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La VOCE 2101

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La VOCE ANNO XXIII N°5

gennaio 2021

PAGINA         - 41

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notemusicali. segue da parte seconda - 5. risoluzione musicale. sistema tonale, modale e post-tonale. il sistema tonale occidentale è basato su due modi o generi di scale, la scala maggiore e la scala minore. valorizzando i molteplici rapporti armonici e la complessa rete di relazioni lineari e polifoniche si genera una melodia, che sfrutta il potenziale di tensione o di appagamento che genera ogni singola nota di un brano musicale, o una analoga interazione dovuta allo sviluppo armonico, ossia alla successione di accordi che la sottende (vedi al paragrafo armonia musicale). qui si esaminano le tonalità e la relazione funzionale fra accordi, cadenza e modulazione. accordi. l’accordo è un insieme di almeno tre note suonate contemporaneamente. come già ricordato, l'intervallo di quinta giusta è un intervallo naturale 'perfetto', ma se i due suoni sono eseguiti contemporaneamente al nostro orecchio risultano per così dire 'vuoti', pertanto una tale esecuzione è tassativamente vietata dalle regole dell'armonia (sempre salvo eccezioni), mentre invece l'introduzione di un intervallo di terza da entrambi i suoni suddetti rende completa armonicamente la sonorità risultante: un esempio potrebbe essere l'accordo do mi sol, realizzandosi un intervallo di terza maggiore fra il do e il mi e di terza minore tra il mi e il sol, nell'intervallo di quinta giusta tra il do e il sol, nella scala di dom. nella tonalità minore l'accordo sarebbe stato invece formato da una terza minore tra il do e il mib più una terza maggiore tra il mib e il sol, nell'intervallo di quinta giusta tra do e sol, nella scala di dom (che contempla due bemolli, essendo ricavata dalla tonalità di mibm scendendo di una terza minore). gli accordi che non coincidono con un intervallo di quinta giusta possono essere di quinta diminuita formata da due intervalli di terza minore o di quinta eccedente formata da due intervalli di terza maggiore. ricordiamo che esistono solo due modalità di scale diatoniche, la modalità maggiore e quella minore, e che quindi, essendo 12 le note della scala temperata vi saranno 12 scale in modalità maggiore più 12 scale in modalità minore e quindi complessivamente 24 diverse scale. ricordiamo ancora che nella successione delle scale, via via con più alterazioni (diesis o bemolli) si procede di quinta in quinta (abbiamo già visto il cerchio sul quale sono disegnate le diverse tonalità con
le relative alterazioni). essendoci degli accordi che sono formalmente identici in più di una tonalità la loro denominazione sarà stabilita dalla tonalità in cui ci troviamo (e spesso sono usati dai compositori per passare da una tonalità ad un'altra: il principio per cui tonalità diverse condividono alcuni accordi è alla base del meccanismo della modulazione, come vedremo più avanti): ad esempio l'accordo sol si re può essere un accordo di v grado nella tonalità di dom, oppure un accordo di i grado nella tonalità di solm, oppure un accordo di iv grado nella tonalità di rem. nella scrittura musicale la tonalità è indicata graficamente in partitura dal numero di alterazioni (diesis o bemolli) segnalate all’inizio del pentagramma, dopo la chiave musicale. ad esempio, come nessuna alterazione in armatura di chiave segnala tanto la tonalità di do maggiore che di la minore, così un fa diesis in armatura di chiave segnala tanto la tonalità di sol maggiore che di mi minore, e così via, secondo il seguente schema: nella scala maggiore gli accordi principali sono quelli di tonica (i grado), dominante (v grado) e sottodominante (iv grado), mentre accordi secondari sono di sopratonica (ii grado), mediana (iii grado) e sopradominante (vi grado). l'accordo di diminuita è fatto sulla sensibile (vii grado). nelle tonalità minori, non essendoci la tensione cadenzale della sensibile è più difficile stabilire delle priorità. per ovviare a questo inconveniente, si sono introdotte alterazioni sul vii grado (scala minore armonica) o sul vi e vii grado ascendente (scala minore melodica). cadenza. la cadenza è una successione armonica che dà un senso di ‘risoluzione’ alla frase musicale. nella sua forma detta ‘perfetta’ consiste nel passaggio dall’accordo di dominante all’accordo di tonica. l’accordo di dominante è indispensabile per la determinazione della tonalità di una composizione, perché la sua sonorità prefigura appunto un ritorno sull’accordo di tonica, cioè ‘tende’ alla tonica. ciò accade in quanto l’accordo di dominante contiene due suoni essenziali all’identificazione della struttura tonale: la dominante e la sensibile della scala. nel caso della tonalità di do maggiore l’accordo sul v grado è sol si re. la nota dominante (il sol, quinto grado della scala di do), essendo ad intervallo di quinta dalla tonica è sommamente consonante con essa, dunque si ‘armonizza’ con la tonica, mentre la sensibile (il si, settimo grado della scala di do), Questo basilare passaggio accordale (tonica-dominante-tonica) costituisce il percorso essenziale e minimo dell’armonia tonale, che garantisce acusticamente una successione di riposo-tensione-riposo.

NOTEMUSICALI

Segue da PARTE SECONDA - 5

RISOLUZIONE MUSICALE

Sistema tonale, modale e post-tonale
Il sistema tonale occidentale è basato su due modi o generi di scale, la scala maggiore e la scala minore.
Valorizzando i molteplici rapporti armonici e la complessa rete di relazioni lineari e polifoniche si genera una melodia, che sfrutta il potenziale di tensione o di appagamento che genera ogni singola nota di un brano musicale, o una analoga interazione dovuta allo sviluppo armonico, ossia alla successione di accordi che la sottende (vedi al paragrafo ARMONIA MUSICALE).
Qui si esaminano le tonalità e la relazione funzionale fra accordi, cadenza e modulazione.

Accordi
L’accordo è un insieme di almeno tre note suonate contemporaneamente.
Come già ricordato, l'intervallo di quinta giusta è un intervallo naturale 'perfetto', ma se i due suoni sono eseguiti contemporaneamente al nostro orecchio risultano per così dire 'vuoti', pertanto una tale esecuzione è tassativamente vietata dalle regole dell'armonia (sempre salvo eccezioni), mentre invece l'introduzione di un intervallo di terza da entrambi i suoni suddetti rende completa armonicamente la sonorità risultante: un esempio potrebbe essere l'accordo DO MI SOL, realizzandosi un intervallo di terza maggiore fra il DO e il MI e di terza minore tra il MI e il SOL, nell'intervallo di quinta giusta tra il DO e il SOL, nella scala di DOM.
Nella tonalità minore l'accordo sarebbe stato invece formato da una terza minore tra il DO e il MIb più una terza maggiore tra il MIb e il SOL, nell'intervallo di quinta giusta tra DO e SOL, nella scala di DOm (che contempla due bemolli, essendo ricavata dalla tonalità di MIbM scendendo di una terza minore).
Gli accordi che non coincidono con un intervallo di quinta giusta possono essere di quinta diminuita formata da due intervalli di terza minore o di quinta eccedente formata da due intervalli di terza maggiore. Ricordiamo che esistono solo due modalità di scale diatoniche, la modalità maggiore e quella minore, e che quindi, essendo 12 le note della scala temperata vi saranno 12 scale in modalità maggiore più 12 scale in modalità minore e quindi complessivamente 24 diverse scale. Ricordiamo ancora che nella successione delle scale, via via con più alterazioni (diesis o bemolli) si procede di quinta in quinta (abbiamo già visto il cerchio sul quale sono disegnate le diverse tonalità con
le relative alterazioni).
Essendoci degli accordi che sono formalmente identici in più di una tonalità la loro denominazione sarà stabilita dalla tonalità in cui ci troviamo (e spesso sono usati dai compositori per passare da una tonalità ad un'altra: il principio per cui tonalità diverse condividono alcuni accordi è alla base del meccanismo della modulazione, come vedremo più avanti): ad esempio l'accordo SOL SI RE può essere un accordo di V grado nella tonalità di DOM, oppure un accordo di I grado nella tonalità di SOLM, oppure un accordo di IV grado nella tonalità di REM.
Nella scrittura musicale la tonalità è indicata graficamente in partitura dal numero di alterazioni (diesis o bemolli) segnalate all’inizio del pentagramma, dopo la chiave musicale.
Ad esempio, come nessuna alterazione in armatura di chiave segnala tanto la tonalità di do maggiore che di la minore, così un fa diesis in armatura di chiave segnala tanto la tonalità di sol maggiore che di mi minore, e così via, secondo il seguente schema:



Nella scala maggiore gli accordi principali sono quelli di tonica (I grado), dominante (V grado) e sottodominante (IV grado), mentre accordi secondari sono di sopratonica (II grado), mediana (III grado) e sopradominante (VI grado). L'accordo di diminuita è fatto sulla sensibile (VII grado).
Nelle tonalità minori, non essendoci la tensione cadenzale della sensibile è più difficile stabilire delle priorità. Per ovviare a questo inconveniente, si sono introdotte alterazioni sul VII grado (scala minore armonica) o sul VI e VII grado ascendente (scala minore melodica).

Cadenza
La cadenza è una successione armonica che dà un senso di ‘risoluzione’ alla frase musicale.
Nella sua forma detta ‘perfetta’ consiste nel passaggio dall’accordo di dominante all’accordo di tonica.
L’accordo di dominante è indispensabile per la determinazione della tonalità di una composizione, perché la sua sonorità prefigura appunto un ritorno sull’accordo di tonica, cioè ‘tende’ alla tonica.
Ciò accade in quanto l’accordo di dominante contiene due suoni essenziali all’identificazione della struttura tonale: la dominante e la sensibile della scala.
Nel caso della tonalità di do maggiore l’accordo sul V grado è SOL SI RE.
La nota dominante (il SOL, quinto grado della scala di do), essendo ad intervallo di quinta dalla tonica è sommamente consonante con essa, dunque si ‘armonizza’ con la tonica, mentre la sensibile (il SI, settimo grado della scala di DO),

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