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La VOCE 1909

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La VOCE ANNO XXII N°1

settembre 2019

PAGINA b         - 30

segue da pag.29: ucraina: negata dal regime ai comunisti anche la possibilità di partecipare alle prossime elezioni parlamentari. le più importanti e urgenti rivendicazioni delle masse erano e restano l'adozione di misure urgenti per porre fine alla sanguinosa guerra civile del regime al governo contro la popolazione del donbass e il ripristino di normali relazioni di buon vicinato con la federazione russa, una revisione risoluta della politica economica e sociale, la cui attuazione ha trasformato l'ucraina nel più arretrato e povero, corrotto e sfortunato stato d'europa, ha portato alla sostanziale privazione di una sovranità statale che renda possibile una politica interna, estera e di difesa indipendente, ha introdotto pratiche fasciste nella vita pubblica e sociale. molti cittadini ucraini hanno riposto le loro speranze nell'elezione al più alto incarico dello stato di v. zelensky, che ha promesso di ristabilire l'ordine nel paese e ripristinare la giustizia. ma già i primi passi delle sue attività dimostrano che la lotta intestina degli oligarchi per il potere e l'arricchimento personale continuano, e che il presidente zelensky sta proseguendo la politica di poroshenko. l'aspirazione di poroshenko e delle forze politiche e dei personaggi che si sono uniti a lui per preservare il corso politico anti-popolare filo-occidentale respinto dalla maggioranza del popolo ucraino e i passi concreti di zelensky come presidente rappresentano ora il pericolo più grave per il popolo che ha espresso la propria volontà nelle elezioni del 21 aprile 2019 . impedire questo sviluppo degli eventi è il compito più importante di tutte le forze progressiste e patriottiche, incluso il partito comunista. nella situazione attuale, al centro della lotta politica si trova la necessità di porre fine allo spargimento di sangue nell'est del paese, ripristinando lo status neutrale e la natura multidirezionale della politica estera dell'ucraina, stimolando l'economia interna e vincendo la povertà, riducendo le tariffe sui servizi di pubblica utilità, i pagamenti per il consumo di elettricità e del gas per usi domestici, i prezzi per alimenti e beni di prima necessità, medicine e spese sanitarie. il nostro partito, osservando scrupolosamente la costituzione dell'ucraina, utilizzando i diritti che essa garantisce ai partiti politici, dichiarando la sua intenzione di partecipare alle elezioni parlamentari, ha presentato un programma dettagliato, concreto e realistico per risolvere questi problemi. tuttavia, il nuovo governo, guidato dalle leggi anti-costituzionali sulla cosiddetta "de-comunistizzazione", non ha permesso al partito comunista di ucraina di partecipare alle prossime elezioni dei deputati. oltre al rifiuto per un rappresentante del nostro partito a candidarsi alla presidenza dell'ucraina, l'impedimento al partito comunista di ucraina, che non è legalmente proibito, di esercitare i poteri conferiti dalla legge fondamentale del paese rappresenta una flagrante violazione della costituzione e dei diritti fondamentali e libertà politiche di milioni di cittadini, che sono riconosciuti nei paesi democratici. il regime filo-fascista al potere cerca di vietare le attività del partito comunista, accusandolo di "complicità con il separatismo e il terrorismo". per oltre cinque anni sono proseguite le azioni investigative e le udienze e centinaia di comunisti e membri delle loro famiglie sono stati vittime del terrore e della repressione. non sono emerse prove a sostegno delle accuse contro il partito: semplicemente non esistono. la discrepanza tra le famigerate leggi sulla "decomunistizzazione" e la pratica legale degli stati democratici è stata rilevata nelle conclusioni preliminari della commissione di venezia. tuttavia, la persecuzione continua. il partito comunista ucraino condanna fermamente l'illegalità e l'arbitrarietà e utilizza ogni occasione per comunicare alla comunità europea e mondiale la verità su ciò che sta accadendo nel nostro paese, sulla posizione di principio e sulle azioni concrete del partito. la nostra gente deve saperlo. purtroppo, il nuovo governo ucraino, imitando la lotta per la epurazione delle strutture di potere condotta dalla pseudo-elite di poroshenko, non ne abbandona gli approcci nella politica interna ed estera, anche per quanto riguarda il nostro partito, un costante difensore degli interessi dei lavoratori. le dichiarazioni e le azioni pratiche del presidente v. zelensky sono incoerenti e contraddittorie. e questo vale soprattutto per una serie di questioni importanti che riguardano i cittadini dell'ucraina: il cessate il fuoco nell'est del paese, la revoca il blocco di alcune zone delle regioni di donetsk e lugansk, la revisione delle tariffe predatorie, l'orientamento della politica estera dell'ucraina e altro. nella situazione attuale, mentre i comunisti, in violazione della costituzione, vengono privati del diritto legittimo di partecipare alle elezioni, mentre tra i candidati di 22 partiti a deputati dell'ucraina registrati nei distretti elettorali nessuno rappresenta gli elettori di sinistra, il nostro partito e i suoi sostenitori ritengono possibile dare indicazione di voto per le forze politiche e i candidati che si impegneranno a sostenere sinceramente una posizione simile alla nostra su questioni vitali come l'avvio a risoluzione della situazione nell'est del paese, i rapporti con la russia, sull'insieme dei problemi sociali, impedendo la rivincita di poroshenko e della sua cricca filo-nazista. questa è la nostra posizione, dovuta alla situazione che ci costringe ad assumerla. il partito ha difeso e continuerà a difendere, nonostante tutti gli ostacoli, gli interessi della classe operaia, dei contadini, dei lavoratori della scienza e della cultura: tutti i proletari del lavoro fisico e intellettuale. oggi il partito opera in una situazione difficilissima. perseguitato, sottoposto a repressione, a macchinazioni di scissionisti sostenuti dal regime e dai clan oligarchici, il partito comunista continua a lottare. il partito si è trovato di fronte al compito di ricostituire i suoi ranghi con nuove forze, soprattutto giovani, rinforzando tutti i legami con i propri quadri, sperimentando forme e metodi di lavoro più efficaci tra le masse, utilizzando l'esperienza dei bolscevichi, che agivano anche in condizioni illegali, rafforzando l'unità dei ranghi del partito e sviluppando lo studio della teoria rivoluzionaria. in considerazione dell'eccezionale importanza di questi compiti, il presidium del comitato centrale del partito incoraggia i membri del partito a discuterli apertamente in tutte le organizzazioni di partito e le sessioni plenarie dei comitati di partito, dopo di che saranno sottoposti al plenum del comitato centrale. è anche necessario rafforzare risolutamente il sostegno al komsomol, per ridare vita al ruolo di avanguardia dei giovani, la riserva del nostro partito. preservare e rafforzare il partito, estendere la sua influenza tra le masse è oggi un compito fondamentale di tutto il nostro lavoro. "il nostro compito", ha ripetuto più volte vladimir i. lenin, "è preservare la fermezza, la coerenza e la purezza del nostro partito. dobbiamo cercare di elevare al massimo grado la consapevolezza di ogni membro del partito". ricordiamoci sempre di queste sagge parole di lenin e lasciamoci guidare da loro! risoluzione adottata nel corso della riunione del presidium del comitato centrale del partito comunista di ucraina con la partecipazione dei responsabili dei comitati regionali di partito . 4 luglio 2019 . appello urgente dei comunisti ucraini ai comunisti e ai democratici di tutto il mondo. da solidnet.org . traduzione di mauro gemma per marx21.it . con un'inaudita sentenza che viola in modo flagrante i diritti umani e le libertà democratiche, la corte costituzionale dell'ucraina ha sancito la validità delle odiose leggi che riscrivono la storia del paese, criminalizzando i comunisti e arrivando persino a sostenere, nel dispositivo, qualcosa che dovrebbe fare rabbrividire qualsiasi antifascista del nostro paese e del resto del mondo: “"una delle ragioni principali delle enormi perdite umane nell'urss, in particolare in ucraina, durante la seconda guerra mondiale risiede nel fatto che il regime nazista e il regime comunista avevano la stessa essenza antiumana". sono parole che dovrebbero suscitare l'indignazione di chiunque prova ribrezzo di fronte a uno sfrontato tentativo di riscrivere la storia della seconda guerra
mondiale e di distribuire spudoratamente le colpe dei crimini nazisti, equamente tra vittime e carnefici (con lo scopo evidente di rivalutare i carnefici, in particolare quei collaborazionisti ora riabilitati dalle autorità di kiev che si resero responsabili dello sterminio di centinaia di migliaia di soldati dell'armata rossa, partigiani e civili, in particolare di religione ebraica). e' stupefacente che nel nostro paese, mentre imperversa una vergognosa campagna russofoba che si propone esclusivamente di accrescere la tensione per inasprire i rapporti con una russia che rimane saldamente antifascista nelle parole e nei fatti (come dimostrano le numerose risoluzioni contro il risorgere e la glorificazione del nazi-fascismo presentate all'onu, su cui i rappresentanti italiani hanno avuto la spudoratezza di astenersi), nessuno, tra i partiti politici presenti nelle aule parlamentari, si accorga di quanto di odioso avviene nella ex repubblica sovietica dell'ucraina (che nel marzo del 1991, prima del colpo di stato di eltsin e dei rinnegati di kiev e minsk, aveva votato a stragrande maggioranza per la sua appartenenza all'unione sovietica), governata oggi da nostalgici che glorificano come eroi nazionali i suoi collaborazionisti con hitler. ed è addirittura scandaloso che la politica abbia quasi fatto finta di niente persino nel momento in cui, di fronte alla esemplare condanna a 24 anni di carcere del miliziano nazista della guardia nazionale ucraina considerato responsabile dell'assassinio nel donbass di un nostro connazionale, il reporter andrea rocchelli, le autorità di kiev hanno solidarizzato con il condannato, definendolo un “eroe di guerra” (!!!). in questo caso, nessuna interrogazione è stata presentata e nessun cartello è stato innalzato nelle aule del parlamento, non un solo striscione è stato esposto sui balconi dei palazzi istituzionali e chi, nel 2014, dagli scranni del governo (e della presidenza della camera) aveva solidarizzato con il colpo di stato sostenuto da usa/ue/nato, ora tace senza alcuna vergogna. per parte nostra, nell'esprimere piena solidarietà al partito comunista di ucraina continuamente perseguitato, ci auguriamo che almeno dalle forze comuniste italiane arrivino parole (e soprattutto fatti) a sostegno della lotta dei nostri coraggiosi compagni ucraini. (mauro gemma) . il 16 luglio 2019, la corte costituzionale dell'ucraina (ccu) ha emesso una sentenza in merito all'appello costituzionale di 46 deputati dell'ucraina circa la conformità con la costituzione dell'ucraina della legge dell'ucraina "sulla condanna dei regimi totalitari comunisti e nazionalsocialisti (nazisti) in ucraina e il divieto di propaganda dei loro simboli " datato 9 aprile 2015 n. 317-viii. contrariamente alle aspettative e alle opinioni dei principali esperti nel campo del diritto costituzionale e dei diritti umani in ucraina, con la presente decisione, la corte ha riconosciuto come costituzionale questa legge chiaramente anticostituzionale e antidemocratica. la discrepanza della legge dell'ucraina n. 317-viii del 9 aprile 2015 rispetto alla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e alle decisioni della corte europea dei diritti dell'uomo è stata stabilita dalle competenti istituzioni giuridiche internazionali e si è riflessa nella relazione dell'alto commissario delle nazioni unite per i diritti umani sull'osservanza del rispetto dei diritti umani in ucraina del 16 febbraio 2015 e del 15 maggio 2015. ma questo fatto è stato ignorato dall'organo di giurisdizione costituzionale. a sua volta, la commissione europea "per la democrazia attraverso il diritto" (commissione di venezia) e l'ufficio osce per le istituzioni democratiche e i diritti umani del 18-19 dicembre 2015 nella 105a riunione plenaria hanno adottato una risoluzione ad interim congiunta riguardante questa legge che, in particolare, stabilisce l'inadempienza dichiarata da parte della presunta legge costituzionale delle norme internazionali per la protezione dei diritti umani e delle libertà. la corte costituzionale dell'ucraina ha basato questa decisione esclusivamente su motivi politici. ciò è evidente dal messaggio di informazione ufficiale sul sito web della corte. senza citare alcun argomento legale (che non può esistere) per motivare la sua decisione, la corte fa riferimento a quanto segue: "per la loro natura criminale, i regimi comunisti e nazisti erano uguali, e i loro metodi di attuazione della politica repressiva dello stato erano identici. questi regimi hanno negato categoricamente la possibilità dell'esistenza di uno stato indipendente ucraino, hanno perseguitato i suoi sostenitori e hanno ostacolato il risveglio nazionale ucraino”. "... diverse generazioni di ucraini hanno vissuto in un'atmosfera di paura universale per la mancanza di libertà, si sono trovate in condizioni di restrizioni arbitrarie dei diritti civili e politici e di altri diritti e libertà". "una delle ragioni principali delle enormi perdite umane nell'urss, in particolare in ucraina, durante la seconda guerra mondiale risiede nel fatto che il regime nazista e il regime comunista avevano la stessa essenza antiumana". "per diversi decenni, la stella rossa, la falce e il martello incrociati e altri simboli del regime comunista sono stati ampiamente utilizzati dalle forze anti-ucraine per diffondere un'atmosfera di paura, odio e aggressione, per negare il diritto del popolo ucraino al proprio stato indipendente". di conseguenza, la corte ha concluso che "la condanna dei regimi nazista e comunista da parte della legge e il divieto di utilizzare i loro simboli sono sanciti allo scopo legittimo di impedire un ritorno al passato totalitario". è ovvio che la ccu è passata dall'essere una corte a un corpo di repressione politica, e questa sua decisione è puramente politica e non ha nulla a che fare con la legge. naturalmente, nominata dal regime dell'ex presidente poroshenko, la maggioranza dei giudici della ccu ha eseguito l'ordine politico del loro "capo", e ha commesso un crimine contro la memoria storica, la costituzione dell'ucraina e gli standard di protezione dei diritti umani. cari compagni e amici, non abbiamo dubbi che questa decisione sarà utilizzata per scatenare una nuova ondata di repressione contro il partito comunista, i suoi membri e sostenitori. in queste circostanze, abbiamo urgentemente bisogno del vostro sostegno! ci saranno utili azioni e dichiarazioni che condannano la decisione criminale della corte costituzionale e la repressione del regime al potere! inoltre, vi chiediamo di utilizzare tutte le possibili leve di influenza nelle organizzazioni internazionali e nei governi nazionali al fine di condannare questa decisione criminale della ccu, al fine di imporre sanzioni nazionali e internazionali alle persone coinvolte nell'adozione di questa decisione della ccu, politicizzata e criminale per natura e forma. per gli americani è tempo di lasciare . il golfo persico. teheran – mentre la tensione raggiunge livelli altissimi nell’area del golfo persico, gli americani hanno pensato bene di aumentare la propria presenza militare nell’area. a tal proposito, il comandante della marina iraniana ha dichiarato che gli stati uniti devono lasciare il golfo persico, condannando la decisione di aumentare la propria presenza militare nella regione. ..segue ./.
Segue da Pag.29: Ucraina: negata dal regime ai comunisti anche la possibilità di partecipare alle prossime elezioni parlamentari

Le più importanti e urgenti rivendicazioni delle masse erano e restano l'adozione di misure urgenti per porre fine alla sanguinosa guerra civile del regime al governo contro la popolazione del Donbass e il ripristino di normali relazioni di buon vicinato con la Federazione Russa, una revisione risoluta della politica economica e sociale, la cui attuazione ha trasformato l'Ucraina nel più arretrato e povero, corrotto e sfortunato stato d'Europa, ha portato alla sostanziale privazione di una sovranità statale che renda possibile una politica interna, estera e di difesa indipendente, ha introdotto pratiche fasciste nella vita pubblica e sociale.

Molti cittadini ucraini hanno riposto le loro speranze nell'elezione al più alto incarico dello stato di V. Zelensky, che ha promesso di ristabilire l'ordine nel paese e ripristinare la giustizia. Ma già i primi passi delle sue attività dimostrano che la lotta intestina degli oligarchi per il potere e l'arricchimento personale continuano, e che il presidente Zelensky sta proseguendo la politica di Poroshenko.

L'aspirazione di Poroshenko e delle forze politiche e dei personaggi che si sono uniti a lui per preservare il corso politico anti-popolare filo-occidentale respinto dalla maggioranza del popolo ucraino e i passi concreti di Zelensky come presidente rappresentano ora il pericolo più grave per il popolo che ha espresso la propria volontà nelle elezioni del 21 aprile 2019 .

Impedire questo sviluppo degli eventi è il compito più importante di tutte le forze progressiste e patriottiche, incluso il Partito Comunista.


Nella situazione attuale, al centro della lotta politica si trova la necessità di porre fine allo spargimento di sangue nell'est del paese, ripristinando lo status neutrale e la natura multidirezionale della politica estera dell'Ucraina, stimolando l'economia interna e vincendo la povertà, riducendo le tariffe sui servizi di pubblica utilità, i pagamenti per il consumo di elettricità e del gas per usi domestici, i prezzi per alimenti e beni di prima necessità, medicine e spese sanitarie.

Il nostro partito, osservando scrupolosamente la Costituzione dell'Ucraina, utilizzando i diritti che essa garantisce ai partiti politici, dichiarando la sua intenzione di partecipare alle elezioni parlamentari, ha presentato un programma dettagliato, concreto e realistico per risolvere questi problemi.

Tuttavia, il nuovo governo, guidato dalle leggi anti-costituzionali sulla cosiddetta "de-comunistizzazione", non ha permesso al Partito Comunista di Ucraina di partecipare alle prossime elezioni dei deputati.

Oltre al rifiuto per un rappresentante del nostro partito a candidarsi alla presidenza dell'Ucraina, l'impedimento al Partito Comunista di Ucraina, che non è legalmente proibito, di esercitare i poteri conferiti dalla Legge fondamentale del paese rappresenta una flagrante violazione della Costituzione e dei diritti fondamentali e libertà politiche di milioni di cittadini, che sono riconosciuti nei paesi democratici.

Il regime filo-fascista al potere cerca di vietare le attività del Partito comunista, accusandolo di "complicità con il separatismo e il terrorismo". Per oltre cinque anni sono proseguite le azioni investigative e le udienze e centinaia di comunisti e membri delle loro famiglie sono stati vittime del terrore e della repressione. Non sono emerse prove a sostegno delle accuse contro il partito: semplicemente non esistono.

La discrepanza tra le famigerate leggi sulla "decomunistizzazione" e la pratica legale degli stati democratici è stata rilevata nelle conclusioni preliminari della Commissione di Venezia. Tuttavia, la persecuzione continua.

Il Partito comunista ucraino condanna fermamente l'illegalità e l'arbitrarietà e utilizza ogni occasione per comunicare alla comunità europea e mondiale la verità su ciò che sta accadendo nel nostro paese, sulla posizione di principio e sulle azioni concrete del partito. La nostra gente deve saperlo.

Purtroppo, il nuovo governo ucraino, imitando la lotta per la epurazione delle strutture di potere condotta dalla pseudo-elite di Poroshenko, non ne abbandona gli approcci nella politica interna ed estera, anche per quanto riguarda il nostro partito, un costante difensore degli interessi dei lavoratori. Le dichiarazioni e le azioni pratiche del presidente V. Zelensky sono incoerenti e contraddittorie. E questo vale soprattutto per una serie di questioni importanti che riguardano i cittadini dell'Ucraina: il cessate il fuoco nell'est del paese, la revoca il blocco di alcune zone delle regioni di Donetsk e Lugansk, la revisione delle tariffe predatorie, l'orientamento della politica estera dell'Ucraina e altro.

Nella situazione attuale, mentre i comunisti, in violazione della Costituzione, vengono privati del diritto legittimo di partecipare alle elezioni, mentre tra i candidati di 22 partiti a deputati dell'Ucraina registrati nei distretti elettorali nessuno rappresenta gli elettori di sinistra, il nostro partito e i suoi sostenitori ritengono possibile dare indicazione di voto per le forze politiche e i candidati che si impegneranno a sostenere sinceramente una posizione simile alla nostra su questioni vitali come l'avvio a risoluzione della situazione nell'est del paese, i rapporti con la Russia, sull'insieme dei problemi sociali, impedendo la rivincita di Poroshenko e della sua cricca filo-nazista.

Questa è la nostra posizione, dovuta alla situazione che ci costringe ad assumerla. Il partito ha difeso e continuerà a difendere, nonostante tutti gli ostacoli, gli interessi della classe operaia, dei contadini, dei lavoratori della scienza e della cultura: tutti i proletari del lavoro fisico e intellettuale.

Oggi il partito opera in una situazione difficilissima. Perseguitato, sottoposto a repressione, a macchinazioni di scissionisti sostenuti dal regime e dai clan oligarchici, il Partito Comunista continua a lottare.

Il partito si è trovato di fronte al compito di ricostituire i suoi ranghi con nuove forze, soprattutto giovani, rinforzando tutti i legami con i propri quadri, sperimentando forme e metodi di lavoro più efficaci tra le masse, utilizzando l'esperienza dei bolscevichi, che agivano anche in condizioni illegali, rafforzando l'unità dei ranghi del partito e sviluppando lo studio della teoria rivoluzionaria.


In considerazione dell'eccezionale importanza di questi compiti, il Presidium del Comitato Centrale del partito incoraggia i membri del partito a discuterli apertamente in tutte le organizzazioni di partito e le sessioni plenarie dei comitati di partito, dopo di che saranno sottoposti al Plenum del Comitato Centrale.

È anche necessario rafforzare risolutamente il sostegno al Komsomol, per ridare vita al ruolo di avanguardia dei giovani, la riserva del nostro partito.

Preservare e rafforzare il partito, estendere la sua influenza tra le masse è oggi un compito fondamentale di tutto il nostro lavoro.

"Il nostro compito", ha ripetuto più volte Vladimir I. Lenin, "è preservare la fermezza, la coerenza e la purezza del nostro partito. Dobbiamo cercare di elevare al massimo grado la consapevolezza di ogni membro del partito".

Ricordiamoci sempre di queste sagge parole di Lenin e lasciamoci guidare da loro!

Risoluzione adottata nel corso della riunione del Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista di Ucraina con la partecipazione dei responsabili dei comitati regionali di partito

4 luglio 2019


Appello urgente dei comunisti ucraini ai comunisti e ai democratici di tutto il mondo

da solidnet.org

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it


Con un'inaudita sentenza che viola in modo flagrante i diritti umani e le libertà democratiche, la Corte Costituzionale dell'Ucraina ha sancito la validità delle odiose leggi che riscrivono la storia del paese, criminalizzando i comunisti e arrivando persino a sostenere, nel dispositivo, qualcosa che dovrebbe fare rabbrividire qualsiasi antifascista del nostro paese e del resto del mondo: “"Una delle ragioni principali delle enormi perdite umane nell'URSS, in particolare in Ucraina, durante la Seconda Guerra Mondiale risiede nel fatto che il regime nazista e il regime comunista avevano la stessa essenza antiumana".

Sono parole che dovrebbero suscitare l'indignazione di chiunque prova ribrezzo di fronte a uno sfrontato tentativo di riscrivere la storia della Seconda Guerra

Mondiale e di distribuire spudoratamente le colpe dei crimini nazisti, equamente tra vittime e carnefici (con lo scopo evidente di rivalutare i carnefici, in particolare quei collaborazionisti ora riabilitati dalle autorità di Kiev che si resero responsabili dello sterminio di centinaia di migliaia di soldati dell'Armata Rossa, partigiani e civili, in particolare di religione ebraica). E' stupefacente che nel nostro paese, mentre imperversa una vergognosa campagna russofoba che si propone esclusivamente di accrescere la tensione per inasprire i rapporti con una Russia che rimane saldamente antifascista nelle parole e nei fatti (come dimostrano le numerose risoluzioni contro il risorgere e la glorificazione del nazi-fascismo presentate all'ONU, su cui i rappresentanti italiani hanno avuto la spudoratezza di astenersi), nessuno, tra i partiti politici presenti nelle aule parlamentari, si accorga di quanto di odioso avviene nella ex repubblica sovietica dell'Ucraina (che nel marzo del 1991, prima del colpo di Stato di Eltsin e dei rinnegati di Kiev e Minsk, aveva votato a stragrande maggioranza per la sua appartenenza all'Unione Sovietica), governata oggi da nostalgici che glorificano come eroi nazionali i suoi collaborazionisti con Hitler. Ed è addirittura scandaloso che la politica abbia quasi fatto finta di niente persino nel momento in cui, di fronte alla esemplare condanna a 24 anni di carcere del miliziano nazista della Guardia Nazionale Ucraina considerato responsabile dell'assassinio nel Donbass di un nostro connazionale, il reporter Andrea Rocchelli, le autorità di Kiev hanno solidarizzato con il condannato, definendolo un “eroe di guerra” (!!!). In questo caso, nessuna interrogazione è stata presentata e nessun cartello è stato innalzato nelle aule del parlamento, non un solo striscione è stato esposto sui balconi dei palazzi istituzionali e chi, nel 2014, dagli scranni del governo (e della presidenza della Camera) aveva solidarizzato con il colpo di Stato sostenuto da USA/UE/NATO, ora tace senza alcuna vergogna. Per parte nostra, nell'esprimere piena solidarietà al Partito Comunista di Ucraina continuamente perseguitato, ci auguriamo che almeno dalle forze comuniste italiane arrivino parole (e soprattutto fatti) a sostegno della lotta dei nostri coraggiosi compagni ucraini. (Mauro Gemma)

Il 16 luglio 2019, la Corte Costituzionale dell'Ucraina (CCU) ha emesso una sentenza in merito all'appello costituzionale di 46 deputati dell'Ucraina circa la conformità con la Costituzione dell'Ucraina della legge dell'Ucraina "Sulla condanna dei regimi totalitari comunisti e nazionalsocialisti (nazisti) in Ucraina e il divieto di propaganda dei loro simboli " datato 9 aprile 2015 n. 317-VIII.

Contrariamente alle aspettative e alle opinioni dei principali esperti nel campo del diritto costituzionale e dei diritti umani in Ucraina, con la presente decisione, la Corte ha riconosciuto come costituzionale questa legge chiaramente anticostituzionale e antidemocratica.

La discrepanza della legge dell'Ucraina n. 317-VIII del 9 aprile 2015 rispetto alla Convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e alle decisioni della Corte europea dei diritti dell'uomo è stata stabilita dalle competenti istituzioni giuridiche internazionali e si è riflessa nella relazione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sull'osservanza del rispetto dei diritti umani in Ucraina del 16 febbraio 2015 e del 15 maggio 2015. Ma questo fatto è stato ignorato dall'organo di giurisdizione costituzionale. A sua volta, la Commissione europea "Per la democrazia attraverso il diritto" (Commissione di Venezia) e l'Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani del 18-19 dicembre 2015 nella 105a riunione plenaria hanno adottato una risoluzione ad interim congiunta riguardante questa legge che, in particolare, stabilisce l'inadempienza dichiarata da parte della presunta legge costituzionale delle norme internazionali per la protezione dei diritti umani e delle libertà.

La Corte Costituzionale dell'Ucraina ha basato questa decisione esclusivamente su motivi politici. Ciò è evidente dal messaggio di informazione ufficiale sul sito web della Corte.

Senza citare alcun argomento legale (che non può esistere) per motivare la sua decisione, la Corte fa riferimento a quanto segue:

"Per la loro natura criminale, i regimi comunisti e nazisti erano uguali, e i loro metodi di attuazione della politica repressiva dello stato erano identici. Questi regimi hanno negato categoricamente la possibilità dell'esistenza di uno stato indipendente ucraino, hanno perseguitato i suoi sostenitori e hanno ostacolato il risveglio nazionale ucraino”.

"... diverse generazioni di ucraini hanno vissuto in un'atmosfera di paura universale per la mancanza di libertà, si sono trovate in condizioni di restrizioni arbitrarie dei diritti civili e politici e di altri diritti e libertà".

"Una delle ragioni principali delle enormi perdite umane nell'URSS, in particolare in Ucraina, durante la seconda guerra mondiale risiede nel fatto che il regime nazista e il regime comunista avevano la stessa essenza antiumana".

"Per diversi decenni, la stella rossa, la falce e il martello incrociati e altri simboli del regime comunista sono stati ampiamente utilizzati dalle forze anti-ucraine per diffondere un'atmosfera di paura, odio e aggressione, per negare il diritto del popolo ucraino al proprio stato indipendente".

Di conseguenza, la Corte ha concluso che "la condanna dei regimi nazista e comunista da parte della legge e il divieto di utilizzare i loro simboli sono sanciti allo scopo legittimo di impedire un ritorno al passato totalitario".

È ovvio che la CCU è passata dall'essere una corte a un corpo di repressione politica, e questa sua decisione è puramente politica e non ha nulla a che fare con la legge. Naturalmente, nominata dal regime dell'ex presidente Poroshenko, la maggioranza dei giudici della CCU ha eseguito l'ordine politico del loro "capo", e ha commesso un crimine contro la memoria storica, la Costituzione dell'Ucraina e gli standard di protezione dei diritti umani.

Cari compagni e amici, non abbiamo dubbi che questa decisione sarà utilizzata per scatenare una nuova ondata di repressione contro il Partito Comunista, i suoi membri e sostenitori.

In queste circostanze, abbiamo urgentemente bisogno del vostro sostegno!


Ci saranno utili azioni e dichiarazioni che condannano la decisione criminale della Corte Costituzionale e la repressione del regime al potere!

Inoltre, vi chiediamo di utilizzare tutte le possibili leve di influenza nelle organizzazioni internazionali e nei governi nazionali al fine di condannare questa decisione criminale della CCU, al fine di imporre sanzioni nazionali e internazionali alle persone coinvolte nell'adozione di questa decisione della CCU, politicizzata e criminale per natura e forma.

Per gli americani è tempo di lasciare
il Golfo Persico

Teheran – Mentre la tensione raggiunge livelli altissimi nell’area del Golfo Persico, gli americani hanno pensato bene di aumentare la propria presenza militare nell’area. A tal proposito, il comandante della marina iraniana ha dichiarato che gli Stati Uniti devono lasciare il Golfo Persico, condannando la decisione di aumentare la propria presenza militare nella regione.



..segue ./.

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