Last name:

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1911

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  


GIÙ

SU


La VOCE ANNO XXII N°3

novembre 2019

PAGINA 4         - 20

quindici elementi sullo stato attuale delle relazioni tra gli usa e cuba. ci sono passi indietro nella relazione bilaterale, ma senza dubbio di mantengono alcune aree di cooperazione, soprattutto nell’ambito dell’applicazione della legge e la sicurezza nazionale. autore: granma | internet@granma.cu - 15 ottobre 2019. 1-ci sono passi indietro nella relazione bilaterale, ma senza dubbio di mantengono alcune aree di cooperazione, soprattutto nell’ambito dell’applicazione della legge e la sicurezza nazionale. 2-quello che definisce lo stato attuale delle relazioni è un forte indurimento del blocco, economico, commerciale e finanziario che sta provocando danni umanitari e danni economici, colpendo tutte le cubane e i cubani, così come gli stessi cittadini statunitensi con la proibizione di viaggiare nell’isola. il blocco è un modo d’agire obsoleto, che viola il diritto internazionale ed anche la convenzione di ginevra per il crimine di genocidio. 3-esistono una messa a fuoco ideologica e una motivazione politica elettorale che disgraziatamente prevalgono molte volte quando si guarda cuba dal governo o dalla cupola politica degli stati uniti. 4-ci sono sempre stati canali di comunicazione tra i due governi e se lo stablishment politico statunitense volesse avanzare con cuba, ha tutti i mezzi perfettamente stabiliti per farlo. 5-il normale funzionamento delle ambasciate è stato disgraziatamente danneggiato dalla riduzione del personale o dal taglio dei servizi consolari nell’ambasciata degli stati uniti a l’avana, provocando gravi problemi per la riunificazione familiare e i viaggi dei cubani negli stati uniti. 6-seicentomila statunitensi e 400.000 cubani che risiedono negli stati uniti hanno visitato cuba nel 2018. esiste un vincolo importante tra i due popoli e tra numerose istituzioni. i vincoli culturali sono essenziali in questa relazione. 7-esiste una tendenza storica irreversibile; le relazioni tra gli stati uniti e cuba non potranno mai essere uguali quelle precedenti dicembre del 2014. 8-è probabile che ci sia una congiuntura politica sfavorevole e in particolare durante l’anno elettorale. 9-la maggioranza dei cubani che vivono nella florida appoggia i passi avanti verso la normalità delle relazioni e l’eliminazione del blocco, e soprattutto i più giovani. 10-negli ultimi mesi cuba ha ricevuto molte minacce dirette o indirette, d’indurimento inedito del blocco, con sanzioni che obbediscono più a uno stato di guerra che alla relazione tra una grande potenza con un’isola piccola che entra tutta nella baia di hudson. 11-le azioni del blocco più recenti degli stati uniti contro il trasporto di petrolio a cuba sono brutali, inedite, non convenzionali, non proprie di una situazione di normalità internazionale. 12-la relazione di cuba con il venezuela, che è una relazione reciprocamente rispettosa, basata nel diritto internazionale e nella solidarietà, si sta usando come pretesto per sanzionare l’isola grande delle antille. 13- gli stati uniti non rilasciano la quantità di visti per emigranti cubani come dovrebbero fare obbligatoriamente dopo la firma degli accordi migratori dell’anno scorso. 14-la politica degli stati uniti verso cuba, vista dal nostro paese, non è un tema di partiti, e nemmeno un tema politico, ma di convivenza civile tra due stati vicini, molto sproporzionata, perchè uno è una super potenza e l’altro una piccola isola in via di sviluppo. 15-la maggioranza del popolo statunitense, secondo tutti i dati, favorisce la normalità e l’eliminazione del blocco imposto a cuba e in cuba c’è un amplissimo consenso in questo senso. fonte: intervista realizzata al cancelliere cubano bruno rodríguez parrilla, dal vicepresidente di notizie internazionali di the associated press (ap), ian phillips, negli uffici centrali dell’agenzia, a nuova york. ( gm – granma int.) dichiarazione dell’unione dei giornalisti di cuba: nè la ned, nè soros, nè la osa. l’unione dei giornalisti di cuba denuncia energicamente questa manipolazione e riafferma che per la nostra organizzazione l’importante è persistere con il nostro progetto di trasformare il sistema dei media pubblici per più socialismo e per più rivoluzione e se di sigle si tratta, si sappia che la upec continuerà a difendere i suoi postulati della fondazione, senza il denaro e le falsità della osa, la ned, la osf, la ipys e altre sussidiarie del governo degli stati uniti. autore: redazione digitale | informacion@granma.cu -14 ottobre 2019. la presidenza dell’unione dei giornalisti di cuba ha emesso una dichiarazione per denunciare che i girnalisti dei media pubblici cubani hanno ricevuto la scorsa settimana messaggi e telefonate dall’istituto di stampa e società (ipys), una ong vincolata alle campagne politiche contro i governi e le organizzazioni progressiste in america latina, particolarmente ossessionata con le linee d’attacco con la rivoluzione bolivariana. nel testo si dettaglia che, sorprendentemente, un funzionario della ipys ha informato i nostri compagni che alcuni dei loro lavori erano stati selezionati per un concorso di cronaca sui temi cubani, concorso al quale non avevano partecipato, auspicato da questo istituto. poco dopo il ipys ha annunciata alla grande una lista “ecuménica” di finalisti con testi pubblicati originalmente in media pubblici e privati, tra questi ultimi alcuni con una linea apertamente anti socialista e allineata alle politiche di washington contro il governo cubano. la upec precisa che la ipys è l’organizzazione più importante del gruppo gali (grupo andino delle libertà d’informazione ), che canalizza i fondi per l’ingerenza e la sovversione delle agenzie statunitensi al fronte delle “violazioni alla libertà d’espressione”. basta una ricerca in internet e s’incontrerà questa organizzazione in prima linea contro la legge dei media fomentata dal governo di rafael correa in ecuador, nelle campagne di /fake news/ contro evo morales (il caso tipnis, di un presunto figlio del mandatario mai esistito e che ha avvelenato un referendum in bolivia, e l’artiglieria mediatica sostentata dall’auto proclamato juan guaidó, in venezuela, per citare alcuni esempi. nella denuncia si sostiene che chi paga e chi comanda nel ipys sono “donanti” como la osa, la national endowment for democracy (ned) e la open society foundations (osf), di george soros, finanziatori, come si proclamano orgogliosamente nella pagina web di questo istituto. dobbiamo ricordare chi sono queste organizzazioni caritative? la osa, organismo indifendibile, che agisce in nome della democrazia solo quando conviene agli interessi statunitensi e alle oligarchie locali latinoamericane, non ha mai fatto nulla per fermare le dittature latinoamericane “nell’epoca dorata” del piano condor e degli attentati terroristici della cia contro i civili cubani. in anni recenti l’organismo panamericano non solo si è prestato per satanizzare venezuela, cuba e nicaragua, agli ordini di john bolton, ma è stato incapace di fare qualcosa per impedire un colpo di stato in honduras, per denunciare le cospìrazioni nei parlamenti che provocarono la deposizione dei mandatari fernando lugo, del paraguay (2012) e dilma rousseff, del brasile (2016). e che dire della ned, “schermo della cia” – nome che non si deve al quotidiano granma, ma al the new york times? ? chi guarda la pagina ufficiale incontrerà la lista dei succosi bilanci federali destinati nel 2018 al cambio di regime in cuba. dobbiamo aspettare gennaio per conoscere quelli consegnati nel 2019. invariabilmente, i destinatari dei fondi della ned, come del ipys, militano nella nuova o vecchia controrivoluzione che ha abitualmente più risorse e media per esprimersi del cubani, perchè è un’appendice della politica nordamericana e dispone di tutta la stampa di destra per le sue sparate. a questo si sommano le azioni che violano in maniera flagrante la libertà d’espressione dei rivoluzionari cubani nelle piattaforme statunitensi, come il recente blocco di twitter di 200 account di giornalisti e media pubblici nazionali in questa rete, molti dei quali non sono stati restituiti ai titolari. «george soros, il multimilionario dietro la open society, è un noto promotore del caso globale dall’ucrania ai balcani, stando ai documento filtratati in /dc leaks. / recentemente la sua mano pelosa, con la ned, è apparsa dondolando la culla delle manifestazioni a hong kong. wayne madsen, ex investigatore della celebre agenzia della sicurezza nazionale degli stati uniti nel suo libro /soros: il quantum del caos/, ha documentato come segnali la partecipazione della osf nella destabilizzazione dei balcani, il suo doppio gioco nel caucaso, la sua collaborazione nel colpo in honduras, la sua infiltrazione in cina, le sue reti d’appoggio alle “rivoluzioni di colore” e alle.
“rivoluzioni arabe”, e la sua ingerenza in amrica latina. «l’unione dei giornalisti di cuba ha basi politiche ed etiche molto chiare; al suo interno ci sono molte opinioni ma non siamo in comunicazione né con la ned, nè con la oea, nè con la open society de soros, funzionali alle strategie del governo degli stati uniti per asfissiare il nostro paese . le loro operazioni sono immorali e illegali e ignorano i principi civici e le norme giuridiche cubane. rinforzano ulteriormente il blocco economico, promuovono la destabilizzazione, corteggiano i media privati e portano avanti una gigantesca campagna che nega il sale e l’acqua al governo di miguel díaz-canel, omettono quello che non conviene loro, tergiversano la realtà e calunniamo volgarmente coloro che difendono il socialismo e la rivoluzione cubana. «la ipys ha manipolato i nostri compagni per auspicare una nuova campagna contro il sistema pubblico cubano .porta impresso il sigillo politico contro rivoluzionario con una vergognosa eco nelle reti, che giungono all’estremo di suggerire che la upec accetti del denaro da organizzazioni che hanno le mani macchiate di sangue e usano la retorica della libertà d’espressione con fini ideologici e come ariete politico. «l’unione dei giornalisti di cuba denuncia energicamente questa manipolazione e riafferma che per la nostra organizzazione l’importante è persistere con il nostro progetto di trasformare il sistema dei media pubbici per più socialismo e per più rivoluzione e se di sigle si tratta, si sappia che la upec continuerà a difendere i suoi postulati della fondazione, senza il denaro e le falsità della osa, la ned, la osf, la ipys e altre sussidiarie del governo degli stati uniti.( gm- granma int.) xi jinping ha espresso a raúl la sua disposizione per scrivere assieme un nuovo capitolo dell’amicizia cinese - cubana. granma pubblica la lettera inviata dal segretario generale del comitato centrale del partito comunista della cina e presidente della repubblica popolare della cina al generale d’esercito raúl castro, primo segretario del comitato centrale del partito comunista di cuba, in occasione della felice celebrazione della sessione straordinaria della ix legislatura dell’ assemblea nazionale del potere popolare di cuba. autore: granma | internet@granma.cu - 14 ottobre 2019. raúl castro impone la medaglia ordine josé martí a xi jinping, nel 2014. photo: estudio revolución pechino, 11 ottobre 2019 compagno raúl castro ruz. primo segretario del comitato centrale del partito comunista di cuba della repubblica di cuba. l’avana. stimato compagno primo segretario: ho seguito con gradimento la felice celebrazione della sessione straordinaria della ix legislatura dell’assemblea nazionale del potere popolare di cuba, con la sua guida e quella del comitato centrale del partito comunista di cuba, e l’elezione de compagno miguel díaz-canel come presidente de cuba, e voglio esprimere, a nome del partito comunista della cina, del governo e del popolo cinese, le nostre calorose felicitazioni al fraterno partito comunista di cuba, al governo e al popolo cubani. mi compiace inviarle le mie più calorose felicitazioni per la sua decorazione con la medaglia dell’amicizia della repubblica popolare della cina. come uno dei più importanti fondatori delle relazioni cinesi – cubane, lei si dedica fermamente a promuovere l’amicizia tra le due nazioni. assegnando una grande importanza allo sviluppo dei vincoli cinese - cubani, ho la disposizione di mantenere la più stretta comunicazione con lei. per scrivere insieme un nuovo capitolo dell’ amicizia cinese-cubana nella nuova era. formulo sinceri voti per il costante progresso del partito comunista di cuba, per la prosperità della repubblica di cuba e l’eterna amicizia tra i due paesi e i due partiti. xi jinping. segretario generale del comitato centrale del partito comunista della cina. presidente della repubblica popolare della cina. ( gm – granma int.) cuba presenterà una cartella d’opportunità nella fiera internazionale de l’avana. la cartella delle opportunità fa parte della strategia delle autorità dell’isola per continuare a promuovere l’investimento straniero nel paese. autore: granma | internet@granma.cu - 15 ottobre 2019. cuba presenterà una cartella d’opportunità nella fihav, fiera internazionale de l’avana. photo: radio reloj cuba presenterà la sua cartella di opportunità degli investimenti stranieri nella cornice della fiera internazionale de l’avana - fihav - che si svolgerà dal 4 al 8 novembre. nel suo account in twitter, il ministro del commercio estero e l’investimento straniero dell’isola, rodrigo malmierca, ha spiegato che durante il forum si presenterà anche la terza edizione della guida commerciale della repubblica di cuba. la cartella delle opportunità fa parte della strategia delle autorità dell’isola per continuare a promuovere gli investimenti stranieri nel paese. durante questa edizione si realizzerà il quarto forum degli investimento per fomentare gli incontri bilaterali tra imprenditori cubani e potenziali investitori stranieri. parteciperanno alla fiera oltre agli imprenditori cubani e stranieri, delegazioni ufficiali di altre nazioni, camere di commercio e organizzazioni affini. (radio reloj/gm – granma int.)

Quindici elementi sullo stato attuale delle relazioni tra gli USA e Cuba

Ci sono passi indietro nella relazione bilaterale, ma senza dubbio di mantengono alcune aree di cooperazione, soprattutto nell’ambito dell’applicazione della legge e la sicurezza nazionale

Autore: Granma | internet@granma.cu - 15 ottobre 2019

1-Ci sono passi indietro nella relazione bilaterale, ma senza dubbio di mantengono alcune aree di cooperazione, soprattutto nell’ambito dell’applicazione della legge e la sicurezza nazionale.

2-Quello che definisce lo stato attuale delle relazioni è un forte indurimento del blocco, economico, commerciale e finanziario che sta provocando danni umanitari e danni economici, colpendo tutte le cubane e i cubani, così come gli stessi cittadini statunitensi con la proibizione di viaggiare nell’Isola. Il blocco è un modo d’agire obsoleto, che viola il Diritto Internazionale ed anche la Convenzione di Ginevra per il crimine di genocidio.

3-Esistono una messa a fuoco ideologica e una motivazione politica elettorale che disgraziatamente prevalgono molte volte quando si guarda Cuba dal Governo o dalla cupola politica degli Stati Uniti.

4-Ci sono sempre stati canali di comunicazione tra i due governi e se lo stablishment politico statunitense volesse avanzare con Cuba, ha tutti i mezzi perfettamente stabiliti per farlo.

5-Il normale funzionamento delle ambasciate è stato disgraziatamente danneggiato dalla riduzione del personale o dal taglio dei servizi consolari nell’ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana, provocando gravi problemi per la riunificazione familiare e i viaggi dei cubani negli Stati Uniti.

6-Seicentomila statunitensi e 400.000 cubani che risiedono negli Stati Uniti hanno visitato Cuba nel 2018. Esiste un vincolo importante tra i due popoli e tra numerose istituzioni. I vincoli culturali sono essenziali in questa relazione.

7-Esiste una tendenza storica irreversibile; le relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba non potranno mai essere uguali quelle precedenti dicembre del 2014.

8-È probabile che ci sia una congiuntura politica sfavorevole e in particolare durante l’anno elettorale.

9-La maggioranza dei cubani che vivono nella Florida appoggia i passi avanti verso la normalità delle relazioni e l’eliminazione del blocco, e soprattutto i più giovani.

10-Negli ultimi mesi Cuba ha ricevuto molte minacce dirette o indirette, d’indurimento inedito del blocco, con sanzioni che obbediscono più a uno stato di guerra che alla relazione tra una grande potenza con un’isola piccola che entra tutta nella baia di Hudson.

11-Le azioni del blocco più recenti degli Stati Uniti contro il trasporto di petrolio a Cuba sono brutali, inedite, non convenzionali, non proprie di una situazione di normalità internazionale.

12-La relazione di Cuba con il Venezuela, che è una relazione reciprocamente rispettosa, basata nel Diritto Internazionale e nella solidarietà, si sta usando come pretesto per sanzionare l’Isola grande delle Antille.

13- Gli Stati Uniti non rilasciano la quantità di visti per emigranti cubani come dovrebbero fare obbligatoriamente dopo la firma degli accordi migratori dell’anno scorso.

14-La politica degli Stati Uniti verso Cuba, vista dal nostro paese, non è un tema di partiti, e nemmeno un tema politico, ma di convivenza civile tra due Stati vicini, molto sproporzionata, perchè uno è una super potenza e l’altro una piccola isola in via di sviluppo.

15-La maggioranza del popolo statunitense, secondo tutti i dati, favorisce la normalità e l’eliminazione del blocco imposto a Cuba e in Cuba c’è un amplissimo consenso in questo senso.

Fonte: Intervista realizzata al cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla, dal vicepresidente di Notizie Internazionali di The Associated Press (AP), Ian Phillips, negli uffici centrali dell’agenzia, a Nuova York. ( GM – Granma Int.)

Dichiarazione dell’Unione dei Giornalisti di Cuba: nè la NED, nè Soros, nè la OSA

L’Unione dei Giornalisti di Cuba denuncia energicamente questa manipolazione e riafferma che per la nostra organizzazione l’importante è persistere con il nostro progetto di trasformare il sistema dei media pubblici per più socialismo e per più Rivoluzione e se di sigle si tratta, si sappia che la UPEC continuerà a difendere i suoi postulati della fondazione, senza il denaro e le falsità della OSA, la NED, la OSF, la IPYS e altre sussidiarie del governo degli Stati Uniti.

Autore: Redazione Digitale | informacion@granma.cu -14 ottobre 2019

La Presidenza dell’Unione dei Giornalisti di Cuba ha emesso una dichiarazione per denunciare che i girnalisti dei media pubblici cubani hanno ricevuto la scorsa settimana messaggi e telefonate dall’Istituto di Stampa e Società (IPYS), una ONG vincolata alle campagne politiche contro i governi e le organizzazioni progressiste in America Latina, particolarmente ossessionata con le linee d’attacco con la Rivoluzione bolivariana.
Nel testo si dettaglia che, sorprendentemente, un funzionario della IPYS ha informato i nostri compagni che alcuni dei loro lavori erano stati selezionati per un concorso di cronaca sui temi cubani, concorso al quale non avevano partecipato, auspicato da questo istituto.
Poco dopo il IPYS ha annunciata alla grande una lista “ecuménica” di finalisti con testi pubblicati originalmente in media pubblici e privati, tra questi ultimi alcuni con una linea apertamente anti socialista e allineata alle politiche di Washington contro il governo cubano.
La UPEC precisa che la IPYS è l’organizzazione più importante del gruppo GALI (Grupo Andino delle Libertà d’Informazione ), che canalizza i fondi per l’ingerenza e la sovversione delle agenzie statunitensi al fronte delle “violazioni alla libertà d’espressione”.
Basta una ricerca in Internet e s’incontrerà questa organizzazione in prima linea contro la legge dei media fomentata dal governo di Rafael Correa in Ecuador, nelle campagne di /fake news/ contro Evo Morales (il caso TIPNIS, di un presunto figlio del mandatario mai esistito e che ha avvelenato un referendum in Bolivia, e l’artiglieria mediatica sostentata dall’auto proclamato Juan Guaidó, in Venezuela, per citare alcuni esempi.
Nella denuncia si sostiene che chi paga e chi comanda nel IPYS sono “donanti” como la OSA, la National Endowment for Democracy (NED) e la Open Society Foundations (OSF), di George Soros, finanziatori, come si proclamano orgogliosamente nella pagina web di questo istituto.
Dobbiamo ricordare chi sono queste organizzazioni caritative?
La OSA, organismo indifendibile, che agisce in nome della democrazia solo quando conviene agli interessi statunitensi e alle oligarchie locali latinoamericane, non ha mai fatto nulla per fermare le dittature latinoamericane “nell’epoca dorata” del Piano Condor e degli attentati terroristici della CIA contro i civili cubani.
In anni recenti l’organismo panamericano non solo si è prestato per satanizzare Venezuela, Cuba e Nicaragua, agli ordini di John Bolton, ma è stato incapace di fare qualcosa per impedire un colpo di Stato in Honduras, per denunciare le cospìrazioni nei parlamenti che provocarono la deposizione dei mandatari Fernando Lugo, del Paraguay (2012) e Dilma Rousseff, del Brasile (2016).
E che dire della NED, “schermo della CIA” – nome che non si deve al quotidiano Granma, ma al The New York Times? ?
Chi guarda la pagina ufficiale incontrerà la lista dei succosi bilanci federali destinati nel 2018 al cambio di regime in Cuba. Dobbiamo aspettare gennaio per conoscere quelli consegnati nel 2019.
Invariabilmente, i destinatari dei fondi della NED, come del IPYS, militano nella nuova o vecchia controrivoluzione che ha abitualmente più risorse e media per esprimersi del cubani, perchè è un’appendice della politica nordamericana e dispone di tutta la stampa di destra per le sue sparate.
A questo si sommano le azioni che violano in maniera flagrante la libertà d’espressione dei rivoluzionari cubani nelle piattaforme statunitensi, come il recente blocco di Twitter di 200 account di giornalisti e media pubblici nazionali in questa rete, molti dei quali non sono stati restituiti ai titolari.
«George Soros, il multimilionario dietro la Open Society, è un noto promotore del caso globale dall’Ucrania ai Balcani, stando ai documento filtratati in /DC Leaks. /
Recentemente la sua mano pelosa, con la NED, è apparsa dondolando la culla delle manifestazioni a Hong Kong. Wayne Madsen, ex investigatore della celebre Agenzia della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti nel suo libro /Soros: il quantum del caos/, ha documentato come segnali la partecipazione della OSF nella destabilizzazione dei Balcani, il suo doppio gioco nel Caucaso, la sua collaborazione nel colpo in Honduras, la sua infiltrazione in Cina, le sue reti d’appoggio alle “rivoluzioni di colore” e alle
“rivoluzioni arabe”, e la sua ingerenza in Amrica Latina.
«L’Unione dei Giornalisti di Cuba ha basi politiche ed etiche molto chiare; al suo interno ci sono molte opinioni ma non siamo in comunicazione né con la NED, nè con la OEA, nè con la Open Society de Soros, funzionali alle strategie del Governo degli Stati Uniti per asfissiare il nostro paese .
Le loro operazioni sono immorali e illegali e ignorano i principi civici e le norme giuridiche cubane. Rinforzano ulteriormente il blocco economico, promuovono la destabilizzazione, corteggiano i media privati e portano avanti una gigantesca campagna che nega il sale e l’acqua al governo di Miguel Díaz-Canel, omettono quello che non conviene loro, tergiversano la realtà e calunniamo volgarmente coloro che difendono il socialismo e la Rivoluzione cubana.
«La IPYS ha manipolato i nostri compagni per auspicare una nuova campagna contro il sistema pubblico cubano .Porta impresso il sigillo politico contro rivoluzionario con una vergognosa eco nelle reti, che giungono all’estremo di suggerire che la UPEC accetti del denaro da organizzazioni che hanno le mani macchiate di sangue e usano la retorica della libertà d’espressione con fini ideologici e come ariete politico.

«L’Unione dei Giornalisti di Cuba denuncia energicamente questa manipolazione e riafferma che per la nostra organizzazione l’importante è persistere con il nostro progetto di trasformare il sistema dei media pubbici per più socialismo e per più Rivoluzione e se di sigle si tratta, si sappia che la UPEC continuerà a difendere i suoi postulati della fondazione, senza il denaro e le falsità della OSA, la NED, la OSF, la IPYS e altre sussidiarie del governo degli Stati Uniti.( GM- Granma Int.)

Xi Jinping ha espresso a Raúl la sua disposizione per scrivere assieme un nuovo capitolo dell’amicizia cinese - cubana

Granma pubblica la lettera inviata dal Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista della Cina e Presidente della Repubblica Popolare della Cina al Generale d’Esercito Raúl Castro, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, in occasione della felice celebrazione della Sessione Straordinaria della IX Legislatura dell’ Assemblea Nazionale del Potere Popolare di Cuba.

Autore: Granma | internet@granma.cu - 14 ottobre 2019



Raúl Castro impone la medaglia Ordine José Martí a Xi Jinping, nel 2014. Photo: Estudio Revolución Pechino, 11 ottobre 2019

Compagno Raúl Castro Ruz

Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba della Repubblica di Cuba

L’Avana

Stimato Compagno Primo Segretario:
ho seguito con gradimento la felice celebrazione della Sessione Straordinaria della IX Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare di Cuba, con la sua guida e quella del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, e l’elezione de Compagno Miguel Díaz-Canel come Presidente de Cuba, e voglio esprimere, a nome del Partito Comunista della Cina, del Governo e del popolo cinese, le nostre calorose felicitazioni al fraterno Partito Comunista di Cuba, al Governo e al popolo cubani.
Mi compiace inviarle le mie più calorose felicitazioni per la sua decorazione con la Medaglia dell’Amicizia della Repubblica Popolare della Cina.
Come uno dei più importanti fondatori delle relazioni cinesi – cubane, lei si dedica fermamente a promuovere l’amicizia tra le due nazioni.
Assegnando una grande importanza allo sviluppo dei vincoli cinese - cubani, ho la disposizione di mantenere la più stretta comunicazione con lei. per scrivere insieme un nuovo capitolo dell’ Amicizia cinese-cubana nella nuova era.
Formulo sinceri voti per il costante progresso del Partito Comunista di Cuba, per la prosperità della Repubblica di Cuba e l’eterna amicizia tra i due paesi e i due partiti.

Xi Jinping
Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista della Cina
Presidente della Repubblica Popolare della Cina. ( GM – Granma Int.)

Cuba presenterà una cartella d’Opportunità nella Fiera Internazionale de L’Avana

La Cartella delle Opportunità fa parte della strategia delle autorità dell’Isola per continuare a promuovere l’investimento straniero nel paese

Autore: Granma | internet@granma.cu - 15 ottobre 2019


Cuba presenterà una cartella d’Opportunità nella FIHAV, Fiera Internazionale de L’Avana. Photo: Radio Reloj Cuba presenterà la sua Cartella di Opportunità degli Investimenti Stranieri nella cornice della Fiera Internazionale de L’Avana - FIHAV - che si svolgerà dal 4 al 8 novembre.

Nel suo account in Twitter, il ministro del Commercio Estero e l’Investimento Straniero dell’Isola, Rodrigo Malmierca, ha spiegato che durante il Forum si presenterà anche la terza edizione della Guida Commerciale della Repubblica di Cuba.

La Cartella delle Opportunità fa parte della strategia delle autorità dell’Isola per continuare a promuovere gli investimenti stranieri nel paese.

Durante questa edizione si realizzerà il Quarto Forum degli Investimento per fomentare gli incontri bilaterali tra imprenditori cubani e potenziali investitori stranieri.

Parteciperanno alla Fiera oltre agli imprenditori cubani e stranieri, delegazioni ufficiali di altre nazioni, camere di commercio e organizzazioni affini.

(Radio Reloj/GM – Granma Int.)


  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 1809

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   ARTE 

Visite complessive:
Copyright - Tutti gli articoli possono essere liberamente riprodotti con obbligo di citazione della fonte.