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La VOCE ANNO XXII N°7

marzo 2003

PAGINA 6

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Segue da Pag.5: Il Progetto dell’UE e la sua origine corporativista (I Parte). finanziario, che ha incorporato tutti i punti di forza combinati del grande capitale multinazionale nel raggiungimento degli obiettivi dichiarati. Denis Behrand ha anche scritto nel suo articolo su The New American nel settembre 2004: “Le filiali regionali delle organizzazioni internazionali e degli organismi di regolamentazione sparsi in tutto il mondo sono il prodotto della pianificazione a lungo termine e degli sforzi di gruppi dedicati di internazionalisti…” In questa direzione, il famoso creatore della politica estera a lungo termine degli Stati Uniti, Henry Kissinger, dirà: “Il piano Marshall ha ispirato un nuovo ordine internazionale, consentendo ai popoli europei di scoprire prima le loro identità nella loro ricerca e poi di continuare a costruire un sistema che trascenda la sovranità nazionale, come la Comunità del carbone e dell’acciaio, e infine l’Unione europea”. Possiamo sospettare in queste parole di Henry Kissinger, un uomo senza il quale non si può immaginare una grande assemblea dell’aristocrazia europea, e potenti industriali e banchieri, con il quale si confermano solo le parole del potente industriale italiano e del capo della Fiat, il compianto Gianni Agnelli: “L’integrazione europea è il nostro obiettivo e ciò che non è finito sotto controllo dei politici, spero che finisca a noi industriali”. Interessante anche il rapporto dell’osservatore britannico del 7 aprile 1963 relativo al gruppo Bilderberg: “Queste persone credono che il futuro appartenga ai tecnocrati, perché l’opinione prevalente è che le questioni serie nelle relazioni internazionali sono troppo delicate per essere lasciate ai diplomatici. Tuttavia, le loro discussioni credulone mostrano che “loro” vorranno solo una cosa: assicurare il dominio sui governi sovrani che sono nelle mani di politici fantoccio”. Ciò che è anche importante notare è che il Piano Marshall era collegato al sistema di amministrazione monetaria di Bretton Woods in seguito all’Accordo della Conferenza del 1944, che stabiliva le regole, le istituzioni e le procedure per regolare il sistema monetario internazionale. È stato inoltre presentato il piano per la creazione della prima istituzione finanziaria internazionale, la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD) e il Fondo monetario internazionale (FMI). Letteratura usata: “How to Abolish War“, Max L. Waechter, London, 1924. “The Unated States of Europe“, Edouard Herriot, London, 1930. “Europe Must Unite“, Richard von Coudenhove – Kalergi, Plimouth, 1940. ” An Idea Conquers the World“, Richard von Coudenhove – Kalergi, London, 1953. “The Struggle to United Europe“, Arnold J. Zurcher, New York, 1958. “From War to Peace“, Richard von Coudenhove – Kalergi, London, 1959. “SOE in France“, M. R. D. Foot, London, 1966. “The European Idea“, Lord Gladwin, London, 1967. “Manual of the Council of Europe“, J. T. McNeill, London, 1970. “Joseph Retinger: Memoirs of an Eminence Grise“, John Pomian, Brighton, 1972. “The Global Manipulators“, Robert Eringer, Bristol, 1980. “The Marshal Plan“, Michael J. Hogan, Cambridge University, 1987. “The Shadows of Power: the CFR and the American Decline“, James Perloff, Western Islands, 1988. “The Marshall Plan: fifty years after“, Martin Schain, New York, 2001. “A Look back at the Marshall Plan“, Open Society Archives. “Marshall Plan, Summary and Significance“, Encyclopedia Britanica. PANDEMIA DEL VIRUS DELLA PAURA. Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO. Italia. 25 FEB 2020 —. Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino (dove è stata trasferita da New York), diffonde tra gli italiani la paura per il mortale virus, mostrandosi sul Tg2 interamente vestita di nero con cappuccio, guanti e maschera dello stesso funereo colore. Manlio Dinucci. Premesso che il Coronavirus non va sottovalutato e che si devono seguire le 10 regole preventive del Ministero della salute, occorre adottare una 11a regola fondamentale: impedire il diffondersi del virus della paura. Esso viene sparso soprattutto dalla televisione, a partire dalla Rai che dedica i telegiornali quasi interamente al Coronavirus. Il virus della paura penetra così in ogni casa attraverso i canali televisivi. Mentre lanciano il massimo allarme per il Coronavirus, essi tacciono sul fatto che l’influenza stagionale, epidemia molto più mortale, ha provocato in Italia durante la 6a settimana del 2020 – secondo l’Istituto superiore di sanità – in media 217 decessi al giorno, dovuti anche a complicanze polmonari e cardiovascolari legate all’influenza. Tacciono sul fatto che – secondo l’Organizzazione mondiale della sanità – muoiono in Italia in un anno per Hiv/Aids oltre 700 persone (in media 2 al giorno), su un totale mondiale di circa 770.000. A proposito della campagna allarmistica sul Coronavirus, Maria Rita Gismondo – direttore di Macrobiologia clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano, dove si analizzano i campioni di possibili contagi – dichiara: «A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Guardate i numeri. Non è una pandemia». La voce della scienziata non arriva però al grande pubblico, mentre ogni giorno, dalla Rai, servizio che dovrebbe essere pubblico, ai canali Mediaset e non solo, si diffonde tra gli italiani la paura per «il mortale virus che dalla Cina dilaga nel mondo». Campagna di fatto funzionale a quanto dichiara il segretario Usa al commercio Wilbur Ross in una intervista a Fox Business: «Penso che il Coronavirus contribuirà al ritorno di posti di lavoro dalla Cina negli Usa. In Cina c’è stata prima la Sars, dopo la peste suina, ora il Coronavirus». Quindi, commenta il New York Times, «la perdita per la Cina potrebbe essere un guadagno per l’America». In altre parole, il virus potrebbe avere un impatto distruttivo sull’economia cinese e, in una reazione a catena, su quelle del resto dell’Asia, dell’Europa e della Russia, già colpite dal calo dei flussi commerciali e turistici, a tutto vantaggio degli Usa rimasti economicamente indenni.
global research, il centro di ricerca sulla globalizzazione diretto dal prof. michel chossudovsky, sta pubblicando sull’argomento dell’origine del virus una serie di articoli di esperti internazionali. essi sostengono che «non si può escludere che il virus sia stato creato in laboratorio». tale ipotesi non può essere considerata complottista ed esorcizzata come tale. perché? perché gli stati uniti, la russia, la cina e le altre maggiori potenze hanno laboratori in cui si conducono ricerche su virus che, modificati, possono essere usati quali agenti di guerra biologica anche su settori mirati di popolazione. è un campo circondato dal più fitto segreto, spesso sotto copertura di ricerca scientifica civile. emergono però dei fatti: la presenza a wuhan di un biolaboratorio dove scienziati cinesi, in collaborazione con la francia, effettuano studi su virus letali, tra cui alcuni inviati dal laboratorio canadese di microbiologia. nel luglio 2015 l’istituto governativo britannico pirbright ha brevettato negli usa un «coronavirus attenuato». nell’ottobre 2019 il johns hopkins center for health security ha effettuato a new york una simulazione di pandemia da coronavirus prevedendo uno scenario che, se si verificasse, provocherebbe 65 milioni di morti. non è invece simulata la pandemia del virus della paura, che dilaga con distruttivi effetti socio-economici. (il manifesto, 25 febbraio 2020). mafia, gratteri: salto di qualità grazie ai rapporti con il potere. di amduemila, da antimafiaduemila.it - (27 febbraio 2020). “perché i ladri di polli in italia sono diventati mafia e altrove sono rimasti ladri di polli?”. così il procuratore della repubblica di catanzaro, nicola gratteri, in seguito all’introduzione del direttore mario caligiuri, ha iniziato la sua lezione al master in intelligence dell’università della calabria. una domanda a cui il magistrato ha immediatamente dato una risposta, prima di tutto realizzando un quadro storico del fenomeno mafioso. ha ricordato lo scioglimento del comune di reggio calabria nel 1869 a causa di brogli elettorali con minacce, vessazioni e metodi mafiosi, così ha ricordato successivamente come la criminalità sfruttò la ricostruzione dopo il terremoto che colpì la regione nel 1908. il salto di qualità di boss e picciotti nostrani, ha affermato il procuratore, avvenne negli anni settanta, in seguito alla nascita della santa, “che può essere considerata la più grande invenzione della 'ndrangheta, uno spartiacque poiché, per esempio, non si discuteva più chi dovesse vincere un appalto ma se dovesse essere costruita un’opera”. ci fu una vera e propria evoluzione dell’organizzazione mafiosa, che salì di grado e cominciò ad entrare in contatto con il mondo massonico e con il mondo dell’imprenditoria e della politica. infatti, ha chiarito, "i sequestri di persona erano serviti per comprare ruspe e camion, e per costruire case”, ricordando che "per frenare la rivolta di reggio capoluogo, il pacchetto colombo prevedeva la realizzazione di una serie di opere pubbliche, tra le quali la realizzazione del centro siderurgico a gioia tauro e dell'impianto della liquilchimica a saline joniche. la 'ndrangheta si è arricchita realizzando i lavori, maturando la consapevolezza di poter contare di più. si è quindi adoperata per cambiare le regole del gioco. infatti, i giovani boss hanno ucciso i vecchi rappresentanti delle 'ndrine, come antonio macrì, che aveva un grande peso all'ateneo di messina, e domenico tripodo”. una mafia quindi che si arricchisce sempre di più e che attualmente, grazie alle relazioni con il potere è riuscita ad infiltrarsi nell’economia, condizionando così la costruzione di appalti e opere pubbliche, e inoltre indirizzando la politica. come ha spiegato gratteri "il problema degli appartenenti alla élite della 'ndrangheta è come giustificare la ricchezza, tanto che sono tra quelli che pagano con più puntualità tutte le tasse", evidenziando che "le imprese mafiose hanno successo perché sono competitive, aggiudicandosi con alti ribassi i lavori pubblici e privati. in questo quadro, sono fondamentali i rapporti con la politica e la pubblica amministrazione”. le relazioni con la politica. il procuratore ha fatto riferimento ai rapporti che la mafia ha intrapreso in questi anni con la politica, chiarendo che il suo successo è dovuto alla sua presenza 365 giorni all’anno sul territorio, “molto più della rappresentanza politica”. inoltre, negli ultimi anni, il rapporto con quest’ultima si è considerevolmente ribaltato: “prima ai politici si chiedeva il posto di bidello oppure il trasferimento del militare, mentre adesso si propongono pacchetti di voti in cambio di utilità”. gratteri poi ha spiegato il motivo per cui la ‘ndrangheta non segue le ideologie politiche, e quindi si relaziona ogni volta con lo specifico partito che sale al potere: “perché punta sempre sul cavallo vincente per non rimanere mai all'opposizione. inoltre, la legge bassanini ha favorito oggettivamente le mafie, annullando i controlli esterni". ed ha quindi ricordato che "la 'ndrangheta opera sotto traccia a differenza della mafia siciliana che ha sfidato lo stato sul piano militare”. il traffico di droga. ovviamente nell’intervento di gratteri non poteva mancare il riferimento ad uno degli utili più consistenti della criminalità organizzata, il traffico di droga. un’attività che ha permesso alla ..segue ./.
Segue da Pag.5: Il Progetto dell’UE e la sua origine corporativista (I Parte)

finanziario, che ha incorporato tutti i punti di forza combinati del grande capitale multinazionale nel raggiungimento degli obiettivi dichiarati.

Denis Behrand ha anche scritto nel suo articolo su The New American nel settembre 2004:

“Le filiali regionali delle organizzazioni internazionali e degli organismi di regolamentazione sparsi in tutto il mondo sono il prodotto della pianificazione a lungo termine e degli sforzi di gruppi dedicati di internazionalisti…”

In questa direzione, il famoso creatore della politica estera a lungo termine degli Stati Uniti, Henry Kissinger, dirà:

“Il piano Marshall ha ispirato un nuovo ordine internazionale, consentendo ai popoli europei di scoprire prima le loro identità nella loro ricerca e poi di continuare a costruire un sistema che trascenda la sovranità nazionale, come la Comunità del carbone e dell’acciaio, e infine l’Unione europea”.

Possiamo sospettare in queste parole di Henry Kissinger, un uomo senza il quale non si può immaginare una grande assemblea dell’aristocrazia europea, e potenti industriali e banchieri, con il quale si confermano solo le parole del potente industriale italiano e del capo della Fiat, il compianto Gianni Agnelli:

“L’integrazione europea è il nostro obiettivo e ciò che non è finito sotto controllo dei politici, spero che finisca a noi industriali”.

Interessante anche il rapporto dell’osservatore britannico del 7 aprile 1963 relativo al gruppo Bilderberg:

“Queste persone credono che il futuro appartenga ai tecnocrati, perché l’opinione prevalente è che le questioni serie nelle relazioni internazionali sono troppo delicate per essere lasciate ai diplomatici. Tuttavia, le loro discussioni credulone mostrano che “loro” vorranno solo una cosa: assicurare il dominio sui governi sovrani che sono nelle mani di politici fantoccio”.

Ciò che è anche importante notare è che il Piano Marshall era collegato al sistema di amministrazione monetaria di Bretton Woods in seguito all’Accordo della Conferenza del 1944, che stabiliva le regole, le istituzioni e le procedure per regolare il sistema monetario internazionale. È stato inoltre presentato il piano per la creazione della prima istituzione finanziaria internazionale, la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD) e il Fondo monetario internazionale (FMI).

Letteratura usata:
“How to Abolish War“, Max L. Waechter, London, 1924.
“The Unated States of Europe“, Edouard Herriot, London, 1930.
“Europe Must Unite“, Richard von Coudenhove – Kalergi, Plimouth, 1940.
” An Idea Conquers the World“, Richard von Coudenhove – Kalergi, London, 1953.
“The Struggle to United Europe“, Arnold J. Zurcher, New York, 1958.
“From War to Peace“, Richard von Coudenhove – Kalergi, London, 1959.
“SOE in France“, M. R. D. Foot, London, 1966.
“The European Idea“, Lord Gladwin, London, 1967.
“Manual of the Council of Europe“, J. T. McNeill, London, 1970.
“Joseph Retinger: Memoirs of an Eminence Grise“, John Pomian, Brighton, 1972.
“The Global Manipulators“, Robert Eringer, Bristol, 1980.
“The Marshal Plan“, Michael J. Hogan, Cambridge University, 1987.
“The Shadows of Power: the CFR and the American Decline“, James Perloff, Western Islands, 1988.
“The Marshall Plan: fifty years after“, Martin Schain, New York, 2001.
“A Look back at the Marshall Plan“, Open Society Archives
“Marshall Plan, Summary and Significance“, Encyclopedia Britanica

PANDEMIA DEL VIRUS DELLA PAURA

Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia



25 FEB 2020 —

Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino (dove è stata trasferita da New York), diffonde tra gli italiani la paura per il mortale virus, mostrandosi sul Tg2 interamente vestita di nero con cappuccio, guanti e maschera dello stesso funereo colore.

Manlio Dinucci

Premesso che il Coronavirus non va sottovalutato e che si devono seguire le 10 regole preventive del Ministero della salute, occorre adottare una 11a regola fondamentale: impedire il diffondersi del virus della paura.

Esso viene sparso soprattutto dalla televisione, a partire dalla Rai che dedica i telegiornali quasi interamente al Coronavirus. Il virus della paura penetra così in ogni casa attraverso i canali televisivi.

Mentre lanciano il massimo allarme per il Coronavirus, essi tacciono sul fatto che l’influenza stagionale, epidemia molto più mortale, ha provocato in Italia durante la 6a settimana del 2020 – secondo l’Istituto superiore di sanità – in media 217 decessi al giorno, dovuti anche a complicanze polmonari e cardiovascolari legate all’influenza.

Tacciono sul fatto che – secondo l’Organizzazione mondiale della sanità – muoiono in Italia in un anno per Hiv/Aids oltre 700 persone (in media 2 al giorno), su un totale mondiale di circa 770.000.

A proposito della campagna allarmistica sul Coronavirus, Maria Rita Gismondo – direttore di Macrobiologia clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano, dove si analizzano i campioni di possibili contagi – dichiara: «A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Guardate i numeri. Non è una pandemia».

La voce della scienziata non arriva però al grande pubblico, mentre ogni giorno, dalla Rai, servizio che dovrebbe essere pubblico, ai canali Mediaset e non solo, si diffonde tra gli italiani la paura per «il mortale virus che dalla Cina dilaga nel mondo».

Campagna di fatto funzionale a quanto dichiara il segretario Usa al commercio Wilbur Ross in una intervista a Fox Business: «Penso che il Coronavirus contribuirà al ritorno di posti di lavoro dalla Cina negli Usa. In Cina c’è stata prima la Sars, dopo la peste suina, ora il Coronavirus». Quindi, commenta il New York Times, «la perdita per la Cina potrebbe essere un guadagno per l’America».

In altre parole, il virus potrebbe avere un impatto distruttivo sull’economia cinese e, in una reazione a catena, su quelle del resto dell’Asia, dell’Europa e della Russia, già colpite dal calo dei flussi commerciali e turistici, a tutto vantaggio degli Usa rimasti economicamente indenni.

Global Research, il centro di ricerca sulla globalizzazione diretto dal prof. Michel Chossudovsky, sta pubblicando sull’argomento dell’origine del virus una serie di articoli di esperti internazionali. Essi sostengono che «non si può escludere che il virus sia stato creato in laboratorio».

Tale ipotesi non può essere considerata complottista ed esorcizzata come tale. Perché? Perché gli Stati uniti, la Russia, la Cina e le altre maggiori potenze hanno laboratori in cui si conducono ricerche su virus che, modificati, possono essere usati quali agenti di guerra biologica anche su settori mirati di popolazione.

È un campo circondato dal più fitto segreto, spesso sotto copertura di ricerca scientifica civile.

Emergono però dei fatti: la presenza a Wuhan di un biolaboratorio dove scienziati cinesi, in collaborazione con la Francia, effettuano studi su virus letali, tra cui alcuni inviati dal Laboratorio canadese di microbiologia.

Nel luglio 2015 l’Istituto governativo britannico Pirbright ha brevettato negli Usa un «coronavirus attenuato».

Nell’ottobre 2019 il Johns Hopkins Center for Health Security ha effettuato a New York una simulazione di pandemia da coronavirus prevedendo uno scenario che, se si verificasse, provocherebbe 65 milioni di morti.

Non è invece simulata la pandemia del virus della paura, che dilaga con distruttivi effetti socio-economici.

(il manifesto, 25 febbraio 2020)





Mafia, Gratteri: salto di qualità grazie ai rapporti con il potere



di AMDuemila, da antimafiaduemila.it - (27 febbraio 2020)

“Perché i ladri di polli in Italia sono diventati mafia e altrove sono rimasti ladri di polli?”. Così il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, in seguito all’introduzione del Direttore Mario Caligiuri, ha iniziato la sua lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Una domanda a cui il magistrato ha immediatamente dato una risposta, prima di tutto realizzando un quadro storico del fenomeno mafioso. Ha ricordato lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria nel 1869 a causa di brogli elettorali con minacce, vessazioni e metodi mafiosi, così ha ricordato successivamente come la criminalità sfruttò la ricostruzione dopo il terremoto che colpì la regione nel 1908.

Il salto di qualità di boss e picciotti nostrani, ha affermato il Procuratore, avvenne negli anni Settanta, in seguito alla nascita della Santa, “che può essere considerata la più grande invenzione della 'Ndrangheta, uno spartiacque poiché, per esempio, non si discuteva più chi dovesse vincere un appalto ma se dovesse essere costruita un’opera”. Ci fu una vera e propria evoluzione dell’organizzazione mafiosa, che salì di grado e cominciò ad entrare in contatto con il mondo massonico e con il mondo dell’imprenditoria e della politica. Infatti, ha chiarito, "i sequestri di persona erano serviti per comprare ruspe e camion, e per costruire case”, ricordando che "per frenare la rivolta di Reggio capoluogo, il Pacchetto Colombo prevedeva la realizzazione di una serie di opere pubbliche, tra le quali la realizzazione del centro siderurgico a Gioia Tauro e dell'impianto della liquilchimica a Saline Joniche. La 'Ndrangheta si è arricchita realizzando i lavori, maturando la consapevolezza di poter contare di più. Si è quindi adoperata per cambiare le regole del gioco. Infatti, i giovani boss hanno ucciso i vecchi rappresentanti delle 'ndrine, come Antonio Macrì, che aveva un grande peso all'ateneo di Messina, e Domenico Tripodo”.

Una mafia quindi che si arricchisce sempre di più e che attualmente, grazie alle relazioni con il potere è riuscita ad infiltrarsi nell’economia, condizionando così la costruzione di appalti e opere pubbliche, e inoltre indirizzando la politica. Come ha spiegato Gratteri "il problema degli appartenenti alla élite della 'Ndrangheta è come giustificare la ricchezza, tanto che sono tra quelli che pagano con più puntualità tutte le tasse", evidenziando che "le imprese mafiose hanno successo perché sono competitive, aggiudicandosi con alti ribassi i lavori pubblici e privati. In questo quadro, sono fondamentali i rapporti con la politica e la pubblica amministrazione”.

Le relazioni con la politica

Il Procuratore ha fatto riferimento ai rapporti che la mafia ha intrapreso in questi anni con la politica, chiarendo che il suo successo è dovuto alla sua presenza 365 giorni all’anno sul territorio, “molto più della rappresentanza politica”. Inoltre, negli ultimi anni, il rapporto con quest’ultima si è considerevolmente ribaltato: “Prima ai politici si chiedeva il posto di bidello oppure il trasferimento del militare, mentre adesso si propongono pacchetti di voti in cambio di utilità”.

Gratteri poi ha spiegato il motivo per cui la ‘Ndrangheta non segue le ideologie politiche, e quindi si relaziona ogni volta con lo specifico partito che sale al potere: “Perché punta sempre sul cavallo vincente per non rimanere mai all'opposizione. Inoltre, la legge Bassanini ha favorito oggettivamente le mafie, annullando i controlli esterni". Ed ha quindi ricordato che "la 'Ndrangheta opera sotto traccia a differenza della mafia siciliana che ha sfidato lo Stato sul piano militare”.

Il traffico di droga

Ovviamente nell’intervento di Gratteri non poteva mancare il riferimento ad uno degli utili più consistenti della criminalità organizzata, il traffico di droga. Un’attività che ha permesso alla
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