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La VOCE ANNO XXI N°7

marzo 2019

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Vittoria del BDS: un gruppo musicale britannico boicotta l’Eurovisione
perché si tiene in Israele

TOPICS: Apartheid BDS Eurovision Israele Occupazione The Palestine Chronicle


Palestine Chronicle - 25 gennaio 2019

Un promettente gruppo britannico ha rifiutato di partecipare alla competizione musicale “Eurovisione” perché quest’anno verrà ospitata in Israele.

Confermando la sua decisione su Twitter, “The Tuts”, gruppo composto da tre ragazze, ha provocato una reazione da parte dei sostenitori di Israele.

Alcuni hanno persino cercato di insinuare che la scelta della band sia un esempio di antisemitismo, benché il movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS) contro Israele abbia chiaramente affermato che la sua campagna intende protestare contro la continua occupazione militare della Palestina.

Ma il gruppo è stato anche elogiato in quanto consapevole delle violazioni dei diritti umani commesse da Israele e conscio dell’impatto che la sua partecipazione avrebbe sulla normalizzazione dell’occupazione.

Qualcuno ha invitato anche altri Paesi, compresa l’Irlanda, che ha esplicitamente sostenuto il BDS, a boicottare l’evento.

Da quando è stato annunciato che Israele avrebbe ospitato l’annuale evento transnazionale, gruppi culturali e giornalisti palestinesi stanno esortando a boicottare la competizione “Eurovisione” di quest’anno.

Una dichiarazione firmata dal Sindacato dei Giornalisti e da una rete di organizzazioni culturali palestinesi lo scorso anno ha chiesto:

“‘Eurovisione avrebbe’ tenuto la gara nel Sudafrica dell’apartheid?”

A settembre l’“European Broadcasting Union” [l’Unione Europea di Radiodiffusione”, ndtr.] (EBU) ha annunciato che la competizione si terrà a Tel Aviv e non a Gerusalemme, in seguito alle critiche internazionali e al timore del boicottaggio.

In Irlanda una campagna che chiede ai musicisti di boicottare “Eurovisione 2019” ha ottenuto anche l’appoggio di più di 60 personalità pubbliche, che considerano la partecipazione all’evento come un tradimento del popolo palestinese.

Israele, con il sostegno degli USA, ha a lungo accusato quanti appoggiano il BDS di essere antisemiti ed ha fatto pressione su governi e organismi stranieri perché si oppongano al movimento.

Nel 2017 Tel Aviv ha minacciato azioni contro Amnesty International dopo che quest’ultima ha lanciato una nuova campagna che chiede di mettere al bando i prodotti delle colonie.

Israele ha anche pubblicato una lista nera, che include Ong di Europa, Stati Uniti, Sud America e Africa, i cui dipendenti o membri hanno il divieto di ingresso in Israele a causa del loro presunto appoggio alla campagna del BDS.

(traduzione di Amedeo Rossi)

Netanyahu vuole espellere gli osservatori internazionali da Hebron

TOPICS:ANP Bibi Netanyahu Cisgiordania Coloni Colonie Hebron Middle East EyeTiph

MEE e agenzie

lunedì 28 gennaio 2019, Middle East Eye

Benjamin Netanyahu afferma che non rinnoverà il mandato degli osservatori TIPH dall’infiammabile città della Cisgiordania.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di espellere un posto di osservazione internazionale inteso a garantire i palestinesi di Hebron, una città nella Cisgiordania occupata, accusando la missione di attività anti-israeliane.

“Non consentiremo la continuità di una forza internazionale che agisce contro di noi,” ha affermato lunedì Netanyahu in una dichiarazione riguardo alla Temporary International Presence in Hebron [Presenza Internazionale Temporanea ad Hebron, ndtr.] (TIPH).

Netanyahu non ha specificato il presunto comportamento scorretto della TIPH, che schiera personale da Norvegia, Italia, Svezia, Svizzera e Turchia, né ha detto quando pensa di espellerla.

L’accordo per il dispiegamento di osservatori della TIPH ad Hebron venne raggiunto tra Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese nel 1994, dopo che un colono israeliano aveva ucciso 29 fedeli nella moschea di Ibrahim, un luogo santo sia per i musulmani che per gli ebrei, che la definiscono la “Tomba dei Patriarchi”.

Tuttavia il gruppo non iniziò il proprio lavoro in città fino al 1998, dopo che l’esercito israeliano rifiutò di lasciare Hebron in seguito alla fondazione di una colonia israeliana illegale nel cuore della città.

Lunedì il giornale israeliano Haaretz ha informato che l’ultimo mandato della TIPH – schierata per un tempo di sei mesi rinnovabili – dovrebbe terminare il 31 gennaio

Il gruppo non ha ancora commentato la decisione di Netanyahu.

Violazioni dei diritti umani da parte israeliana a Hebron

Associazioni per i diritti umani hanno a lungo criticato le politiche israeliane ad Hebron, una città nel sud della Cisgiordania che ha sia zone sotto il controllo dell’ANP che parti controllate dall’esercito israeliano.

Da quando coloni israeliani hanno fondato un insediamento nel centro della città in seguito al massacro dei fedeli 35 anni fa, Israele ha sottoposto i palestinesi di Hebron a gravi restrizioni negli spostamenti, costruito una serie di posti di controllo militarizzati e ha di fatto paralizzato quello che una volta era un florido centro di attività commerciali.

Il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem afferma che a Hebron Israele “ha imposto una segregazione fisica e giuridica tra le centinaia di coloni e le migliaia di abitanti palestinesi.”

“Ciò, insieme alla violenza dei coloni e delle forze di sicurezza, ha reso la vita intollerabile ai palestinesi, portando ad un esodo di massa e al collasso economico della zona centrale.” Da quando è stata attivata, la TIPH ha “osservato e registrato violazioni degli accordi e delle leggi umanitarie internazionali e di quelle per i diritti umani,” sostiene l’associazione nel suo sito in rete.

Lunedì i palestinesi hanno denunciato la decisione di Netanyahu di espellere gli osservatori internazionali.

“La decisione del governo israeliano significa che ha abbandonato l’applicazione degli accordi firmati sotto garanzia internazionale ed è venuto meno ai propri impegni in base a questi accordi,” ha detto alla Reuters [agenzia di stampa britannica, ndtr.] Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas.

Lo scorso mese Haaretz ha informato che un’inchiesta della TIPH con “rapporti su 40.000 incidenti” ha mostrato che Israele ha violato le leggi internazionali limitando i movimenti dei palestinesi in città.

Le colonie israeliane in Cisgiordania sono illegali in base alle leggi internazionali.

Tuttavia Netanyahu ha giocato le sue credenziali a favore dei coloni in quanto cerca di essere rieletto nelle votazioni del 9 aprile.

Sempre lunedì il primo ministro israeliano ha visitato Gush Etzion, una striscia di colonie e avamposti nel sud della Cisgiordania e si è impegnato a continuare il sostegno del suo governo ai coloni israeliani che vi vivono.

“Ci vogliono sradicare da qui. Non ci riusciranno,” ha detto Netanyahu, come riferito dall’ufficio stampa del governo.

“C’è una linea di pensiero che afferma che il modo per raggiungere la pace con gli arabi è essere cacciati dalla nostra terra. Questo è il cammino sicuro per raggiungere il contrario di questo sogno.”

(traduzione di Amedeo Rossi)

Un generale israeliano lancia la sfida a Netanyahu sbandierando il massacro di Gaza

TOPICS:"Procedura Annibale""Solo I Forti Vincono"Dottrina Dahiya Elezioni Anticipate Israeliane Gaza IDF The Palestine
ChronicleVideo Inneggiante Alla Distruzione Di Rafah


Jonathan Cook

28 gennaio 2019, Palestine Chronicle

Con l’avvicinarsi delle elezioni di aprile, Benjamin Netanyahu ha buoni motivi di temere Benny Gantz, il suo ex capo di stato maggiore dell’esercito. Gantz ha creato un nuovo partito, chiamato “Resilienza Israeliana”, proprio quando la rete di incriminazioni per corruzione si sta stringendo attorno al primo ministro.

Già ora, all’inizio della campagna, circa il 31% dell’elettorato israeliano opta per Gantz al comando del prossimo governo piuttosto di Netanyahu, a cui mancano solo pochi mesi per diventare il leader rimasto più a lungo in carica nella storia di Israele.

Gantz è indicato come la nuova speranza, un’opportunità di cambiare direzione dopo che negli ultimi decenni una serie di governi guidati da Netanyahu hanno spinto Israele ancor più a destra.

..segue ./.

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