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La VOCE 2001

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La VOCE ANNO XXII N°5

gennaio 2020

PAGINA 12

in questa pagina potete trovare articoli molto interessanti, che non hanno trovato spazio in questo numero de la voce, ma di cui consigliamo ugualmente la lettura. africa. america. america pressata dal superlavoro. coloro che vivono negli stati uniti sono incoraggiati a pensare di vivere nel miglior paese del mondoi, con poco da imparare dalle esperienze dei lavoratori in altri paesi. questa credenza è rafforzata dal fatto che i media mainstream discutono generalmente dei problemi degli stati uniti senza fare riferimento agli sviluppi o alle tendenze in altri paesi capitalisti sviluppati. prendiamo per esempio le ore di lavoro. una lamentela comune è che gli americani lavorano troppe ore. raramente però viene rilevato, come sottolinea ryan cooper nel suo studio intitolato the leisure agenda, è che "gli americani lavorano molto, molto più delle loro controparti in nazioni europee comparabili". i dati seguenti, pubblicati dall'ocse per l'anno 2018, mostrano quanto di più. il lavoratore americano medio lavora circa 110 ore all'anno in più rispetto al lavoratore giapponese medio (circa 2,6 settimane); rispetto al lavoratore francese medio lavora circa 265 ore all'anno in più (circa 6,6 settimane); e 420 ore in più rispetto al lavoratore medio tedesco (circa 10,5 settimane). il giorno in cui fidel se n'è andato per restare per sempre fra noi. arrivò il 26 novembre, ma del 2016, e ci colpì la triste e dolorosa notizia che il compagno fidel era morto. rallegrandosi per la sua morte, a miami la 'gusanera' tornò nelle strade, in quell'occasione per festeggiare la morte del leader storico di una rivoluzione cha mai avevano potuto sconfiggere e che sono anni luce dal poterlo fare. la loro grottesca e scomposta allegria li mostrò come sono: dei miserabili senza scrupoli, carenti di etica e di umanità. ma il tempo non si ferma e sono già passati tre anni senza che l'opera che fidel guidò sia crollata. la ragione è molto semplice: la rivoluzione non è opera di una sola persona ma di tutto un popolo grandemente istruito che, pienamente cosciente di quello che faceva, da più di 60 anni ha seppellito il capitalismo per sempre. lula scrive dal carcere alla direzione del pt. compagne e compagni, dal profondo del mio cuore vi ringrazio per tutto ciò che avete fatto durante la campagna elettorale così difficile che abbiamo vissuto, assolutamente fuori dalla normalità democratica. voglio estendere il mio abbraccio e la mia gratitudine a tutti i membri del nostro partito per la loro generosità e il coraggio mostrati nella campagna più sordida che sia mai stata fatta contro un partito politico in questo paese. ringrazio la mia collega gleisi hoffmann e la nostra intera leadership nazionale per aver tenuto unito il partito dei lavoratori (pt) in tempi così difficili; per aver sostenuto la mia candidatura sino a che è stata possibile e per essersi pienamente impegnato, con grande forza, nella candidatura del professore fernando haddad. cuba su cuba - novembre 2019. 28ª sessione dell’assemblea generale delle nazioni unite. intervento del cancelliere cubano bruno rodrìguez dopo la votazione della risoluzione "porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli stati uniti a cuba". negli ultimi mesi, il governo di trump ha messo in atto un'escalation per impedire che a cuba arrivi combustibile. l'obiettivo è danneggiare l’economia del paese e il benessere delle famiglie cubane. sono state limitate le rimesse, ridotte le concessioni dei visti, proibiti gli attracchi delle navi da crociera, cancellati i voli diretti a cuba, annullati i contratti sportivi e le attività di promozione commerciale. di tutto questo sono responsabili gli stati uniti. con una campagna di calunnie, politici e funzionari statunitensi hanno diffamato il programma medico cubano che offre supporto ad altri paesi. l’ambasciatrice usa manipola brutalmente la dichiarazione universale dei diritti umani. buon "natale di sangue": il venezuela scopre il complotto di guaidò per provocare l'intervento usa il governo venezuelano riferisce che il 22 dicembre almeno un soldato è stato ucciso in un attacco contro un'unità militare, da uomini armati non identificati. secondo quanto riferito, avrebbero tentato di derubare un deposito di munizioni, non riuscendoci e alcuni di loro che sono stati arrestati dalle forze di caracas. gli investigatori hanno scoperto un complotto organizzato da un gruppo fedele al leader dell'opposizione juan guaidó. lo ha dichiarato oggi il ministro venezuelano del potere popolare per la comunicazione e l'informazione, jorge rodriguez. secondo rodriguez, la trama della cospirazione, chiamata "natale di sangue", in cui sarebbero coinvolti i governi del perù e del brasile, prevedeva attacchi a diverse unità militari in tutto il venezuela. cina. dietro l'attacco usa agli smartphone cinesi. dopo aver imposto pesanti dazi su merci cinesi per 250 miliardi di dollari, il presidente trump al g-20 ha accettato una «tregua» posticipando ulteriori misure, soprattutto perché l’economia usa è colpita dalla ritorsione cinese. ma oltre alle ragioni commerciali ci sono quelle strategiche. sotto pressione del pentagono e delle agenzie di intelligence, gli usa hanno bandito gli smartphone e le infrastrutture di telecomunicazioni della società cinese huawei, con l’accusa che possono essere usati per spionaggio, e premono sugli alleati perché facciano altrettanto. europa. gilet gialli, economista giacchè: “e’ il sintomo di malcontento europeo. governo m5s-lega? pone un problema reale su ue”. “la protesta dei gilet gialli in francia? e’ il sintomo di un malcontento più esteso a livello europeo. e’ evidente che c’è un diffuso disagio in europa, anche in paesi come la germania, che si dice siano in grande sviluppo. la verità è che in questi anni di ricchezza se n’è creata poca e se n’è distribuita peggio. e questo riguarda tutto i paesi europei”. sono le parole pronunciate ai microfoni de “l’italia s’è desta” (radio cusano campus) da vladimiro giacchè, presidente del centro europa ricerche. italia. la ruspa demolisce le ultime baracche del campo sinti. si sono svolte nel tardo pomeriggio di venerdì 7 dicembre le ultime operazioni di rimozione del campo sinti a gallarate. una ruspa ha rimosso le coperture (cappotto termico) delle baracche e delle poche cose ancora rimaste nel sito sgomberato. a festeggiare con un post su facebook è il sindaco di gallarate andrea cassani che esulta: «dopo solo 9 giorni possiamo dire che a gallarate non c’è più un campo nomadi. abbiamo risolto un problema che si trascinava da decine di anni. quello di gallarate può essere un caso apri pista per tutta italia, io me lo auguro». associazione nazione rom, due manifestazioni nella giornata dei diritti umani. varese-gallarate associazione nazione rom, due manifestazioni nella giornata dei diritti umani sono organizzate dall'associazione nazione rom (anr) ed il consiglio nazionale rom sinti caminanti di (rsc) di gallarate per lunedì 10 dicembre e’ indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione. e’ indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le nazioni. parole e concetti che il sindaco andrea cassani disprezza e calpesta: un nuovo piccolo tiranno, un minuscolo buonaparte, chiuso nella sua torre d’avorio, dove dichiara di voler cacciare i sinti da gallarate, celebrando, come giornata storica, il 6 dicembre 2018. una giornata in cui una ruspa, da lui e matteo salvini evocata, rade al suolo una piccola chiesa evangelica, in via del lazzaretto.
sardine di tutti i mari unitevi! sabato 14 dicembre si è svolta la manifestazione delle sardine a roma in piazza san giovanni. la partecipazione è stata imponente, segno che c’è bisogno di scendere in piazza per provare a contrastare la presa del potere di salvini e della destra reazionaria. in piazza abbiamo portato i nostri contenuti che, a partire dagli slogan - sardine di tutti i mari unitevi e contro tutti i pescecani del pianeta - si fondano sulla lotta di classe per la trasformazione dell’esistente. malgrado le arretratezze programmatiche, l’anti-democraticità e il tratto fortemente moralistico che contraddistingue le parole d’ordine calate dall’alto la nostra azione e quella delle sardine nere, lavoratori immigrati che chiedono la cancellazione delle leggi salvini, sono state appoggiate dalla piazza, che ha costretto mattia santori a correggersi: non più modifica ma abrogazione dei decreti sicurezza! ad ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la direzione di questo movimento non è in grado di fornire una proposta politica credibile e che, per quanto la nascita di questo movimento possa essere stata pianificata, il suo sviluppo non è mai del tutto predeterminabile. positiva iniziativa de magistris. lavoriamo per costruire alternativa popolare. domani, sabato 1 dicembre parteciperemo all’assemblea proposta e organizzata da luigi de magistris al teatro italia a roma. giudichiamo positivamente l’appello lanciato dal sindaco di napoli con cui abbiamo costruito fin dall’inizio un’esperienza di governo locale in alternativa al pd e alla destra e poi anche al m5s. da tempo lo sollecitiamo a un impegno diretto sul piano nazionale nella costruzione di uno schieramento popolare che unifichi chi in questi anni ha resistito. medio oriente. la politica di colonizzazione dei territori palestinesi occupati è un crimine di guerra e costituisce una violazione del diritto internazionale. per l'ennesima volta, il governo americano ha dimostrato di essere disposto ad azzerare il diritto internazionale al fine di sostenere le violazioni e i crimini commessi dal gendarme degli interessi imperialisti, vale a dire israele. questa volta attraverso il segretario di stato americano mike pompeo, copre il crimine di guerra che viene commesso nei territori palestinesi occupati in cisgiordania, definendo provocatoriamente gli insediamenti israeliani come legittimi. il governo degli stati uniti non esita a contraddire anche se stesso poiché ha cambiato la posizione che ha sostenuto sulla questione dal 1978. la sua azione non è casuale essendo in continuità con gli sforzi statunitensi di sollevare israele dalle responsabilità per le violazioni e i crimini perpetrati per imporre la sua "sovranità" sul popolo palestinese e i popoli della regione. ricordiamo che tutto questo è preceduto dalla provocatoria decisione degli stati uniti di trasferire l'ambasciata a gerusalemme riconoscendola come capitale di israele, come peraltro dal riconoscimento della "sovranità" israeliana sui territori siriani occupati sulle alture del golan e dal mancato riconoscimento dei palestinesi come rifugiati impedendo il diritto al ritorno dei rifugiati. il consiglio di pace di cipro denuncia la nuova provocazione del governo statunitense contro il popolo palestinese. restiamo fermamente solidali con l'eroico popolo della palestina. sosteniamo fortemente la giusta richiesta del popolo palestinese per la creazione di uno stato indipendente nei confini del 1967 con gerusalemme est come capitale e il ritorno di tutti i rifugiati nei territori occupati, come scritto nelle risoluzioni delle nazioni unite. siria. assad: la belt and road initiative si fonda sulla parità. il presidente siriano bashar al-assad ha recentemente affermato che l’iniziativa belt and road lanciata dalla cina è basata sulla parità ed è pertanto adatta alle sfide del 21° secolo. parlando alla cinese phoenix television, assad ha evidenziato come la cina stia cercando di rafforzare la sua influenza globale. “non è però un’influenza negativa come quella cui siamo generalmente abituati [in riferimento all’aggressione della siria, ndt], ma piuttosto un’influenza basata sull’affidabilità fra nazioni amiche e la condivisione di interessi”. “sebbene la siria sia un piccolo paese sotto il profilo geografico, demografico, economico e militare, la cina ci tratta da pari e non con un atteggiamento da superpotenza. in gioco ci sono interessi reciproci: la belt and road ha una ricaduta positive sulla cina, sulla siria e su tutti i paesi che ne fanno parte.” russia scienza ci rimangono 20 anni per salvare il pianeta la comunità scientifica internazionale l'ha ripetuto di nuovo: sono rimasti solo 20 anni per salvare il nostro pianeta dai rischi del riscaldamento globale, poi ci aspetterà la catastrofe. unisciti a questo appello per chiedere che l’italia guidi ed ospiti la conferenza internazionale sul clima - cop26 - nel 2020 per dare risposte concrete al cambiamento climatico. e’ l’ultima opportunità che ci è rimasta per salvare il nostro pianeta. editing genetico sull'uomo: "serve una pausa di riflessione". intervista a anna meldolesi, giornalista scientifica esperta di genome editing, in cui vengono analizzati i punti critici del lavoro di he jiankui. sono ancora molti i dubbi e le perplessità che gravano sul lavoro del ricercatore cinese he jiankui, che qualche giorno fa ha annunciato la nascita di due gemelline il cui dna è stato modificato per prevenire l'infezione da hiv che avrebbero ereditato dal padre, e che nella notte (italiana) tra il 27 e il 28 novembre ha parlato al summit sullo human genome editing di hong kong (qui le slide della sua presentazione). il primo dubbio è di natura medica: l'utilizzo del genome editing per prevenire l'infezione da hiv non sembra infatti necessario a fronte di altre metodologie già disponibili. la speranza di vita non cresce più: sorridete, lavoratori! alla fine della scorsa settimana i ministeri dell'economia e del lavoro hanno emanato il decreto che aggiorna ogni due anni, sulla base dell'andamento dell'indice della speranza di vita, la soglia dell'età pensionabile. quest'ultimo parametro è particolarmente rilevante perché stabilisce a quale età scatta la pensione di vecchiaia (cioè l'età anagrafica che permette al lavoratore di andare in pensione, indipendentemente dagli anni lavorati). il verdetto è che per il periodo 2021-2022 non vi sarà alcun aumento dell'età pensionabile, dal momento che nel biennio 2017-18 non si è registrata alcuna crescita della vita media attesa nella popolazione italiana. i lavoratori prossimi alla pensione di vecchiaia, ad oggi fissata a 67 anni, non dovranno attendere oltre quella soglia, almeno fino al 2022. la maniera in cui la notizia è stata annunciata dai media, una buona e rassicurante novella, riflette rigorosamente quel perverso meccanismo automatico sancito dalla legge tremonti-sacconi del 2010, per cui una maggiore speranza di vita deve necessariamente tradursi in un aumento dell'età pensionabile, pena la presunta insostenibilità finanziaria (sempre dimostrata con numeri truffaldini e punti di vista parziali) del sistema previdenziale italiano. un vicolo cieco da cui non si scappa, al punto da far sembrare augurabile la non certo positiva notizia del mancato aumento della speranza di vita. per non andare in pensione sempre più tardi possiamo solo sperare che non si allunghi la vita media: una vera aberrazione concettuale! la plastica che uccide. la plastica è ormai una minaccia serissima e onnipresente per l'ambiente e per la salute umana. milioni di tonnellate di plastica si sono riversati come una marea sulle terre e sui mari, sono finite negli inceneritori, nelle discariche, sui bordi delle strade, nei fiumi, sulle chiome degli alberi. è ora di dire basta. inquinamento e movimento ambientalista. la lotta per il pianeta è contro il capitale. negli ultimi anni la sensibilità rispetto al tema dell'ambiente è cresciuta esponenzialmente, e oggi in molti paesi europei questo tema è messo al centro del dibattito politico. le manifestazioni di "fridays for future" hanno riportato i riflettori su una questione che sicuramente è fra le più attuali del nostro tempo. e lo è giustamente, perché i cambiamenti climatici e tutte le loro conseguenze sono già una realtà. ma se è vero che cresce l'interesse per l'ambiente e il clima, non si può dire che si abbiano sempre le idee davvero chiare a riguardo. molto spesso a prevalere sono i falsi miti. e questi diventano pericolosi quando, oltre a diffondersi nella percezione comune, possono essere utilizzati dai padroni per i loro interessi. uno dei grandi miti di questi anni, ad esempio, è l'idea che l'inquinamento si debba combattere innanzitutto con l'attivazione sul piano individuale da parte di ciascuno di noi, a partire dalle piccole azioni quotidiane. è un mito che nasce con l'idea che l'emergenza ambientale del nostro tempo sia una sorta di "responsabilità collettiva". e da questo assunto nasce la convinzione che se facciamo attenzione a cosa compriamo al supermercato e a regolare i consumi individuali, possiamo incidere in positivo e limitare l'inquinamento. ma la realtà è che le piccole azioni come fare attenzione agli sprechi di acqua ed elettricità, limitare l'acquisto e l'utilizzo della plastica o preferire l'acquisto dei prodotti "green" rispetto a quelli canonici, hanno un'incidenza minima rispetto al totale, che è sostanzialmente determinato da altro.
In questa pagina potete trovare articoli molto interessanti, che non hanno trovato spazio in questo numero de La VOCE, ma di cui consigliamo ugualmente la lettura.

AFRICA



AMERICA

America pressata dal superlavoro
Coloro che vivono negli Stati Uniti sono incoraggiati a pensare di vivere nel miglior paese del mondoi, con poco da imparare dalle esperienze dei lavoratori in altri paesi. Questa credenza è rafforzata dal fatto che i media mainstream discutono generalmente dei problemi degli Stati Uniti senza fare riferimento agli sviluppi o alle tendenze in altri paesi capitalisti sviluppati.
Prendiamo per esempio le ore di lavoro. Una lamentela comune è che gli americani lavorano troppe ore. Raramente però viene rilevato, come sottolinea Ryan Cooper nel suo studio intitolato The Leisure Agenda, è che "gli americani lavorano molto, molto più delle loro controparti in nazioni europee comparabili".
I dati seguenti, pubblicati dall'OCSE per l'anno 2018, mostrano quanto di più. Il lavoratore americano medio lavora circa 110 ore all'anno in più rispetto al lavoratore giapponese medio (circa 2,6 settimane); rispetto al lavoratore francese medio lavora circa 265 ore all'anno in più (circa 6,6 settimane); e 420 ore in più rispetto al lavoratore medio tedesco (circa 10,5 settimane).

Il giorno in cui Fidel se n'è andato per restare per sempre fra noi
Arrivò il 26 novembre, ma del 2016, e ci colpì la triste e dolorosa notizia che il compagno Fidel era morto. Rallegrandosi per la sua morte, a Miami la 'gusanera' tornò nelle strade, in quell'occasione per festeggiare la morte del leader storico di una Rivoluzione cha mai avevano potuto sconfiggere e che sono anni luce dal poterlo fare. La loro grottesca e scomposta allegria li mostrò come sono: dei miserabili senza scrupoli, carenti di etica e di umanità.
Ma il tempo non si ferma e sono già passati tre anni senza che l'opera che Fidel guidò sia crollata.
La ragione è molto semplice: la Rivoluzione non è opera di una sola persona ma di tutto un popolo grandemente istruito che, pienamente cosciente di quello che faceva, da più di 60 anni ha seppellito il capitalismo per sempre.

Lula scrive dal carcere alla direzione del PT
Compagne e compagni,
Dal profondo del mio cuore vi ringrazio per tutto ciò che avete fatto durante la campagna elettorale così difficile che abbiamo vissuto, assolutamente fuori dalla normalità democratica. Voglio estendere il mio abbraccio e la mia gratitudine a tutti i membri del nostro partito per la loro generosità e il coraggio mostrati nella campagna più sordida che sia mai stata fatta contro un partito politico in questo Paese.
Ringrazio la mia collega Gleisi Hoffmann e la nostra intera leadership nazionale per aver tenuto unito il Partito dei Lavoratori (PT) in tempi così difficili; per aver sostenuto la mia candidatura sino a che è stata possibile e per essersi pienamente impegnato, con grande forza, nella candidatura del professore Fernando Haddad.

Cuba su Cuba - Novembre 2019
28ª Sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Intervento del cancelliere cubano Bruno Rodrìguez dopo la votazione della Risoluzione "Porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba".
Negli ultimi mesi, il governo di Trump ha messo in atto un'escalation per impedire che a Cuba arrivi combustibile. L'obiettivo è danneggiare l’economia del Paese e il benessere delle famiglie cubane.
Sono state limitate le rimesse, ridotte le concessioni dei visti, proibiti gli attracchi delle navi da crociera, cancellati i voli diretti a Cuba, annullati i contratti sportivi e le attività di promozione commerciale.
Di tutto questo sono responsabili gli Stati Uniti. Con una campagna di calunnie, politici e funzionari statunitensi hanno diffamato il programma medico cubano che offre supporto ad altri paesi. L’ambasciatrice USA manipola brutalmente la dichiarazione universale dei diritti umani.

Buon "Natale di sangue": il Venezuela scopre il complotto di Guaidò per provocare l'intervento USA
Il governo venezuelano riferisce che il 22 dicembre almeno un soldato è stato ucciso in un attacco contro un'unità militare, da uomini armati non identificati. Secondo quanto riferito, avrebbero tentato di derubare un deposito di munizioni, non riuscendoci e alcuni di loro che sono stati arrestati dalle forze di Caracas.
Gli investigatori hanno scoperto un complotto organizzato da un gruppo fedele al leader dell'opposizione Juan Guaidó. Lo ha dichiarato oggi il ministro venezuelano del Potere Popolare per la Comunicazione e l'Informazione, Jorge Rodriguez. Secondo Rodriguez, la trama della cospirazione, chiamata "Natale di Sangue", in cui sarebbero coinvolti i governi del Perù e del Brasile, prevedeva attacchi a diverse unità militari in tutto il Venezuela.

CINA

DIETRO L'ATTACCO USA AGLI SMARTPHONE CINESI
Dopo aver imposto pesanti dazi su merci cinesi per 250 miliardi di dollari, il presidente Trump al G-20 ha accettato una «tregua» posticipando ulteriori misure, soprattutto perché l’economia Usa è colpita dalla ritorsione cinese.
Ma oltre alle ragioni commerciali ci sono quelle strategiche. Sotto pressione del Pentagono e delle agenzie di intelligence, gli Usa hanno bandito gli smartphone e le infrastrutture di telecomunicazioni della società cinese Huawei, con l’accusa che possono essere usati per spionaggio, e premono sugli alleati perché facciano altrettanto.

EUROPA

Gilet gialli, economista Giacchè: “E’ il sintomo di malcontento europeo. Governo M5s-Lega? Pone un problema reale su Ue”
“La protesta dei gilet gialli in Francia? E’ il sintomo di un malcontento più esteso a livello europeo. E’ evidente che c’è un diffuso disagio in Europa, anche in Paesi come la Germania, che si dice siano in grande sviluppo. La verità è che in questi anni di ricchezza se n’è creata poca e se n’è distribuita peggio. E questo riguarda tutto i Paesi europei”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus) da Vladimiro Giacchè, presidente del Centro Europa Ricerche.

ITALIA

La ruspa demolisce le ultime baracche del campo sinti
Si sono svolte nel tardo pomeriggio di venerdì 7 dicembre le ultime operazioni di rimozione del campo sinti a Gallarate. Una ruspa ha rimosso le coperture (cappotto termico) delle baracche e delle poche cose ancora rimaste nel sito sgomberato.
A festeggiare con un post su Facebook è il sindaco di Gallarate Andrea Cassani che esulta: «dopo solo 9 giorni possiamo dire che a Gallarate non c’è più un campo nomadi. Abbiamo risolto un problema che si trascinava da decine di anni. Quello di Gallarate può essere un caso apri pista per tutta Italia, io me lo auguro».

Associazione Nazione Rom, due manifestazioni nella giornata dei diritti umani
VARESE-GALLARATE Associazione Nazione Rom, due manifestazioni nella giornata dei diritti umani Sono organizzate dall'Associazione Nazione Rom (ANR) ed il Consiglio Nazionale Rom Sinti Caminanti di (RSC) di Gallarate per lunedì 10 dicembre E’ indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione. E’ indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni.
Parole e concetti che il Sindaco Andrea Cassani disprezza e calpesta: un nuovo piccolo tiranno, un minuscolo Buonaparte, chiuso nella sua torre d’avorio, dove dichiara di voler cacciare i Sinti da Gallarate, celebrando, come giornata storica, il 6 dicembre 2018. Una giornata in cui una ruspa, da lui e Matteo Salvini evocata, rade al suolo una piccola Chiesa Evangelica, in Via del Lazzaretto.

Sardine di tutti i mari unitevi!
Sabato 14 dicembre si è svolta la manifestazione delle Sardine a Roma in Piazza San Giovanni. La partecipazione è stata imponente, segno che c’è bisogno di scendere in piazza per provare a contrastare la presa del potere di Salvini e della destra reazionaria. In piazza abbiamo portato i nostri contenuti che, a partire dagli slogan - Sardine di tutti i mari unitevi e Contro tutti i pescecani del pianeta - si fondano sulla lotta di classe per la trasformazione dell’esistente.
Malgrado le arretratezze programmatiche, l’anti-democraticità e il tratto fortemente moralistico che contraddistingue le parole d’ordine calate dall’alto la nostra azione e quella delle Sardine nere, lavoratori immigrati che chiedono la cancellazione delle leggi Salvini, sono state appoggiate dalla piazza, che ha costretto Mattia Santori a correggersi: non più modifica ma abrogazione dei decreti sicurezza! Ad ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la direzione di questo movimento non è in grado di fornire una proposta politica credibile e che, per quanto la nascita di questo movimento possa essere stata pianificata, il suo sviluppo non è mai del tutto predeterminabile.

Positiva iniziativa De Magistris. Lavoriamo per costruire alternativa popolare
Domani, sabato 1 dicembre parteciperemo all’assemblea proposta e organizzata da Luigi De Magistris al Teatro Italia a Roma. Giudichiamo positivamente l’appello lanciato dal sindaco di Napoli con cui abbiamo costruito fin dall’inizio un’esperienza di governo locale in alternativa al Pd e alla destra e poi anche al M5S. Da tempo lo sollecitiamo a un impegno diretto sul piano nazionale nella costruzione di uno schieramento popolare che unifichi chi in questi anni ha resistito.

MEDIO ORIENTE

La politica di colonizzazione dei territori palestinesi occupati è un crimine di guerra e costituisce una violazione del diritto internazionale
Per l'ennesima volta, il governo americano ha dimostrato di essere disposto ad azzerare il diritto internazionale al fine di sostenere le violazioni e i crimini commessi dal gendarme degli interessi imperialisti, vale a dire Israele. Questa volta attraverso il Segretario di Stato americano Mike Pompeo, copre il crimine di guerra che viene commesso nei territori palestinesi occupati in Cisgiordania, definendo provocatoriamente gli insediamenti israeliani come legittimi.
Il governo degli Stati Uniti non esita a contraddire anche se stesso poiché ha cambiato la posizione che ha sostenuto sulla questione dal 1978. La sua azione non è casuale essendo in continuità con gli sforzi statunitensi di sollevare Israele dalle responsabilità per le violazioni e i crimini perpetrati per imporre la sua "sovranità" sul popolo palestinese e i popoli della regione. Ricordiamo che tutto questo è preceduto dalla provocatoria decisione degli Stati Uniti di trasferire l'ambasciata a Gerusalemme riconoscendola come capitale di Israele, come peraltro dal riconoscimento della "sovranità" israeliana sui territori siriani occupati sulle alture del Golan e dal mancato riconoscimento dei palestinesi come rifugiati impedendo il diritto al ritorno dei rifugiati.
Il Consiglio di pace di Cipro denuncia la nuova provocazione del governo statunitense contro il popolo palestinese. Restiamo fermamente solidali con l'eroico popolo della Palestina. Sosteniamo fortemente la giusta richiesta del popolo palestinese per la creazione di uno stato indipendente nei confini del 1967 con Gerusalemme est come capitale e il ritorno di tutti i rifugiati nei territori occupati, come scritto nelle risoluzioni delle Nazioni Unite.

Siria. Assad: la Belt and Road Initiative si fonda sulla parità
Il Presidente siriano Bashar al-Assad ha recentemente affermato che l’iniziativa Belt and Road lanciata dalla Cina è basata sulla parità ed è pertanto adatta alle sfide del 21° secolo.
Parlando alla cinese Phoenix Television, Assad ha evidenziato come la Cina stia cercando di rafforzare la sua influenza globale. “Non è però un’influenza negativa come quella cui siamo generalmente abituati [in riferimento all’aggressione della Siria, NdT], ma piuttosto un’influenza basata sull’affidabilità fra nazioni amiche e la condivisione di interessi”.
“Sebbene la Siria sia un piccolo paese sotto il profilo geografico, demografico, economico e militare, la Cina ci tratta da pari e non con un atteggiamento da superpotenza. In gioco ci sono interessi reciproci: la Belt and Road ha una ricaduta positive sulla Cina, sulla SIria e su tutti i paesi che ne fanno parte.”

RUSSIA



SCIENZA

Ci rimangono 20 anni per salvare il pianeta
La comunità scientifica internazionale l'ha ripetuto di nuovo: sono rimasti solo 20 anni per salvare il nostro pianeta dai rischi del riscaldamento globale, poi ci aspetterà la catastrofe. Unisciti a questo appello per chiedere che l’Italia guidi ed ospiti la Conferenza Internazionale sul clima - Cop26 - nel 2020 per dare risposte concrete al cambiamento climatico. E’ l’ultima opportunità che ci è rimasta per salvare il nostro pianeta.

Editing genetico sull'uomo: "Serve una pausa di riflessione"
Intervista a Anna Meldolesi, giornalista scientifica esperta di genome editing, in cui vengono analizzati i punti critici del lavoro di He Jiankui.
Sono ancora molti i dubbi e le perplessità che gravano sul lavoro del ricercatore cinese He Jiankui, che qualche giorno fa ha annunciato la nascita di due gemelline il cui Dna è stato modificato per prevenire l'infezione da Hiv che avrebbero ereditato dal padre, e che nella notte (italiana) tra il 27 e il 28 novembre ha parlato al Summit sullo human genome editing di Hong Kong (qui le slide della sua presentazione).
Il primo dubbio è di natura medica: l'utilizzo del genome editing per prevenire l'infezione da Hiv non sembra infatti necessario a fronte di altre metodologie già disponibili.

La speranza di vita non cresce più: sorridete, lavoratori!
Alla fine della scorsa settimana i Ministeri dell'Economia e del Lavoro hanno emanato il decreto che aggiorna ogni due anni, sulla base dell'andamento dell'indice della speranza di vita, la soglia dell'età pensionabile. Quest'ultimo parametro è particolarmente rilevante perché stabilisce a quale età scatta la pensione di vecchiaia (cioè l'età anagrafica che permette al lavoratore di andare in pensione, indipendentemente dagli anni lavorati). Il verdetto è che per il periodo 2021-2022 non vi sarà alcun aumento dell'età pensionabile, dal momento che nel biennio 2017-18 non si è registrata alcuna crescita della vita media attesa nella popolazione italiana. I lavoratori prossimi alla pensione di vecchiaia, ad oggi fissata a 67 anni, non dovranno attendere oltre quella soglia, almeno fino al 2022. La maniera in cui la notizia è stata annunciata dai media, una buona e rassicurante novella, riflette rigorosamente quel perverso meccanismo automatico sancito dalla Legge Tremonti-Sacconi del 2010, per cui una maggiore speranza di vita deve necessariamente tradursi in un aumento dell'età pensionabile, pena la presunta insostenibilità finanziaria (sempre dimostrata con numeri truffaldini e punti di vista parziali) del sistema previdenziale italiano. Un vicolo cieco da cui non si scappa, al punto da far sembrare augurabile la non certo positiva notizia del mancato aumento della speranza di vita. Per non andare in pensione sempre più tardi possiamo solo sperare che non si allunghi la vita media: una vera aberrazione concettuale!

La plastica che uccide
La plastica è ormai una minaccia serissima e onnipresente per l'ambiente e per la salute umana. Milioni di tonnellate di plastica si sono riversati come una marea sulle terre e sui mari, sono finite negli inceneritori, nelle discariche, sui bordi delle strade, nei fiumi, sulle chiome degli alberi. È ora di dire basta.

Inquinamento e movimento ambientalista. La lotta per il pianeta è contro il capitale
Negli ultimi anni la sensibilità rispetto al tema dell'ambiente è cresciuta esponenzialmente, e oggi in molti paesi europei questo tema è messo al centro del dibattito politico. Le manifestazioni di "Fridays for Future" hanno riportato i riflettori su una questione che sicuramente è fra le più attuali del nostro tempo. E lo è giustamente, perché i cambiamenti climatici e tutte le loro conseguenze sono già una realtà. Ma se è vero che cresce l'interesse per l'ambiente e il clima, non si può dire che si abbiano sempre le idee davvero chiare a riguardo. Molto spesso a prevalere sono i falsi miti. E questi diventano pericolosi quando, oltre a diffondersi nella percezione comune, possono essere utilizzati dai padroni per i loro interessi.
Uno dei grandi miti di questi anni, ad esempio, è l'idea che l'inquinamento si debba combattere innanzitutto con l'attivazione sul piano individuale da parte di ciascuno di noi, a partire dalle piccole azioni quotidiane. È un mito che nasce con l'idea che l'emergenza ambientale del nostro tempo sia una sorta di "responsabilità collettiva". E da questo assunto nasce la convinzione che se facciamo attenzione a cosa compriamo al supermercato e a regolare i consumi individuali, possiamo incidere in positivo e limitare l'inquinamento. Ma la realtà è che le piccole azioni come fare attenzione agli sprechi di acqua ed elettricità, limitare l'acquisto e l'utilizzo della plastica o preferire l'acquisto dei prodotti "green" rispetto a quelli canonici, hanno un'incidenza minima rispetto al totale, che è sostanzialmente determinato da altro.

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