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La VOCE ANNO XXVI N°2

ottobre 2021

PAGINA 1         - 21

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si compieva ventisei anni fa il più recente episodio di pulizia etnica in un territorio dell'attuale unione europea. i registi di quel crimine non hanno mai pagato per le loro colpe, bensì, viceversa, alla croazia etnicamente ripulita la nato e la unione europea hanno steso il tappeto rosso in funzione anti-serba e anti-russa. riportiamo di seguito un recente articolo (fonte: https://www.balcanicaucaso.org/aree/croazia/sulla-strada-per-knin-dopo-la-tempesta-212186 ) nel quale si rievoca ciò che successe, con particolare riferimento al ruolo infame giocato dal clero cattolico. krajina, distruzione ( archivio operazione colomba ). sulla strada per knin, dopo la tempesta. 26 anni fa l'esercito croato con l'operazione tempesta (oluja) riconquistava la krajina. circa 200mila civili serbi di croazia furono costretti alla fuga, vennero commessi uccisioni e crimini di guerra. mauro barisone, era lì come volontario dell'operazione colomba. 05/08/2021 - nicole corritore. quando e perché hai deciso di fare il volontario in ex jugoslavia e dove hai operato? ero stato in quei luoghi prima della guerra, come ho già raccontato in un mio blog, nell'agosto 1990. ero andato a scalare con amici a starigrad-paklenica, nel parco naturale omonimo, e mi aveva colpito l'eccezionale gentilezza della famiglia che ci aveva ospitato. nel 1991, ai tg hanno cominciato a parlare di guerra e mi è venuta in mente quella famiglia. ho cominciato a chiedermi come stessero, cosa fosse loro successo... un giorno, leggendo un articolo di giornale ho scoperto che c’erano dei gruppi di volontari italiani che portavano aiuti alle popolazioni, soprattutto ai bambini, colpite dalla guerra in croazia. e così, per quanto io fossi molto lontano dal mondo del
volontariato e della cooperazione internazionale, ho pensato che forse potevo fare qualcosa pure io. dal 1991, con “operazione colomba” - corpo nonviolento di pace della associazione comunità papa giovanni xxiii - ho operato nel campo profughi di punta skala a nord-ovest di zara. era un ex villaggio turistico con bungalow che accoglieva sfollati croati provenienti per lo più dalla krajina, dove dormivano anche militari croati provenienti dal vicino fronte con l’autoproclamata repubblica serba di krajina [proclamata il 12 maggio 1991 dai serbi di croazia, con centro di potere a knin, mai riconosciuta a livello internazionale, ndr] situato appena sopra zara. un giorno ho detto ad ana markulin, della caritas locale, che volevo fare di più e che il mio comune, loano, avrebbe sostenuto la permanenza di alcuni bambini in italia per farli stare, almeno per brevi periodi, fuori dal campo profughi. mi ha proposto di coinvolgere i bambini del villaggio di posedarje, a 30 km da zara nei pressi di maslenica, anch’esso sulla linea del fronte tra l’esercito croato e l'svk (srpska vojska krajine – esercito della repubblica serba di krajina) separati solo da una striscia di mare denominato “karinsko more”. e così, dal 1994 ho cominciato a frequentare posedarje nell’ambito di una specie di gemellaggio con loano. tra il ‘94 e il ‘95 ho fatto la spola tra italia e posedarje, trasportando aiuti e beni di prima necessità donati principalmente dalle famiglie loanesi, oltre che da amici e parenti, che d'estate ospitavano i bambini nelle proprie case. durante la riunione settimanale con queste famiglie specificavo le esigenze del momento (cibo, libri, quaderni, vestiti etc.) che poi loro reperivano. poi con furgone o camion partivamo, praticamente ogni venerdì, per fare ritorno di domenica o lunedì con viaggi infiniti. il rapporto nato tra i bambini e alcune di queste famiglie italiane è stato talmente forte che è proseguito anche dopo la guerra: alcune hanno proseguito a offrire un sostegno economico, altre si sono occupati di sostenerne gli studi. il rapporto dura tutt’ora, con scambio reciproco di visite tra italia e croazia. dov’eri il 5 agosto del 1995, quando l’esercito hv, con l’operazione tempesta (oluja) partita il giorno prima, riprendeva knin? durante l’oluja io e i bambini eravamo appena tornati a posedarie, che era oltretutto uno dei punti da cui partivano i militari dell’esercito croato per entrare nel territorio della krajina. per due anni, nelle estati '94 e '95, ho portato a loano 60 bambini. durante il giorno venivano accolti nella struttura “campo solare” offerta dal comune, un centro estivo dove i bambini residenti hanno la spiaggia, la mensa, giochi organizzati, etc. la sera andavano a stare da famiglie loanesi che avevo selezionato. la cosa brutta è che nel ‘95 sono stati in italia fino al 1° agosto, e tornati a posedarje si sono trovati in piena operazione tempesta... ..segue ./.
Si compieva ventisei anni fa il più recente episodio di pulizia etnica in un territorio dell'attuale Unione Europea. I registi di quel crimine non hanno mai pagato per le loro colpe, bensì, viceversa, alla Croazia etnicamente ripulita la NATO e la Unione Europea hanno steso il tappeto rosso in funzione anti-serba e anti-russa.
Riportiamo di seguito un recente articolo (fonte: https://www.balcanicaucaso.org/aree/Croazia/Sulla-strada-per-Knin-dopo-la-Tempesta-212186 ) nel quale si rievoca ciò che successe, con particolare riferimento al ruolo infame giocato dal clero cattolico.


Krajina, distruzione ( Archivio Operazione Colomba )

 

Sulla strada per Knin, dopo la Tempesta

 

26 anni fa l'esercito croato con l'operazione Tempesta (Oluja) riconquistava la Krajina. Circa 200mila civili serbi di Croazia furono costretti alla fuga, vennero commessi uccisioni e crimini di guerra. Mauro Barisone, era lì come volontario dell'Operazione Colomba

05/08/2021 -  Nicole Corritore

 

Quando e perché hai deciso di fare il volontario in ex Jugoslavia e dove hai operato?

Ero stato in quei luoghi prima della guerra, come ho già raccontato in un mio blog, nell'agosto 1990. Ero andato a scalare con amici a Starigrad-Paklenica, nel parco naturale omonimo, e mi aveva colpito l'eccezionale gentilezza della famiglia che ci aveva ospitato. Nel 1991, ai TG hanno cominciato a parlare di guerra e mi è venuta in mente quella famiglia. Ho cominciato a chiedermi come stessero, cosa fosse loro successo...

Un giorno, leggendo un articolo di giornale ho scoperto che c’erano dei gruppi di volontari italiani che portavano aiuti alle popolazioni, soprattutto ai bambini, colpite dalla guerra in Croazia. E così, per quanto io fossi molto lontano dal mondo del

volontariato e della cooperazione internazionale, ho pensato che forse potevo fare qualcosa pure io.

Dal 1991, con “Operazione Colomba” - Corpo Nonviolento di Pace della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII - ho operato nel campo profughi di Punta Skala a nord-ovest di Zara. Era un ex villaggio turistico con bungalow che accoglieva sfollati croati provenienti per lo più dalla Krajina, dove dormivano anche militari croati provenienti dal vicino fronte con l’autoproclamata Repubblica serba di Krajina [proclamata il 12 maggio 1991 dai serbi di Croazia, con centro di potere a Knin, mai riconosciuta a livello internazionale, ndr] situato appena sopra Zara.

Un giorno ho detto ad Ana Markulin, della Caritas locale, che volevo fare di più e che il mio comune, Loano, avrebbe sostenuto la permanenza di alcuni bambini in Italia per farli stare, almeno per brevi periodi, fuori dal campo profughi. Mi ha proposto di coinvolgere i bambini del villaggio di Posedarje, a 30 km da Zara nei pressi di Maslenica, anch’esso sulla linea del fronte tra l’esercito croato e l'SVK (Srpska Vojska Krajine – Esercito della Repubblica serba di Krajina) separati solo da una striscia di mare denominato “Karinsko more”. E così, dal 1994 ho cominciato a frequentare Posedarje nell’ambito di una specie di gemellaggio con Loano.

Tra il ‘94 e il ‘95 ho fatto la spola tra Italia e Posedarje, trasportando aiuti e beni di prima necessità donati principalmente dalle famiglie loanesi, oltre che da amici e parenti, che d'estate ospitavano i bambini nelle proprie case. Durante la riunione settimanale con queste famiglie specificavo le esigenze del momento (cibo, libri, quaderni, vestiti etc.) che poi loro reperivano. Poi con furgone o camion partivamo, praticamente ogni venerdì, per fare ritorno di domenica o lunedì con viaggi infiniti. Il rapporto nato tra i bambini e alcune di queste famiglie italiane è stato talmente forte che è proseguito anche dopo la guerra: alcune hanno proseguito a offrire un sostegno economico, altre si sono occupati di sostenerne gli studi. Il rapporto dura tutt’ora, con scambio reciproco di visite tra Italia e Croazia.

 

Dov’eri il 5 agosto del 1995, quando l’esercito HV, con l’Operazione Tempesta (Oluja) partita il giorno prima, riprendeva Knin?

Durante l’Oluja io e i bambini eravamo appena tornati a Posedarie, che era oltretutto uno dei punti da cui partivano i militari dell’esercito croato per entrare nel territorio della Krajina. Per due anni, nelle estati '94 e '95, ho portato a Loano 60 bambini. Durante il giorno venivano accolti nella struttura “Campo solare” offerta dal Comune, un centro estivo dove i bambini residenti hanno la spiaggia, la mensa, giochi organizzati, etc. La sera andavano a stare da famiglie loanesi che avevo selezionato. La cosa brutta è che nel ‘95 sono stati in Italia fino al 1° agosto, e tornati a Posedarje si sono trovati in piena operazione Tempesta...

..segue ./.

  P R E C E D E N T E   

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