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La VOCE 1903 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°7 | marzo 2019 | PAGINA 3 - 23 |
Segue da Pag.22: "Viva Istria e Dalmazia italiane", polemica in Croazia e Slovenia per le frasi di Antonio Tajani Il premier sloveno Marjan Sarec ha condannato con forza le parole di Tajani, definendole espressione di un "revisionismo storico senza precedenti". "Il fascismo era un fatto, e aveva lo scopo di distruggere il popolo sloveno", ha scritto il premier sul suo account Twitter.
[LINK: https://twitter.com/ ]
Subito
dopo è arrivata la condanna del premier
croato, Andrej Plenkovic:
"Rifiutiamo la sua affermazione che contiene elementi di
rivendicazioni territoriali e di revisionismo. Il Governo e la Hdz
sono fortemente contrari", ha affermato il premier ai
microfoni dell'emittente N1. Plenkovic ha aggiunto inoltre di aver
sentito telefonicamente Tajani e di avergli chiesto dei
chiarimenti,
Quasi
tutti gli eurodeputati croati hanno condannato oggi l'uscita di
Tajani, ritenuto incongrua con il suo ruolo ai vertici delle
istituzioni europee. "È una vergogna per il presidente del
Parlamento europeo. Ha perso la mia fiducia", ha brevemente
commentato su twitter Ivan
Jakovic, eurodeputato della Dieta democratica istriana (Ddi),
partito regionalista istriano di centro-sinistra. Secondo Dubravka
Suica, dell'Unione democratica croata (Hdz),
al governo a Zagabria, "parlare dell'Istria e Dalmazia
italiane è un relitto di tempi passati".
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https://capodistria.rtvslo.si/ Il premier Šarec reagisce alla cerimonia di Basovizza: "Il fascismo aveva come obiettivo quello di distruggere il popolo sloveno"
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In
una nota il Ministero degli esteri ha parlato di un’interpretazione
unilaterale e selettiva della storia, non in linea con lo spirito
europeo. Nella missiva si esprime preoccupazione per quelle
che sono definite “affermazioni che vanno sulla via del
revisionismo storico e non sono in linea con i
fondamenti dell’Unione europea, definiti nella Carta di
Helsinki sulla sicurezza e la stabilità in Europa”. Per il
Ministero degli esteri la base per la comprensione di quanto
accaduto durante la guerra ed il dopoguerra sta nella relazione
della Commissione storica italo slovena, che ha analizzato i
rapporti tra italiani e sloveni dal 1880 al
1956.. Il ministro degli esteri, Miro Cerar, ha precisato che la retorica di Tajani è assolutamente inaccettabile, ma ha anche auspicato la questione si chiuda e non si ripeta più.. Nodo del contendere le dichiarazioni sull’Istria e la Dalmazia italiana del presidente del parlamento europeo. L’eurodeputata socialdemocratica Tanja Fajon ha accusato di revisionismo Tajani, che assieme al capo dello stato Sergio Mattarella e al ministro dell’Interno Matteo Salvini sono stati additati di “risvegliare il fascismo”. La Fajon, insieme all’europarlamentare del Partito dei pensionati Ivo Vajgel, se l'è presa anche contro la mostra sull’esodo organizzata all’europarlamento nei giorni scorsi. Vajgel non mancato nemmeno di protestare vibratamente per la parole di Salvini e Tajani. ll vicepresidente dei socialdemocratici, Matjaž Nemec, tornando alla cerimonia di Basovizza, ha detto che i rappresentanti italiani hanno parlato di “fatti irreali” presentati in “una luce diversa”. Per Nemec oggi come cent’anni fa si sta rinfocolando il fascismo. Il presidente del partito Dejan Židan invece ha parlato di dichiarazioni che turbano la serenità ed ha invitato, per il bene dei rapporti reciproci, ad interpretare i fatti in linea con il rapporto della Commissione storica mista italo – slovena. Il deputato capodistriano della Sinistra, Matej Tašner Vatovec ha chiesto al governo di inviare una nota di protesta per le parole di Salvini e Tajani, per i manifesti di CasaPound di fronte alle scuole Slovene di Gorizia e di agire per la tutela della minoranza slovena in Italia. Alle reazioni dei politici si sono aggiunte anche quelle di personaggi più o meno influenti sui social. A finire nel mirino, fin da venerdì scorso, anche il film Red Land, che narra la vicenda di Norma Cossetto, bollato come una mera operazione di propaganda fascista e di revisionismo storico. Più di un appunto è piovuto anche su Unione Italiana e sulla Comunità autogestita della nazionalità italiana di Isola che il 22 ed il 23 febbraio prossimo organizzeranno una proiezione privata della pellicola. Stefano Lusa
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... Definisce «incredibili e inaccettabili gli attacchi dei governi sloveno e croato al presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani» il deputato di Forza Italia Roberto Novelli. «Vale la pena forse ricordare che se fosse stato per il maresciallo Tito nelle nostre terre avremmo portato per decenni la stella rossa sul berretto. Non è solo la storia a rendere inaccettabili le reazioni scomposte di questi giorni, è anche l'attualità - aggiunge Novelli - che racconta di un tentativo subdolo di slovenizzare, grazie alle concessioni della legge 38 del 2001, zone del Friuli, come ad esempio le valli del Natisone e Resia».«Dove fortunatamente ha fallito Tito con la forza delle armi - rincara il parlamentare azzurro - vogliono riuscire loro forzando la storia e sfruttando i benefici di una legge che, per un gravissimo errore, ha inserito le Valli del Natisone e Resia e la "romana" Forum Iulii, all'interno delle zone di tutela della minoranza linguistica slovena. Un falso storico - conclude - questo sì grave, altro che le dichiarazioni di Tajani».
(da: "Foibe, la bufera non si placa", Il Messaggero Veneto, 13.2.2019)
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