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La VOCE 2103

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La VOCE ANNO XXIII N°7

marzo 2021

PAGINA 3         - 23

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segue da pag.22: le fabbriche delle menzogne, ennesima puntata. claudia cernigoi. 14.2.2021. le fabbriche delle menzogne, ennesima puntata. i "bambini" infoibati dagli jugoslavi. una delle più importanti fabbriche di menzogne sulla storia del confine orientale è indiscutibilmente il quotidiano il giornale (non a caso ospita spesso gli interventi di fausto biloslavo, specialista in materia). alcuni giorni fa è comparso un articolo particolarmente odioso, perché parla di "bambini infoibati", a firma di tale simona sardi, presentata come "giornalista investigativa" (veramente di questa signora abbiamo letto che "vive tra roma, firenze e verona ed è una giornalista che si occupa di infanzia e di problemi legati al mondo delle donne. il suo secondo mestiere è scri... anzi creare libri per bambini!", il che è, per carità, bello buono e sacrosanto, ma giornalismo investigativo è altro). come abbia investigativo la collega sardi non è dato sapere, ma fin dall'inizio, quando definisce "bambini" la fascia d'età da 0 a 17 anni, la sua "investigazione" ci sembra poco seria: dopo i 14 anni non si è più "bambini", e inoltre al tempo della guerra andavano a combattere anche i sedicenni. senza entrare nel merito di tutti i nomi citati (che ci sembrano tratti dalle solite, trite e ritrite, pubblicazioni propagandistiche che continuano a citarsi a vicenda), che richiedono uno studio specifico, vogliamo però segnalarne alcuni che dimostrano come questo tipo di "ricostruzione" storica sia in realtà solo l'ennesimo modo di fare disinformazione, in maniera anche piuttosto squallida, dato che si vuole far presa sui sentimenti che portano a (giustamente) condannare come infamie l'uccisione di bambini e ragazzi. ma tra i "bambini" indicati da sardi come infoibati c'è anche il diciassettenne triestino vinicio bressanutti. il quale effettivamente è stato trovato morto nel fous di balancetta, una cavità naturale nei pressi di travesio (attuale provincia di pordenone), quindi della sua morte difficilmente si possono ritenere responsabili i "partigiani titini" che non sono mai arrivati oltre il tagliamento. bressanutti, oltretutto, è stato ucciso nel 1944, presumibilmente da partigiani del luogo, dato che vestiva la divisa della landschutz, cioè la milizia germanica (neanche la divisa della mdt, che era la formazione collaborazionista italiana). insomma, il "bambino" bressanutti è stato ammazzato nel corso della guerra in quanto militare nazista. (inserisco un commento per fatto personale: dei morti recuperati dal fous di balancetta ho parlato diffusamente nel mio libro "operazione plutone", uscito due anni fa: se si leggesse quello che scrivo invece di tacciarmi di "negazionista" senza entrare nel merito delle mie ricerche, qualcuno potrebbe evitare di fare figuracce barbine, ma tant'è). il secondo caso è ancora più mistificante: altri "bambini" vittime degli jugoslavi sarebbero, secondo sardi, i fratelli piesz, aurelio di 17 anni ed eva di 15, uccisi dai "titini" a fiume. in realtà aurelio piesz era nato nel 1919, quindi di anni ne aveva 26, ed era il tenente a capo del presidio di rupa, lungo la strada per fiume; il 30/4/44 un'operazione congiunta nazifascista, cui partecipò anche piesz, al comando del suo reparto, attaccò ed incendiò, radendolo praticamente al suolo, il villaggio di lipa: vennero distrutte 87 case e 85 tra stalle e capanne, fu lasciata in piedi solo la chiesa, ma le persone che cercarono di rifugiarvisi furono massacrate come le altre. i morti totali furono 269, di cui 96 bambini, il più piccolo dei quali aveva sette mesi (nella foto un'immagine del massacro). da una testimonianza raccolta dal professor samo pahor risulta che mentre i nazifascisti incendiavano le case, un bambino di pochi anni si sarebbe diretto verso il tenente piesz, che era conosciuto nel villaggio, per cercare protezione: ma piesz lo avrebbe gettato nella casa che stava bruciando. piesz fu arrestato a trieste nel maggio '45 dagli jugoslavi: fu processato e condannato a morte, impiccato il 31 maggio al bivio di rupa. della sorella quindicenne, che sarebbe stata arrestata con lui (questo secondo l'albo dei caduti della rsi), non sappiamo nulla, e nulla possiamo dire. ma rimane lo squallore di questa ennesima manovra di propaganda mistificatoria, cui si è prestata una giornalista evidentemente priva di quella deontologia professionale che prevede che le notizie debbano essere verificate prima di essere pubblicate. --- 4) documentazione multimediale. *** il giorno del ricordo, 10 febbraio. intervento di claudia cernigoi (9.2.2021). -le "più complesse vicende del confine orientale" che non si ricordano. -la differenza tra storia e memoria. -si può parlare di un "fenomeno" delle foibe"? -quanti furono gli "infoibati"? -perché non si parla di "titini" invece che di "esercito jugoslavo"? -il caso di basovizza. -il paradosso della memoria condivisa. video: https://www.youtube. *** e allora le foibe? intervista ad andrea martocchia - contropiano del 05/02/21. intervista a andrea martocchia -segretario coordinamento nazionale per la jugoslavia - intervista a cura di chiara ferronato del settimanale di contropiano del 05/02/21 (link alla puntata del settimanale: https://youtu.be/​). video: https://youtu.be/. *** atti della conferenza-dibattito . con la partecipazione di claudia cernigoi e rappresentanti della sinistra antifascista di croazia e serbia: registrazione audio integrale / slides della presentazione di a. martocchia / testi degli interventi di srp, ks, nkpj / galleria fotografica:
http://www.cnj.it/home/it/. operazione foibe. a che punto siamo con la diffamazione della resistenza e la deriva revisionista-rovescista in italia e in europa? bologna, giovedì 6 febbraio 2020. presso la sala "benjamin" del centro sociale della pace, via del pratello 53. * audio integrale della iniziativa: http://www.cnj.it/. * programma: conferenza. – andrea martocchia – segretario del coordinamento nazionale per la jugoslavia – introduce sulle implicazioni della istituzione del "giorno del ricordo" (10 febbraio) in dialogo con claudia cernigoi [presentazione pdf 6mb] [audio dal minuto 00m00s]. – claudia cernigoi – saggista e giornalista, collaboratrice del sito diecifebbraio.info – presenta il suo libro "operazione plutone", sugli "infoibati" nel carso triestino, e commenta sulle identità di "infoibati" e "infoibatori" [audio dal minuto 34m45s]. – davor rakić – responsabile dei mladi socijalisti, organizzazione giovanile del partito socialista dei lavoratori della croazia (srp) – interviene sul tema del revisionismo storico nella croazia (presidente di turno della unione europea) [testo] [audio dal minuto 63m00s]. segue dibattito con interventi di rappresentanti della sinistra antifascista della serbia: – dragan ivić dei komunisti srbije (serbia) [tekst na sh-om] [audio dal minuto 79m00s]. – dušan milenković – lega della gioventù comunista di jugoslavia (skoj, organizzazione giovanile del nkpj, serbia) [text in en / na sh-om] [audio in en / in it / starts at 86m20s]. – dibattito: primoz da trieste, gabriele di noi restiamo. presentazione del film: [audio dal minuto 107m58s]. proiezione del film "occupazione in 26 quadri" di lordan zafranović ("okupacija u 26 slika" – rfs di jugoslavia, 1978, 112mn, v.o. sottotitolata. film non adatto ai minori). si vedano anche la locandina-manifesto e altre informazioni alla pagina di annuncio della iniziativa. evento facebook.
Segue da Pag.22: LE FABBRICHE DELLE MENZOGNE, ennesima puntata. 

Claudia Cernigoi

14.2.2021

LE FABBRICHE DELLE MENZOGNE, ennesima puntata. 


I "bambini" infoibati dagli Jugoslavi

Una delle più importanti fabbriche di menzogne sulla storia del confine orientale è indiscutibilmente il quotidiano Il Giornale (non a caso ospita spesso gli interventi di Fausto Biloslavo, specialista in materia).
Alcuni giorni fa è comparso un articolo particolarmente odioso, perché parla di "bambini infoibati", a firma di tale Simona Sardi, presentata come "giornalista investigativa" (veramente di questa signora abbiamo letto che "vive tra Roma, Firenze e Verona ed è una giornalista che si occupa di infanzia e di problemi legati al mondo delle donne. Il suo secondo mestiere è scri... anzi creare libri per bambini!", il che è, per carità, bello buono e sacrosanto, ma giornalismo investigativo è altro).
Come abbia investigativo la collega Sardi non è dato sapere, ma fin dall'inizio, quando definisce "bambini" la fascia d'età da 0 a 17 anni, la sua "investigazione" ci sembra poco seria: dopo i 14 anni non si è più "bambini", e inoltre al tempo della guerra andavano a combattere anche i sedicenni.
Senza entrare nel merito di tutti i nomi citati (che ci sembrano tratti dalle solite, trite e ritrite, pubblicazioni propagandistiche che continuano a citarsi a vicenda), che richiedono uno studio specifico, vogliamo però segnalarne alcuni che dimostrano come questo tipo di "ricostruzione" storica sia in realtà solo l'ennesimo modo di fare disinformazione, in maniera anche piuttosto squallida, dato che si vuole far presa sui sentimenti che portano a (giustamente) condannare come infamie l'uccisione di bambini e ragazzi.
Ma tra i "bambini" indicati da Sardi come infoibati c'è anche il diciassettenne triestino Vinicio Bressanutti. Il quale effettivamente è stato trovato morto nel Fous di Balancetta, una cavità naturale nei pressi di Travesio (attuale provincia di Pordenone), quindi della sua morte difficilmente si possono ritenere responsabili i "partigiani titini" che non sono mai arrivati oltre il Tagliamento. Bressanutti, oltretutto, è stato ucciso nel 1944, presumibilmente da partigiani del luogo, dato che vestiva la divisa della Landschutz, cioè la milizia germanica (neanche la divisa della MDT, che era la formazione collaborazionista italiana). Insomma, il "bambino" Bressanutti è stato ammazzato nel corso della guerra in quanto militare nazista. 
(Inserisco un commento per fatto personale: dei morti recuperati dal Fous di Balancetta ho parlato diffusamente nel mio libro "Operazione Plutone", uscito due anni fa: se si leggesse quello che scrivo invece di tacciarmi di "negazionista" senza entrare nel merito delle mie ricerche, qualcuno potrebbe evitare di fare figuracce barbine, ma tant'è).
Il secondo caso è ancora più mistificante: altri "bambini" vittime degli Jugoslavi sarebbero, secondo Sardi, i fratelli Piesz, Aurelio di 17 anni ed Eva di 15, uccisi dai "titini" a Fiume.
In realtà Aurelio Piesz era nato nel 1919, quindi di anni ne aveva 26, ed era il tenente a capo del presidio di Rupa, lungo la strada per Fiume; il 30/4/44 un'operazione congiunta nazifascista, cui partecipò anche Piesz, al comando del suo reparto, attaccò ed incendiò, radendolo praticamente al suolo, il villaggio di Lipa: vennero distrutte 87 case e 85 tra stalle e capanne, fu lasciata in piedi solo la chiesa, ma le persone che cercarono di rifugiarvisi furono massacrate come le altre. I morti totali furono 269, di cui 96 bambini, il più piccolo dei quali aveva sette mesi (nella foto un'immagine del massacro). 
Da una testimonianza raccolta dal professor Samo Pahor risulta che mentre i nazifascisti incendiavano le case, un bambino di pochi anni si sarebbe diretto verso il tenente Piesz, che era conosciuto nel villaggio, per cercare protezione: ma Piesz lo avrebbe gettato nella casa che stava bruciando.
Piesz fu arrestato a Trieste nel maggio '45 dagli Jugoslavi: fu processato e condannato a morte, impiccato il 31 maggio al bivio di Rupa. Della sorella quindicenne, che sarebbe stata arrestata con lui (questo secondo l'Albo dei caduti della RSI), non sappiamo nulla, e nulla possiamo dire. 
Ma rimane lo squallore di questa ennesima manovra di propaganda mistificatoria, cui si è prestata una giornalista evidentemente priva di quella deontologia professionale che prevede che le notizie debbano essere verificate prima di essere pubblicate.



--- 4) DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE



*** IL GIORNO DEL RICORDO, 10 FEBBRAIO. Intervento di Claudia Cernigoi (9.2.2021)
-Le "più complesse vicende del confine orientale" che non si ricordano.
-La differenza tra storia e memoria.
-Si può parlare di un "fenomeno" delle foibe"?
-Quanti furono gli "infoibati"?
-Perché non si parla di "titini" invece che di "esercito jugoslavo"?
-Il caso di Basovizza.
-Il paradosso della memoria condivisa.
VIDEO: https://www.youtube.



*** E ALLORA LE FOIBE? Intervista ad Andrea Martocchia - Contropiano del 05/02/21

Intervista a Andrea Martocchia -segretario Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - intervista a cura di Chiara Ferronato del settimanale di Contropiano del 05/02/21 (Link alla puntata del settimanale: https://youtu.be/​ )

VIDEO: https://youtu.be/



*** Atti della conferenza-dibattito 

con la partecipazione di Claudia Cernigoi e rappresentanti della sinistra antifascista di Croazia e Serbia: Registrazione audio integrale / Slides della presentazione di A. Martocchia / Testi degli interventi di SRP, KS, NKPJ / Galleria fotografica:

http://www.cnj.it/home/it/



OPERAZIONE FOIBE. 
A che punto siamo con la diffamazione della Resistenza e la deriva revisionista-rovescista in Italia e in Europa?

Bologna, giovedì 6 febbraio 2020
presso la sala "Benjamin" del Centro sociale della Pace, Via del Pratello 53



* AUDIO integrale della iniziativa: http://www.cnj.it/


* PROGRAMMA:

Conferenza

– Andrea Martocchia – segretario del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia – introduce sulle implicazioni della istituzione del "Giorno del Ricordo" (10 Febbraio) in dialogo con Claudia Cernigoi [PRESENTAZIONE PDF 6MB] [AUDIO dal minuto 00m00s]

– Claudia Cernigoi – saggista e giornalista, collaboratrice del sito Diecifebbraio.info – presenta il suo libro "OPERAZIONE PLUTONE", sugli "infoibati" nel Carso triestino, e commenta sulle identità di "infoibati" e "infoibatori" [AUDIO dal minuto 34m45s]

– Davor Rakić – responsabile dei Mladi Socijalisti, organizzazione giovanile del Partito Socialista dei Lavoratori della Croazia (SRP) – interviene sul tema del revisionismo storico nella Croazia (presidente di turno della Unione Europea) [TESTO] [AUDIO dal minuto 63m00s]

segue Dibattito con interventi di rappresentanti della sinistra antifascista della Serbia:

– Dragan Ivić dei Komunisti Srbije (Serbia) [TEKST na SH-om] [AUDIO dal minuto 79m00s]
– Dušan Milenković – 
Lega della Gioventù Comunista di Jugoslavia (SKOJ, organizzazione giovanile del NKPJ, Serbia) [TEXT in EN / na SH-om] [AUDIO in EN / in IT / starts at 86m20s]

– Dibattito: Primoz da Trieste, Gabriele di Noi Restiamo. Presentazione del film: [AUDIO dal minuto 107m58s]

Proiezione del film "OCCUPAZIONE IN 26 QUADRI" di Lordan Zafranović ("Okupacija u 26 slika" – RFS di Jugoslavia, 1978, 112mn, v.o. sottotitolata. Film non adatto ai minori)


Si vedano anche la locandina-manifesto e altre informazioni alla pagina di annuncio della iniziativa

evento facebook



  P R E C E D E N T E   

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