Italia nel secolo scorso di utilizzare manovalanza fascista per compiere attentati nell’ambito di una strategia del terrore tesa a colpire la sinistra. Molti ricordano il ruolo giocato da Al Qaida, diretta da un certo Bin Laden, per destabilizzare il Governo di sinistra in Afghanistan e combattere i Sovietici accorsi in suo aiuto. Allora Bin Laden era ufficialmente sul libro paga della CIA, prima di rivoltarsi contro i suoi stessi protettori e diventare il nemico pubblico numero uno. I più informati si ricorderanno anche delle foto che ritraevano l’importante senatore statunitense McCain, inviato in missione in Medio Oriente, che lo ritraevano in cordiali colloqui con i capi dell’ISIS e di altri capi di organizzazioni terroristiche siriane come Al Nusra. In quel caso queste organizzazioni avevano il compito di destabilizzare il Governo laico e socialista del presidente Assad in Siria. Ed infatti subito iniziarono |
sanguinosi attentati e attacchi a Damasco. La stessa operazione è stata fatta in Libia armando fanatici islamisti per abbattere il Governo laico di Gheddafi con l’aiuto dei bombardamenti della NATO. Recentemente è stata segnalata la presenza di esponenti e gruppi fondamentalisti siriani e ceceni in Ucraina, dove combattono dalla parte del Governo di Kiyv. Più recentemente nel massimo momento di tensione tra l’Iran, Israele e USA, a guerra di Gaza già iniziata, ecco che ricompare l’ISIS con un grande attentato a Kerman in Iran. L’attentato di Mosca è avvenuto in concomitanza di un grande aumento di tensione tra Russia e NATO e subito dopo la prevista schiacciante vittoria elettorale di Putin. Anzi probabilmente l’attentato doveva avvenire anche prima in concomitanza con il concerto di un famoso cantante sostenitore di Putin, ma poi è stato rimandato ad un giorno più tranquillo con più ridotte misure di sicurezza. Il minimo che si possa dire è che gli attentati dell’ISIS sono sempre molto tempestivi. Inquietante il fatto che già nella notte tra 7 e 8 marzo le ambasciate statunitense e britannica avevano preannunciato attentati, invitando i connazionali a non frequentare luoghi pubblici, ed in particolare sale da concerto. In parallelo a questi tentativi di destabilizzazione (attuati anche con contemporanei attacchi da terra e missilistici sul territorio russo), si è scatenata la foga guerrafondaia dei rappresentanti dell’Unione Europea, Ursula Von der Leyen, Borrell, Michel che parlano di prepararsi alla guerra e aumentare l’invio di armi all’Ucraina, mentre Macron parla addirittura di inviare truppe e i circoli guerrafondai tedeschi spingono per inviare missili a lunga gittata in grado di colpire Mosca. Venti di guerra provengono anche dall’altro scacchiere di crisi, dove gli Israeliani non si limitano a bombardare ospedali e civili a Gaza e negare l’accesso dei generi di prima necessità per portarli alla fame e alle malattie in un crescendo genocida, ma bombardano anche ripetutamente in Siria spingendosi fino ad Aleppo. La Russia ha fatto sapere che ciò è inammissibile, e quindi le due guerre rischiano di fondersi. I venti di guerra infuriano e bisogna ringraziare il sangue freddo di Putin se finora la crisi non ha superato il limite, ma l’olocausto nucleare è sempre dietro l’angolo. Roma, 29 marzo 2024, Vincenzo Brandi
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